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Tazzari Zero

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Tazzari Zero
Descrizione generale
Costruttorebandiera Tazzari
Tipo principaleCoupé
Altre versionispider
Produzionedal 2009
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza2.880 mm
Larghezza1.560 mm
Altezza1.425 mm
Massada 542 kg
Altro
AssemblaggioImola

Tazzari Zero è un'automobile elettrica a due posti prodotta dall'azienda metalmeccanica italiana Tazzari con sede ad Imola. Si tratta di una vettura concepita, progettata e prodotta interamente in Italia; "made in Italy" verso il quale la vettura è molto legata, sia dal punto di vista dell'immagine che della produzione.

Contesto

La vettura viene presentata virtualmente nel 2008 attraverso divulgazioni virtuali tramite rete internet, e viene presentata ufficialmente al pubblico in veste definitiva nel 2009, durante il Motorshow di Bologna.[1][2] Si tratta di una vettura a due posti, d'impostazione sportiva, l'alimentazione e la trazione è totalmente elettrica ed è caratterizzata da peso contenuto, come del resto lo sono anche le dimensioni.[3]

Caratteristiche

Estetiche

da un punto di vista estetico (stile, ergonomia e volumi) la vettura è orientata verso un target giovanile e presenta una natura molto sportiva.[4] I volumi sono molto ridotti, soprattutto quello anteriore che è privo dell'ingombro del motore (ma contiene le batterie); tuttavia la carrozzeria ha una forma tradizionale, due volumi netti, parabrezza poco rastremato e un risultato estetico finale che ricorda le automobili del secolo antecedente a quello della vettura; il risultato formale finale infatti è molto razionale e si discosta dalla concezione di sportivo. Nonostante questo è evidente che chi ha concepito la vettura ha voluto darle un aspetto molto giovane e dinamico: la scelta dei materiali e le linee stilistiche della vettura lo confermano. La vettura è caratterizzata da tagli netti di superficie: come quello di cintura, che percorre tutta la fiancata, e la forma del finestrino laterale che danno molta dinamicità all'estetica dell'auto. A marcare anche la sportività della vettura è la scelta dei contrasti cromatici fra la il corpo carrozzeria e il padiglione, la sporgenza delle minigonne e dei passaruota bombati. Nonostante le tre viste ortogonali siano molto evidenti, caratteristico delle vetture fino ai primi anni novanta (la Fiat Punto del 1993 con il suo stile "tuttotondo" cambiò per sempre il modo di disegnare le auto), il raccordo fra il frontale e la fiancata risulta molto ampio, il risultato rimane comunque un po' "schiacciato" ma ciò è dovuto perlopiù alle dimensioni ridotte della vettura e non dalla sua architettura strutturale. Il frontale è caratterizzato da una mascherina, priva di fori di areazione, in materiale polimerico di colore nero, nella quale vengono inglobati i gruppi ottici anteriori. Come nelle supercar artigianali, come per esempio la Pagani Zonda, i gruppi ottici anteriori non hanno una forma dedicata, ma sono costituiti unicamente dai faretti di illuminazione, soluzione usata per abbattere i costi di progettazione e produzione. La mascherina in materiale plastico invece permette una notevole libertà di disposizione degli elementi di illuminazione, senza andare a riprogettare la carrozzeria della vettura, ma semplicemente modificando la mascherina stessa, che comporta un costo assai più economico rispetto alle altre parti della carrozzeria. Una soluzione analoga è stata utilizzata anche nel posteriore, dove i gruppi ottici sono costituiti da elementi di illuminazione a led. La vettura viene venduta con cerchi in lega leggera di diverso raggio (dai 15 ai 18), tutti però sovradimensionati in proporzioni alle dimensioni dell'auto che è di 2880 mm.[5][3]

Tecniche

Coerente con l'estetica è anche il carattere dell'auto determinato profondamente dal suo assetto molto sportivo ma soprattutto dalle caratteristiche del motore elettrico, che, seppur meno prestazionale di un potente motore a benzina, vanta di molta ripresa e un comportamento molto vivace, vivacità caratterizzata anche dall'assenza di un cambio, essendo monomarcia. La vettura utilizza batterie agli ioni di Litio che permettono un'autonomia di 140 km. Il motore (asincrono trifase in posizione centrale abbinato a una trazione posteriore) sprigiona una coppia massima di 150Nm; la vettura raggiunge i 50 km/h da ferma in 5 secondi circa e una velocità massima di 100 km/h. Il telaio è interamente in alluminio, prodotto a Imola (come del resto tutta la vettura) da una delle aziende controllate dal gruppo Tazzari[6]. La vettura è settabile in 4 modalità di guida.[7]

Versioni

La Tazzari Zero viene venduta in 4 versioni distinte, 3 di queste differiscono quasi esclusivamente nel tipo di allestimento, la quarta invece è la versione spider denominata Speedster.

Zero Speedster per i 150 anni dell'Unità d'Italia

Il legame con il Bel Paese è molto sentito da parte dell'azienda produttrice della vettura[3], che viene proposto come valore aggiunto alla qualità della vettura[8], In occasione del 150° dell'Unità d'Italia, nel 2011, è stata presentata la versione "scoperta" della Zero; tale versione differisce per l'assenza del tettuccio, che può essere completamente tolto o sostituito da uno in tela e i montanti anteriori (e roll bar trasversale) irrobustiti.[9][10]

Altri progetti

Note

  1. ^ quattroruote.it Tazzari Zero debutto motorshow Bologna, su quattroruote.it. URL consultato il 9 aprile 2012.
  2. ^ (EN) Tazzari Zero debutta al Motor Show di Bologna, rivelato il listino prezzi, in AutoblogGreen. URL consultato il 22 novembre 2010.
  3. ^ a b c intervista responsabile marketing gruppo, su motorshow.blogosfere.it. URL consultato il 9 aprile 2012.
  4. ^ yeslife.it tazzari zero, su yeslife.it. URL consultato il 9 aprile 2012.
  5. ^ articolo sulla Tazzari Zero, su autoblog.it. URL consultato il 9 aprile 2012.
  6. ^ aziende del gruppo Tazzari, su tazzari-zero.com. URL consultato il 9 aprile 2012.
  7. ^ caratteristiche generali e tecniche (PDF), su tazzari-zero.com. URL consultato il 9 aprile 2012. (documento .pdf)
  8. ^ concetto di Made in Italy sul sito ufficiale, su tazzari-zero.com. URL consultato il 9 aprile 2012.
  9. ^ Zero speedster sul sito ufficiale, su tazzari-zero.com. URL consultato il 9 aprile 2012.
  10. ^ virtualcar.it tazzari zero speedster 150 Italia, su virtualcar.it. URL consultato il 9 aprile 2012.

Collegamenti esterni