Guappo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 28 lug 2006 alle 21:40 di 85.18.136.109 (discussione)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Guappo

Figura tipica dell'universo popolare napoletano, essa rappresenta l'immaginec dell'uomo d'onore gentiluomo e romantico, pronto a dirimere le controversie tra le persone e a convincere i giovanotti che avevano messo incinta qualche ragazza a mettere la testa a posto e a sposarla.

La figura del guappo è contrapposta a quella del camorrista, dedito allo sfruttamento organizzato e costante della prostituzione, alla gestione del gioco d'azzardo e ai traffici criminali.

L'etimologia della parola deriva dallo spagnolo "guapo" (it.: bello), dovuta al fatto che il guappo si è sempre distinto per l'abbigliamento curato e eccessivo, una postura particolare tesa all'ostentazione del proprio sè e una cura del proprio fisico e del proprio volto puntigliosa. Il guappo si poteva distinguere in "semplice" o signorile a seconda degli abiti indossati, il primo preferiva abiti stravaganti e ostentativi mentre il secondo amava vestirsi con abiti delle migliori sartorie di Napoli.

Gli introiti e il rispetto derivavano al guappo per la sua pratica di prestare soldi ad interesse (usura) e a volte per procurare prostitute d'alto bordo a persone rispettabili della città.

Figure celebri di guappi sono Nicola Capuano, Tore e' Criscienzo, Ciccio Capuccio di cui si narra che girasse per via Toledo, la strada principale di Napoli, con un calesse intarsiato d'argento, o'Malommo, attivo nel quartiere Miracoli tra gli anni "40 e "50, famoso per essere sopravvissuto a un agguato letale che gli rese il corpo una groviera, per finire ad Antonio Spavone anch'egli detto o'Malommo e Pasquale Simonetti detto "Pascalone e' Nola", gestore del mercato della frutta di Napoli e celebre per aver pubblicamente schiaffeggiato all'ippodromo di Agnano il noto boss dei boss siculoamericano Lucky Luciano.

Ma con queste due figure, a metà tra il guappo e il camorrista ma più tendenti verso quest'ultima categoria, alla fine degli anni "60 scompare la figura del guappo.

Il personaggio del guappo è stato celebrato per decenni nella famosa sceneggiata napoletana, di cui il guappo è quasi sempre uno dei personaggi principali, presente in molte pellicole come nel famoso "L'oro di Napoli" (1954, regia di Vittorio De Sica, episodio: "Il guappo") tratto dall'omonimo libro di Vincenzo Marotta e in celebri canzoni napoletane come "Guapparia" di Libero Bovio e Favo, ne hanno scritto in poesia Ferdinando Russo e in prosa Matilde Serao.

Bibliografia:

Monica Florio - Guappo nella storia, nell'arte, nel costume - Kairos edizioni