Toasting

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Toasting o chatting è riferito all'atto di parlare o di cantare/cantilenare sopra un rhythm o un beat, ovvero parti di brani musicali esenzialmente composte da percussioni. Toast è anche sinonimo di brindisi augurale, ed è richiamato spesso nei libretti di opera lirica (ad esempio nel primo atto de La Bohème pucciniana).

Toasting tradizionale degli afroamericani

Il toasting fa parte della tradizione urbana afroamericana si dalla fine della Guerra di secessione americana come parte della tradizione orale, derivata dall'esperienza africana dei griot. Le storie afroamericane parlano solitamente di eroi intelligenti e non del tutto sottoposti alle regole, più o meno antropomorfi, che utilizzano la loro arguzia per sconfiggere gli avversari.

I toaster continuano la tradizione orale del racconto di leggende e mitologie delle comunità in riunioni per strada, o negli angoli delle vie, nei bar e nei centri della comunità, biblioteche e campus universitari. Così come le tradizioni orali, in generale, ed assieme ad altre forme d'arte afroamericane come il blues, il toasting una una mistura di ripetizione ed improvvisazione.

Ci sono molte versioni dei più conosciuti toast, spesso in collisione nei dettagli. Storicamente, il toast è fortemente incentrato sullafigura maschile, e molti toast contengono linguaggio profano o tematiche a sfondo sessuale, anche se ne esistono di versioni con temi maggiormente familiari.

I maggiori toast conosciuti sono "Shine and the Titanic", "Dolemite", "Stack O Lee" e "Signifyin' Monkey". I toaster che attualmente si esibiscono sono Christopher Wilkinson e Arthur Pfister, entrambi di New Orleans, Louisiana.

Toasting giamaicano

Nei tardi anni 1960 ed all'inizio del decennio successivo di sviluppò dalla musica giamaicana quello che venne chiamato DJ Toasting. I DJ che lavoravano anche come produttori di musica suonavano le loro ultime creazioni musicali con impianti sonori mobili alle feste, aggiungendo toast o innesti vocali alla musica. Questi toast consistevano in commenti a sfondo vanitoso, canto, rime semi-cantate, cantilene ritmate, squeal, grida e racconti in rima.[1]

Osbourne Ruddock (conosciuto come King Tubby) era un ingegnere del suono giamaicano che creò tracce ritmiche prive di elementi vocali, utilizzate dai DJ per fare toasting grazie a vinili creati ad hoc (conosciuti come dub plate) consistenti in brani senza parti vocali, con aggiunta di eco ed altri effetti sonori.

Nei tardi anni '60 tra i DJ che facevano toasting ricordiamo U-Roy e Dennis Alcapone, quest'ultimo conosciuto per aver mescolato linguaggio da gangster con toni umoristici nelle sue composizioni. Nei primi anni '70 i toaster più conosciuti erano I-Roy (il suo soprannome era un omaggio a U-Roy) e Dillinger, quest'ultimo conosciuto per il suo toasting con forti elementi umoristici. Nei tardi anni '70 fu Trinity a diventare uno tra i toasting DJ maggiormente popolari.

Gli anni 1980 videro la nascita del primo duo di toasting DJ, Michigan & Smiley, e lo sviluppo del toasting anche al di fuori della Giamaica. In Inghilterra, Pato Banton esplorò le sue radici caraibiche con un toasting ricco di humour e riferimenti politici [2] mentre Ranking Roger della band The Beat dagli anni '80 portò il toasting giamaicano a mescolarsi alla sua musica che comprendeva ska, pop, ed alcune influenze punk.

Il rimare ritmico della voce nel DJ toasting giamaicano influenzò anche lo sviluppo del rap nella cultura afroamericana dellhip hop [3] e nella ceazione dello stile conosciuto come Dancehall [4].

Vedi anche