Apple III

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Apple III raffigurato con un monitor Apple IIe
Apple III (aperto)

L'Apple III, detto anche Apple ///, fu un personal computer prodotto e commercializzato da Apple Computer dal 1980 al 1984 come successore dell'Apple II. L'Apple III detiene alcuni primati: fu il primo computer Apple pensato per le aziende, fu il primo computer Apple progettato da un gruppo di sviluppo e non da un singolo (i precedenti modelli erano stati progettati da Steve Wozniak) e fu anche il primo fallimento economico di Apple.[1].

Il progetto dell'Apple III nacque nel 1978 sotto la guida di Wendel Sander con il nome in codice di "Sara", dal nome della figlia di Sander.[2]. Per l'Apple III fu sviluppato un nuovo sistema operativo, l'Apple SOS: SOS era inizialmente l'acronimo di "Sara's Operating System" ma fu cambiato in "Sophisticated Operating System" prima della commercializzazione del computer.[2]

L'Apple III fu inizialmente presentato il 19 maggio 1980 alla National Computer Conference di Anaheim (California) ma, a causa di alcuni problemi di stabilità, Apple dovette rivedere il progetto ed il computer fu ufficialmente commercializzato a partire dall'autunno del 1980.[3] La scelta di non dotare il computer di una ventolina di raffreddamento causò problemi di surriscaldamento e malfunzionamento tanto da costringere Apple a richiamare e sostituire 14.000 schede madri difettose.[2][4] Il progetto fu nuovamente rivisto ed il computer fu ripresentato nell'autunno del 1981. Nel mese di dicembre del 1983 fu presentato l'Apple III+, che sistemava definitivamente i problemi hardware del computer ma ormai era troppo tardi: la macchina si era costruita una fama di inaffidabilità che gravò pesantemente sulle vendite.[2][4] Fu tolto dal mercato il 24 aprile 1984.[2]

Caratteristiche tecniche

L'Apple III fu progettato per essere una macchina da ufficio e per sostituire l'Apple II. Questo computer, nonostante avesse ispirato la creazione di diversi importanti software da ufficio quali VisiCalc, Multiplan e Apple Writer, aveva un'architettura hardware, un sistema operativo ed un ambiente di sviluppo che erano limitati.[5] L'Apple III doveva colmare queste lacune.

Il computer doveva essere però compatibile con il suo predecessore perché il suo parco software era uno dei fattori del successo dell'Apple II. Per far ciò fu scelto di dotare l'Apple III della stessa CPU dell'Apple II, un 6502 prodotto da SinerTek con clock portato a 2 MHz. La RAM di serie era di 128 kB, più del doppio di quella montata sul precedente modello ed espandibile fino a 256 kB: date le limitazioni di indirizzamento del 6502 (64 kB) l'accesso a tutta la memoria avveniva tramite la tecnica del bank switching. Alcuni produttori terzi avevano realizzato anche delle schede di espansione che portavano la RAM a 512 kB. Il computer era dotato di un'unità a dischi da 5,25" Shugart con capacità di 143 kB. La ROM del computer era di 4 kB e conteneva il firmware necessario a caricare l'Apple SOS 1.1 dal dischetto. Internamente erano presenti 4 porte (contro le 7 dell'Apple II) per il montaggio di schede di espansione.

L'Apple III non solo era in grado di gestire una modalità video testuale da 40/80×24 caratteri ma supportava anche una modalità grafica a 280×192 pixel con 6 colori oppure a 560×192 con 1 colore. La tastiera era dotata di 74 tasti con il tastierino numerico separato degli altri.

Per scelta di Steve Jobs, che seguì come responsabile il progetto dell'Apple III, il computer non fu dotato di un sistema di raffreddamento interno perché Jobs reputava le ventoline "troppo rumorose e poco eleganti".[2] Fu deciso quindi di realizzare il case in un unico blocco robusto di alluminio confidando sul fatto che il metallo avrebbe dissipato il calore prodotto.

La prima revisione

I primi modelli di Apple III soffrivano di alcuni problemi di affidabilità dovuti al progetto iniziale del computer non sufficientemente testato perciò Apple fu costretta a rivedere il progetto ed a posticipare la commercializzazione, che iniziò nell'autunno del 1980. La scelta di non dotare il computer di ventoline di raffreddamento si rivelò infelice: il surriscaldamento causava la deformazione della scheda madre con la conseguenza che i chip lentamente si sfilavano dai loro alloggiamenti ed il computer iniziava a non funzionare più.[4] In attesa della sostituzione della scheda madre (ne furono cambiate circa 14.000[4]) Apple suggeriva di sollevare di qualche centrimetro la parte anteriore della macchina e di lasciarla poi cadere sulla scrivania: questo metodo permetteva ai piedini dei chip di tornare temporaneamente nelle loro sedi e di far ripartire il computer .[4][1]

A causa di questi problemi Apple modificò il computer e lo reintrodusse nell'autunno del 1981 con una scheda madre modificata, 256 kB di RAM, e l'adozione del 6502B. Il prezzo fu abbassato a 3.495$. Fu offerto anche il Profile, un disco rigido esterno da 5 MB di capacità.[2]

L'Apple III+

Nonostante le correzioni effettuate, il computer continuava ad essere afflitto da alcuni problemi, primo fa tutti l'orologio in tempo reale del computer, che non aveva mai funzionato, ed il costo eccessivo rispetto ad altri computer.

Per ovviare a questi difetti, Apple presentò nel dicembre del 1983 l'Apple III+, o Apple III Plus. Offerto al prezzo di circa 2.995$, l'Apple III+ aveva l'orologio interno funzionante, la tastiera era simile a quella dell'Apple IIc, la plastica esterna era di un colore più chiaro ed il sistema operativo SOS era aggiornato alla versione 1.3.[2]

Scheda madre dell'Apple III

L'insuccesso commerciale

Il computer fu un disastro commerciale. Non ebbe successo dato che costava molto e non vi erano programmi che sfruttassero adeguatamente le sue potenzialità e poi fu soggetto a molti problemi tecnici, sia software che hardware. Nonostante la presentazione del modello "Plus", l'Apple III si era costruito la fama di computer inaffidabile. A ciò va aggiunto che nel 1981 IBM presentò il suo PC a 16 bit che si affermò velocemente come standard per le macchine professionali da ufficio: l'Apple III, invece, per mantenere la compatibilità con l'Apple II, era stato dotato di una CPU ad 8 bit del 1975.

Questi fattori limitarono le vendite della macchina: durante la sua commercializzazione, furono venduti 75.000 Apple III, quanto l'Apple IIe vendeva in un mese.[1]. Per questo Apple decise di cessare la produzione del computer il 24 aprile 1984,[2] togliendolo definitivamente dal listino nel 1985.

Note

  1. ^ a b c La storia dell'Apple III, su vectronicsappleworld.com, Vectronic's Apple World. URL consultato il 30/11/2010.
  2. ^ a b c d e f g h i Dati sull'Apple III, su applemuseum.bott.org, Apple Museum. URL consultato il 30/11/2010.
  3. ^ Breve storia dell'Apple III, su myretrocomputing.altervista.org, My Retrocomputing. URL consultato il 30/11/2010.
  4. ^ a b c d e Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore oldcomputers.net
  5. ^ apple2history.org, Apple2 History, http://apple2history.org/history/ah07/. URL consultato il 30/11/2010.

Collegamenti esterni

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