Sciamanesimo

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Lo sciamanesimo si riferisce a una vasta gamma di credenze e pratiche tradizionali che comprendono l'abilità di diagnosticare e curare malattie e di lenire il dolore. Ciò è possibile grazie ad una presunta capacità dello sciamano di comunicare con gli spiriti e di impossessarsi dei loro poteri.

Lo sciamanesimo è un pratica trans-culturale: deriva dalle cosidette civiltà primitive, addirittura preistoriche, e presenta una struttura flessibile, capace di adattarsi a diverse culture e religioni. Proprio per questo lo sciamanesimo, anche se trasformato, impregna molti settori delle cure attuali.

Etimologia

La parola sciamano viene dal sanscrito sramana o dal pali samana e significa "uomo ispirato dagli spiriti" – "portatore di energia" – "uomo saggio" - "colui che vede nell'oscurità". "Sciamano è colui che impara a comprendere, armonizzare e dirigere le energie dell'universo per poter guarire se stesso e gli altri".

Diffusione

Sepolture in caverne del nord dell'Iraq, a Shanidar, datate 150.000 anni fa, come petroglifi di 7000 anni fa del Nord America, recano tracce di riti sciamanici. Sappiamo che lo Stretto di Bering, spesso ghiacciato, era l'itinerario seguito dai cacciatori del paleolitico (homo sapiens sapiens) per penetrare nel continente americano; dal sud-est dell'Asia penetrano fino in Australia, 53.000 anni prima della nostra era e gli attuali aborigeni sono i diretti discendenti.

Pratiche sciamaniche si ritrovano quasi ovunque: presso i Ciukei, gli Inuit, gli Yupik, i Samoiedi, i Tartari e i Mongoli, i Buriati, i Daigate del Borneo, in Oceania, nel Sud-Est Asiatico, in India, Tibet, Giappone e nel continente americano ma si hanno anche forme più "raffinate" come presso gli Yoag Indiani, oppure i Berserkr germanici che infuriano durante le battaglie o addirittura gli eroi invasati dallo spirito di Jahvè nell'antico Testamento (Gedeone e Saul che è poi messo fra i profeti). Lo sciamanesimo non è presente in tutto il continente africano e nelle zone delle grandi civiltà dell'antichità, come quella cinese e le grandi civiltà del Mediterraneo.

La figura dello sciamano

Lo sciamano, contrariamente a quanto succede per il sacerdote o il re, non deriva da una istituzione ma ha base empirica, possiede facoltà innate o trasmesse e, a differenza invece dello stregone-medico, ha un comportamento di carattere estatico, in trance è ponte fra le energie spirituali e quelle terrene, un canale della volontà divina e delle forze della natura che mette a disposizione dell'umanità attraverso l'amore e la comprensione. Durante l'estasi si impadronisce di lui una forza (che può essere concepita sia dinamisticamente come impersonale, sia animisticamente come spirito o demone): con questo aiuto lo sciamano influisce sulla vita dei compagni. Il legame fra lo sciamano e il potere che lo invade è molto stretto, perde la sua personalità e diventa temporaneamente l'"altro". Sciamani dell'America settentrionale e della Groenlandia portano maschere proprio per sottolineare questo significato. Non sempre tutto questo viene sentito come un dono ma temuto anche come la morte, per la sua potenza. Molte culture sciamaniche fanno risalire le loro origini alle donne, per esempio lo sciamanesimo siberiano (che opera tramite l'aquila) oppure in Cile, dove le sciamane Mapuche da 25.000 anni praticano guarigioni seguendo la luna.

Gli Sciamani sono i protettori delle mitologie dei raccoglitori – cacciatori (la cui vita era basata sull'economia di sussistenza, sulla predizione e sul rapporto diretto con la natura) con un ruolo fondamentale sull'evoluzione delle società di cui facevano parte. Le regole fondamentali della pratica sciamanica sono il rispetto dell'individualità e della libertà di ogni singolo individuo; divieto per lo sciamano è nuocere a se e agli altri, mancare di rispetto alla Madre Terra e a qualsiasi espressione di vita, nonché ricevere compensi in denaro. Aspetto significativo della "cura" sciamanica è che la guarigione è sia fisica che psichica.

L'attuale necessità di codificare ci porta ad attribuire le guarigioni ad un autoipnotismo o ad ipnotismo collettivo. Gli strumenti musicali con il frastuono violento che spesso accompagna queste pratiche, "strappano" il guaritore ed il paziente dalla loro solita esistenza, con funzione anch’essa terapeutica.

Può essere fonte di riflessione il rilevare che lo Sciamanesimo non è apprendimento intellettuale, ma un modo di imparare a conoscere che avviene attraverso un approccio unicamente esperenziale: qualsiasi processo per essere realmente formativo deve necessariamente passare attraverso un'azione personale, radicale, diretta sulla propria realtà.

Bibliografia

  • Mircea Eliade, Lo Sciamanesimo, Ed. Mediterranee, Roma, 1990
  • Klaus E. Müller, Sciamanismo, Bollati Boringhieri, Torino, 2001
  • Alfred Metraux, Religioni e riti magici degl'Indiani dell'America Meridionale, Il Saggiatore, Milano, 1971
  • Evelyn Lot-Falk, Il tamburo dello sciamano. Fiabe eschimesi, Mondadori, Milano, 1989.
  • Andreas Lommel, La funzione dello sciamano, Kos, 1985
  • Claude Lévi-Strauss, capitolo Lo stregone e la sua magia in Antropologia strutturale, Il Saggiatore, Milano, 1966
  • Danièle Vazeilles, Gli sciamani e i loro poteri, Edizioni Paoline, Cuneo, 1993