Himalayismo
L'himalayismo (francese himalayisme, tedesco Himalayabergsteigen, inglese Himalayan climbing) è una fase storica dell'alpinismo, svoltasi nella regione dell'Himalaya.
È caratterizzata dall'approccio alla montagna in gruppi numerosi, mediante l'utilizzo di portatori, e con l'uso di mezzi pesanti. Ha grossi costi, tali da richiedere l'intervento di agenzie facoltose se non addirittura enti nazionali.
Queste grandi spedizioni si sono rivolte ai grandi colossi himalayani, tipicamente gli ottomila, e, nonostante la nobiltà degli eroismi e l'importanza delle imprese compiute, spesso costate vite umane, si son concluse spesso negativaemnte se non in maniera disastrosa: basti pensare ai ripetuti scacchi dell'Everest (1922, 1924, 1933, 1935, 1936) o del Nanga Parbat (1932, 1934, 1987). L'approccio "alpino" alle cime himalayane, di Fosco Maraini e Reinhold Messner, tanto per ricordare due nomi, cioè piccole spedizioni con poche persone e poche infrastrutture, si è rivelato, bilanciando costi e benefici, di gran lunga favorito: basti citare le numerose solitarie di Messner.
Di seguito le "conquiste" storiche, oltre le note ottomila:
- Trisul (7120 m), nel 1907 da Tom Longstaff, primo settemila ad essere asces
- Chogolisa (7654 m), nel 1909 dal duca degli Abruzzi Luigi Amedeo (raggiunse i 7500)
- Pauhunri (7128 m), nel 1910 da Kellas.
- Nun Kun (7087 m) nel 1913 da Mario Piacenza
- Kamet (7756 m) nel 1931 da R. Greene, R. Holdsworth, Kesar Singh, Lewa, E. E. Shipton, F. S. Smythe
- Nanda Devi (7817 m) nel 1936 da N. E. Odell y H. W. Tilman
- Kamet (7756 m) nel 1931 da R. Greene, R. Holdsworth, Kesar Singh, Lewa, E. E. Shipton, F. S. Smythe