Ernst Kupfer

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 30 ago 2024 alle 11:08 di FrescoBot (discussione | contributi) (Bot: i simboli corretti degli ordinali sono º e ª)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ernst Kupfer
NascitaCoburgo, 2 luglio 1907
MorteSemer Kajasen, 6 novembre 1943
Cause della morteIncidente aereo
Luogo di sepolturacimitero militare di Arsakli, Salonicco
Dati militari
Paese servitoGermania (bandiera) Germania
Forza armataReichswehr
Wehrmacht
Luftwaffe
ArmaCavalleria
SpecialitàBombardamento in picchiata
RepartoSturzkampfgeschwader 2 "Immelmann"
Anni di servizio19281943
Gradocolonnello
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneFronte orientale (1941-1945)
BattaglieOperazione Merkur
Battaglia di Stalingrado
Battaglia di Kursk
Decorazionivedi qui
Pubblicazionivedi qui
dati tratti da Dr. Ernst Kupfer: Stuka Pilots at Stalingrad[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Ernst Kupfer (Coburgo, 2 luglio 1907Semer Kajasen, 6 novembre 1943) è stato un militare e aviatore tedesco, decorato con la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con spade e fronde di quercia nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia

Nacque a Coburgo il 2 luglio 1907.[2] Frequentò la scuola secondaria Ernestium nella sua città natale, ma abbandonò presto gli studi e svolse un lavoro di apprendistato nel settore bancario.[3] Dopo essere rimasto disoccupato nel corso della grande depressione che colpì la Germania negli anni Venti del XX secolo, riprese gli studi, si diplomò e poi studiò giurisprudenza all'università di Heidelberg.[3] Il 1 ottobre 1928 fu arruolato nella Reichswehr, assegnato al 5º Squadrone del 17º Reggimento di cavalleria bavarese.[N 1] e dal 1 maggio 1936 al 3 marzo 1937 tornò all'università in preparazione al suo dottorato in giurisprudenza, conseguito il 4 marzo 1937.[4] con una tesi intitolata "Giurisdizione militare e giurisdizione di partito del NSDAP: un confronto". Ritornato in servizio nella Wechrmacht poco dopo divenne capo squadrone e nel 1939 fu promosso capitano.[3] In quello stesso anno passò però alla Luftwaffe, dove venne inizialmente addestrato in una scuola di volo per aerei da ricognizione.[3]

Alla fine del 1939 ricevette un ulteriore addestramento come pilota dei cacciabombardieri Junkers Ju 87 Stuka e il 31 agosto 1940 si unì inizialmente al gruppo supplementare Stuka (Ergänzungs-Stukagruppe) a Lippstadt.[3] Il 7 settembre dello stesso anno fu trasferito allo Sturzkampfgeschwader 2 "Immelmann" in Francia.[3] Il 1º ottobre assunse il comando della 7. Staffel del III. Gruppe che d'ora in poi venne denominato 7° Schwadron per le origini di Kupfer proveniente da un reggimento di cavalleria.[3] Effettuò la sua prima missione di combattimento durante l'operazione Merkur, centrando con un colpo diretto l'incrociatore leggero Gloucester, che successivamente colò a picco, il 22 maggio 1941.[3]

Nel giugno 1941 la Staffel fu trasferita sul fronte orientale, assegnata inizialmente allo Heeresgruppe Mitte, ma poco dopo trasferito allo Heeresgruppe Nord.[3] Il 23 settembre 1941 la Staffel lanciò un attacco alla flotta del Baltico che si trovava nel porto di Kronstadt, centrando con una bomba un incrociatore. In quella missione il suo aereo fu gravemente danneggiato dalla contraerea, ma egli riuscì ad atterrare in emergenza dietro le linee tedesche.[3] Il 27 settembre, in un nuovo attacco condotto con 5 aerei su Kronstadt, danneggiò gravemente la nave da battaglia Oktyabrskaya Revolutsiya, ma fu nuovamente costretto a effettuare un atterraggio di emergenza.[3] Durante la terza missione contro Kronstadt, il suo Ju 87 fu gravemente danneggiato dal fuoco dell'artiglieria contraerea, e l'aereo si ribaltò durante l'atterraggio di emergenza ed egli rimase gravemente ferito.[3] Riportò una tripla frattura della base cranica, si ruppe altre ossa e ebbe una grave commozione cerebrale con schiacciamento del nervo ottico, venendo ricoverato in ospedale, dove il 23 novembre 1941 gli fu conferita la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro.[5][3] Sei mesi dopo, il 1 aprile 1942, nonostante i medici temessero che non potesse più riprendere a camminare normalmente, assunse il comando della II Gruppe nell'SG 2 e fu promosso maggiore.[3] Nel giugno 1942 salvò dalla cattura l'equipaggio di un altro Ju 87 atterrato in emergenza posandosi accanto all'aereo e raccogliendone all'equipaggio[N 2]sotto il fuoco nemico per portandolo al sicuro dietro le linee amiche.[3] Compì la sua 500ª missione di combattimento il 30 ottobre 1942.[3] Nel Natale del 1942 salvò, almeno per alcuni giorni, con la sua Staffel l'aeroporto di rifornimento di Kalatsch dall'avanzata dei carri armati russi.[3] L'8 gennaio 1943 fu insignito delle foglie di quercia sulla Croce di Cavaliere della Croce di Ferro,[6] e il 1 marzo 1943 fu nominato Geschwaderkmodore ad interim dello Sturzkampfgeschwader.[3] Partecipò ai combattimenti contro la testa di ponte di Kuban e durante l'operazione Zitadelle. Il 5 luglio 1943 completò il suo 600º volo operativo durante la battaglia di Kursk.[3] Quando l'offensiva tedesca fallì, tutte le unità disponibili dell'aviazione da attacco al suolo furono poste sotto il suo controllo raggruppate nel "Kapfverband Kupfer".[3]

Il 1 settembre 1943 fu promosso tenente colonnello e assunse l'incarico di General der Schlachtflieger (comandante degli aerei da attacco al suolo).[3] Ricoprendo questo incarico In questo ruolo condusse con successo una campagna per la sostituzione degli obsoleti aerei Junkers Ju 87 e Henschel Hs 123 con i più moderni Focke-Wulf Fw 190.[3] Per scambiare esperienze con i singoli comandanti dei reparti da assalto (Schlachtgeschwader), si recò loro in visita al fronte.[3]

Recatosi in visita all'Oberstleutnant Kurt Kuhlmey, comandante dello Schlachtgeschwader 3, all'inizio del mese di novembre 1943, rimase ucciso quando il suo Heinkel He 111 si schiantò al suolo a causa del maltempo sui monti Belagisa, a Semer Kajasen, 60 km a nord di Salonicco il 6 novembre.[3] Il suo corpo fu ritrovato il giorno 17 novembre.[3] Fu promosso postumo al grado di colonnello e insignito delle spade sulla Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con foglie di quercia.[7][3]

Aveva volato in 636 missioni di combattimento ed era stato abbattuto tre volte, tutte da fuoco della contraerea.[3]

Onorificenze

Distintivo di pilota - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con fronde di quercia e spade - nastrino per uniforme ordinaria
«Premiato per i suoi successi personali e di comando durante le battaglie aeree sul Kuban e sul Kursk. La sua unità contribuì anche a ostacolare lo sfondamento delle unità corazzate nemiche durante i combattimenti per il saliente di Orel nel luglio-agosto 1943.[2]»
— 11 aprile 1944.[8]
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con fronde di quercia - nastrino per uniforme ordinaria
«Il maggiore dottor Kupfer guidò la sua Staffeln in audaci attacchi contro Stalingrado e contribuì in modo significativo al logoramento delle forze nemiche nei quartieri industriali della città. Il 30 ottobre 1942 il maggiore Kupfer effettuò la sua 500ª sortita. Indossa il Distintivo per feriti in Oro perché ha ricevuto diverse ferite in battaglia.[2]»
— 8 gennaio 1943.[8]
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro - nastrino per uniforme ordinaria
«Premiato per i suoi successi nel corso di 260 sortite. In questo periodo si distinse particolarmente collaborando all'affondamento dell'incrociatore britannico “HMS Gloucester” il 22.05.1941. Successivamente, mentre prestava servizio sul fronte orientale, alla fine di settembre 1941 partecipò anche agli attacchi contro la flotta sovietica a Kronstadt. Qui affermò di aver affondato un incrociatore e, in una seconda missione, 5 ore dopo, danneggiato con un colpo diretto la corazzata “Oktyabrskaya Revolutsiya”.[2]»
— 23 novembre 1941.[8]
Ordine militare della Croce Tedesca in oro - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di prima classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di seconda classe - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "In memoria del 13 marzo 1938" - nastrino per uniforme ordinaria
Dienstauszeichnung der Wehrmacht 4.Klasse, 4 Jahre - nastrino per uniforme ordinaria
Coppa d'onore della Luftwaffe - nastrino per uniforme ordinaria
— 14 ottobre 1941.[9]
Frontflugspange in oro - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo per feriti in oro - nastrino per uniforme ordinaria
Ärmelband Kreta - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze estere

Cavaliere dell'Ordine militare al Coraggio di IV classe, I grado (Regno di Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria

Pubblicazioni

  • Militärgerichtsbarkeit und Parteigerichtsbarkeit der NSDAP: Ein Vergleich, Erlangen, 1937.

Note

Annotazioni

  1. ^ Nel 1926 aveva aderito alla confraternita Allemannia Heidelberg.
  2. ^ L'equipaggio dell'aereo abbattuto era composto da Armin Thiede e Stein.

Fonti

Bibliografia

  • (DE) Walther-Peer Fellgiebel, Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939-1945, Friedburg, Podzun-Pallas, 2000, ISBN 3-7909-0284-5.
  • (EN) Manfred Griehl, Junker Ju 87 Stuka, London, Airlife Publishing, 2001, ISBN 1-84037-198-6.
  • (DE) Holger Nauroth, Stukageschwader 2 – „Immelmann“ – vom Ursprung bis zur Gegenwart, Verlag K. W. Schütz, 1988, ISBN 3-87725-123-4..
  • (DE) Ernst Obermaier, Die Ritterkreuzträger der Luftwaffe 1939–1945 Band II Stuka- und Schlachtflieger, Mainz, Verlag Dieter Hoffmann, 1976, ISBN 978-3-87341-021-3.
  • (DE) Klaus D. Patzwall e Veit Scherzer, Das Deutsche Kreuz 1941 – 1945 Geschichte und Inhaber Band II, Norderstedt, Verlag Klaus D. Patzwall, 2001, ISBN 978-3-931533-45-8.
  • (DE) Klaus D. Patzwall, Der Ehrenpokal für besondere Leistung im Luftkrieg, Norderstedt, Verlag Klaus D. Patzwall, 2008, ISBN 978-3-931533-08-3.
  • (DE) Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Militaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.
  • (EN) Franz Thomas, Die Eichenlaubträger 1939–1945 Band 1: A–K, Osnabrück, Biblio-Verlag, 1997, ISBN 978-3-7648-2299-6.

Voci correlate

Collegamenti esterni