Lingue paleoeuropee

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Le lingue paleoeuropee, o lingue dell'Europa antica, sono le lingue, attestate solo in piccola parte, che si parlavano in Europa prima della diffusione delle lingue indoeuropee causata dall'invasione nel Calcolitico dei pastori delle steppe occidentali, provenienti in origine dalle steppe pontico-caspiche. Oggi la stragrande maggioranza delle popolazioni europee parla lingue indoeuropee, ma fino all'Età del bronzo era l'opposto, con le lingue paleoeuropee di affiliazione non indoeuropea che dominavano il panorama linguistico europeo.[1][2][3]

Il termine "lingue dell'Europa antica" è spesso usato in modo più restrittivo per riferirsi solo alle lingue sconosciute dei primi agricoltori europei del Neolitico nell'Europa meridionale, occidentale e centrale e nella penisola balcanica, migrati dall'Anatolia intorno al 9000-6000 a.C., escludendo le lingue sconosciute di vari cacciatori-raccoglitori europei che alla fine furono assorbiti dalle popolazioni agricole nel tardo Neolitico.[2][3]

Un termine simile, preindoeuropeo, è usato per indicare le lingue diverse tra di loro sostituite dalle lingue indoeuropee.[4][5][6] Questo termine include quindi alcune lingue paleo-europee insieme a molte altre lingue parlate in Asia occidentale, Asia centrale e Asia meridionale prima dell'arrivo delle lingue proto-indoeuropee.

Lingue paleoeuropee attestate e substrati ricostruiti

Penisola iberica

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingue paleoispaniche.
  • Lingua basca (Euskara) – l'unica lingua parlata ancora ai giorni nostri[2]
  • Lingua iberica – Forse un parente dell'aquitano e del basco: forse anche ancestrale ad entrambi, ma non confermato.[2]
  • Lingua tartessica – non classificato: è possibile che sia legato all'iberico.[2]

Altre lingue paleoispaniche possono essere identificate solo indirettamente attraverso toponimi, antroponimi o teonimi citati da fonti romane e greche. La maggior parte delle iscrizioni trovate sono scritte in alfabeto fenicio o greco. Allo stato attuale ci sono poche evidenze di paleo-alfabeti o geroglifici; il poco materiale esistente è per lo più incompatibile.

Penisola italiana

Lo stesso argomento in dettaglio: Italia preistorica e protostorica.

Area egea e Anatolia

Europa settentrionale

Note

  1. ^ Story of most murderous people of all time revealed in ancient DNA | New Scientist, su newscientist.com.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Harald Haarmann, Ethnicity and Language in the Ancient Mediterranean, in Jeremy McInerney (a cura di), A Companion to Ethnicity in the Ancient Mediterranean, Chichester, UK, John Wiley & Sons, Inc, 2014, pp. 17-33, DOI:10.1002/9781118834312.ch2, ISBN 9781444337341.
  3. ^ a b (DE) Harald Haarmann, Das Rätsel der Donauzivilisation. Die Entdeckung der ältestenHochkultur Europas, Monaco di Baviera, C.H. Beck, 2011, pp. 62-63.
  4. ^ Preindoeuropeo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  5. ^ Migrazioni preistoriche e lingue indoeuropee, in Le Scienze, GEDI Gruppo Editoriale, 3 marzo 2015.
    «Una di queste lingue pre-indoeuropee sopravvissuta fino a oggi è il basco.»
  6. ^ Elisabeth Hamel, Theo Vennemann, La lingua degli antichi europei, in Le Scienze, GEDI Gruppo Editoriale, 1º luglio 2002. URL consultato il 22 agosto 2018.
  7. ^ Carlo de Simone, I Tirreni a Lemnos, Evidenza linguistica e tradizioni storiche, in Istituto Nazionale di Studi Etruschi. Biblioteca di «Studi Etruschi», vol. 31, Firenze, Casa Editrice Leo S. Olschki, 1996, ISBN 978-88-222-4432-1.
  8. ^ Carlo de Simone, La nuova Iscrizione ‘Tirsenica’ di Lemnos (Efestia, teatro): considerazioni generali in Rasenna: Journal of the Center for Etruscan Studies, pp. 1-34

Bibliografia

  • (EN) Harald Haarmann, Ethnicity and Language in the Ancient Mediterranean, in Jeremy McInerney (a cura di), A Companion to Ethnicity in the Ancient Mediterranean, Chichester, UK, John Wiley & Sons, Inc, 2014, pp. 17–33

Voci correlate

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