La stagione sportiva 1973 era suddivisa in due distinte Federazioni calcistiche femminili: la F.F.I.U.G.C. (Federazione Femminile Unificata Giuoco Calcio) (che perde l'Autonoma cambiando denominazione da F.F.I.U.A.G.C. durante l'Assemblea Straordinaria di febbraio 1973) avente sede a Roma e la F.I.G.C.F. (Federazione Italiana Giuoco Calcio Femminile) avente sede a Viareggio e per questo motivo era definita la Federazione di Viareggio.
Le squadre vennero suddivise in due gironi eliminatori le cui prime tre si qualificavano al girone finale per l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia.
Questo gruppo di dissidenti dalla Federazione Unificata è stata voluto e sostenuto da Valeria Rocchi (ex A.C.F. Milano e Gomma Gomma) e da Marco Rambaudi (ex Real Torino). Ma, una volta iniziato il torneo e venute a mancare alcune importanti affiliazioni (il Real Juventus si sfaldò con la cessione di molte ragazze a squadre dell'altra Federazione), sia Valeria Rocchi che il rappresentante del Milano dettero le dimissioni e si allontanarono dalla gestione ed organizzazione del calcio Femminile sia a carattere locale che Federale.
Il campionato fu organizzato con qualificazioni a livello interregionale più girone di finale da squadre appartenenti a 3 soli Comitati Regionali: Piemonte, Liguria-Toscana e Lombardia:
Sciolta la F.I.C.F., delle società affiliate il solo Milano è ammesso alla Serie A femminile 1974 dopo la fusione con la Ambrosiana Milano e la Peco Saronno.
Luca Barboni e Gabriele Cecchi, Annuario del calcio femminile 1999-2000, Fornacette (PI), Mariposa Editrice S.r.l., novembre 1999, p. 47, la classifica della Serie A.
Salvatore Lo Presti, Almanacco del calcio mondiale '88-'89, Torino, S.E.T., 1988, pp. 261-268.
Il Gazzettino edizioni di Pordenone (Biblioteca Comunale di Pordenone), edizione Padova (Biblioteca dell'Orto Botanico via Orto Botanico 15 a Padova) e edizione Treviso (Biblioteca Comunale di Treviso);
Libertà presso la Biblioteca Comunale “Passerini Landi” di Piacenza.
Eco di Bergamo, quotidiano di Bergamo conservato dalla "Biblioteca Mai" in Città Alta.