Sopwith 1½ Strutter

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 17 mag 2024 alle 12:34 di 5.97.94.21 (discussione) (Impiego operativo)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sopwith 1½ Strutter
Sopwith 1½ Strutter
Descrizione
TipoMultiruolo
Equipaggio2
CostruttoreRegno Unito (bandiera) Sopwith Aviation
Data primo volodicembre 1915
Data entrata in servizio1916
Esemplari4 500 Francia
1 439 Gran Bretagna
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza7,70 m (25 ft 3 in)
Apertura alare10,21 m (33 ft 6 in)
Altezza3,12 m (10 ft 3 in)
Superficie alare32,16 (346 ft²)
Carico alare30,34 kg/m²
Peso a vuoto593 kg (1 305 lb)
Peso carico975 kg (2 149 lb)
Peso max al decollo977 kg (2 150 lb)
Propulsione
Motoreun rotativo Clerget 9B
Potenza130 hp (97 kW)
Prestazioni
Velocità max161 km/h (100 mph, 87 kt) a 1 980 m (6 500 ft)
Velocità di salitaa 1 980 m (6 500 ft) in 9 min 10 s
Autonomia3 h 45 min
Tangenza4 730 m (15 500 ft)
Armamento
Mitragliatriciuna Vickers calibro .303 sul muso e una Lewis calibro .303 per il passeggero.
BombeFino a 60 kg (130 lb)
Notedati relativi alla versione biposto motorizzata Clerget 130 hp

i dati sono estratti da British Aeroplanes 1914-18[1]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Il Sopwith 1½ Strutter fu un biplano britannico multiruolo impiegato nella prima guerra mondiale[2]. È importante perché fu il primo velivolo di costruzione inglese a due posti e con una mitragliatrice sincronizzata, in grado cioè di fare fuoco attraverso l'elica in rotazione. Venne utilizzato anche dalla Aeronautica Militare francese.

Storia del progetto

[modifica | modifica wikitesto]

Progettato dalla Sopwith Aviation Company, originariamente per servire nelle file del Royal Naval Air Service, il 1 ½ Strutter fu soprannominato così perché ciascuna delle ali superiori era connessa con la fusoliera tramite due paia di montanti tubolari, ove un paio era esattamente la metà dell'altro come lunghezza e formavano una struttura a "W" se visti di fronte[2]. Il velivolo disponeva di freni aerodinamici posti nell'ala inferiore ed utilizzava come propulsore un motore rotativo Clerget 9B.

L'armamento principale era costituito da una mitragliatrice Vickers fissa calibro .303 sul muso e da quattro bombe di 25 kg ciascuna. Nella versione biposto, il passeggero poteva utilizzare una mitragliatrice Lewis calibro .303 montata su un supporto rotante Scarff. Nel dicembre del 1915 la Vickers-Challenger produsse un meccanismo di sincronizzazione tra l'elica e le mitragliatrici poste sul muso in dotazione al Royal Flying Corps e dopo alcune settimane anche la Scarff-Dibovski ne produsse uno simile; entrambe le meccaniche vennero montate sul 1 ½ Strutter finché non fu possibile standardizzare adeguatamente il sistema di sincronizzazione Ross. Comunque bisogna tener presente che simili miglioramenti tecnici non erano ancora lo stato dell'arte e capitava di sovente che malfunzionamenti portassero al danneggiamento, o addirittura alla completa distruzione, dell'elica del velivolo.

I primi esemplari prodotti vennero realizzati senza la mitragliatrice sul muso a causa della mancata fornitura delle armi da parte della Vickers, ci furono anche rallentamenti causati nella produzione del supporto rotante Scarff, per via della sua recente invenzione. Per sopperire a ciò vennero inizialmente utilizzati alcuni vecchi supporti sempre della Vickers in via provvisoria.

Il progetto iniziale prevedeva anche una versione del velivolo come bombardiere leggero, con il posto del passeggero eliminato per consentire un maggior stivaggio di carburante e bombe.

Impiego operativo

[modifica | modifica wikitesto]

Il prototipo biposto volò nel dicembre 1915[3] e la produzione in massa iniziò nel 1916 con le prime consegne effettuate nel febbraio dello stesso anno. Alla fine di aprile cinque 1½ Strutter furono impiegati come scorta per i bombardieri Caudron G.4 e Breguet Bre 14 B2 durante missioni di bombardamento al suolo[4][5]. Il War Office ordinò altri velivoli alla Sopwith da assegnare al Royal Flying Corps, ma questa fu precedentemente contattata anche dalla marina inglese che desiderava l'intera produzione di 1½ Strutter; pertanto l'ordine del War Office fu evaso solo in Agosto. Poiché la Battaglia della Somme venne pianificata per la fine di Giugno divenne chiaro che la priorità nella fornitura dei velivoli sarebbe dovuta andare al War Office, a causa di questo errore logistico la marina inglese dovette trasferire alcuni 1½ Strutter al RFC e più precisamente al No. 70 Squadron che giunse al fronte nei primi giorni di luglio.

I piloti del No. 70 Squadron si trovarono bene, inizialmente, con il nuovo velivolo; infatti il 1½ Strutter si dimostrò superiore al Fokker E.I permettendo di eseguire pesanti missioni di attacco nel territorio tedesco. Sfortunatamente, con il passare del tempo, nuovi aerei furono messi in campo e l'arrivo del tedesco Albatros D.I rese il 1½ Strutter completamente superato anche se venne ancora utilizzato per delle missioni di ricognizione. Come la maggior parte dei velivoli prodotti dalla Sopwith, il 1½ Strutter aveva una struttura molto fragile e non permetteva di eseguire manovre azzardate durante i duelli aerei. Gli ultimi esemplari furono prodotti alla fine dell'ottobre 1917[6].

Questo però non comportò la "morte" dell'aereo. La sua stabilità di volo e l'ampio raggio d'azione ne facevano il perfetto candidato alla difesa della patria e infatti servì proprio in questo ruolo negli Squadron No. 37, 44 e 78 ove spesso fu modificato in monoposto per migliorarne le prestazioni; l'abitacolo venne spostato in una posizione più arretrata, dietro le ali, e le mitragliatrici sostituite con modelli sincronizzati. In questa versione venne ribattezzato "Sopwith Comic".

La Royal Naval Air Service utilizzò diversi 1½ Strutter sia come bombardieri (nel Mar Egeo, Macedonia e Francia) che come aerei da trasporto; in questo ruolo fu noto come "Ship's Strutter" e fu utilizzato su portaerei e altre navi della marina inglese. Inoltre fu utilizzato con successo come aereo-scuola o come velivolo privato da ufficiali anziani.

Dal 2 al 15 settembre 1916 Awdry Vaucour vi consegue 3 vittorie e William John Charles Kennedy-Cochran-Patrick 2 vittorie il 14 e 15 settembre 1916. Il No. 45 Squadron RFC ottiene alcune affermazioni con il seguente personale: l'asso britannico James Belgrave dal 7 febbraio 1917 vi consegue 6 vittorie fino al 27 maggio successivo, il britannico Geoffrey Hornblower Cock 13 vittorie dal 6 aprile 1917 al 22 luglio successivo, il britannico John Thompson Guy Murison 5 vittorie dal 6 aprile 1917 al 16 giugno successivo, lo scozzese Thomas M. Harries 6 vittorie dal 9 maggio 1917 al 7 luglio successivo, il canadese George Walker Blaiklock 5 vittorie dal 20 maggio 1917 al 22 luglio successivo e lo scozzese Matthew Frew 5 vittorie dal 5 giugno 1917 al 10 agosto successivo.

Il più grande utilizzatore del Sopwith, tuttavia, fu l'aeronautica militare francese. Nell'ottobre 1916 era evidente che i bombardieri Farman e Breguet erano completamente obsoleti, pertanto furono effettuati ordini corposi alla Sopwith per il suo 1½ Strutter, richiesto in tre differenti versioni: SOP. 1A2 (ricognitore biposto), SOP 1B2 (bombardiere biposto) e SOP 1B1 (bombardiere monoposto)[7]. In mancanza di un'alternativa migliore, i velivoli francesi rimasero in servizio per molto più tempo rispetto agli altri e non furono rimpiazzati da altri mezzi fino all'inizio del 1918. Diversi esemplari furono venduti alla Russia, ove furono utilizzati sia dai sovietici che dall'Armata Bianca, e anche ad altre nazioni alla fine della guerra.

In Italia nella primavera del 1917 arrivano ad Otranto 6 biposto con la Royal Naval Air Service, ci sono gli esemplari della Escadrille N 92 i - N 392 - N 561 per la difesa di Venezia, dal 23 maggio i 6 esemplari della Escadrille Espinasse fino agli inizi di luglio, dal 9 agosto quelli della Escadrille 36 che resta fino all'11 aprile 1918 ed alla metà di dicembre 1917 gli esemplari della Escadrille SOP 206 di Castello di Godego, della SOP 221 del Campo di aviazione di Castelgomberto e della SOP 214 che era in formazione al Campo di aviazione di Verona-Tombetta fino al 27 dicembre e dal 19 marzo 1918 al 7 aprile successivo era a Nove (Italia).

  • Sopwith Type 9400: la designazione originale dell'Ammiragliato.
  • Sopwith Type 9700: altra designazione dell'Ammiragliato.
  • Sopwith Two-seater: la designazione originale dei Royal Flying Corps.
  • Sopwith 1½ Strutter: biplano bombardiere, da ricognizione o caccia, mono o biposto.
  • Sopwith Comic: caccia da difesa, monoposto.
  • Ship Strutter: versione navale.
  • SOP. 1: versione in dotazione all'aeronautica militare francese.
bandiera Afghanistan
  • Ottenuti pochi aerei nel 1921 e dismessi nel 1925.
Australia (bandiera) Australia
  • Utilizzato come aereo-scuola.
Sopwith 1½ Strutter, Militair Vliegwezen
Belgio (bandiera) Belgio
Estonia (bandiera) Estonia
Operò con un solo esemplare ex-sovietico[8]
Francia (bandiera) Francia
Giappone (bandiera) Giappone
Lettonia (bandiera) Lettonia
operò con almeno tre velivoli ex-sovietici.[9]
Lituania (bandiera) Lituania
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
Polonia (bandiera) Polonia
operò con tre aerei catturati ai sovietici nel 1919-1920[10].
Romania (bandiera) Romania
Russia (bandiera) Russia
Russia (bandiera) Russia
RSFS Russa (bandiera) RSFS Russa
Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Stati Uniti

Esemplari attualmente esistenti

[modifica | modifica wikitesto]
Sopwith num. 556 in mostra al Musée de l'Air et de l'Espace.

Gli unici Sopwith 1½ Strutter originali di cui si hanno notizie sono attualmente esposti nelle seguenti strutture museali:[11]

Belgio
S85, esposto al Koninklijk Legermuseum/Musee Royal de l'Armee, Bruxelles.
Francia
No. 556, Sop.1A.2 esposto al Musée de l'Air et de l'Espace, aeroporto Parigi Le Bourget.
Francia
No. 2897, Sop.1B.2 in fase di restauro (2009) presso l'Association Memorial Flight, La Ferté-Alais.
Nuova Zelanda
esemplare proveniente dall'Argentina, precedentemente parte della collezione del Kermit Weeks' Fantasy of Flight Museum di Polk City, Florida, in fase di restauro presso la Peter Jackson's firm, The Vintage Aviator Limited in Nuova Zelanda.[12]

All'ottobre 2013 non risulta esistere alcuna replica completa del modello. Ne esiste tuttavia una replica in costruzione presso le strutture dello National Museum of Flight, nell'East Lothian (Scozia), che nell'aprile/maggio 2013 i visitatori potevano ammirare nel Concorde hangar. Questa riproduzione differisce dagli originali per essere equipaggiato con un motore radiale e non rotativo.

  1. ^ Bruce 1957, pp. 549-550.
  2. ^ a b Lake 2002, p. 40.
  3. ^ Bruce Sept 1956, p. 544.
  4. ^ Bruce Sept 1956, p. 545.
  5. ^ Thetford 1978, p. 292.
  6. ^ Bruce Oct 1956, p. 588.
  7. ^ a b c d Bruce Oct 1956, p. 590.
  8. ^ Gerdessen 1982, pp. 64, 76.
  9. ^ Richard Humberstone, Latvian Air Force 1918-1940, Blue Rider Publishing, London, 2000, ISBN 1-902851-04-8.
  10. ^ Kopański, Tomasz Jan: Samoloty brytyjskie w lotnictwie polskim 1918-1930 (British aircraft in the Polish air force 1918-1930), Bellona, Warsaw 2001, ISBN 83-11-09315-6, p.73-78 (in Polish).
  11. ^ Jarrett 2009, p.70.
  12. ^ "Rare Sopwith for New Zealand." Aeroplance Monthly, April 2011, p. 6.
  • (EN) J.M. Bruce, British Aeroplanes 1914-18, London, Putnam, 1957.
  • (EN) J.M. Bruce, The Aeroplanes of the Royal Flying Corps (Military Wing), London, Putnam, 1982, ISBN 0-370-30084-X.
  • (EN) J.M. Bruce, Sopwith 1½ Strutter, collana Windsock Datafile, vol. 34, 2nd edition, Albatros Productions Limited, 1998 [1992], ISBN 0-948414-42-1.
  • (EN) Jon Lake, The Great Book of Bombers: The World's Most Important Bombers from World War I to the Present Day, St. Paul, MN, MBI Publishing Company, 2002, ISBN 0-7603-1347-4.
  • (EN) Gordon Swanborough e Peter M. Bowers, United States Military Aircraft since 1909, London, Putnam, 1963.
  • (EN) Gordon Swanborough e Peter M. Bowers, United States Navy Aircraft since 1911, 2nd edition, London, Putnam, 1976 [1963], ISBN 0-370-10054-9.
  • (EN) John W.R. Taylor, Sopwith 1½ Strutter, in Combat Aircraft of the World from 1909 to the Present, New York, G.P. Putnam's Sons, 1969, ISBN 0-425-03633-2.
  • (EN) Owen Thetford, British Naval Aircraft since 1912, 4th Edition, London, Putnam, 1978, ISBN 0-370-30021-1.
Periodici

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàLCCN (ENsh2012004079 · J9U (ENHE987007595342505171