David Sassoli

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David Sassoli
Ritratto ufficiale di David Sassoli

Presidente del Parlamento europeo
Durata mandato3 luglio 2019 –
11 gennaio 2022
PredecessoreAntonio Tajani

Vicepresidente del Parlamento europeo
Durata mandato1º luglio 2014 –
3 luglio 2019
PresidenteMartin Schulz
Antonio Tajani

Capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento europeo
Durata mandato1º luglio 2009 –
1º luglio 2014
PredecessoreCarica creata
SuccessorePatrizia Toia

Europarlamentare
Durata mandato14 luglio 2009 –
11 gennaio 2022
LegislaturaVII, VIII, IX
Gruppo
parlamentare
S&D
CoalizionePSE (VIII-IX)
CircoscrizioneItalia centrale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico
Titolo di studioMaturità classica
ProfessioneGiornalista
FirmaFirma di David Sassoli

David Maria Sassoli (Firenze, 30 maggio 1956Aviano, 11 gennaio 2022[1]) è stato un giornalista, conduttore televisivo e politico italiano, dal 3 luglio 2019 presidente del Parlamento europeo.

Giornalista professionista dal 1986, è stato vicedirettore del TG1 dal 2006 al 2009. Eletto parlamentare europeo per il Partito Democratico nella VII legislatura europea, ha svolto il ruolo di capo della delegazione PD all'interno dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Rieletto alle Europee del 2014, è stato Vicepresidente del Parlamento europeo da luglio 2014 a maggio 2019.

Biografia

Nato a Firenze nel 1956, si è trasferito da piccolo a Roma dove risiede. Si è diplomato al liceo classico Virgilio. Iscrittosi alla facoltà di scienze politiche dell'Università La Sapienza di Roma, non ha terminato gli studi per aver scelto di iniziare giovanissimo l'attività di giornalista. Ha lavorato al quotidiano Il Tempo, all'agenzia di stampa Asca, nella redazione romana de Il Giorno, per poi essere assunto in Rai nel 1992.

Formazione

La sua formazione giovanile si inserisce all'interno della tradizione del cattolicesimo democratico. Sotto l'impulso di Paolo Giuntella Sassoli si è impegnato nella Rosa Bianca, associazione di cultura politica che riuniva gruppi di giovani provenienti dall'associazionismo cattolico (ACI, FUCI, ACLI). Da giovane si è interessato dello scautismo, in particolare dell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani.

Negli anni 80 partecipa all'esperienza della Lega Democratica, un gruppo di riflessione politica animato da Pietro Scoppola, Achille Ardigò, Paolo Prodi, Roberto Ruffilli.

Vita privata

David Sassoli è sposato con Alessandra Vittorini (1957), architetto, figlia dell'urbanista Marcello Vittorini, al vertice della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio de L'Aquila dal 2015[2], dalla quale ha avuto due figli, Livia e Giulio.

È tifoso della Fiorentina[3] e amante della musica classica[4].

Ricoverato dal 26 dicembre 2021, è deceduto l'11 gennaio 2022 al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano[5] per una grave disfunzione del sistema immunitario.[6]

Carriera giornalistica

Gli inizi

Ha iniziato a lavorare al quotidiano Il Tempo di Roma per poi proseguire l'attività giornalistica in piccoli giornali e all'agenzia di stampa Asca. Proprio quando collabora con l'agenzia cattolica, è testimone di un incontro a Parigi, destinato a suscitare clamore, tra l'allora ministro socialista Gianni De Michelis e il rifugiato politico di Autonomia Operaia, Oreste Scalzone[7].

Nel 1985 passa alla redazione romana del quotidiano Il Giorno, dove per sette anni segue i principali avvenimenti politici e di cronaca. Durante questo periodo, è testimone diretto di alcuni eventi importanti come la caduta del Muro di Berlino (1989).

È iscritto all'albo dei giornalisti professionisti dal 3 luglio 1986. È tra i fondatori di Articolo 21, liberi di..., movimento di difesa della libertà di stampa.

Giornalismo radiotelevisivo

La sua carriera come giornalista televisivo ha inizio nel 1992, come inviato di cronaca nel TG3 dove ha seguito per molto tempo gli avvenimenti riguardanti mafia, Tangentopoli e le inchieste sulle stragi italiane. In quel periodo collabora con i programmi di Michele Santoro Il rosso e il nero e Tempo reale.

Nel 1996, sotto la direzione di Carlo Freccero, conduce la trasmissione pomeridiana Cronaca in diretta su Rai 2. Nel 1998 gli viene affidata la conduzione di Prima - La cronaca prima di tutto, rotocalco quotidiano del TG1.

Nel 1999 entra nella redazione del TG1 in qualità di inviato speciale, e in seguito ne diviene conduttore dell'edizione delle 13:30 e successivamente di quella delle 20. Con l'avvento della direzione di Gianni Riotta, nel 2007 Sassoli diventa vicedirettore del telegiornale, nonché dei settimanali di approfondimento Speciale TG1 e TV7. Nel 2004 viene eletto Presidente dell'Associazione Stampa Romana.

Carriera politica

Elezioni europee del 2009: Primo mandato

L’ingresso in politica di David Sassoli coincide con le elezioni del Parlamento europeo del 6 e 7 giugno 2009, quando il Partito Democratico lo candida su proposta del segretario Dario Franceschini come capolista nella circoscrizione dell'Italia centrale.

Con 405 967 preferenze è il primo eletto nella circoscrizione Italia centrale e risulta tra i più votati in Italia. Anche grazie al risultato delle elezioni, diventa capogruppo del Partito Democratico all'Europarlamento. In un'intervista ha rivelato che è sua intenzione "dedicare il resto della sua vita alla politica"[8]. Durante la 7ª legislatura, è membro della Commissione Trasporti e Turismo e Relatore della proposta sul Cielo unico europeo. Inoltre è stato membro della delegazione interparlamentare UE-Israele.

Primarie per il sindaco di Roma

Il 7 aprile 2013 Sassoli si è candidato alle primarie del Partito Democratico per scegliere il candidato sindaco di Roma alle elezioni amministrative di quell'anno. Arriva al secondo posto con il 28% dei voti, davanti a Paolo Gentiloni, ma alle spalle del vincitore e futuro sindaco di Roma (Ignazio Marino).

Elezioni europee del 2014: Secondo mandato

Nel 2014 si ricandida alle elezioni europee con il PD nella circoscrizione dell'Italia centrale. Il 1º luglio 2014 viene eletto Vicepresidente del Parlamento europeo con 393 voti, risultando il secondo più votato in quota PD-PSE, con delega alla Politica del Mediterraneo, al Bilancio e al Patrimonio. Nel gennaio 2017 è riconfermato Vicepresidente con 377 voti.

In questa legislatura è l’autore di una legge di riforma ferroviaria dell’Unione (IV Pacchetto ferroviario), conclusa dopo tre anni di negoziati. Lo scopo principale della riforma è stata l'apertura del mercato dell'alta velocità. Tutte le compagnie ferroviarie potranno partecipare alle gare sulle tratte dell'alta velocità in qualsiasi stato membro. Nel 2017 in Commissione Trasporti ha operato per bloccare la prima proposta sul Pacchetto Mobilità e garantire così maggiore sicurezza agli autotrasportatori e rispetto delle norme sulla concorrenza del trasporto su gomma.

Nel corso della legislatura ha rivolto la sua attenzione alla politica euro-mediterranea e alle tematiche relative le materie di bilancio. Come Vicepresidente responsabile per la politica euro-mediterranea ha rappresentato il Parlamento europeo in più occasioni ufficiali, sviluppando e intensificando un dialogo con le istituzioni dei Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente. Al termine di un negoziato per l’assegnazione del Segretariato EURO-MED, è stato il promotore della sua assegnazione alla città di Roma. Ha fatto parte, nel maggio 2018, della missione elettorale dell’Unione europea in Libano.

Per quanto riguarda le materie di bilancio, ha condotto una battaglia per un Parlamento più efficiente e aperto ai cittadini, promuovendo la trasparenza e la tracciabilità delle spese, un più efficace rendiconto delle attività dei deputati e la messa a gara dei servizi del Parlamento.

È stato membro della Delegazione UE-Serbia e dal 2016 Presidente del Gruppo di Amicizia Europa-Albania.

Terzo mandato europeo e presidenza del Parlamento europeo

Si ricandida alle elezioni europee del 26 maggio 2019 con il PD nella circoscrizione dell'Italia centrale e viene nuovamente rieletto con 128.533 voti. Il 3 luglio 2019 viene eletto Presidente del Parlamento europeo, il settimo italiano a ricoprire la carica, con 345 voti al secondo scrutinio, con il sostegno dei gruppi europeisti. Durante il suo discorso di insediamento[9] ha sottolineato come si debba recuperare e rilanciare lo spirito costituente dell'Unione e ha richiamato il Consiglio dell'Unione europea alla necessità di discutere con il Parlamento la riforma del Regolamento di Dublino.

Come primo atto della sua presidenza ha deciso di rendere omaggio a tutte le vittime del terrorismo in Europa, visitando la stazione della metropolitana di Maalbeek, uno dei siti degli attentati di Bruxelles del 2016.

In occasione dell'emergenza COVID-19, ha dichiarato di auspicare un bilancio comunitario che investa sulla ricerca scientifica, evitando «tagli sulla vita degli europei»[10].

Si è dichiarato favorevole alla creazione di una centrale acquisti amministrata a livello europeo alla quale gli Stati membri possono aderire su base volontaria, in primis per negoziare condizioni più favorevoli per l'approvvigionamento condiviso di beni strumentali e di materiali sanitari di consumo. Contestualmente, ha ribadito che la sanità, sebbene non sia una delle competenze affidate all'Unione dai fondatori, può diventarlo qualora lo richiedano gli Stati membri, esprimendosi chiaramente a favore di tale posizione politica[11][12].

Nel giugno 2020 ha firmato l'appello internazionale per l'economia viola («Per un rinascimento culturale dell'economia») pubblicato sul Corriere della Sera[13], El País[14] e Le Monde[15].

Il 15 dicembre 2021, a un mese dalla scadenza del mandato, annuncia che non si ricandiderà alla presidenza del Parlamento europeo per “non dividere la maggioranza europeista[16].

Premi e riconoscimenti

Opere

Note

  1. ^ Morto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, la Repubblica.it
  2. ^ Fondazione Scuola Beni culturali, Alessandra Vittorini è il nuovo direttore, su Il Capoluogo, 31 agosto 2020. URL consultato il 10 gennaio 2022.
  3. ^ ROBERTO DAVIDE PAPINI, David Sassoli, un tifoso viola al vertice dell'Europarlamento, su La Nazione, 3 luglio 2019. URL consultato il 10 gennaio 2022.
  4. ^ David Sassoli, tra fiori, pianoforte, storia e presepe. E un sogno europeo spiegato anche ai figli: "Non conta solo l'Italia", su Il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2019. URL consultato il 10 gennaio 2022.
  5. ^ (EN) Spokesperson's statement, su Twitter, 11 gennaio 2022.
  6. ^ Morto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, su la Repubblica, 11 gennaio 2022.
  7. ^ Sandra Bonsanti, DC E PCI ACCUSANO DE MICHELIS 'QUEL MINISTRO E' IRRESPONSABILE', in la Repubblica, 23 gennaio 1985.
  8. ^ Sassoli (Pd) a Polisblog: "Dedicherò alla politica il resto della mia vita", su Polisblog.it, 13 maggio 2009. URL consultato l'11 dicembre 2019 (archiviato il 31 agosto 2019).
  9. ^ Discorso di insediamento di David Sassoli alla presidenza del Parlamento europeo (PDF), su europarl.europa.eu (archiviato il 12 dicembre 2019).
  10. ^ Coronavirus: Sassoli, investire sulla ricerca a livello Ue, su ansa.it, 5 febbraio 2020 (archiviato).
  11. ^ Coronavirus, David Sassoli: “Servono soluzioni e fondi europei. Ma è inutile rinunciare a Schengen”, in Il Secolo XIX, 24 febbraio 2020. URL consultato il 10 marzo 2020 (archiviato il 10 marzo 2020). Citazione: Bisogna fare squadra in ogni caso, è il senso? «Non c'è dubbio. Il coronavirus dimostra che alle sfide globali si può rispondere solo con politiche europee».
  12. ^ Marco Zatterin, Coronavirus, David Sassoli: “Servono soluzioni e fondi europei. Ma è inutile rinunciare a Schengen”, in La Stampa, 25 febbraio 2020. URL consultato il 10 marzo 2020 (archiviato il 26 febbraio 2020).
  13. ^ Per un rinascimento culturale dell'economia, su corriere.it, Corriere della Sera, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
  14. ^ (ES) “Por un renacimiento cultural de la economía”: el manifiesto de una veintena de intelectuales para una nueva época, su elpais.com, El País, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
  15. ^ (FR) En dépit de son importance croissante, le culturel n’a pas suffisamment été pensé comme un écosystème, su lemonde.fr, Le Monde, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
  16. ^ Paolo Valentino, Sassoli: «Rinuncio alla ricandidatura, mi sacrifico per la maggioranza Ursula», su Corriere della Sera, 14 dicembre 2021. URL consultato il 15 dicembre 2021.
  17. ^ Filmato audio Intervento di David Sassoli "L'eredità di Giorgio La Pira nell'Europa di oggi"., su YouTube. Modifica su Wikidata

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Collegamenti esterni

Predecessore Presidente del Parlamento europeo Successore
Antonio Tajani dal 3 luglio 2019 in carica
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