Nitroderivati ad azione vasodilatatrice

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I Nitroderivati ad azione vasodilatratrice sono un gruppo di farmaci che stimolano una rapida riduzione della contrazione muscolare liscia dei vasi, portando a vasodilatazione.

I nitroderivati possono essere suddivisi in due classi:

  1. Composti che liberano spontaneamente NO mediante azione di un'idrolasi;
  2. Composti organici che liberano NO mediante azione di enzimi più specifici.

In entrambi i casi si libera NO, che porta ad attivazione di guanilato ciclasi, coon aumento della concentrazione di cGMP: il risultato è un rilassamento della muscolatura liscia.

Farmaci

Esempi di nitroderivati sono:

Nitroglicerina e Isosorbide dinitrato possono essere somministrati per via sublinguale, mentre Tetranitrato di pentaeritrite e Nitrito di amile, essendo composti aromatici, per via inalatoria.

Effetti

Gli effetti conseguenti all'azione dei nitroderivati sono:

  • Riduzione del precarico e della richiesta di ossigeno da parte del cuore;
  • Coronarodilatazione: soprattutto a carico delle grosse arterie epicardiche con modesto aumento della perfusione. Ciò favorisce anche un aumento di flusso nelle vie collaterali, con ridistribuzione dei flussi coronarici;
  • Riduzione della pressione parietale, per la riduzione di precarico, e conseguente calo di compressione dei capillari subendocardici;
  • Riduzione modesta della pressione arteriosa;
  • Riduzione del tempo di eiezione.

Utilizzo farmacologico

Vengono utilizzati per curare :

  • Angina acuta: riducono immediatamente il lavoro cardiaco, con riduzione del precarico e della richiesta di ossigeno. Si utilizzano Nitroglicerina sublinguale, Nitrito di amile inalatorio, Isosorbide dinitrato sublinguale con durata d'azione breve ma rapida efficacia;
  • Insufficienza cardiaca cronica: effetto a lunga durata d'azione. Si vuole mantenere la riduzione del precarico per mantenere basso il lavoro cardiaco. Può venir utilizzata nitroglicerina tramite cerotto retrosternale anziché sublinguale.

Effetti dannosi o indesiderati

  • Tachicardia riflessa e aumento della contrattilità per attivazione dell'ortosimpatico. Pertanto è inportante che chi assuma il farmaco sia istruito nel non utilizzarne troppo e nel ridurre gli stati di agitazione.
  • Tolleranza: dopo un certo tempo questi farmaci diventano inefficaci, probabilmente per esaurimento enzimatico.
  • Zero hour effect nei pazienti con somministrazione cronica: durante il giorno assumono nitroglicerina, di notte no, quindi al mattino si può presentare un evento angioso con fortissima riduzione della tolleranza all'esercizio;
  • Rebound effect: in pazienti che lavoravano in industrie di vernici contenenti nitroglicerina e ne inalavano grande quantità;
  • Ipotensione ortostatica: problema più rilevante nell'utilizzo di nitroderivati per trattare un'angina. se l'angina è molto rilevante può esserci la tendenza nel paziente ad abusare del farmaco, con effetti collaterali: oltre all'ipotensione ortostatica, abbiamo rush cutanei per vasodilatazione improvvisa e cefalea pulsante.