Femminiello: differenze tra le versioni
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Versione delle 16:14, 10 apr 2017
Il "femmenèlla" (in lingua napoletana anche "femminéllo", "femmenèllo" al singolare e "femminiélle", "femmeniélle" al plurale) è una figura tipica della cultura tradizionale popolare partenopea, usato per riferirsi ad un maschio omosessuale con espressività marcatamente femminili. Spesso sovrapposto alla più diffusa realtà transgender o transessuale, il femmenèlla rappresenta invece un'identità culturale e sociale molto peculiare e storicamente ancorata nel tessuto urbano napoletano.[1]
Il personaggio
La figura del "femmenèlla" esiste da molto tempo nella tradizione campana, all'interno della quale riesce a godere di una posizione relativamente privilegiata grazie alla sua partecipazione ad alcune manifestazioni folkloristiche (a volte anche di ambito religioso come la "Candelora al Santuario di Montevergine ad Avellino" oppure la "Tammurriata" alla festa della Madonna dell'Arco).
Il femmenèlla è una figura che fa parte del tessuto sociale dei quartieri popolari del centro storico di Napoli dove è una persona rispettata. Occasionalmente può venire canzonato in modo benevolo o affettuoso da persona conosciuta del quartiere, alla quale egli però sa rispondere prontamente e a tono con una battuta salace.
Generalmente il femmenèlla viene considerato persona che porta fortuna. Per questa ragione è invalso l'uso (sempre nei quartieri popolari) di mettergli in braccio il bimbo appena nato e scattargli la foto; oppure farlo partecipare a giochi di società quali la tombola.
La tombolata
Nei quartieri popolari di Napoli c'è la tradizione che ad alcune tombolate possano partecipare esclusivamente donne e/o femminielli. Il gioco avviene in un "basso", e possono assistervi degli uomini purché essi restino rigorosamente alla porta o a guardare dalla finestra senza accedere in alcun modo nella stanza dove si svolge la tombola.
Il gioco procede in modo rumoroso, sboccato, canzonatorio. Generalmente è il femmenèlla che tira a sorte i numeri proclamandoli ad alta voce. Il numero sorteggiato può anche non essere annunciato in modo palese; infatti, basandosi sulla smorfia napoletana, al posto del numero egli può semplicemente dire il suo significato più diffuso e risaputo, che i presenti immancabilmente conoscono ed intendono.
Il divertimento della tombolata con i femminielli è dato proprio dalla "smorfia": infatti, man mano che i numeri escono, il femmenèlla concatena in una sequenza logica e cronologica i relativi significati, creando una storia che si forma dalla casualità del sorteggio: è un "evento" che il femmenèlla ricorda man mano che esso si sviluppa e che viene commentato rumorosamente con divertimento o con finto scalpore dagli stessi femminielli e soprattutto dalle donne presenti al gioco.
Riferimenti letterari
Nell'opera di Roberto De Simone La gatta Cenerentola diversi femmenielli rivestono il ruolo di personaggi importanti. Tra le scene principali al riguardo vi sono il rosario dei femmenielli[2] ed il suicidio del femminiello[3], di forte impatto emotivo. Curzio Malaparte in "La Pelle" descrive la cosiddetta "Figliata dei femminielli", che la regista Liliana Cavani riporterà anche nel film omonimo.
Riferimenti musicali
Il termine femminiello è stato utilizzato nel testo della canzone Vincere l'odio, interpretata da Elio e le Storie Tese al Festival di Sanremo 2016.[4]
Note
- ^ Alexander Hochdorn e Alessandra Armenti, L'esperienza transgender attraverso i discorsi. Un'analisi critica sulla costruzione narrativa dell'Identità, in I. Atzei (a cura di), Atti del IX Congresso AIP della Sezione di Psicologia sociale a Cagliari, Torino, Grafica del Parteolla, 2009, ISBN 978-88-89978-90-0.
- ^ Vedi il video su YouTube.
- ^ Vedi il video su YouTube.
- ^ Elio e le Storie Tese - Vincere l'odio Testo Canzone, su Lyrics MTV. URL consultato il 18 febbraio 2016.
Bibliografia
- Eugenio Zito e Paolo Valerio, Corpi sull'uscio, identità possibili. Il fenomeno dei femminielli a Napoli, Napoli, Filema Edizioni, 2010, ISBN 978-88-95204-34-5.
- Achille della Ragione- I femminielli - Napoli 1999.
Collegamenti esterni
- Il femminiello: storia di principesse napoletane che vivono da donna.
- I 'femminielli' nella storia napoletana, su guidecampania.com.
- Durante un seminario del corso La critica letteraria e gli studi gay dell'Università Tor Vergata, Ciro Cascina, poeta e attore, introduce agli studenti la figura del femmenèlla nella cultura napoletana.
- Francesco Gnerre, La poesia e il teatro di Ciro Cascina. Intervista a Ciro Cascina, poeta e attore, cultore della tradizione orale, in "Testo e senso", n. 9, 2008.
- Mitologia dei femminielli a Napoli, Università di Napoli "Federico II".