Augusto Majani: differenze tra le versioni

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La sua attività artistica è strettamente legata all'[[illustrazione]] e alla [[caricatura]]: la collaborazione con riviste bolognesi di satira quali “ ''Ehi, ch'al scusa!''<ref>[http://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1880/2647 ''Ehi, ch’al scusa!'' - Biblioteca SalaBorsa]</ref>” a partire dal 1887, “''Bologna che dorme''<ref>[http://www.storiaememoriadibologna.it/bologna-che-dorme-965-opera ''Bologna che dorme'' - Storia e Memoria di Bologna]</ref> negli anni 1898 - 1899, il “''Fittone''”<ref>[http://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1909/1735 Il ''Fittone'' - Biblioteca SalaBorsa]</ref> nel 1910-11, lo resero famoso con lo pseudonimo di '''''Nasìca'''''. Riserverà infatti poi la firma “A.Majani” esclusivamente alla sua produzione pittorica.
La sua attività artistica è strettamente legata all'[[illustrazione]] e alla [[caricatura]]: la collaborazione con riviste bolognesi di satira quali “ ''Ehi, ch'al scusa!''<ref>[http://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1880/2647 ''Ehi, ch’al scusa!'' - Biblioteca SalaBorsa]</ref>” a partire dal 1887, “''Bologna che dorme''<ref>[http://www.storiaememoriadibologna.it/bologna-che-dorme-965-opera ''Bologna che dorme'' - Storia e Memoria di Bologna]</ref> negli anni 1898 - 1899, il “''Fittone''”<ref>[http://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1909/1735 Il ''Fittone'' - Biblioteca SalaBorsa]</ref> nel 1910-11, lo resero famoso con lo pseudonimo di '''''Nasìca'''''. Riserverà infatti poi la firma “A.Majani” esclusivamente alla sua produzione pittorica.
Nel 1888 in occasione della grande Esposizione<ref>[http://www.storiaememoriadibologna.it/lesposizione-emiliana-del-1888-326-evento Esposizione emiliana del 1888 - Storia e Memoria di Bologna]</ref> tenutasi ai [[Giardini Margherita]] di Bologna ne ideò il manifesto e illustrò i numeri speciali dedicati all'evento.
Nel 1888 in occasione della grande Esposizione<ref>[http://www.storiaememoriadibologna.it/lesposizione-emiliana-del-1888-326-evento Esposizione emiliana del 1888 - Storia e Memoria di Bologna]</ref> tenutasi ai [[Giardini Margherita]] di Bologna ne ideò il manifesto e illustrò i numeri speciali dedicati all'evento.
Partito per Roma nel 1889, per ragioni legate alle condizioni di salute fece ritorno a [[Budrio]] nel 1894, dove consolidò la relazione sentimentale con Olga Lugaresi, sua ispiratrice e modella, che sposò poi dopo un lungo fidanzamento nel 1905. [[File:Quirico_Filopanti.jpg|thumb| [[Quirico Filopanti]]in un ritratto di Augusto Majani]] A Budrio dipinse il “Ritratto di Filopanti” e realizzò nel 1896 una pala d'altare per la Chiesa dei Cappuccini di Budrio raffigurante “La Sacra Famiglia con S. Francesco”, recentemente recuperata e restaurata e attualmente esposta nella chiesa di Sant'Agata a Budrio. I riconoscimenti in ambito pittorico lo portarono a partecipare ripetutamente alla [[Biennale di Venezia]] negli anni compresi tra il 1897 e il 1924. Nel 1898 realizzò un grande dipinto dedicato alla [[battaglia di Mentana]], presentato all'[[Esposizione Nazionale]] di Torino.[[File:Bolognachedorme.jpg|thumb|Copertina del periodico umoristico ''Bologna che dorme'' realizzata da ''Nasica'' nel 1899.]]
Partito per Roma nel 1889, per ragioni legate alle condizioni di salute fece ritorno a [[Budrio]] nel 1894, dove consolidò la relazione sentimentale con Olga Lugaresi, sua ispiratrice e modella, che sposò poi dopo un lungo fidanzamento nel 1905. [[File:Quirico_Filopanti.jpg|thumb| [[Quirico Filopanti]] in un ritratto di Augusto Majani]] A Budrio dipinse il “Ritratto di Filopanti” e realizzò nel 1896 una pala d'altare per la Chiesa dei Cappuccini di Budrio raffigurante “La Sacra Famiglia con S. Francesco”, recentemente recuperata e restaurata e attualmente esposta nella chiesa di Sant'Agata a Budrio. I riconoscimenti in ambito pittorico lo portarono a partecipare ripetutamente alla [[Biennale di Venezia]] negli anni compresi tra il 1897 e il 1924. Nel 1898 realizzò un grande dipinto dedicato alla [[battaglia di Mentana]], presentato all'[[Esposizione Nazionale]] di Torino.[[File:Bolognachedorme.jpg|thumb|Copertina del periodico umoristico ''Bologna che dorme'' realizzata da ''Nasica'' nel 1899.]]
Difficili condizioni economiche della famiglia lo spinsero ad ampliare la sua attività di illustratore in giornali e riviste: in particolare iniziò una collaborazione stabile con il quotidiano “[[Il Resto del Carlino]]” e con diverse riviste e case editrici bolognesi. Dal 1900 per la [[Zanichelli]] inizia una ricca produzione di copertine e illustrazioni e riprende anche attivamente a lavorare con [[Alfredo Testoni]], per il quale realizza cartelloni, figurini, bozzetti di scena per le sue opere teatrali. Nel 1902 realizzò il manifesto per il VII Congresso Socialista Italiano. Nel 1911 per la Mostra Etnografica di Roma illustrò uno dei pannelli del Padiglione dell'Emilia-Romagna. Il lavoro di [[illustratore]] è pressoché ininterrotto nella vita artistica di Majani: con [[Tirelli]] dal 1910 collabora con il settimanale umoristico “Il giornale delle beffe” e poi con “Il Punto”. “[[Avanti! della Domenica]]”, “Il Secolo XX”, “[[Corriere dei Piccoli]]”, “[[Le Vie d'Italia]]”, “La Domenica dei ragazzi” sono solo alcuni tra i giornali e le riviste con le quali continua a lavorare nei primi decenni del [[Novecento]]. Negli [[anni 1920|anni venti]] con la [[Zanichelli]] e la Famèja Bulgnèisa, Augusto Majani esprime la sua vena umoristica in manifesti, strenne, inviti e menù per incontri conviviali a tema enogastronomico. Nello spirito del tempo, in cui gli artisti si occupano delle arti applicate, insegnerà alla ''Scuola Professionale Regina Margherita''<ref>[http://www.comune.bologna.it/archiviostorico/servizi/115:6337/6344/ Scuola Professionale Regina Margherita - Archivio Storico Bologna]</ref> di [[Bologna]] nel corso di “Storia del Costume”. La sua produzione pittorica intanto risentiva dei luoghi legati ai soggiorni estivi di Augusto Majani: prima in appennino, a [[Lizzano in Belvedere]], e poi in riviera romagnola. Oltre ai dipinti che ritraggono i paesaggi, le scene di genere e i soggetti storici, Majani realizzerà un grande olio dal titolo “L'ombra della Croce”; iniziata nel 1897 questa tavola verrà più volte rivista, ripensata e ritoccata dal pittore che la completerà solo nel 1947. In questo quadro, realizzato in un periodo che comprende le due guerre, oggi esposto nella Pinacoteca civica Domenico Inzaghi di [[Budrio]], l'artista esprime la sua profonda sensibilità per i temi della religiosità e del destino dell'umanità.
Difficili condizioni economiche della famiglia lo spinsero ad ampliare la sua attività di illustratore in giornali e riviste: in particolare iniziò una collaborazione stabile con il quotidiano “[[Il Resto del Carlino]]” e con diverse riviste e case editrici bolognesi. Dal 1900 per la [[Zanichelli]] inizia una ricca produzione di copertine e illustrazioni e riprende anche attivamente a lavorare con [[Alfredo Testoni]], per il quale realizza cartelloni, figurini, bozzetti di scena per le sue opere teatrali. Nel 1902 realizzò il manifesto per il VII Congresso Socialista Italiano. Nel 1911 per la Mostra Etnografica di Roma illustrò uno dei pannelli del Padiglione dell'Emilia-Romagna. Il lavoro di [[illustratore]] è pressoché ininterrotto nella vita artistica di Majani: con [[Tirelli]] dal 1910 collabora con il settimanale umoristico “Il giornale delle beffe” e poi con “Il Punto”. “[[Avanti! della Domenica]]”, “Il Secolo XX”, “[[Corriere dei Piccoli]]”, “[[Le Vie d'Italia]]”, “La Domenica dei ragazzi” sono solo alcuni tra i giornali e le riviste con le quali continua a lavorare nei primi decenni del [[Novecento]]. Negli [[anni 1920|anni venti]] con la [[Zanichelli]] e la Famèja Bulgnèisa, Augusto Majani esprime la sua vena umoristica in manifesti, strenne, inviti e menù per incontri conviviali a tema enogastronomico. Nello spirito del tempo, in cui gli artisti si occupano delle arti applicate, insegnerà alla ''Scuola Professionale Regina Margherita''<ref>[http://www.comune.bologna.it/archiviostorico/servizi/115:6337/6344/ Scuola Professionale Regina Margherita - Archivio Storico Bologna]</ref> di [[Bologna]] nel corso di “Storia del Costume”. La sua produzione pittorica intanto risentiva dei luoghi legati ai soggiorni estivi di Augusto Majani: prima in appennino, a [[Lizzano in Belvedere]], e poi in riviera romagnola. Oltre ai dipinti che ritraggono i paesaggi, le scene di genere e i soggetti storici, Majani realizzerà un grande olio dal titolo “L'ombra della Croce”; iniziata nel 1897 questa tavola verrà più volte rivista, ripensata e ritoccata dal pittore che la completerà solo nel 1947. In questo quadro, realizzato in un periodo che comprende le due guerre, oggi esposto nella Pinacoteca civica Domenico Inzaghi di [[Budrio]], l'artista esprime la sua profonda sensibilità per i temi della religiosità e del destino dell'umanità.
Dopo il pensionamento si trasferirà a [[Casalecchio di Reno]] dove abiterà fino al 1950, quando la figlia Franca si sposerà con il conte Gianfranco D'Attimis Maniago e tutta la famiglia si trasferisce a [[Buttrio]], in [[Friuli]], nella tenuta della famiglia D'Attimis Maniago. A [[Buttrio]] l'artista muore nel 1959 poco dopo la morte della moglie Olga. La sepoltura dei coniugi si trova nel cimitero del paese d'origine a Budrio. Nel 1947, in occasione dei suoi ottant'anni, la ''Famèja Bulgnèisa'' e il ''Circolo Artistico di Bologna'' gli dedicano una mostra antologica e nuovamente nel 1950 una esposizione dei disegni e delle caricature di Majani. Dopo la morte le iniziative di valorizzazione del suo lavoro artistico sono state molteplici a [[Bologna]] e in particolare a [[Budrio]], dove nella Biblioteca comunale a lui intitolata e nella Pinacoteca civica si trova gran parte del patrimonio pubblico di dipinti, disegni, materiali a stampa che documentano l'attività di Augusto Majani pittore, illustratore e testimone culturale della propria epoca.
Dopo il pensionamento si trasferirà a [[Casalecchio di Reno]] dove abiterà fino al 1950, quando la figlia Franca si sposerà con il conte Gianfranco D'Attimis Maniago e tutta la famiglia si trasferisce a [[Buttrio]], in [[Friuli]], nella tenuta della famiglia D'Attimis Maniago. A [[Buttrio]] l'artista muore nel 1959 poco dopo la morte della moglie Olga. La sepoltura dei coniugi si trova nel cimitero del paese d'origine a Budrio. Nel 1947, in occasione dei suoi ottant'anni, la ''Famèja Bulgnèisa'' e il ''Circolo Artistico di Bologna'' gli dedicano una mostra antologica e nuovamente nel 1950 una esposizione dei disegni e delle caricature di Majani. Dopo la morte le iniziative di valorizzazione del suo lavoro artistico sono state molteplici a [[Bologna]] e in particolare a [[Budrio]], dove nella Biblioteca comunale a lui intitolata e nella Pinacoteca civica si trova gran parte del patrimonio pubblico di dipinti, disegni, materiali a stampa che documentano l'attività di Augusto Majani pittore, illustratore e testimone culturale della propria epoca.

Versione delle 21:47, 2 set 2016

Augusto Majani, detto Nasica, in una auto - caricatura

Augusto Majani (Budrio, 30 gennaio 1867Buttrio, 8 gennaio 1959) è stato un pittore e illustratore italiano.

Formazione e insegnamento

Augusto Majani, pittore, illustratore, caricaturista, cartellonista, inizia la sua formazione frequentando la Scuola Tecnica e proseguendo all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Gli anni della sua formazione romana, con il completamento degli studi all'Accademia e della permanenza nella città dal 1889 al 1894, gli consentirono di entrare in contatto con intellettuali e artisti di fama internazionale come il poeta Giovanni Cena e lo scultore Carlo Fontana e di sviluppare un interesse per la pittura dal vero e la realizzazione di dipinti con paesaggi rurali, notturni e soggetti storici legati alle imprese garibaldine. Dal 1905 sarà poi professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna con la cattedra di “Disegno e figura” e dal 1924 con la cattedra di Pittura, ritirandosi nel 1937 per pensionamento. Saranno suoi allievi Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Giovanni Romagnoli, Alfredo Protti e Bruno Saetti.

Il 2 febbraio 1903 fu iniziato in Massoneria nella Loggia Otto agosto di Bologna, il 20 marzo 1919 divenne Maestro massone[1].

Attività artistica

La sua attività artistica è strettamente legata all'illustrazione e alla caricatura: la collaborazione con riviste bolognesi di satira quali “ Ehi, ch'al scusa![2]” a partire dal 1887, “Bologna che dorme[3] negli anni 1898 - 1899, il “Fittone[4] nel 1910-11, lo resero famoso con lo pseudonimo di Nasìca. Riserverà infatti poi la firma “A.Majani” esclusivamente alla sua produzione pittorica. Nel 1888 in occasione della grande Esposizione[5] tenutasi ai Giardini Margherita di Bologna ne ideò il manifesto e illustrò i numeri speciali dedicati all'evento.

Partito per Roma nel 1889, per ragioni legate alle condizioni di salute fece ritorno a Budrio nel 1894, dove consolidò la relazione sentimentale con Olga Lugaresi, sua ispiratrice e modella, che sposò poi dopo un lungo fidanzamento nel 1905.

Quirico Filopanti in un ritratto di Augusto Majani

A Budrio dipinse il “Ritratto di Filopanti” e realizzò nel 1896 una pala d'altare per la Chiesa dei Cappuccini di Budrio raffigurante “La Sacra Famiglia con S. Francesco”, recentemente recuperata e restaurata e attualmente esposta nella chiesa di Sant'Agata a Budrio. I riconoscimenti in ambito pittorico lo portarono a partecipare ripetutamente alla Biennale di Venezia negli anni compresi tra il 1897 e il 1924. Nel 1898 realizzò un grande dipinto dedicato alla battaglia di Mentana, presentato all'Esposizione Nazionale di Torino.

Copertina del periodico umoristico Bologna che dorme realizzata da Nasica nel 1899.

Difficili condizioni economiche della famiglia lo spinsero ad ampliare la sua attività di illustratore in giornali e riviste: in particolare iniziò una collaborazione stabile con il quotidiano “Il Resto del Carlino” e con diverse riviste e case editrici bolognesi. Dal 1900 per la Zanichelli inizia una ricca produzione di copertine e illustrazioni e riprende anche attivamente a lavorare con Alfredo Testoni, per il quale realizza cartelloni, figurini, bozzetti di scena per le sue opere teatrali. Nel 1902 realizzò il manifesto per il VII Congresso Socialista Italiano. Nel 1911 per la Mostra Etnografica di Roma illustrò uno dei pannelli del Padiglione dell'Emilia-Romagna. Il lavoro di illustratore è pressoché ininterrotto nella vita artistica di Majani: con Tirelli dal 1910 collabora con il settimanale umoristico “Il giornale delle beffe” e poi con “Il Punto”. “Avanti! della Domenica”, “Il Secolo XX”, “Corriere dei Piccoli”, “Le Vie d'Italia”, “La Domenica dei ragazzi” sono solo alcuni tra i giornali e le riviste con le quali continua a lavorare nei primi decenni del Novecento. Negli anni venti con la Zanichelli e la Famèja Bulgnèisa, Augusto Majani esprime la sua vena umoristica in manifesti, strenne, inviti e menù per incontri conviviali a tema enogastronomico. Nello spirito del tempo, in cui gli artisti si occupano delle arti applicate, insegnerà alla Scuola Professionale Regina Margherita[6] di Bologna nel corso di “Storia del Costume”. La sua produzione pittorica intanto risentiva dei luoghi legati ai soggiorni estivi di Augusto Majani: prima in appennino, a Lizzano in Belvedere, e poi in riviera romagnola. Oltre ai dipinti che ritraggono i paesaggi, le scene di genere e i soggetti storici, Majani realizzerà un grande olio dal titolo “L'ombra della Croce”; iniziata nel 1897 questa tavola verrà più volte rivista, ripensata e ritoccata dal pittore che la completerà solo nel 1947. In questo quadro, realizzato in un periodo che comprende le due guerre, oggi esposto nella Pinacoteca civica Domenico Inzaghi di Budrio, l'artista esprime la sua profonda sensibilità per i temi della religiosità e del destino dell'umanità. Dopo il pensionamento si trasferirà a Casalecchio di Reno dove abiterà fino al 1950, quando la figlia Franca si sposerà con il conte Gianfranco D'Attimis Maniago e tutta la famiglia si trasferisce a Buttrio, in Friuli, nella tenuta della famiglia D'Attimis Maniago. A Buttrio l'artista muore nel 1959 poco dopo la morte della moglie Olga. La sepoltura dei coniugi si trova nel cimitero del paese d'origine a Budrio. Nel 1947, in occasione dei suoi ottant'anni, la Famèja Bulgnèisa e il Circolo Artistico di Bologna gli dedicano una mostra antologica e nuovamente nel 1950 una esposizione dei disegni e delle caricature di Majani. Dopo la morte le iniziative di valorizzazione del suo lavoro artistico sono state molteplici a Bologna e in particolare a Budrio, dove nella Biblioteca comunale a lui intitolata e nella Pinacoteca civica si trova gran parte del patrimonio pubblico di dipinti, disegni, materiali a stampa che documentano l'attività di Augusto Majani pittore, illustratore e testimone culturale della propria epoca.

Principali opere

Come illustratore e caricaturista

  • Ehi, ch'al scusa!
  • Bologna che dorme
  • Il fittone
  • Il giornale delle beffe
  • Il punto
  • Avanti! della domenica
  • Il Secolo XX
  • Il Corriere dei Piccoli
  • Le vie d'Italia
  • La Domenica dei Ragazzi
  • Famèja Bulgnèisa

Come pittore

Note

Bibliografia

  • Circolo Artistico e Famèja Bulgnèisa, Onoranze ad Augusto Majani in occasione del suo 80° genetliaco, Catalogo delle opere, Bologna, 1947
  • A. Majani, Ricordi fra due secoli (memorie di un caricaturista bolognese), Milano, Editrice Academia, 1950
  • A. Boriani e I. Cinti, Augusto Majani pittore (Nasìca), Bologna, Tamari Editori, 1960
  • Augusto Majani Nasìca 1867-1959. Pittore, illustratore e uomo di spirito, a cura di A. Molinari Pradelli, G. Roversi, A. Storelli, Modena, Franco Cosimo Panini, 2002
  • Ritorno a Budrio. L'arte di Augusto Majani (1867-1959), a cura di A. Molinari Pradelli, Bologna, Bononia University Press, 2007
  • La pala dei Cappuccini. Un dipinto di Augusto Majani per Budrio, a cura di E. Rossoni, Imola, Bacchilega Editore, 2011
  • Majani (Nasìca) ritrovato, a cura di C. Testoni, Bacchilega Editore, Imola, 2011

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN25534426 · ISNI (EN0000 0000 6631 0416 · SBN RAVV037229 · BAV 495/33102 · ULAN (EN500089192 · LCCN (ENno99084539 · GND (DE124358861 · BNF (FRcb16452330z (data) · CONOR.SI (SL232463459