Enrico Millo: differenze tra le versioni

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==Biografia==
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Nacque a [[Chiavari]] (GE) nel 1865 da Gustavo Millo dei ''conti di Casalgiate'' e da Maria Luisa Altoè dei ''conti di Anguissola''. Allievo della [[Scuola militare Nunziatella|Reale Accademia Militare]] di [[Napoli]] dal febbraio 1880. Poi nell'ottobre 1882 si spostò all'[[Accademia Navale di Livorno]] da dove uscì Guardiamarina nel 1884. Segui inizialmente la normale carriera.
Nacque a [[Chiavari]] (GE) nel 1865 da Gustavo Millo dei ''conti di Casalgiate'' e da Maria Luisa Altoè dei ''conti di Anguissola''. Allievo della [[Scuola militare Nunziatella|Reale Accademia Militare]] di [[Napoli]] dal febbraio 1880. Poi nell'ottobre 1882 si spostò all'[[Accademia Navale di Livorno]] da dove uscì Guardiamarina nel 1884. Seguì inizialmente la normale carriera.
[[Massone]], il 26 ottobre 1897 fu affiliato Maestro nella [[Loggia massonica|Loggia]] ''Zenith'' di [[La Spezia]]<ref>Vittorio Gnocchini, ''L'Italia dei Liberi Muratori'', Erasmo ed., Roma, 2005, pp. 186-187.</ref>.
Durante la [[guerra italo-turca]] per il possesso della [[Libia]] (1911-12), essendosi le truppe di terra italiane trovate in grave difficoltà per la resistenza di reparti irregolari, riforniti e sostenuti dall'[[Impero Ottomano]], il governo italiano decise un'azione diretta contro il territorio metropolitano turco. L'intervento condusse al bombardamento di alcuni forti, e soprattutto all'occupazione dell'arcipelago del [[Dodecaneso]], che rimase [[Colonia (territorio)|colonia]] italiana fino alla fine della [[seconda guerra mondiale]] . Nel quadro di queste operazioni il [[capitano di fregata]] Enrico Millo, nella notte fra il 18 e il 19 luglio 1912 forzò i [[Dardanelli]] penetrando senza danni per 22&nbsp;km prima di invertire la rotta<ref>Vedi A. Del Boca, "Gli Italiani in Libia" vol 1, Oscar Mondadori 2010, p.173</ref>. Quest'azione, anche se poco rilevante dal punto di vista militare, entusiasmò l'opinione pubblica italiana, mettendo però in notevole difficoltà il governo verso le potenze europee che temevano un'ulteriore destabilizzazione dei [[Penisola balcanica|Balcani]].
Durante la [[guerra italo-turca]] per il possesso della [[Libia]] (1911-12), essendosi le truppe di terra italiane trovate in grave difficoltà per la resistenza di reparti irregolari, riforniti e sostenuti dall'[[Impero Ottomano]], il governo italiano decise un'azione diretta contro il territorio metropolitano turco. L'intervento condusse al bombardamento di alcuni forti, e soprattutto all'occupazione dell'arcipelago del [[Dodecaneso]], che rimase [[Colonia (territorio)|colonia]] italiana fino alla fine della [[seconda guerra mondiale]] . Nel quadro di queste operazioni il [[capitano di fregata]] Enrico Millo, nella notte fra il 18 e il 19 luglio 1912 forzò i [[Dardanelli]] penetrando senza danni per 22&nbsp;km prima di invertire la rotta<ref>Vedi A. Del Boca, "Gli Italiani in Libia" vol 1, Oscar Mondadori 2010, p.173</ref>. Quest'azione, anche se poco rilevante dal punto di vista militare, entusiasmò l'opinione pubblica italiana, mettendo però in notevole difficoltà il governo verso le potenze europee che temevano un'ulteriore destabilizzazione dei [[Penisola balcanica|Balcani]].
Per quest'azione fu decorato di [[Medaglia d'Oro al Valor Militare]].
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[[Categoria:Governo Salandra I]]
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Enrico Millo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
ArmaMarina
Anni di servizio1879 - 1922
GradoAmmiraglio d'armata
GuerreGuerra di Abissinia
Guerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Studi militariReale Accademia Militare di Napoli
Accademia Navale di Livorno
voci di militari presenti su Wikipedia
Enrico Millo

Ministro della Marina
Durata mandato29 luglio 1913 –
13 luglio 1914
Capo di StatoVittorio Emanuele III
PredecessorePasquale Leonardi Cattolica
SuccessoreLeone Viale

Governatore militare della Dalmazia
Durata mandato19 novembre 1918 –
23 gennaio 1921
Capo di StatoVittorio Emanuele III
Predecessorecarica creata
SuccessoreCorrado Bonfanti Linares (come Commissario civile)

Enrico Millo di Casalgiate (Chiavari, 12 febbraio 1865Roma, 14 giugno 1930) è stato un politico e militare italiano.

Biografia

Nacque a Chiavari (GE) nel 1865 da Gustavo Millo dei conti di Casalgiate e da Maria Luisa Altoè dei conti di Anguissola. Allievo della Reale Accademia Militare di Napoli dal febbraio 1880. Poi nell'ottobre 1882 si spostò all'Accademia Navale di Livorno da dove uscì Guardiamarina nel 1884. Seguì inizialmente la normale carriera. Massone, il 26 ottobre 1897 fu affiliato Maestro nella Loggia Zenith di La Spezia[1]. Durante la guerra italo-turca per il possesso della Libia (1911-12), essendosi le truppe di terra italiane trovate in grave difficoltà per la resistenza di reparti irregolari, riforniti e sostenuti dall'Impero Ottomano, il governo italiano decise un'azione diretta contro il territorio metropolitano turco. L'intervento condusse al bombardamento di alcuni forti, e soprattutto all'occupazione dell'arcipelago del Dodecaneso, che rimase colonia italiana fino alla fine della seconda guerra mondiale . Nel quadro di queste operazioni il capitano di fregata Enrico Millo, nella notte fra il 18 e il 19 luglio 1912 forzò i Dardanelli penetrando senza danni per 22 km prima di invertire la rotta[2]. Quest'azione, anche se poco rilevante dal punto di vista militare, entusiasmò l'opinione pubblica italiana, mettendo però in notevole difficoltà il governo verso le potenze europee che temevano un'ulteriore destabilizzazione dei Balcani. Per quest'azione fu decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Nel 1913 venne nominato Senatore del Regno e entrò a far parte del Governo Giolitti IV, poi del Governo Salandra come Ministro della Marina. Durante la prima guerra mondiale, divenuto ammiraglio, comandò operazioni in Adriatico. I suoi scarsi successi furono attribuiti alle deficienze di spionaggio e controspionaggio italiano.

Dal 1918 al 1920 fu Governatore della Dalmazia. Il 14 novembre 1919 accolse benevolmente a Zara Gabriele D'Annunzio impegnato nell'Impresa di Fiume, davanti al quale assunse ufficialmente l'impegno di non abbandonare la Dalmazia finché questa non fosse stata ufficialmente annessa all'Italia, ma all'Italia furono cedute solo Zara, Lagosta, Cazza e le isole di Pelagosa (cedute poi alla Jugoslavia nel 1947).

Dal 1923 divenne commissario del governo per il porto di Napoli quindi visse tra la città paternopea e Roma gli ultimi anni di vita. Morì a Roma nel 1930 a 65 anni d'età.

A Millo sono sono state dedicate un viale nella città natale, una via a Piacenza, una a Gazzola (PC), una a Marotta (PU), una a Sava (TA), una a Manduria (TA) nella frazione di Uggiano Montefusco, una a Castelcivita (SA) e una a Letojanni (ME). Mentre al Lido di Ostia è stata dedicata una piazza e un largo a Catania.

Al Millo è stato dedicata anche la Palazzina Millo dopo le Colombiadi del 1992 nel Porto antico di Genova. La palazzina ospita una libreria, il Museo nazionale dell'Antartide Felice Ippolito e la filiale genovese di Eataly.

Voci correlate

Onorificenze

Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'Oro al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con perfetti criteri militari preparò una spedizione di torpediniere allo scopo di silurare possibilmente la flotta nemica.Assunto personalmente il comando della squadriglia, diresse la difficile impresa conducendola di notte con eroico ardimento per ben 15 miglia sotto l'intenso fuoco delle numerose batterie costiere fino a riconoscere la piena efficienza difensiva delle navi nemiche. Ricondusse la squadriglia completa al largo manovrando con mirabile calma e perizia marinaresca, sempre sotto il fuoco nemico. Dardanelli, 18-19 luglio 1912.»
— 3 aprile 1913[3]
Croce d'oro con corona reale per anzianità di servizio militare (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle Campagne d'Africa - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa Guerra Italo Turca - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Galleria d'immagini

Fonte

  • Valentina Petaros Jeromela, Articoli sul Governatorato dell'Amm. Enrico Millo, ANVGD - Comitato Provinciale di Genova, Genova, 2016

Note

  1. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, pp. 186-187.
  2. ^ Vedi A. Del Boca, "Gli Italiani in Libia" vol 1, Oscar Mondadori 2010, p.173
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN43378615 · ISNI (EN0000 0000 2690 9993 · SBN MODV653419 · LCCN (ENn88016575 · GND (DE1054664471