Palazzo Seriman: differenze tra le versioni

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'''Palazzo Seriman''' è un [[palazzi di Venezia|palazzo di Venezia]] situato nel [[sestiere (Venezia)|sestiere]] di [[Cannaregio]], con due prospetti: uno sulla Salizada Seriman e l'altro sul Rio del Gozzi.
'''Palazzo Seriman''' è un [[palazzi di Venezia|palazzo di Venezia]] situato nel [[sestiere (Venezia)|sestiere]] di [[Cannaregio]], con due prospetti: uno sulla Salizada Seriman e l'altro sul Rio del Gozzi.


==Storia==
== Storia ==
Il palazzo fu costruito da Pietro Como su committenza della famiglia Dolce per poi passare a Contarina Contarini. Il 31 maggio [[1648]] venne acquistato ed elevato a dimora della famiglia da Alberto Gozzi, detto "dalla seda", perché possedeva un negozio di stoffe di seta in calle dei Toscani a [[Rialto (Venezia)|Rialto]]. Con la morte dello stesso Alberto, avvenuta nel [[1698]], fu messo in vendita e acquistato dalla famiglia Seriman, o Sceriman, nel [[1725]]. I Seriman, di origine armena, dalla città di [[Isphahan]] nell'allora [[Persia]], che all'epoca era sotto il dominio ottomano, appunto per fuggire alle persecuzioni, approdarono a Venezia alla fine del [[Seicento]]. Sostennero la [[Repubblica di Venezia]] con ingenti somme, un ammontare di 72000 [[Ducato (moneta)|ducati]] a sostegno della guerra contro i turchi e per questo entrarono a far parte della nobiltà venezia per soldo.
Il palazzo fu costruito da Pietro Como su committenza della famiglia Dolce per poi passare a Contarina Contarini. Il 31 maggio [[1648]] venne acquistato ed elevato a dimora della famiglia da Alberto Gozzi, detto "dalla seda", perché possedeva un negozio di stoffe di seta in calle dei Toscani a [[Rialto (Venezia)|Rialto]]. Con la morte dello stesso Alberto, avvenuta nel [[1698]], fu messo in vendita e acquistato dalla famiglia Seriman, o Sceriman, nel [[1725]]. I Seriman, di origine armena, dalla città di [[Isphahan]] nell'allora [[Persia]], che all'epoca era sotto il dominio ottomano, appunto per fuggire alle persecuzioni, approdarono a Venezia alla fine del [[Seicento]]. Sostennero la [[Repubblica di Venezia]] con ingenti somme, un ammontare di 72000 [[Ducato (moneta)|ducati]] a sostegno della guerra contro i turchi e per questo entrarono a far parte della nobiltà venezia per soldo.


L'edificio che fu sede per vari anni dell'Accademia degli Industriosi, la quale poi si trasferì a Palazzo Morosini del Giardino, oggi è di proprietà di un istituto di religiose.
L'edificio che fu sede per vari anni dell'Accademia degli Industriosi, la quale poi si trasferì a Palazzo Morosini del Giardino, oggi è di proprietà di un istituto di religiose.


==Descrizione==
== Descrizione ==
Si tratta di un edificio con dimensioni ragguardevoli che prefigura la transizione dal [[Tardo gotico|tardo-gotico]] al [[rinascimentale]]. Ne fanno esempio la partizione geometrica delle aperture, i capitelli della quadrifora al piano nobile ormai di gusto quasi [[rinascimentale]], le finestre del mezzanino sono già del Cinquecento come lo è il portale di terra sulla salizada , ma convivono con gli archi acuti trilobi o con lo splendido torciglione della colonna dell'angolo sul [[Rio (Venezia)|rio]]. Sul retro del palazzo si conserva un bel giardino nell'area dove un tempo era la cà Venier. All'interno si trova un'interessante scala barocca progettata da [[Antonio Gaspari]] che, verso la fine del [[Seicento]], rimodellò anche il prospetto sul giardino. Inoltre all'interno sono presenti due dipinti di [[Sebastiano Ricci]]: ''Elizier e Rebecca al pozzo'' del [[XVIII]] secolo e ''Mosè difende le figlie di Jetro'' del [[XVII]] secolo.
Si tratta di un edificio con dimensioni ragguardevoli che prefigura la transizione dal [[Tardo gotico|tardo-gotico]] al [[rinascimentale]]. Ne fanno esempio la partizione geometrica delle aperture, i capitelli della quadrifora al piano nobile ormai di gusto quasi [[rinascimentale]], le finestre del mezzanino sono già del Cinquecento come lo è il portale di terra sulla salizada , ma convivono con gli archi acuti trilobi o con lo splendido torciglione della colonna dell'angolo sul [[Rio (Venezia)|rio]]. Sul retro del palazzo si conserva un bel giardino nell'area dove un tempo era la cà Venier. All'interno si trova un'interessante scala barocca progettata da [[Antonio Gaspari]] che, verso la fine del [[Seicento]], rimodellò anche il prospetto sul giardino. Inoltre all'interno sono presenti due dipinti di [[Sebastiano Ricci]]: ''Elizier e Rebecca al pozzo'' del [[XVIII secolo]] e ''Mosè difende le figlie di Jetro'' del [[XVII secolo]].


== Note ==
== Note ==
*http://venicewiki.org/wiki/Seriman_Contarini
* http://venicewiki.org/wiki/Seriman_Contarini


==Bibliografia==
== Bibliografia ==
* Marcello Brusegan. ''La grande guida dei monumenti di Venezia''. Roma, Newton & Compton, 2005. ISBN 88-541-0475-2.
* Marcello Brusegan. ''La grande guida dei monumenti di Venezia''. Roma, Newton & Compton, 2005. ISBN 88-541-0475-2.


==Voci correlate==
== Voci correlate ==
*[[Palazzi di Cannaregio]]
* [[Palazzi di Cannaregio]]


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Versione delle 10:40, 30 gen 2014

Palazzo Seriman è un palazzo di Venezia situato nel sestiere di Cannaregio, con due prospetti: uno sulla Salizada Seriman e l'altro sul Rio del Gozzi.

Storia

Il palazzo fu costruito da Pietro Como su committenza della famiglia Dolce per poi passare a Contarina Contarini. Il 31 maggio 1648 venne acquistato ed elevato a dimora della famiglia da Alberto Gozzi, detto "dalla seda", perché possedeva un negozio di stoffe di seta in calle dei Toscani a Rialto. Con la morte dello stesso Alberto, avvenuta nel 1698, fu messo in vendita e acquistato dalla famiglia Seriman, o Sceriman, nel 1725. I Seriman, di origine armena, dalla città di Isphahan nell'allora Persia, che all'epoca era sotto il dominio ottomano, appunto per fuggire alle persecuzioni, approdarono a Venezia alla fine del Seicento. Sostennero la Repubblica di Venezia con ingenti somme, un ammontare di 72000 ducati a sostegno della guerra contro i turchi e per questo entrarono a far parte della nobiltà venezia per soldo.

L'edificio che fu sede per vari anni dell'Accademia degli Industriosi, la quale poi si trasferì a Palazzo Morosini del Giardino, oggi è di proprietà di un istituto di religiose.

Descrizione

Si tratta di un edificio con dimensioni ragguardevoli che prefigura la transizione dal tardo-gotico al rinascimentale. Ne fanno esempio la partizione geometrica delle aperture, i capitelli della quadrifora al piano nobile ormai di gusto quasi rinascimentale, le finestre del mezzanino sono già del Cinquecento come lo è il portale di terra sulla salizada , ma convivono con gli archi acuti trilobi o con lo splendido torciglione della colonna dell'angolo sul rio. Sul retro del palazzo si conserva un bel giardino nell'area dove un tempo era la cà Venier. All'interno si trova un'interessante scala barocca progettata da Antonio Gaspari che, verso la fine del Seicento, rimodellò anche il prospetto sul giardino. Inoltre all'interno sono presenti due dipinti di Sebastiano Ricci: Elizier e Rebecca al pozzo del XVIII secolo e Mosè difende le figlie di Jetro del XVII secolo.

Note

Bibliografia

  • Marcello Brusegan. La grande guida dei monumenti di Venezia. Roma, Newton & Compton, 2005. ISBN 88-541-0475-2.

Voci correlate