Rosalia alpina: differenze tra le versioni

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Versione delle 01:56, 15 mar 2013

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Cerambice del Faggio
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezioneColeopteroidea
OrdineColeoptera
SottordinePolyphaga
InfraordineCucujiformia
SuperfamigliaCerambycoidea
FamigliaCerambycidae
SottofamigliaCerambycinae
TribùCompsocerini
GenereRosalia
SpecieR. alpina
Nomenclatura binomiale
Rosalia alpina
Linnaeus, 1758

Il Cerambice del faggio (Rosalia alpina Linnaeus, 1758) è un coleottero della famiglia Cerambycidae, noto per la particolare colorazione nera e blu e per i ciuffi neri presenti sui segmenti delle antenne, è anche tra i più grandi rappresentati dell'ordine dei Coleoptera grazie alla lunghezza del corpo che può arrivare fino a 40 mm.[2]

Etimologia

Il nome della specie "alpina" deriva dal latino e significa "che vive sulle Alpi" anche se fuorviante dato che la distribuzione non è limitata alle sole Alpi, ma si riferisce alla posizione in cui è stato raccolto il campione con cui Linnaeus descrisse per la prima volta la specie nel 1758. Il campione fu raccolto da Johann Jakob Scheuchzer il 12 luglio del 1703 nella Taminatal, valle presente in Svizzera che appartiene oggi al Cantone di San Gallo.[2]

Descrizione

Ha dimensioni variabili tra 14 e 40 mm con aspetto inconfondibile. Il corpo e le elitre hanno una colorazione che va dal grigio-blu fino al blu chiaro. Le elitre, bordate di chiaro, presentano delle chiazze nere di dimensioni e forma variabile che permettono di distinguere un esemplare da un altro.[2]

Note

  1. ^ (EN) Rosalia alpina, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c Storia naturale di Rosalia alpina, su tesionline.it. URL consultato il 16 settembre 2012.
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