Genoa Cricket and Football Club: differenze tra le versioni

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Il [[6 gennaio]] [[1898]], a Ponte Carrega, davanti a 208 spettatori veniva disputata la prima partita in Italia tra formazioni di Football di diversa Città. In verità la squadra avversaria era una rappresentante delle due formazioni torinesi l'International e il Football Club. Il punteggio finale fu di 1-0 per la società torinese. La rivincita ci fu il [[9 marzo]] [[1898]] a Torino e il Genoa pareggiò il conto vincendo ancvh'esso per 1-0.
Il [[6 gennaio]] [[1898]], a Ponte Carrega, davanti a 208 spettatori veniva disputata la prima partita in Italia tra formazioni di Football di diversa Città. In verità la squadra avversaria era una rappresentante delle due formazioni torinesi l'International e il Football Club. Il punteggio finale fu di 1-0 per la società torinese. La rivincita ci fu il [[9 marzo]] [[1898]] a Torino e il Genoa pareggiò il conto vincendo ancvh'esso per 1-0.


La rivalità tra le due squadre continuò per parecchio tempo in quanto si giocarono la finale dei primi tre campionati italiani (nel 1900, intanto, il Football Club Torinese assorbì l'Internazionale Torino) che comunque videro prevalere sempre la squadra genovese.
La rivalità tra le due squadre continuò per parecchio tempo in quanto si giocarono la finale dei primi tre campionati italiani (nel 1900, intanto, il Football Club Torinese assorbì l'Internazionale Torino) che comunque videro prevalere sempre la squadra genovese. Motivo di unione delle diverse compagini calcistiche italiane invece ci fù nel Maggio del 1899 al Velodromo Umberto I di Torino quando la rappresentativa italiana scese in campo contro quella svizzera. A formare la squadra che scende in campo con la divisa a righe biancoblu del Genoa sono i genoani Spensley, De Galleani, Edoardo Pasteur, Agar e Leaver che si uniscono a Savage della Torinese, Kilpin del neonato Milan e altri 3 giocatori. Tra gli svizzeri Gamper fondatore del Barcellona. La Svizzera s'impone 2 a 1 nella partita che si può considerare come l'esordio della Federazione Italiana in campo internazionale.


===Il primo campionato===
===Il primo campionato===

Versione delle 18:54, 31 ott 2006

«<<Un momento,>> fece il commendatore, <<cerchiamo di capirci prima di litigarci. Se si ragiona per complessi di giuocatori, bisogna riconoscere che la “Juve” ha un complesso di prim'ordine. Forse il migliore. Ma se si ragiona per squadre...”>> fece un'altra delle solite magistrali pause, poi aggiunse con tranquilla sicurezza: <<Se si ragiona per squadre, signori miei, non c'è né “Juve” né “Fiorentina”, né “Milan” che tengano di fronte al nostro vecchio “Genoa”...>> Indro Montanelli»

«<"T'amo vecchio Balordo e un sentimento di sollievo e gioia al cuor mi infondi". Gianni Brera»

Template:Squadra calcistica Il Genoa Cricket and Football Club è una società calcistica di Genova e, tra le italiane, è quella in possesso del più antico documento scritto attestante la data di fondazione (1893).
È stata, nel 1898, la squadra vincitrice del primo campionato di calcio disputatosi in Italia.

Ha giocato la stagione 2005-2006 nella Serie C1 girone A e il 18 giugno 2006 ha fatto ritorno in Serie B aggiudicandosi, nei due incontri di andata e ritorno, lo spareggio ai play-off contro il Calcio Monza.

Le origini: il Genoa Cricket and athletic Club

L'estate del 1893 stava volgendo al termine, era il 7 settembre quando, in via Palestro n.10, interno 4 - nel pieno centro cittadino, ricco di scagni di compagnie assicurative e armatoriali - nelle sale del consolato britannico, si era dato convegno un folto gruppo di inglesi, Charles De Grave Sells, S.Green, G.Blake, W.Rilley, D.G.Fawcus, H.M.Sandys, E.De Thierry, Johnathan Summerhill sr. e Johnathan Summerhill jr., e soprattutto Charles Alfred Payton, baronetto dell'Impero Britannico e Console Generale di S.M. la Regina Vittoria d'Inghilterra a Genova. Scopo della riunione era l'ufficializzazione di un circolo che da oltre un anno svolgeva attività sportive. Nacque così il Genoa Cricket and Athletic Club. Il nome era tutto un programma: la società, infatti, non si prefiggeva tanto di praticare il gioco del Football ma, come era consuetudine, di essere un gruppo sportivo per la pratica di diversi sport di squadra e individuali, soprattutto di tradizione anglosassone, come appunto il cricket (sport ritenuto di origini nobili), la waterpolo (la moderna pallanuoto) e il Football (ritenuto più "popolano"). Genova, infatti, con l'apertura del Canale di Suez, era diventato un importante porto commerciale attirando compagnie straniere. Gli inglesi erano molto numerosi e amavano praticare qui le loro tradizioni sportive gareggiando spesso con gli equipaggi connazionali delle navi che facevano scalo.

Visto il notevole interesse locale, capirono però ben presto che anche in Italia lo sport del calcio poteva avere la stessa notorietà e diffusione che già registrava da tempo in Inghilterra.

Le prime cariche elettive videro come presidente Charles De Grave Sells, quale vice Summerhill senior e come patrono A.Payton. Il terreno di gioco era quello già usato fino ad allora, messo a disposizione già dal 1890 da due industriali scozzesi le cui aziende operavano nel capoluogo ligure - Wilson e McLaren - a Sampierdarena. Le partite venivano regolarmente giocate al sabato.

Dopo oltre 113 anni di vita tra alti e bassi poiché il Genoa è stato vincitore dei primi scudetti del campionato italiano, il primo dei quali risale all'epoca pioneristica in cui l'intero torneo si svolgeva in una giornata, è una delle squadre più conosciute al mondo ed ha infatti estimatori e tifosi in ogni parte del globo. Ha vinto, dalla fondazione ad oggi, nove scudetti del campionato di calcio italiano, l'ultimo dei quali nella stagione 1923-1924, decine di trofei e coppe tra cui una edizione della Coppa Italia.
Un'ulteriore testimonianza della sua particolarità nell'ambito calcistico nazionale è data dai numerosi primati detenuti.


Storia della società

Spensley e la svolta

File:Genoacfcstemma.png
Molte società per un unico primato

La primogenitura del calcio professionistico in Italia è sempre stata controversa. Ciò è dovuto essenzialmente al fatto che molte delle società calcistiche che furono protagoniste degli albòri del calcio moderno, nel paese che vanta diverse versioni antiche del gioco del pallone (vedi calcio fiorentino), nacquero come società polisportive che prevedevano sezioni differenti per le diverse discipline praticate, che andavano dall'atletica leggera (erano gli anni dei primi Giochi Olimpici moderni ideati da Pierre De Coubertin), alla ginnastica, al polo, al cricket.

Se tale diritto di primogenitura è da sempre rivendicato da parte del Genoa come prima società calcistica italiana in assoluto, va detto che si tratta di un primato messo in discussione da altre fonti storiche, le quali sostengono come tale riconoscimento vada attribuito - per ordine cronologico di fondazione - ad altre società, quali ad esempio la Reale Società Ginnastica Torino 1844 o l'Internazionale Torino, che fu presto assorbita dal Football Club Torinese e che vanterebbe la fondazione - non documentata - nell'anno 1891. La stessa Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio nacque peraltro come Società Ginnastica Pro Vercelli nel 1892 e solo nel 1900 istituì una sezione dedicata al calcio (come avvenne per la sopracitata Reale Società Ginnastica Torino, nella quale si iniziò a praticare quello che è considerato lo sport oggi più popolare nel 1897).

Difficile è, quindi, ricostruire con precisione storica quale sia stata realmente la prima squadra italiana a praticare il foot-ball come veniva giocato dalla metà del XIX secolo in inghilterra (e non a caso a introdurlo a Genova furono membri della colonia inglese all'epoca di stanza nel porto ligure). Il Genoa ha sempre vantato questo primato: di certo quella che nacque come Genoa Cricket and Athletic Club (diventando solo successivamente Genoa Cricket and Football Club) è l'unica società ancora esistente a poter suffragare la propria tesi con documenti originali che ne attestano l'anno di fondazione (la reale pratica continuativa nel tempo di tale sport è fuori discusione).

A indicare con storica e inconfutabile precisione la sicura data di nascita della società del Genoa è un documento pervenuto ad oggi - e l'unico disponibile in materia [1] - che attesta l'avvenuta fondazione del Genoa Cricket and Athletic Club il giorno 7 settembre 1893: si tratta un libro mastro a partita doppia recante la firma del Console inglese a Genova Sir Charles Alfred Payton. Tale documento è rimasto fino al 2004 nelle mani degli eredi del giornalista e scrittore Gianni Brera, a cui venne dato dall'ex segretario del Genoa Toso e che venne citato dallo stesso Brera alla pagina 23 della sua "Storia critica del calcio italiano".

Nel 2004, in occasione della Mostra "Pallamondo" - svoltasi nell'ambito delle celebrazioni per Genova capitale europea della cultura per il 2004 - l'originale del documento è stato infine [ri]consegnato alla società del Genoa.

Tre anni dopo (1896) si unì al gruppo colui che si può considerare la figura più importante della storia del Genoa CFC ed una delle più importanti del calcio in Italia, ovvero James Richardson Spensley. Era un medico giunto per curare gli equipaggi delle navi carboniere, ma è rimasto celebre per ben altro in quanto è stato lui a mettere le basi per la formazione di una squadra di calcio moderna impostata sulla falsariga delle più antiche società inglesi.

Pertanto, si può dire che il vero artefice della nascita del Genoa come club prettamente calcistico fu Spensley. Il 2 gennaio 1899 [2] James Richardson Spensley, per dar risalto allo sport più praticato dagli iscritti e che aveva già portato in bacheca due allori nazionali, propose il cambiamento di denominazione da Genoa Cricket & Athletic Club in Genoa Cricket and Football Club. Oltre ciò al dottore inglese si deve il fatto che il 10 aprile 1897 il gruppo di britannici inserì nello statuto del club la regola che ammetteva l'ingresso di soci italiani (permesso che in precedenza era già stato accordato alla numerosa rappresentanza italo/svizzera cittadina) rafforzando contestualmente una compagine che già mostrava di praticare un buon calcio.

Cambiava anche il campo di gioco. Veniva lasciato l'insufficiente campo della piazza d'Armi di Sampierdarena (curiosamente, la delegazione da cui sarebbe nata 50 anni dopo l'altra squadra calcistica cittadina, la U.C. Sampdoria) per uno nuovo a Ponte Carrega, sobborgo situato lungo le rive del torrente Bisagno, in uno spazio utilizzato dalla Società Ginnastica Colombo come pista velocipedistica.

Le squadre allora esistenti, oltre al Genoa CFC, erano: la Società Ginnastica Torino (del Cavalier Bertoni), la Juventus (squadra del liceo M. D'Azeglio), l'International Football Club di Torino (o più semplicemente Internazionale) (capitanato da Savage) e il Football Club Torinese (del Marchese Ferrero di Ventimiglia), l'Unione Pro Sport Alessandria, il Football Club Liguria, più alcune altre squadre non meglio documentate.

Il 6 gennaio 1898, a Ponte Carrega, davanti a 208 spettatori veniva disputata la prima partita in Italia tra formazioni di Football di diversa Città. In verità la squadra avversaria era una rappresentante delle due formazioni torinesi l'International e il Football Club. Il punteggio finale fu di 1-0 per la società torinese. La rivincita ci fu il 9 marzo 1898 a Torino e il Genoa pareggiò il conto vincendo ancvh'esso per 1-0.

La rivalità tra le due squadre continuò per parecchio tempo in quanto si giocarono la finale dei primi tre campionati italiani (nel 1900, intanto, il Football Club Torinese assorbì l'Internazionale Torino) che comunque videro prevalere sempre la squadra genovese. Motivo di unione delle diverse compagini calcistiche italiane invece ci fù nel Maggio del 1899 al Velodromo Umberto I di Torino quando la rappresentativa italiana scese in campo contro quella svizzera. A formare la squadra che scende in campo con la divisa a righe biancoblu del Genoa sono i genoani Spensley, De Galleani, Edoardo Pasteur, Agar e Leaver che si uniscono a Savage della Torinese, Kilpin del neonato Milan e altri 3 giocatori. Tra gli svizzeri Gamper fondatore del Barcellona. La Svizzera s'impone 2 a 1 nella partita che si può considerare come l'esordio della Federazione Italiana in campo internazionale.

Il primo campionato

Tutto era pronto per il primo campionato ufficiale istituito dalla Federazione Italiana del Football, che nel frattempo in due sedute (15 e 26 marzo dello stesso anno) si era costituita tra i dirigenti del Genoa (Spensley) e quelli di alcune altre compagini torinesi.

La fase finale del campionato venne disputata in una sola giornata l'8 maggio - sempre nel '98 - nell'ambito dei festeggiamenti in occasione dell'Esposizione Internazionale per i cinquant'anni dello Statuto Albertino, ebbe luogo al Velodromo Umberto I di Torino, nei pressi dell'ospedale Mauriziano. Venne deciso di far giocare solo le squadre che durante l'anno si erano dimostrate imbattibili. Con un girone a 4 squadre si arrivò alla finale Genoa-Internazionale Torino, vinta ai tempi supplementari con il "golden goal" messo a segno dall'ala sinistra genoana Leaver.

La società si portò a casa una coppa generosamente offerta dal duca degli Abruzzi, mentre a ciascun giocatore andò una medaglia d'oro stile rococò. Furono proprio queste medaglie - chiamate targhette - il simbolo tangibile della vittoria nel campionato. Di scudetto si parlerà soltanto nel 1924 e sarà di nuovo il Genoa la prima squadra ad appuntarselo sulle maglie.

Il Genoa del 1898

Il Genoa nel 1899. Da sinistra a destra: Ghigliotti, De Galleani, Spensley, Edoardo Pasteur, Leaver, Enrico Pasteur, Passadoro, Arkelss, Dapples, Deteindre e Agar
Il Genoa nel 1922-23. Moruzzi, De Prà, Pres.Sanguineti, De Vecchi, Mister Garbutt. Barbieri, Burlando, Leale. Neri, Sardi, Catto, Santamaria, Mariani.

Il Genoa schierò tra amichevoli e finale del primo campionato i seguenti giocatori:

  • Fausto Ghigliotti (portiere)
  • James Spensley (terzino e Capitano)
  • Ernesto De Galleani (terzino)
  • Al Leaver (mediano)
  • Enrico Pasteur (mediano)
  • Henri Dapples (solo seconda amichevole e finale campionato) (attaccante)
  • Le Pelley (solo seconda amichevole e finale campionato)
  • J.Marshall (due amichevoli)
  • L.Mackintosh (due amichevoli)
  • F.Reed (solo prima amichevole)
  • G.Venturini (solo prima amichevole)
  • J.Chalmers (solo prima amichevole)
  • J.Tweedy (solo prima amichevole)
  • J.Wilkic (solo prima amichevole)
  • Shaffanser (solo seconda amichevole)
  • Passadoro (solo seconda amichevole) (attaccante)
  • Baird (finale campionato)
  • Ghiglione (finale campionato)
  • Bertollo (finale campionato)
  • Bocciardo (finale campionato)

Il primo grande Genoa

File:Genova CFC-1922-23.jpg
Il Genoa negli anni Venti. Da sinistra a destra: La riserva Costella, Mister Garbutt, Bellini, De Prà, De Vecchi e l'arbitro. Barbieri, Burlando e Leale. Seduti sono Neri, Sardi, Catto, Santamaria e Bergamino.]

Iniziò così il primo ciclo del Genoa.
Nelle stagioni seguenti la formula restò invariata, durante tutto l'anno le squadre che nel frattempo erano cresciute in numero, si incontravano su basi di sfide dirette, disputando poi la fase finale in una sola giornata in casa della squadra detentrice del trofeo.

Due settimane dopo la vittoria del secondo scudetto (conquistato battendo in finale l'Internazionale Torino per 2-0), cinque giocatori genoani faranno parte della prima selezione nazionale in una sfida contro la rappresentativa svizzera al Velodromo Umberto I di Torino: finirà 2 a 1 per gli elvetici quello che può essere considerato a buon diritto l'esordio della Nazionale della Federazione Italiana del Football in campo internazionale.
I rossoblù conquistano 3 titoli (tra il 1898 ed il 1900) e si aggiudicano l'ambita Coppa Fawcus messa in palio e destinata alla prima squadra che si aggiudichi, appunto, 3 campionati. Il 25 Gennaio del 1901 su proposta del socio Rossi, con 5 voti favorevoli e 4 contrari, le casacche genoane si trasformano in rosso granata e blu notte come la bandiera britannica Union Jack.

Nel nuovo secolo, specialmente dal 1902, vengono istituiti gironi regionali eliminatori, il torneo comincia a farsi corposo e le squadre molto agguerrite e numerose. Nell'ottobre del 1902 per la prima volta in Italia viene fondato dai rossoblù il vivaio per ragazzi di età inferiore a sedici anni.
Questa iniziativa darà i suoi frutti e due anni dopo porterà al Grifone un altro primato: vittoria nel primo campionato riserve. Veniva così definito in realtà il torneo disputato dalle squadre giovanili delle varie società. Quella del Genoa, allenata dall'infaticabile Spensley, era composta da validi elementi molti dei quali avrebbero sostituito i fondatori al termine della loro carriera.

File:Genoacfcstemma.png
Gli allenatori del Genoa C.F.C.

Nel 1903 il Genoa va ad incontrare - primo club italiano - una società straniera all'estero. Si tratta del Football VeloClub Nizza che il 27 aprile viene battuto per 3 a 0 nel suo stadio (anche la partita d'andata a Ponte Carrega aveva visto soccombere la squadra francese per 0 reti a 6). Nello stesso anno e in quello successivo vinse altri due scudetti battendo in entrambe le finali la Juventus per 3-0.

In questi anni Dapples mette in palio una coppa particolare: è la cosiddetta Palla Dapples.
Il premio consiste in una sfera d'argento delle stesse dimensioni e delle stesse caratteristiche (con cuciture in rilievo) di un pallone da football. È difficile comprendere appieno al giorno d'oggi l'importanza che rivestivano questi piccoli ma agonisticamente combattuti tornei quando il campionato rappresentava solamente il clou della stagione. Ma molte di queste sfide (spesso con ricche coppe in palio) erano all'epoca considerate altrettanto importanti.

La Palla Dapples, che prevedeva degli scontri diretti al termine dei quali ogni volta il vincitore si portava a casa il trofeo per poi cederlo alla squadra sfidante che lo avesse battuto, andò avanti per ben sei anni e attraverso quarantasette incontri. Il 20 dicembre 1909 se lo aggiudicò definitivamente il Genoa dopo che la Palla Dapples aveva decorato le sedi di Milan, Juventus, Torino, Pro Vercelli, Andrea Doria, Unione Sportiva Milanese.

Nel 1906 stava volgendo al crepuscolo la stagione dei cosiddetti fondatori: Spensley ha quasi 40 anni, Pasteur all'incirca 30, per loro e molti altri si avvicina il momento del ritiro. Quell'anno il Genoa non riesce ad arrivare in finale (la disputeranno il Milan e la Juventus) ma due altri primati vanno ad arricchire il palmarès destinato ad essere ulteriormente arricchito nei decenni successivi.
Il 18 marzo la partita con la Juventus (a Torino) viene sospesa a causa della prima invasione di campo della storia del calcio italiano. La partita verrà ripetuta il 1° aprile - a Milano in campo neutro - e da Torino e da Genova vengono organizzati i primi due treni speciali di tifosi.

Nel 1915 il Genoa conquistò il suo settimo scudetto nonostante il campionato fosse stato sospeso per via dello scoppio della I guerra mondiale. La FIGC infatti decise di assegnare lo scudetto alla prima classificata del girone finale dell'italia settentrionale cioè il Genoa.

Nel 1923 e 1924 il Genoa allenato da William Garbutt conquista i suoi ultimi due scudetti battendo in finale rispettivamente Lazio (4-1 all'andata e 2-0 al ritorno) e Savoia (2-0 all'andata e 1-1 al ritorno). Il Genoa avrebbe potuto vincere il suo decimo scudetto nel 1925 ma purtroppo un invasione di campo dei tifosi bolognesi capeggiata da alcuni gerarchi armati di rivoltelle avvenuta durante la finale lega Nord Genoa-Bologna trasformò una vittoria conquistata sul campo per 2-0 in una farsa culminata in uno scontato 0-2 nella gara ripetuta per la terza volta su campo neutro. E' così alla finale scudetto ci andò il Bologna che conquistò il suo primo scudetto battendo l'Alba (4-0 all'andata e 2-0 al ritorno).

I primi campionati di Serie A

File:Genoa anni 30.JPG
Il Genoa negli anni 30.
Il Genoa a Firenze con la Coppa Italia. A scendere in campo furono Bacigalupo, Agosteo, Genta, Pastorino, Bigogno, Figliola, Arcari III, Perazzolo, Torti, Scarabello Marchionneschi.

Sfiorato il titolo nel 1927-28 arrivando secondo dietro al Torino il Genoa disputava nel 1929-30 il primo campionato a girone unico a livello nazionale cioè la neonata Serie A. Il Genoa all' epoca disponeva di un formidabile attacco guidato da Banchero e Levratto (il famoso sfondatore di reti) e si classificò al secondo posto a due soli punti dall'Ambrosiana-Inter di Meazza. Gli scontri diretti, che videro la formazione genovese perseguitata dalla sfortuna, furono decisivi per l'assegnazione del titolo. Nella gara di andata il portiere De Prà dovette lasciare il campo dopo solo 15 minuti per infortunio e non essendo possibili le sostituzioni il Genoa continuò la partita con in porta il jolly Moruzzi. Al ritorno alla terz' ultima giornata la gara iniziò dopo che una tribuna aveva ceduto al peso del folto pubblico causando molti feriti. Dopo essersi portati in vantaggio fino al 3 a 1 i rossoblu vennero raggiunti sul 3 a 3 dall' ennesima prodezza di Meazza. A cinque minuti dalla fine Banchero sbagliò un rigore, che Levratto non volle tirare, forse distratto dalla folla minacciosa che si era raggruppata ai lati e dietro la porta milanese. L'anno successivo il Genoa non riuscì a ripetersi classificandosi comunque al 4' posto. L'annata però risulta storica poiché ad arrivare dall' Argentina, ed a formare un terzetto mai più ripetibile con Banchero e Levratto, è "El Filtrador" Guillermo Stabile. Il giocatore giunge a Genova tra il tripudio della folla che si era assiepata al porto per vedere da vicino l'arrivo del capocannoniere dei primi Mondiali disputati in Uruguay. Neanche il tempo di riposarsi e Stabile la domenica gioca mettendo la firma sulle 3 reti che permettono ai liguri di superare il Bologna. In agguato però c'è ancora la sfortuna e alla terza del girone di ritorno contro il Livorno un grave infortunio blocca Levratto che tornerà a giocare solo l'anno seguente mentre Stabile totalizzerà solo 13 presenze e 6 reti poiché tre settimane dopo l'infortunio a Levratto, proprio quando ormai si stava abituando al cambiamento di continente, in una partita amichevole il portiere avversario in uscita gli romperà una gamba. Stabile tornato a giocare dopo un anno patirà nuovamente la frattura di una gamba e finita la carriera in Francia si siederà sulla panchina della nazionale Argentina. Nel 1933-34 arriva la prima ed inaspettata caduta in Serie B che durerà solo un anno. Il Genoa tornato in A riprende i panni di protagonista trovando in Culiolo l'ultimo presidente ambizioso con dichiarate pretese di scudetto. Classificatosi al 6° posto in campionato il 6 giugno del 1937 a Firenze i rossoblu si aggiudicano la Coppa Italia battendo in finale per 1 - 0 la Roma. L'anno seguente i Grifoni raggiungono la terza posizione a soli 3 punti di distacco dall' Ambrosiana-Inter e si aggiudicano 1 - 0 il primo derby di campionato disputato con il Liguria antenata della Sampdoria. Il CT Pozzo porta con se in Francia per i Mondiali tre giocatori genoani Genta, Perazzolo e Bertoni che però non verranno schierati in campo. Il Genoa in fine conclude il decennio con un 4' posto finale e un 6 a 1 rifilato ad un Torino che da lì a poco sarebbe diventato una leggenda del calcio italiano.

Prima della guerra la nazionale si tinge di rossoblu

Il Genoa nel 1939-40. Da sinistra a destra: Fregosi, Villa, Neri, Perazzolo, Sardelli, Marchi, Gabardo, Conti, Arcari IV. Seduti Scarabello e Genta.

Il Genoa guidato da Garbutt e Barbieri aveva importato dalla Gran Bretagna un nuovo schema di gioco cioè il sistema. In breve un centrocampista veniva arretrato e usato come libero mentre 2 attaccanti sui 5 del metodo venivano messi a centrocampo. Pozzo restio al cambiamento viene comunque invitato a provare i nuovi schemi e così il 26 Novembre del 1939 sono ben 7 i rossoblu a giocare a Berlino contro la Germania (Marchi, Sardelli, Genta, Battistoni, Perazzolo, G.Neri e Scarabello). Il risultato è confortante solo fino alla fine del primo tempo e così Pozzo può riornare, anche se per poco, ai suoi vecchi schemi. Nel campionato 1939-40 succede un'altro fatto strano prima della partita tra Genoa e Bologna. I Grifoni vincono a Novara grazie a un gol segnato al 33' dall' Olimpionico Bertoni e sono, a nove turni dal termine, in testa alla classifica assieme ai felsinei che devono giocare la domenica seguente al Ferraris. La Federazione decide che la partita non è regolare. L'arbitro nonostante gli avvisi dei giocatori Genoani aveva fatto battere l'inizio della gara e il secondo tempo dai novaresi. Il Genoa torna due punti sotto ma il Ferraris si presenta come un muro compatto di folla che vuole spingere i loro beniamini alla vittoria che manca da troppo tempo. Il Genoa conduce fino al 60' poi Puricelli pareggia e nei minuti finali beffa i Genoani che perderanno poi anche la ripetizione della partita col Novara. L'anno seguente, il 9 febbraio del 1941, alle 8,15 della mattina Genova viene bombardata per un ora e mezza dalla flotta inglese. Nonostante i danni e le 144 vittime nel pomeriggio è numerosissimo il pubblico che assiste al Ferraris al 2 a 0 che il Genoa infligge alla Juventus. Nel 1941-42 arriva un 4° posto ma i Grifoni infliggono la sconfitta, 2 a 0 in casa e 2 a 1 a Roma, alla squadra giallorossa che con solo 4 sconfitte diventerà per la prima volta campione d'Italia. Altri risultati di spicco sono un 6 a 1 all' ambrosiana-Inter e un 6 a 0 al Modena. Lo stesso anno si disputa uno dei più incredibili derby giocati dal Genoa. Alla fine del primo tempo i rossoblu soccombono per 3 a 1 mentre alla fine della partita la rete di Ispiro messa a segno all' 86' fissa il risultato sul 4 a 3 per il Grifone. L'ultimo campionato anteguerra vede trionfare il Torino mentre il 5° posto del Genoa viene contornato da tennistici 6 a 1 al Vicenza e 6 a 5 alla Lazio.

Il Genoa dei sudamericani Verdeal, Boyè e Abbadie

La formazione del Genoa nel 1947-48, il penultimo in piedi è Verdeal.
Da sinistra il terzo in piedi è Abbadie. L'ultimo seduto con la fascia di capitano è Carapellese.

Il Genoa dell' immediato dopo guerra, pur giocando stabilmente in A, è certamente un Genoa ridimensionato rispetto a quello che gli appassionati di calcio erano abituati a vedere. In effetti dopo la fine della seconda guerra mondiale si può dire che la popolarità del Grifone (pari a quella della Juventus e del Torino almeno fino agli anni 60) sia inversamente proporzionale ai risultati che la squadra raggiunse in campo. Nonostante ciò alcuni giocatori, tra cui in particolare tre sudamericani, tra il 45 e il 59 riuscirono a far sognare i tifosi rossoblu. L'argentino Juan Carlos Verdeal, di cui si diceva riuscisse ad imprimere alla palla traiettorie sovranaturali, nel campionato 1948-49 portò il Genoa al titolo di campione d'inverno davanti al leggendario Torino. Dopo un 7 a 1 al Padova e un 4 a 1 all'Inter il 26 Dicembre del 1948 anche la squadra granata, scomparsa nella tragedia di Superga, subiva un rotondo 3 a 0 al Ferraris perdendo così per l'ultima volta una partita in campionato. Verdeal in una partita contro il Modena, con il campo ridotto ad un pantano per la copiosa pioggia, palleggiando partì quasi da centrocampo arrivando senza far toccar palla a terra fino al gol. La squadra comunque non era competitiva per il titolo e nel girone di ritorno non riuscì a ripetersi. Verdeal tornato in patria abbandono definitivamente il mondo calcistico. Credendosi dimenticato accettò con sorpresa l'invito ad intervenire nel 1976 alla festa della promozione in serie A. Verdeal sfilò sotto la Gradinata Nord e l'affetto ricevuto gli fece prendere la decisione di essere sepolto con indosso una cravatta rossoblu che gli era stata donata. L'anno seguente a Genova giunge un altro argentino Mario Emilo Boyè. Giocatore del Boca e della nazionale arrivato in Italia venne subito paragonato a Levratto. Boyè, da qualunque distanza, prendeva la mira e scagliava delle vere e proprie sassate contro la porta avversaria. Da ricordare una rete segnata quasi da centrocampo contro la Triestina e un siluro su punizione messo sotto all' incrocio della porta dell' Inter. Boyè giocò solo 18 partite mettendo a segno 12 reti poiché, per problemi di ambientamento della moglie, decise di approfittare della trasferta contro la Roma per prendere l'aereo e tornare in patria. Julio Cesar Abbadie, messosi in luce ai mondiali svizzeri, proveniva dall' Uruguay dove aveva vinto tutto con il Peñarol sua squadra d'origine. Arrivato in una squadra che poteva contare sull'esperto Beccatini e la sorpresa Barison ma che non poteva che ambire alla zona bassa della classifica trascinò nel 1957-58 i suoi compagni ad una miracolosa salvezza. Il Genoa, ribaltando i pronostici e il risultato che si stava verificando sul campo, si aggiudicò, grazie a tre suoi assist vincenti, il derby per 3 a 1. Seppur non segnando sui giornali venne riportato che l'uruguagio si era aggiudicato la partita da solo. Terminato fanalino di coda con solo 11 punti il Genoa sfoderò un girone di ritorno sfavillante riportando vittorie su Napoli, Roma, Vicenza, Udinese con un gol di testa di Abbadie segnato al 90', Verona dove l'uruguagio sfoderò una prestazione pari a quella nel derby, Lazio e Milan che venne superato 5 a 1 a San Siro. Abbadie purtroppo ebbe gravi problemi di salute e la sua avventura a Genova si concluse due anni dopo con la retrocessione dei rossoblu in Serie B ma la classe con cui superava gli avversari come fossero birilli non fù mai dimenticata e come Verdeal nel 2004 fu invitato a sfilare sotto la Gradinata Nord prima della sfida contro l'Empoli.

Gli anni 70

1972-73 La Gradinata Nord festeggia il ritorno del Grifone in Serie A (Al tempo la Gradinata poteva ospitare fino a 15.000 spettatori).
File:Genoa 1975-76.JPG
Il Genoa 1975-76. Da sinistra: Campidonico, Girardi, Rosato, Mosti, Pruzzo, Rossetti. Castronaro, Arcoleo, Rizzo, B.Conti, Bonci.
File:Pruzzo derby.JPG
La rete di Roberto Pruzzo nel derby del 1976/77 vinto dal Genoa per 2 a 1.

La città, tra le più importanti ed operose d'Italia, raggiunge il punto di massimo sviluppo toccando quasi il milione di abitanti. La squadra cittadina tocca il fondo retrocedendo per la prima volta in Serie C. In soccorso del Genoa, oltre ai suoi tifosi, arriva sulla panchina Arturo Silvestri e il 13 Giugno del 1971 per Genoa-Rimini al Ferraris 55.000 rossoblu festeggiano il ritorno del Grifone in Serie B. La cosa si ripete 2 anni dopo il 17 Giugno del 1973 quando uno stadio stipato all'inverosimile, nella partita contro il Lecco, questa volta saluta il ritorno del glorioso Grifone in Serie A. Tra i protagonisti di quegli anni vanno ricordati tra gli altri Corradi, Turone, Simoni, Maselli e Perotti che in futuro rientreranno a far parte con diversi ruoli della storia genoana. Lo stesso anno a Monza fà la sua prima comparsa uno dei gruppi Ultrà che farà parlar di se in Italia e nel Mondo cioè la Fossa dei Grifoni. I problemi finanziari non consentono la formazione di una squadra competitiva e il 1973-74 concluso con un mesto ritorno in cadetteria và menzionato se non altro per i quasi 30.000 genoani che escono la prima giornata di campionato da San siro soddisfatti per un buon pareggio e per un ragazzino di Crocefieschi, tal Roberto Pruzzo, che colleziona una sfilza di pali e traverse. Passano 2 anni e il 3 a 0 casalingo col Modena sancisce l'ennesimo primo posto con conseguente promozione per i rossoblu. Il campionato 1976-77 inizia male, il Genoa dopo 6 giornate è ultimo in classifica poi Pruzzo e Damiani iniziano a segnare e il Grifone a vincere una partita dopo l'altra. Si arriva alla ventesima, dove è in programma il derby, con il Genoa a centro classifica e con la Sampdoria al penultimo posto. I Grifoni sognano di contribuire a spedire i rivali in Serie B ma dopo solo 3 minuti Zecchini porta in vantaggio i blucerchiati. Allo scadere del primo tempo Damiani raccoglie una respinta del portiere doriano e con un tocco sotto la palla lo supera pareggiando l'incontro. Nel secondo tempo i rossoblu si disperano per un calcio di rigore fallito da Pruzzo ma al 78' lo stesso attaccante si rifà quando, per raccogliere un traversone partito dalla sinistra, vola alto sul cielo del Ferraris e spedisce la palla alle spalle del portiere tra il tripudio della folla. L'anno seguente invece inverte i fattori, l'inizio sfolgorante vede i rossoblu in testa dopo 5 giornate mentre il finale è amaro con il Genoa retrocesso in B per 1 solo gol di svantaggio nella differenza reti con la Fiorentina. E dire che la penultima giornata di campionato contro l'Inter il Genoa si era fatto raggiungere sul pari a 10 minuti dalla fine e proprio bomber Pruzzo, cinque minuti dopo, sotto una copiosa pioggia si era fatto parare da Bordon un calcio di rigore. Alcuni risultati delle dirette concorenti, Lazio, Bologna e Fiorentina nelle ultime giornate sembravano piuttosto sospetti mentre meno sospetta fù la decisione di non punire con la sconfitta a tavolino l'Inter per aver schierato contro il Genoa G.Baresi che risultava squalifiicato. Ceduto Pruzzo alla Roma, nella quale assieme ad altri ex genoani come Nela e Conti vincerà lo scudetto, gli anni settanta si concludono con una doppietta di Damiani nel derby vinto per 2 a 0 e un 12° posto finale in Serie B.

Nuova linfa dagli anni novanta

In tempi recenti, il Genoa è stato - nel 1992 - la prima squadra italiana a superare (risultato 2-1) nel proprio stadio di Anfield Road il titolato team del Liverpool in un turno di quarti di finale di Coppa UEFA.

L'ultima stagione del Genoa in Serie A è stata quella del 1994-1995, quando è retrocesso in Serie B perdendo a Firenze lo spareggio con il Padova.

2005: dalla promozione in A alla retrocessione in C

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I presidenti del Genoa C.F.C.

Nel campionato di calcio italiano di Serie B, stagione 2004-2005, la società rossoblù si è classificata prima, superando per 3-2 nell'ultima partita del torneo il Venezia, ed è quindi è stata promossa in Serie A dopo 10 anni di assenza.

Si è trovata però quasi contestualmente coinvolta in uno scandalo riguardante presunte combine in relazione a questa partita.

Ad alimentare polemiche di stampa sulla vicenda hanno contribuito diversi fattori, tra i quali il fatto che prima ancora che venisse aperta un'indagine, la rivista ufficiale dell'Associazione allenatori italiani citasse l'allenatore dell'Empoli Football Club quale vincitore del campionato di serie B, tralasciando di citare il Genoa - primo in classifica - e il suo allenatore Serse Cosmi; lo stesso sito ufficiale della FIGC a proposito della futura stagione della Serie C poneva il Genoa nel girone A di tale categoria già a fine giugno prima che venisse sviluppata l'inchiesta e adottato un provvedimento sia pure sul piano semplicemente sportivo.

Comunque, dopo le prime indagini della Commissione disciplinare, la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) avviava sul caso una propria inchiesta autonoma mentre la Lega Nazionale Professionisti Calcio - con un procedimento che ha provocato molte discussioni - stabiliva la revoca della promozione in serie A, la retrocessione all'ultimo posto della classifica di serie B, e la conseguente retrocessione in Serie C1 oltre alla sanzione di tre punti di penalizzazione da scontare nel campionato seguente 2005-06. Template:Nota2 Il presidente del Genoa e vicepresidente della Lega Calcio, Enrico Preziosi, con il direttore sportivo Stefano Capozucca venivano interdetti per cinque anni da ogni ruolo all'interno della stessa FIGC.

La decisione è stata poi confermata l'8 agosto 2005 dalla CAF (Commissione di Appello Federale) con un documento pubblicato sul sito internet della FIGC in data antecedente alla sentenza; i tecnici della Microsoft, in seguito al ricorso del Genoa, hanno periziato il file incriminato confermando la sua redazione risalente a tre giorni prima della sentenza ((in relazione a tale perizia la Procura della Repubblica di Genova in data 6 giugno 2006 ha disposto il sequestro della sentenza depositata presso gli uffici della FIGC). In risposta alla decisione dell'8 agosto 2005, e mentre la tifoseria genoana dava vita a manifestazioni di protesta, le Amministrazione locali di Comune, Provincia e Regione presentavano alla Procura della Repubblica un esposto-denuncia sulla regolare attuazione del giudizio sportivo. Il ricorso veniva respinto venerdì 18 agosto. Sancita la mancanza di giurisdizione del tribunale di Genova, il Caso Genoa passava di competenze del tribunale di Roma, mentre il campionato aveva il suo inizio.

A stagione in corso si è verificato un ulteriore inasprimento della punizione a carico del Genoa con ulteriori tre punti di penalità (ed un ulteriore anno di interdizione al presidente Preziosi) per aver presentato ricorso in appello ad un Tribunale civile (quello di Genova), violando così per la prima volta nella storia il lodo che attribuisce questo tipo di vertenze al TAR del Lazio. Questa sanzione non è stata peraltro confermata e pertanto i punti di penalizzazione sono rimasti i tre iniziali.

Successivamente fu invece revocata la vittoria con il Ravenna per avere schierato un giocatore squalificato (assegnando i tre punti a tavolino all'avversaria): tutto ciò ha contribuito a fare crollare il morale dei giocatori rossoblù che a poche giornate dalla fine del campionato sono stati raggiunti e superati dallo Spezia.
A fine campionato il distacco tra le due formazioni era tale (sette punti) che, al netto delle penalizzazioni e considerando solo i risultati maturati "sul campo", la squadra spezzina sarebbe comunque risultata prima in classifica. La società rossoblù ha tuttavia lamentato un danno derivato dalle tardive decisioni riguardanti i punti tolti, poi restituiti e infine nuovamente tolti, che avrebbe condizionato lo svolgimento del campionato da parte del Genoa.
Il Genoa ha comunque conquistato la promozione alla Serie B nei play-off, battendo la Salernitana e il Monza.

Fondazione Genoa 1893: anno zero

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Uno degli stemmi dei supporter del Genoa

Nel novembre 2005 il presidente e maggiore azionista, Enrico Preziosi - con una mossa in controtendenza rispetto al mondo del calcio professionistico italiano, considerato da molti osservatori basato su logiche di mercato piuttosto che di carattere meramente sportivo - ha deciso di cedere a titolo gratuito il 25% delle proprie azioni alla neo costituita Fondazione Genoa 1893, che si affianca alla Società Genoa CFC. I primi Reggenti della Fondazione sono Sergio Maria Carbone e Andrea D'Angelo, avvocati e professori universitari di diritto internazionale, il primo, e diritto privato, il secondo. La Fondazione avrà prerogative di promozione e collaborazione, nonché di controllo nei confronti dell'operato dei maggiori azionisti; dotata di un iniziale patrimonio in denaro, la Fondazione sarà affrancata da ogni eventuale perdita per un periodo non inferiore ai 10 anni.
In posizione di diritto di prelazione sulla vendita di quote della società, è amministrata da un Consiglio di reggenza composto da cinque persone; la tifoseria vi partecipa con la cessione del 7% di un qualsiasi abbonamento annuale, oppure versando una donazione ed acquisendo il diritto di voto in proporzione al proprio apporto economico.
Al 1 ottobre 2006, hanno aderito alla Fondazione 1805 sottoscrittori e oltre 1400 abbonati. Tra le prime iniziative in programma la costituzione di un museo storico del Genoa e la difesa dello Stadio "Luigi Ferraris". Nell'annunciato intendimento di Preziosi, in un futuro a lungo termine, vi è che il Genoa stesso divenga una società benefica posseduta direttamente ed interamente dai suoi sostenitori; una cosa analoga è già accaduta negli Stati Uniti per la squadra di Football americano dei Green Bay Packers.

Divise

La maglia del Genoa è composta dai colori rosso e blu a quarti. La disposizione dei colori è: rosso a destra e blu a sinistra, schienale invertito e manica con facciata di colore opposto, calzoncini blu e calzettoni rosso-blu a strisce orizzontali. Dalla fondazione avvenuta nel 1893 furono adottate dapprima casacche di colore bianco e successivamente bianco-blu a righe verticali. Dal 1899 vengono utilizzati i colori attuali (anche se la dicitura ufficiale fu rosso granato e blu) ma fino agli anni 30 a parte rare eccezioni il Blu è posizionato a destra. La seconda maglia utilizzata già nei primi del 900 e usata oggi prevalentemente nelle partite in trasferta è bianca con bande orizzontali rosse e blu.

Il primo campionato italiano venne comunque disputato usando una semplice maglia bianca.

Il simbolo universalmente riconosciuto ed ufficialmente integrato nello stemma della squadra è un antichissimo animale del bestiario mitologico, il Grifone (un incrocio tra aquila, leone e cavallo), rappresentante originariamente la fiera protettrice della città di Genova e dei suoi abitanti.
Ancor oggi la squadra ed i sostenitori si fregiano rispettivamente degli appellativi di Grifo e Grifoni.

Strutture

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Luigi Ferraris.

Il campo di gioco del Genoa è lo stadio Luigi Ferraris, situato nel quartiere di Marassi, mentre il quartier generale per gli allenamenti è dato dal complesso sportivo "Pio XII", situato presso Villa Rostan, nel quartiere di Pegli.
Il complesso è intitolato a Gianluca Signorini (giocatore e capitano rossoblù precocemente scomparso).

Rosa 2006-2007

La rosa 2005-2006

Nota: Nella serie C1 non sono assegnati numeri fissi

portieri

difensori

centrocampisti


attaccanti

Allenatori

La rosa attuale

(In aggiornamento)

Portieri
73 Italiana Alessio Scarpi
1 Italiana Nicola Barasso
83 Brasiliana R. F. M. Rubinho
Difensori
19 Italiana Domenico Criscito
4 Italiana Francesco Bega
27 Italiana Cristian Stellini
3 Italiana Dario Biasi
81 Spagnola J. D. T. Pedro Lopez
33 Italiana Gaetano De Rosa
87 Portoghese Tiago Pires
Centrocampisti
77 Italiana Omar Milanetto
5 Italiana Manuel Coppola
22 Italiana Stefano Botta
7 Italiana Marco Rossi
15 Italiana Raffaele Longo
28 Croata Ivan Juric
29 Brasiliana Lima R. Fabiano
Attaccanti
10 Brasiliana Martins B. Adailton
14 Italiana Giuseppe Sculli
9 Argentina Luciano Figueroa
21 Italiana Corrado Grabbi
17 Uzbeka Ilyas Zeytulaev
23 Italiana Giuseppe Greco
18 Italiana Salvatore Aurelio
30 Portoghese Diogo Tavares
20 Argentina Fernando Forestieri
Staff
Allenatore:
Italiano Gian Piero Gasperini
Allenatore in seconda:
Italiana Bruno Caneo
Allenatore primavera:
Italiana Vincenzo Torrente
Preparatori atletici:
Italiana Luca Trucchi
Italiana Alessandro Pilati
Preparatore Portieri:
Italiana Gianluca Spinelli
Fisioterapista:
Italiana Paolo Barbero
Medico sociale:
Italiana Lucio Genesio
Massaggiatori:
Italiana Valerio Caroli
Italiana Fabio della Monaca


Template:Rosa Genoa Cricket and Football Club

Giocatori storici del Genoa

Numeri ritirati

  • 6, in memoria di Gianluca Signorini, difensore dal 1988 al 1995.
  • 12, per ringraziare i tifosi dell'affetto in ogni momento, il 12° uomo in campo.

Palmarès

Palmares della prima squadra

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Prima squadra o società...
  • ... a possedere un documento scritto relativo alla data di fondazione (7 settembre 1893)
  • ... a vincere una partita fuori casa (l'8 maggio 1898 a Torino, Genoa - Ginnastica Torino 2-1)
  • ... a vincere il campionato nazionale (1898)
  • ... ad istituire il settore giovanile (1902 ragazzi sotto i 16 anni)
  • ... a disputare una partita all'estero (nel 1903 a Nizza)
  • ... a vincere una partita all'estero (1903 – F.V.Nizza-Genoa 0-3)
  • ... ad assumere un allenatore professionista (1912 - William Garbutt - nota: nasce da qui la consuetudine utilizzata fino ai giorni nostri di chiamare l'allenatore "Mister")
  • ... ad avvalersi di giocatori professionisti (1912 - Grant)
  • ... a segnare il maggior numero di reti (16) in trasferta a una squadra avversaria (Acqui F.B.C.) nel massimo campionato di calcio (1914)
  • ... a vincere un campionato (34 partite) senza subire sconfitte (1922-23)
  • ... a giocare in Argentina e Uruguay (1923)
  • ... ad appuntare lo scudetto sulle maglie (1924)
  • ... al pari della juventus, a partecipare ad una competizione europea (1929 - Coppa Europa Centrale)
  • ... ad adottare come modulo di gioco il "sistema" (1939 All. Barbieri)
  • ... a vincere la Coppa delle Alpi (1962)
  • ... a subire il minor numero di reti (13) nei campionati di serie B a 20 squadre (1988/89)
  • ... a superare il Liverpool allo stadio di Anfield Road, nell'ambito di una competizione ufficiale europea (1992 Liverpool-Genoa 1-2 - Coppa Uefa)
  • ... ad affiancare alla società calcistica una fondazione esterna, con compiti di controllo e supervisione della società in grado, in casi estremi, anche di fornire sostegno economico.
  • ... a schierare un giocatore giapponese (Miura nel 1994)
  • ... a schierare calciatori di nazionalità tunisina (Badra, Bouzaiene, Gabsi, Mhadhbi nel 2001)
  • ... al pari della Juventus, ad avere al seguito un "treno speciale" di tifosi in occasione di una partita (1906 a Milano: Genoa-Juventus 0-2)
  • ... a organizzare una nave di tifosi al seguito della squadra (1922 - viaggio Genova/Savona)
  • ... per cui i tifosi noleggiano una nave al seguito (1971 - a Sassari: Torres-Genoa 0-1)
  • ... per cui alcuni tifosi si organizzano in un club con sede (1962-Little Club Genoa)
  • ... a far operare di menisco un giocatore (Alberti 1924)
  • ... ad avere un newsgroup dedicato su internet.

Trofei principali

Altri campionati

Altri trofei

  • 2 Coppe delle Alpi: 1962 - 1964
  • 1 Coppa FrancoItaliana: 1963
  • 1 Torneo Anglo Italiano: 1995/96
  • 1 Stella al merito sportivo: 1967
  • 1 Collare d'oro al merito sportivo
  • 13 Palla Dapples 1909 (definitivamente riacquisita[4])
  • Nel campionato 1924-25 il Genoa batté in finale 2-0 il Bologna, ma a seguito di una invasione di campo dei bolognesi, l'arbitro venne costretto a modificare il risultato dell'incontro a favore dei felsinei.

L'EUROPA DEL GENOA

Coppa Europa (presenze 4, una semifinale)

Coppa delle Alpi (presenze 2, vinta 2 volte)

Torneo FrancoItaliano (presenze 2, vinto 1 volta)

Coppa Rappan (presenze 1, eliminato al primo turno)

Mitropa Cup (presenze 1, finale)

Coppa Uefa (presenze 1, semifinale)

Torneo AngloItaliano (presenze 1, vinta 1 volta)

Trofei estivi pre-stagionali

Palmares formazioni giovanili

Primavera Genoa CFC

Curiosità

Tifosi celebri

Riferimenti e note

  1. ^ Mentelocale.it
  2. ^ Akaiaoi.com
  3. ^ Nella stagione 2004/2005 il Genoa vinse il campionato di Serie B ma fu declassato all'ultimo posto in classifica per illecito sportivo, con conseguente retrocessione in Serie C1.
  4. ^ l'ambito trofeo dopo essere stato esposto per quasi ottant'anni nei musei di Milan ed Inter è ritornato al Genoa per averlo vinto il maggior numero di volte

Voci correlate

Collegamenti esterni

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