Consulenza filosofica: differenze tra le versioni

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== Che cosa fa il "consulente filosofico" ==
== Che cosa fa il "consulente filosofico" ==
Il compito del consulente filosofico, secondo i praticanti di tale attività, consiste nell'accompagnare i propri ospiti in una riflessione critica sul proprio modo di pensare la realtà, cercando di evidenziarne presupposti di significato e di valore, contraddizioni, incongruità rispetto al modo in cui essi poi vivono di fatto le vicende della loro vita.
Il compito del consulente filosofico, secondo i praticanti di tale attività, consiste nell'accompagnare i propri ospiti in una [[riflessione]] critica sul proprio modo di pensare la [[realtà]], cercando di evidenziarne presupposti di [[significato]] e di valore, contraddizioni, incongruità rispetto al modo in cui essi poi vivono di fatto le vicende della loro [[vita]].


Non è compito del consulente filosofico indicare all’ospite soluzioni o modi “giusti” di pensare o vivere, così come non lo è la definizione delle cause (psicologiche, psicofisiche, biografiche) in base alle quali il consultante ha un certo tipo di visione del mondo o vive determinati disagi.
Non è compito del consulente filosofico indicare all’ospite soluzioni o modi “giusti” di pensare o vivere, così come non lo è la definizione delle [[causa|cause]] (psicologiche, psicofisiche, biografiche) in base alle quali il consultante ha un certo tipo di visione del mondo o vive determinati [[disagio|disagi]].
La durata di una consulenza filosofica non è solitamente molto lunga (tra i dieci e i venti incontri). Essendo un mero dialogo filosofico ed avendo di mira solo una nuova e più profonda comprensione del mondo, non può e non deve assumere le forme di atti tipici della professione di psicologo o psicoterapeuta.
La durata di una consulenza filosofica non è solitamente molto lunga (tra i dieci e i venti incontri). Essendo un mero dialogo filosofico ed avendo di mira solo una nuova e più profonda [[comprensione]] del mondo, non può e non deve assumere le forme di atti tipici della professione di psicologo o [[psicoterapeuta]].


== La consulenza filosofica nel mondo ==
== La consulenza filosofica nel mondo ==

Versione delle 19:21, 25 mag 2010

Consulenza filosofica è il termine italiano con cui si indica un'attività nata in Germania come Philosophische Praxis e poi diffusasi in altre parti del mondo, prima come Philosophy Practice e poi come Philosophical counseling. Nella sua forma originaria, non si configura come una professione di aiuto, ma come un dialogo filosofico che si avvia dalla narrazione delle difficoltà del consultante ma non ha di mira risposte risolutive, bensì la ricerca di nuove, più ricche e profonde modalità di pensare il mondo.

La consulenza filosofica in quanto tale non deve essere confusa con le psicoterapie, o con forme di consulenza psicologica; tale rischio è a volte presente, anche a causa della commistione con il counseling che è stata operata in ambito anglosassone (in particolare dalla scuola inglese, peraltro nata solo diciotto anni dopo la nascita della professione in Germania).

Diversamente da ogni forma di psicoterapia o consulenza psicologica, la consulenza filosofica non può e non si deve occupare di psicopatologia, e non può fare riferimento a nessun tipo di "strumento" (psicologico, comunicativo, di ascolto, terapeutico) per operare consulenza, sostegno, diagnosi o intervento di tipo psicologico, né tantomeno una "guarigione" o "crescita" nel consultante. Caratteristico della consulenza filosofica è anche il fatto che il consulente prende parte alla ricerca alla pari del consultante, ovvero egli stesso, nel dialogo, mette alla prova le sue idee, le sue teorie, la sua visione del mondo e pertanto non ha nulla da “insegnare” al consultante, che si limita ad accompagnare nell’esplorazione della sua visione del mondo.

Il “counseling filosofico” differisce dalla consulenza filosofica, perché questo fa anche uso di tecniche psicologiche di ascolto e di comunicazione. In questo senso, il “counseling filosofico” non è una forma di filosofia, ma una professione di aiuto, che fa riferimento ad alcune idee, narrazioni e dottrine della storia della filosofia. Per questo motivo, il counseling filosofico è stato avvicinato in alcuni paesi (tra cui l’Italia) alle varie forme del counseling, mentre la consulenza filosofica - secondo alcuni dei suoi esponenti - sarebbe un'attività a sé stante.

Chi è il "consulente filosofico"

Il consulente filosofico è un filosofo che, dopo la sua formazione superiore in [[filosofia] e la sua pratica della ricerca filosofica anche in ambito teoretico, abbia anche conseguito una formazione specifica nell’ambito della pratica filosofica, che lo abbia reso capace di affrontare con atteggiamento filosofico anche dialoghi vertenti su problemi concreti e quotidiani, ed in presenza di dialoganti non esperti di filosofia.

L'attività attualmente non è regolamentata e non è riconosciuta dallo Stato; nessun vincolo formale è posto a chi voglia praticarla. Esistono degli elenchi, senza alcun valore legale, di "consulenti filosofici", riconosciuti solo da associazioni private, che attribuiscono la qualifica di "consulente filosofico" a chi abbia svolto un certo numero di ore di formazione presso i loro corsi privati interni e superato un colloquio finale. Alcune delle principali associazioni dispongono di un "codice deontologico" interno, che non ha però le stesse caratteristiche di tutela formale dei codici deontologici delle professioni riconosciute (come medici o psicologi). Alcune associazioni private hanno fatto richiesta di riconoscimento come associazioni professionali (agli organi di Stato preposti allo scopo), ma sono in attesa di riscontro.

Che cosa fa il "consulente filosofico"

Il compito del consulente filosofico, secondo i praticanti di tale attività, consiste nell'accompagnare i propri ospiti in una riflessione critica sul proprio modo di pensare la realtà, cercando di evidenziarne presupposti di significato e di valore, contraddizioni, incongruità rispetto al modo in cui essi poi vivono di fatto le vicende della loro vita.

Non è compito del consulente filosofico indicare all’ospite soluzioni o modi “giusti” di pensare o vivere, così come non lo è la definizione delle cause (psicologiche, psicofisiche, biografiche) in base alle quali il consultante ha un certo tipo di visione del mondo o vive determinati disagi. La durata di una consulenza filosofica non è solitamente molto lunga (tra i dieci e i venti incontri). Essendo un mero dialogo filosofico ed avendo di mira solo una nuova e più profonda comprensione del mondo, non può e non deve assumere le forme di atti tipici della professione di psicologo o psicoterapeuta.

La consulenza filosofica nel mondo

La consulenza filosofica nasce nel 1981 come Philosophische Praxis per opera del filosofo tedesco Gerd B. Achenbach de:Gerd B. Achenbach (Hamelin, 11 febbraio 1947), il quale apre il primo studio al mondo di filosofo “professionista”. La presenza dei consulenti filosofici si estese poi all'Olanda, l'Austria, la Norvegia, la Svizzera, la Francia, Israele. Solo dagli anni Novanta approda anche in America (1992) e Gran Bretagna (1998), dove però viene spesso stravolta e confusamente mescolata con il counseling, in quei paesi molto affermato. Nel 1999 arriva in Italia, nei primi anni del 2000 in Spagna.

Nonostante la notorietà e la presenza di numerosi filosofi che ne parlano e la sperimentano, ad oggi in tutto il mondo sono pochissimi i professionisti che vivono di consulenza filosofica: se ne stimano meno di una decina. Esiste sicuramente una difficoltà nello stimare il numero dei consulenti che attualmente esercitano e vivono di questa professione nel mondo, tuttavia Michael Zdrenka già nel 1998 (Konzeptionen und Probleme der Philosophischen Praxis) ne censiva circa 130, ma da allora il loro numero è senza dubbio molto cresciuto, per lo sviluppo che la professione ha avuto negli Stati Uniti, in Germania e in Italia. Gerd Achenbach, intervistato di recente a riguardo, afferma di conoscerne parecchi soprattutto in Olanda, Israele e America. (Chiedilo al Filosofo. Intervista al professor Gerd B. Achenbach - Repubblica R2 del 14 giugno 2008)

Tipologie di consulenza filosofica

Come afferma Lou Marinoff (Philosophical Practice, 2002), il più noto e senz’altro anche il più discusso dei consulenti filosofici del mondo, la consulenza filosofica nasce storicamente con Achenbach nel 1981, come forma di dialogo aperto tra consulente e consultante, libero da fedeltà metodologiche. Tale dialogo può prendere le forme più diverse e far riferimento alle più varie modalità di riflessione e ricerca che la filosofia ha elaborato nel corso dei secoli. Del tutto improprio è però l’impiego di tecniche e strategie tratte da altre discipline, quali psicoterapie come l’analisi transazionale, la sistemica, la psicoanalisi, la logoterapia. È tuttavia frequente osservare la commistione di tali tecniche con la consulenza filosofica, talvolta persino all’interno di corsi di formazione svolti da Università. Una semplice lettura dei lavori scritti nel corso degli anni dai principali autori della disciplina svelerà che ciò è frutto di una superficiale comprensione della materia e della forte confusione che oggi regna su di essa, in particolar modo in Italia.

Il consulente filosofico teoricamente può svolgere la sua attività con singoli, con gruppi, all’interno di organizzazioni e aziende. Nel mondo non sono però molti coloro che lavorano realmente per conto di aziende (ve ne sono esempi in Olanda, Francia e Germania). Anche in questo caso, molte delle attività che vengono presentate come consulenze filosofica aziendale non hanno in realtà molto a che fare con la consulenza filosofica - che è una forma di pratica della filosofia - ma sono semplici ruoli funzionali nei quali l’impiego della filosofia è parziale e strumentale. Tutto ciò è lecito ed è stato svolto assai frequentemente dai filosofi, ma non ha molto a che fare con la consulenza filosofica. Infatti, in Gran Bretagna esiste un’organizzazione apposita che si occupa dell’impiego della filosofia nel mondo del lavoro e che svolge attività diversificate, ma i suoi aderenti non si dichiarano consulenti filosofici.

Cenni storici

La consulenza filosofica nasce in Germania, con il nome di Philosophische Praxis de:Philosophische Praxis, ad opera di Gerd B. Achenbach de:Gerd B. Achenbach a Bergisch Gladbach nel maggio del 1981. Achenbach decide di intraprendere la strada del consulente filosofico spinto dall'insoddisfazione nei confronti della filosofia accademica, accusata di essersi eccessivamente astratta dal mondo reale, chiudendosi in percorsi di studio ad uso e consumo dei soli filosofi. La filosofia si è trovata così trasformata in una scienza che non serve altri che sé stessa, una posizione assolutamente unica nel campo degli studi accademici. Scrive in proposito Achenbach “la filosofia non più o non ancora pratica sopravvive in un ghetto accademico, dove ha perduto il rapporto con qualsiasi problema che opprime realmente gli uomini. Questa alienazione, che produce sterilità nella filosofia e perdita di senso nella vita quotidiana, viene superata dalla Philosophische Praxis”. È presente anche una seconda ragione nella decisione di Achenbach di dar vita a questa nuova pratica professionale, l'insoddisfazione nei confronti delle professioni di aiuto, ancorate al paradigma strumentale o terapeutico.

L'iniziativa di Achenbach suscita subito un notevole interesse in Germania, diventando oggetto anche di polemiche da parte sia del mondo della filosofia accademica sia del mondo delle pratiche psicoterapeutiche. L'interesse per la nascente consulenza filosofica non manca però di stimolare un dibattito costruttivo e critico non solo in ambito filosofico ma anche in ambito psicologico.

Già nel 1982 Achenbach fonda la GPP (Gesellschaft für Philosophische Praxis), che qualche anno dopo diventerà IGPP (Internationale Gesellschaft für Philosophische Praxis), ancora oggi principale punto di riferimento internazionale nell'ambito delle pratiche filosofiche.

Dalla metà degli anni ottanta la consulenza filosofica lascia i confini tedeschi per espandersi in altri paesi europei. In particolare in Olanda un nucleo di filosofi da vita ad una associazione nazionale (VFP) particolarmente attiva nello studio delle problematiche relative alla formazione nell'ambito della consulenza filosofica. Sempre in ambito Olandese la consulenza filosofica per la prima volta approda ad un nuovo settore di applicazione nel mondo del lavoro, tramite l'istituzione di servizi di consulenza per aziende e organizzazioni.

Negli anni novanta in Francia Marc Sautet, considerato il primo consulente filosofico francese, accompagna alle attività di consulenza una nuova pratica filosofica conosciuta come “Café-Philo”, ovvero discussioni filosofiche pubbliche, da lui iniziate presso il Café des Phares di Parigi, poi diffusasi in tutto il mondo. Nel 1996 nasce anche in Inghilterra un'associazione nazionale (SPP), nata come costola dell'associazione olandese e poi resasi indipendente. In ambiente inglese nasce anche la “Philosophy for Children”, una forma di pratica filosofica rivolta allo sviluppo delle capacità critiche-razionali nei bambini in età scolare.

Nel 1992 la consulenza filosofica sbarca negli USA ad opera di Ran Lahav, venuto in contatto con tale pratica tramite Shlomit Schuster, israeliana, attiva a Gerusalemme dal 1989. La prima conferenza internazionale svoltasi fuori dall'europa viene organizzata a Vancouver nel 1994 dallo stesso Lahav insieme a Lou Marinoff. Questi è sicuramente il più noto divulgatore della consulenza filosofica, tramite un approccio diretto al grande pubblico tramite conferenze, dibattiti e testi divulgativi, dal dubbio valore scientifico ma capaci di realizzare una efficace introduzione alla materia per non specialisti.

Si può parlare di consulenza filosofica in Italia a partire dal 1999, con la nascita della prima organizzazione privata (AICF, Associazione Italiana di Counseling Filosofico) e l'apertura dei primi studi di consulenza filosofica. Da quella prima associazione, ora disciolta, sorsero poi SICOF (Società Italiana di Counseling Filosofico) e Phronesis (Associazione Italiana per la Consulenza Filosofica). La prima della due, coordinandosi con la SICO (Società Italiana di Counseling), sceglie di seguire la strada del counseling ad orientamento psicologico, arricchito però da elementi filosofici; Phronesis si riallaccia più direttamente all'originario percorso avviato da Achenbach, per il quale la consulenza filosofica è pratica della filosofia. Phronesis, che ha sezioni in undici regioni italiane, ha creato un proprio "Registro dei Consulenti Filosofici", un elenco privato privo di valore legale. Phronesis e SICOF hanno organizzato nel luglio 2008, a Carloforte (Cagliari), insieme con Officina Filosofica (un'associazione cagliaritana), la IX Conferenza Internazionale sulla Pratica Filosofica. Un'altra associazione di importanza nazionale per la consulenza filosofica è l'Associazione Italiana Psicofilosofi (AIP) fondata nel 2000, la quale si propone di utilizzare, oltre al pensiero critico, alcune strategie filosofiche atte a promuovere il cambiamento e la crescita della persona. Anche l'AIP ha costituito un proprio "Registro nazionale dei Consulenti Filosofici". Tutti tali "registri" sono autogestiti privatamente dalle rispettive associazioni, e sono privi di alcun riconoscimento o valore legale.

Voci correlate

Bibliografia essenziale

  • Achenbach Gerd, La consulenza filosofica, Milano, Apogeo, 2004
  • Dal Lago Alessandro, Il business del pensiero. La consulenza filosofica tra cura di sé e terapia degli altri, Milano, Manifestolibri, 2007
  • Galimberti Umberto, La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica, Milano, Feltrinelli, 2005
  • Pollastri Neri, Il pensiero e la vita, Milano, Apogeo, 2004
  • Pollastri Neri, Consulente filosofico cercasi, Milano, Apogeo, 2007
  • Raabe Peter, Teoria e pratica della consulenza filosofica, Milano, Apogeo, 2006
  • Rovatti Pier Aldo, La filosofia può curare? La consulenza filosofica in questione, Milano, Cortina, 2006
  • Sautet Marc, Socrate al caffè, Milano, Ponte alle Grazie, 1997
  • Shlomit C. Schuster, La pratica filosofica. Una alternativa al counseling psicologico e alla psicoterapia, tr. it. a cura di F. Cirri, Apogeo, Milano 2006.