Celti: differenze tra le versioni
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Versione delle 20:50, 31 gen 2006
Il termine Celti deriva (dal greco keltoi che gli abitanti di Marsiglia, colonia Focese, diedero agli autoctroni che dovettero combattere durante e dopo il loro insediamento, e in latino verrà trasformato in celtae). Il nome viene usato già nell' antichità per indicare un gruppo di popoli o tribù contraddistinti da tratti culturali e linguistici comuni.
L’origine della popolazione è indoeuropea.
In archeologia i celti vengono identificati con la cultura di La-Tène, la quale si sviluppa intorno al 520 a. Cr. dalla precedente cultura di Hallstatt. I popoli celtici si diffusero in tutta Europa, dalla Spagna alla Boemia, spingendosi fino in Anatolia. In seguito all'espansione dell'Impero Romano la cultura celtica dell'Europa continentale si fuse con quella latina.
Origini
In Europa centrale, luogo d'origine della cultura celtica di La-Tène, si può osservare una continuità nell' evoluzione culturale sin dai tempi dei campi d'urne (ca. dal 1200 A.C.). All' inizio dell' 8. sec. A.C. si afferma la cultura di Hallstatt, una civiltà che mostra già le prime caratteristiche culturali che poi saranno proprie della cultura celtica classica. Il nome deriva da un importante sito archeologico austriaco distante una cinquantina di chilometri da Salisburgo. La cultura di Hallstatt, dominata da una classe di guerrieri ma con base agricola, era inserita in una rete commerciale piuttosto ampia che coinvolgeva Greci, Sciti ed Etruschi. È da questa civiltà dell' Europa centrale che intorno al 500 A.C. si sviluppa, senza soluzione di continuità, la cultura celtica propriamente detta, nota in ambito archeologico come cultura di La-Tène, citata dagli autori greci del 5. sec. A.C. (Ecateo di Mileto ed Erodoto di Alicarnasso). Fino al loro periodo di apogeo (3. secolo A.C.) le popolazioni celtiche si spinsero fino ad occupare buona parte del continente europeo. Questa inarrestabile avanzata fu favorita principalmente dalla superiorità tecnica delle armi in possesso della agguerrita aristocrazia guerriera che guidò questi popoli durante le migrazioni. Amalgamandosi con I liguri formano il popolo detto Celto-Ligure.
Società e religione
Al centro della società celtica vi era la famiglia, il clan, volendo usare un termine scozzese. Esso comprendeva non solo la famiglia come la intendiamo noi, ma anche antenati, discendenti e parenti acquisiti, andando a comprendere anche varie decine di persone. Più clan formavano una tuath (tribù), a capo della quale era posto un rix (re). Si può tuttavia affermare con una certa sicurezza che all'apice della piramide sociale ci fossero i druidi.
I druidi
Questa casta "sacerdotale", tanto famosa quanto sconosciuta, ha contribuito a creare nel tempo molti miti (Impossibile non citare quello di Merlino, personaggio chiave del leggendario ciclo arturiano.).
Il termine druido ha le sue origini nella radice indoeuropea wid, "conoscenza", e nella parola deru, "quercia". Questo dato fornisce già un'ottima spiegazione dell'importanza della quercia, e più in generale della natura, nella complessa spiritualità celtica.
Sfortunatamente le fonti dirette sono inesistenti, quindi quasi tutto cio che sappiamo proviene da opere di scrittori classici come Plinio o Cesare.
Essi riferiscono di individui che
«non ritengono lecito scrivere i loro precetti; invece per gli altri affari, sia pubblici che privati utilizzano l'alfabeto greco. [...] Due sono le ragioni per cui evitano la scrittura: primo perché non vogliono che le loro norme siano messe a disposizione del volgo, e poi perché i discepoli, confidando nella scrittura, non vi si applichino con minore impegno»
Questo ci offre quindi un'idea del carattere elitario della sapienza all'interno della società celtica. Essi ricoprivano molti ruoli: si occupavano dei culti, provvedendo ai sacrifici ed agli altri rituali, erano giudici nelle questioni legali, incaricati dell'istruzione dei giovani e dell'addestramento dei nuovi druidi. Esso durava circa vent'anni, e comprendeva insegnamenti di astronomia (di cui possedevano una padronanza tale da stupire Cesare), scienze, nozioni sulla natura ed era dedicato in buona parte all'acquisizione mnemonica dei dati.