Elena Fabrizi: differenze tra le versioni
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Nota come ''Sora Lella'' (''Signora Lella''), si dedicò anche al [[teatro]] e al cinema, sulla scia del fratello Aldo, esordendo sul grande schermo nel 1958 all'età di quarantatré anni nel film ''[[I soliti ignoti]]'' di [[Mario Monicelli]], accanto a [[Totò]] e altri divi del cinema italiano come [[Marcello Mastroianni]], [[Vittorio Gassman]] e [[Tiberio Murgia]], dove interpreta una delle tre "mamme adottive" dell'orfano Mario ([[Renato Salvatori]]). Prese parte poi a diverse commedie all'italiana, in cui sfoggiava il suo carattere bonario e il marcato accento romano come ''[[I tartassati]]'' (1959) di [[Steno]], nella parte di una suora infermiera accanto al fratello Aldo e [[Totò]], e ''[[C'eravamo tanto amati (film)|C'eravamo tanto amati]]'' (1974) di [[Ettore Scola]]; nel 1967 apparve anche come ospite in una puntata della trasmissione televisiva [[Rai]] di carattere gastronomico, ''[[Linea contro Linea]]''<ref>Replicata nel 2010 da [[Rai Storia]]</ref>. |
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Divenne famosa all'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]] grazie a [[Carlo Verdone]], che le fece interpretare un ruolo di nonna, al contempo burbera e bonaria, sia in ''[[Bianco, rosso e Verdone]]'' (1981) sia in ''[[Acqua e sapone]]'' (1983). Verdone, nella sua autobiografia ''[[Fatti coatti]]'', racconta che decise d'inserirla nel cast del suo film dopo averla sentita parlare ai [[Microfono|microfoni]] dell'[[Emittente radiofonica|emittente]] locale Radio Lazio, dove ogni mattina interveniva per dare consigli alle ascoltatrici che chiamavano per raccontare i loro problemi quotidiani. Affascinato dai suoi modi e dalla sua personalità, decise d'incontrarla andando nel bar dove era solita recarsi. Il suo ultimo film con Verdone, stavolta in un ruolo più defilato, fu ''[[7 chili in 7 giorni]]'', dove interpretava una paziente dell'improbabile clinica di dimagrimento gestita dai due protagonisti. |
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Il primo film ebbe successo e permise all'attrice di vincere un [[Nastro d'argento alla migliore attrice esordiente|Nastro d'argento come miglior attrice esordiente]]; con il successivo, ''Acqua e sapone'', ottenne un [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]] come miglior attrice non protagonista. Nel 1982 prese parte allo [[Fiction televisiva|sceneggiato televisivo]] della [[Rai]] ''[[Storia d'amore e d'amicizia]]'', diretto da [[Franco Rossi (regista)|Franco Rossi]] e in cui recitò accanto a [[Ferruccio Amendola]], [[Claudio Amendola]], [[Barbara De Rossi]] e [[Massimo Bonetti]]. Lo sceneggiato registrò una media di 14 milioni di telespettatori. |
Versione delle 14:07, 7 set 2022
Elena Fabrizi, all'anagrafe Elena Fabbrizi[1], nota anche con lo pseudonimo di Sora Lella (Roma, 17 giugno 1915 – Roma, 9 agosto 1993), è stata un'attrice, cuoca e conduttrice televisiva italiana, vincitrice di un David di Donatello nel 1984.
Biografia
Figlia di Giuseppe Fabbrizi e Angela Petrucci[2], ultima di sei fratelli, il maggiore dei quali era l'attore Aldo Fabrizi, prima di dedicarsi al cinema svolse l'attività di ristoratrice a Roma, dove aprì una trattoria in Campo de' Fiori e poi un altro ristorante gestito assieme al marito Renato Trabalza (già macellaio al mattatoio di Testaccio) e al figlio, Aldo Trabalza, sull'Isola Tiberina e chiamato Sora Lella,[3] oggi gestito dai suoi quattro nipoti (Renato, Mauro, Simone e Elena), figli di Aldo.
Carriera
Nota come Sora Lella (Signora Lella), si dedicò anche al teatro e al cinema, sulla scia del fratello Aldo, esordendo sul grande schermo nel 1958 all'età di quarantatré anni nel film I soliti ignoti di Mario Monicelli, accanto a Totò e altri divi del cinema italiano come Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Tiberio Murgia, dove interpreta una delle tre "mamme adottive" dell'orfano Mario (Renato Salvatori). Prese parte poi a diverse commedie all'italiana, in cui sfoggiava il suo carattere bonario e il marcato accento romano come I tartassati (1959) di Steno, nella parte di una suora infermiera accanto al fratello Aldo e Totò, e C'eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola; nel 1967 apparve anche come ospite in una puntata della trasmissione televisiva Rai di carattere gastronomico, Linea contro Linea[4].
Divenne famosa all'inizio degli anni ottanta grazie a Carlo Verdone, che le fece interpretare un ruolo di nonna, al contempo burbera e bonaria, sia in Bianco, rosso e Verdone (1981) sia in Acqua e sapone (1983). Verdone, nella sua autobiografia Fatti coatti, racconta che decise d'inserirla nel cast del suo film dopo averla sentita parlare ai microfoni dell'emittente locale Radio Lazio, dove ogni mattina interveniva per dare consigli alle ascoltatrici che chiamavano per raccontare i loro problemi quotidiani. Affascinato dai suoi modi e dalla sua personalità, decise d'incontrarla andando nel bar dove era solita recarsi. Il suo ultimo film con Verdone, stavolta in un ruolo più defilato, fu 7 chili in 7 giorni, dove interpretava una paziente dell'improbabile clinica di dimagrimento gestita dai due protagonisti.
Il primo film ebbe successo e permise all'attrice di vincere un Nastro d'argento come miglior attrice esordiente; con il successivo, Acqua e sapone, ottenne un David di Donatello come miglior attrice non protagonista. Nel 1982 prese parte allo sceneggiato televisivo della Rai Storia d'amore e d'amicizia, diretto da Franco Rossi e in cui recitò accanto a Ferruccio Amendola, Claudio Amendola, Barbara De Rossi e Massimo Bonetti. Lo sceneggiato registrò una media di 14 milioni di telespettatori.
Recitò in seguito in alcuni film del filone della commedia sexy all'italiana, come quelli della serie di Pierino, prendendo parte sia a uno dei film apocrifi (Pierino la peste alla riscossa! di Umberto Lenzi, interpretato da Giorgio Ariani, in cui Lella cantò anche la canzone-tema del film assieme all'attore toscano), sia a un film della serie con Alvaro Vitali (Pierino torna a scuola di Mariano Laurenti).
Le sue interpretazioni la identificarono con lo stereotipo della nonna italiana e, negli ultimi anni della sua vita, fu imitata da Antonello Fassari nel programma satirico di Rai 3 Avanzi; inizialmente lei non gradì queste imitazioni dove negli sketch veniva proposta nel suo ruolo di frequente ospite in talk show televisivi con trovate come l'aprire il borsellino e cominciare a mangiare gli spaghetti che conteneva; in seguito i due si riappacificarono durante una trasmissione televisiva, Ciao Weekend.
Negli ultimi anni della sua vita, venne frequentemente invitata al 'Maurizio Costanzo Show', diventando popolare in tutta Italia grazie alla sua genuinità, il suo carattere e la sua romanità.
La morte
Morì il 9 agosto del 1993 all'età di 78 anni all'Ospedale Fatebenefratelli di Roma, dove era ricoverata dal 10 luglio dello stesso anno a seguito di un'ischemia cerebrale[5][6] e per le complicanze del diabete, malattia da cui era afflitta da molto tempo. Dopo i funerali, celebrati il giorno seguente nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola ed al quale furono presenti tantissimi volti del cinema italiano, è stata tumulata nel cimitero Flaminio di Prima Porta.[7]
Rapporti con il fratello Aldo
Elena Fabrizi e il fratello Aldo si frequentavano poco e non andavano particolarmente d'accordo, forse a causa della differenza d'età o dei caratteri non facili. Carlo Verdone ha raccontato che durante la consegna dei David di Donatello 1988, Aldo Fabrizi gli chiese: «Ma tu che ci trovi in mia sorella? Quella è buona solo a cucinare».[8][9] Massimo, figlio di Aldo, riferì un episodio in cui il grande attore, ricoverato in ospedale poco prima di morire, gli disse a proposito di un'eventuale visita della sorella: «Nun ce la fa' veni'! C'ha quer vocione che me rompe li timpani!»[10]
Filmografia
Cinema
- I soliti ignoti, regia di Mario Monicelli (1958)
- Prepotenti più di prima, regia di Mario Mattoli (1959)
- I tartassati, regia di Steno (1959)
- Risate di gioia, regia di Mario Monicelli (1960)
- Un militare e mezzo, regia di Steno (1960)
- Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi, regia di Mario Mattoli (1960)
- Audace colpo dei soliti ignoti, regia di Nanni Loy (1960)
- Una vita difficile, regia di Dino Risi (1961)
- I miei cari, episodio di La mia signora, regia di Mauro Bolognini (1964)
- L'arcidiavolo, regia di Ettore Scola (1966)
- Scusi, lei è favorevole o contrario?, regia di Alberto Sordi (1966)
- La proprietà non è più un furto, regia di Elio Petri (1973)
- C'eravamo tanto amati, regia di Ettore Scola (1974)
- La terrazza, regia di Ettore Scola (1980)
- Bianco, rosso e Verdone, regia di Carlo Verdone (1981)
- Pierino la Peste alla riscossa, regia di Umberto Lenzi (1982)
- Acqua e sapone, regia di Carlo Verdone (1983)
- Sotto... sotto... strapazzato da anomala passione, regia di Lina Wertmüller (1984)
- 7 chili in 7 giorni, regia di Luca Verdone (1986)
- Bellifreschi, regia di Enrico Oldoini (1987)
- Non scommettere mai con il cielo, regia di Mariano Laurenti (1987)
- Tutta colpa della SIP, regia di Gianfranco Bullo (1988)
- Pierino torna a scuola, regia di Mariano Laurenti (1990)
- Agnieszka (Sola), regia di Diego Febbraro (1992)
Televisione
- Storia d'amore e d'amicizia, regia di Franco Rossi – miniserie TV, 3 episodi (1982)
Radio
- Radio Lazio, ai microfoni dell'emittente locale Radio Lazio la “Sora Lella” ogni mattina interveniva per dare consigli o per consolare le ascoltatrici che chiamavano per raccontare i problemi quotidiani, dai tradimenti del marito all'aumento dell'affitto, dai guai fisici ai tram in ritardo. Carlo Verdone, affascinato dal modo in cui sapeva consigliare le persone su qualsiasi argomento (farcendo i suoi interventi con “classiche” parolacce dette al posto giusto), la scelse per Bianco, rosso e Verdone.
Discografia
45 giri
- Pierino alla riscossa (Ariani-Cassia-De Gemini-Rizzati) Giorgio Ariani & Lella Fabrizi (1982)
Riconoscimenti
- 1981 – Candidatura alla migliore attrice protagonista per Bianco, rosso e Verdone
- 1984 – Migliore attrice non protagonista per Acqua e sapone
- 1981 – Migliore attrice esordiente per Bianco, rosso e Verdone
Note
- ^ Roma, morto Massimo Fabbrizi, figlio di Aldo, poeta romanesco e musicista, su www.ilmessaggero.it, 12 novembre 2016. URL consultato il 12 agosto 2022.
- ^ visite.cimitericapitolini.it, https://visite.cimitericapitolini.it/volti-memorie/personaggio-197.html .
- ^ Sora Lella, il Ristorante dell'Isola Tiberina Archiviato il 19 aprile 2011 in Internet Archive.
- ^ Replicata nel 2010 da Rai Storia
- ^ E' MORTA A ROMA LA ' SORA LELLA', su repubblica.it, 10 agosto 1993.
- ^ Addio alla Sora Lella, su lastampa.it, 10 agosto 1993.
- ^ Personaggi famosi sepolti al cimitero Flaminio
- ^ Carlo Verdone, la Sora Lella e Fabrizi, su YouTube.
- ^ Verdone ad Amatrice 2 sora lella, su YouTube, a 8 min 59 s.
- ^ Massimo Fabrizi, Aldo Fabrizi, mio padre, Roma, Gremese, 2006, p. 118.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Elena Fabrizi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Elena Fabrizi
Collegamenti esterni
- (EN) Elena Fabrizi, su Discogs, Zink Media.
- Elena Fabrizi, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Elena Fabrizi, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 264000586 · ISNI (EN) 0000 0003 8212 9299 · SBN MODV280254 · LCCN (EN) no2007150801 · GND (DE) 1254035214 |
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- Attori italiani del XX secolo
- Cuochi italiani
- Conduttori televisivi italiani del XX secolo
- Nati nel 1915
- Morti nel 1993
- Nati il 17 giugno
- Morti il 9 agosto
- Nati a Roma
- Morti a Roma
- David di Donatello per la migliore attrice non protagonista
- Nastri d'argento alla migliore attrice esordiente
- Sepolti nel cimitero Flaminio