Casa della Resistenza: differenze tra le versioni
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46 partigiani vennero fatti sfilare sul lungolago di Intra, [[Pallanza]] e [[Suna (Verbania)|Suna]] in una macabra processione in autocarro, ad eccezione dei centri abitati che dovevano essere attraversati a piedi; a testimonianza di questo ci sono rimaste tre foto dove possiamo vedere i partigiani malmessi a causa delle torture. Disposti su tre file venne fatto portare un grande cartello con scritto “''sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?”''. |
46 partigiani vennero fatti sfilare sul lungolago di Intra, [[Pallanza]] e [[Suna (Verbania)|Suna]] in una macabra processione in autocarro, ad eccezione dei centri abitati che dovevano essere attraversati a piedi; a testimonianza di questo ci sono rimaste tre foto dove possiamo vedere i partigiani malmessi a causa delle torture. Disposti su tre file venne fatto portare un grande cartello con scritto “''sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?”''. |
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Dei 46 partigiani 3 vennero risparmiati, mentre i restanti 43, arrivati a Fondotoce nei pressi del canale che collega il [[lago Maggiore]] al [[lago di Mergozzo]], vennero chiamati a tre a tre dai nazifascisti e fucilati. Solo uno di loro, Carlo Suzzi, riuscì a sopravvivere, ferito, venne trovato e aiutato dalla gente locale. Guarito successivamente rientrò nella formazione “Valdossola” con il nome di battaglia ''“Quarantatré”''. |
Dei 46 partigiani 3 vennero risparmiati, mentre i restanti 43, arrivati a Fondotoce nei pressi del canale che collega il [[lago Maggiore]] al [[lago di Mergozzo]], vennero chiamati a tre a tre dai nazifascisti e fucilati. Solo uno di loro, '''Carlo Suzzi''', riuscì a sopravvivere, ferito, venne trovato e aiutato dalla gente locale. Guarito successivamente rientrò nella formazione “Valdossola” con il nome di battaglia ''“Quarantatré”''. |
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==Struttura== |
==Struttura== |
Versione delle 08:58, 13 lug 2022
Casa della Resistenza | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Fondotoce |
Indirizzo | Via Filippo Turati, 9 |
Coordinate | 45°56′50.02″N 8°29′17.8″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Memoriale |
Istituzione | 1996 |
Apertura | 1996 |
Gestione | Associazione Casa della Resistenza |
Sito web | |
La Casa della Resistenza, progettata dall'architetto e partigiano Cesare Mercandino, venne edificata nel 1994, ultimata e inaugurata nel 1996, divenendo un centro storico che, tramite l'Associazione della Casa della Resistenza, trasmette la memoria delle lotte per la liberazione e i suoi valori.[1] Ha sede in Via Filippo Turati N°9 a Verbania nella frazione di Fondotoce ed è dedicata ai 43 partigiani fucilati dopo il Rastrellamento della Val Grande nel Giugno 1944, in particolare riguardo l'Eccidio di Fondotoce, episodio di sterminio di massa per mano umana.
Storia
Nel 1944, in seguito all'avanzata delle truppe alleate, le forze nazifasciste (circa 5000 tedeschi) furono costrette a ripiegare su tutti i fronti, organizzando nuove linee difensive. Per rendere sicure le retrovie iniziarono una dura controffensiva nei confronti del movimento partigiano con rastrellamenti in tutto il nord Italia. Tra questi avvenne il rastrellamento della Val Grande durante la prima metà del giugno 1944, in cui furono catturati numerosi partigiani (circa 500) di tutta la zona. In particolare vennero catturati i partigiani della formazione “Valdossola” che catturarono una quarantina di fascisti il precedente 30 maggio. Alcuni di quest'ultimi vennero portati e fatti prigionieri nella sede di comando tedesco di Malesco, altri invece in quella di Intra, Villa Caramora. In questi luoghi di detenzione i partigiani vennero picchiati e torturati. Tra i prigionieri, oltre ai partigiani del “Valdossola” c'erano: Cleonice Tomassetti, la quale si trovò nel mezzo del rastrellamento mentre cercava di unirsi ai partigiani, ed Emilio Liguori, il giudice di Verbania che venne arrestato per sospetto di complicità con i partigiani. Il gruppo di partigiani detenuti a Malesco venne trasferito a Intra, davanti alla villa Caramora la mattina del 20 giugno 1944, dove vennero poi raggiunti da un altro gruppo di prigionieri della stessa villa.
46 partigiani vennero fatti sfilare sul lungolago di Intra, Pallanza e Suna in una macabra processione in autocarro, ad eccezione dei centri abitati che dovevano essere attraversati a piedi; a testimonianza di questo ci sono rimaste tre foto dove possiamo vedere i partigiani malmessi a causa delle torture. Disposti su tre file venne fatto portare un grande cartello con scritto “sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?”.
Dei 46 partigiani 3 vennero risparmiati, mentre i restanti 43, arrivati a Fondotoce nei pressi del canale che collega il lago Maggiore al lago di Mergozzo, vennero chiamati a tre a tre dai nazifascisti e fucilati. Solo uno di loro, Carlo Suzzi, riuscì a sopravvivere, ferito, venne trovato e aiutato dalla gente locale. Guarito successivamente rientrò nella formazione “Valdossola” con il nome di battaglia “Quarantatré”.
Oggi, presso il luogo dell'eccidio, sorge la Casa della Resistenza, circondata dal Parco della Memoria e della Pace proprio a testimonianza dell'accaduto.
Struttura
Nell'edificio è presente una vasta area di accoglienza di visitatori, un auditorium, un laboratorio didattico per le scolaresche; una sala delle esposizioni che accoglie mostre temporanee e un piccolo museo che mostra resti di armi e oggetti della Seconda Guerra Mondiale. Vi è poi un Centro di Documentazione storico e una ampia Biblioteca dedicata al partigiano Aldo Aniasi, dove è possibile recuperare documentazione e materiale prezioso riguardo alle storie personali dei partigiani operativi in Val Grande e nel Verbano durante il 1944. Fra i molti, si possono trovare le foto di Cleonice Tomassetti l'unica donna tra i fucilati a Fondotoce e quelle dell'eroica infermiera partigiana Maria Peron, depositate presso l'archivio da sua figlia, insieme ai riconoscimenti da lei ricevuti. Ad accogliere i visitatori e a fare da guida alla visita interna e al Parco della Memoria e della Pace vi sono volontari. Per molti anni dalla nascita della struttura sino al primo decennio del 2000 instancabile guida per le scolaresche e animatore delle iniziative della Associazione è stato il partigiano gappista verbanese Gianni Maierna insieme al presidente Vittorio Beltrami.
Note
- ^ ASSOCIAZIONE CASA DELLA RESISTENZA|https://www.casadellaresistenza.it/
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa della Resistenza
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su casadellaresistenza.it.
- Casa della Resistenza, in Luoghi di Memoria e Resistenza.