MG RV8: differenze tra le versioni
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Per rendere ancora più esclusiva la vettura la produzione venne limitata a soli 2.000 esemplari, molti dei quali andarono a soddisfare un consistente ordine proveniente dal [[Giappone]]. |
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[[Categoria:Automobili MG|RV 8]] |
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Versione delle 23:21, 9 ott 2007
MG RV8 | |
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MG RV8 | |
Descrizione generale | |
Costruttore | Morris Garages |
Tipo principale | Spyder |
Produzione | dal 1993 al 1994 |
Sostituisce la | MG B |
Sostituita da | MG F |
Esemplari prodotti | 2.000 |
La RV8 è una spyder prodotta dalla MG tra il 1993 ed il 1994, come riedizione delle celebre MG B degli anni sessanta, opportunamente modificata per adeguarla ai tempi (l'ultima B era uscita di listino nel 1980).
Le premesse
Le ragioni di un'operazione simile, rimettere in produzione un modello uscito di listino 13 anni prima (e presentato, originariamente, nel 1962), vanno ricercate, essenzialmente, nelle strategie di marketing del Rover Group (a cui apparteneva il marchio MG). Negli anni ottanta, chiuso lo storico stabilimento di Abingdon, il marchio MG era stato utilizzato dalla Austin Rover per identificare le versioni sportive dei modelli Austin (soprattutto le Metro, le Maestro e le Montego), svilendosi nell'insuccesso generale dei modelli base. Anche l'avventura rallistica tentata con la partecipazione al mondiale rally della MG Metro 6R4 (un'Austin Metro con motore centrale e trazione integrale appositamente costruita), non aveva dato grandi frutti ed il marchio MG, che il Rover Group voleva rilanciare alla grande attraverso la produzione di una nuova spyder, aveva bisogno di recuperare prestigio.
La soluzione migliore parve quella di riprendere da dove si era finito, ovvero dalla MG B, l'ultima MG "autonoma". L'idea degli Inglesi fu quella di riprendere la versione V8 della B, equipaggiata col celebre motore Rover di 3,5 litri.
Dalla MG B V8 alla MG RV8
Rispetto alla MG B V8 del 1973, le modifiche tecniche riguardarono la scocca (rinforzata per migliorare la sicurezza), i freni (con dischi autoventilati all'avantreno e tamburi maggiorati dietro), gli ammortizzatori (telescopici idraulici anziché a leva), la cilindrata del propulsore (innalzata da 3532 a 3496cc) e l'alimentazione (a iniezione elettronica multipoint, mentre quelle alla carrozzeria si limitavano a una nuova mascherina in tinta, a inediti paraurti in plastica verniciata, al cofano modificato, alle nuove luci posteriori e ai parafanghi allargati (per ospitare i pneumatici maggiorati 205/60, montati su cerchi in lega a raggi da 15"). Nuovo, invece, il cambio manuale a 5 marce. Totalmente nuovi, e rifiniti con cura "inglese" (plancia, sedili e pannelli porta rivestiti in pelle, inserti in radica su cruscotto e tunnel centrale della plancia), gli interni.
Grazie alla potenza di 190cv garantita dal V8 a iniezione e al peso relativamente contenuto (1230 kg) la RV8 era in grado di toccare i 220 km/h. Per rendere ancora più esclusiva la vettura la produzione venne limitata a soli 2.000 esemplari, molti dei quali andarono a soddisfare un consistente ordine proveniente dal Giappone.