Coordinate: 24°37′40.8″S 70°24′17.6″W

VLT Survey Telescope: differenze tra le versioni

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Il '''telescopio VST''' (VLT Survey Telescope)<ref>{{Cita web|url=https://www.eso.org/public/unitedkingdom/teles-instr/paranal-observatory/surveytelescopes/vst/|titolo=VLT Survey Telescope|autore=|sito=www.eso.org|lingua=en-gb|accesso=2020-05-09}}</ref> è l'oggetto di una cooperazione tra l'[[Osservatorio Astronomico di Capodimonte]]<ref>[http://www.oacn.inaf.it/ INAF-OAC » homepage …<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e l'[[European Southern Observatory|ESO]] (European Southern Observatory<ref>[https://www.eso.org/ ESO<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>).
Il '''telescopio VST''' (VLT Survey Telescope) è l'oggetto di una cooperazione nata nel 1997 tra l'OAC ([[Osservatorio Astronomico di Capodimonte]]<ref>[http://www.oacn.inaf.it/ INAF-OAC » homepage …<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e l'[[European Southern Observatory|ESO]] (European Southern Observatory<ref>[https://www.eso.org/ ESO<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>).
L'Osservatorio Astronomico di Capodimonte è uno degli Istituti afferenti all'INAF ([[Istituto Nazionale di Astrofisica]]<ref>[http://www.inaf.it Home Page — Sito Web INAF<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>), che nel novembre del [[2005]] istituì un organo apposito per la gestione di tutto il progetto, sia in termini tecnologici che scientifici, denominato VSTceN, con sede presso l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte, fondato e diretto dal prof. Massimo Capaccioli.
L'OAC è uno degli Istituti afferenti all'INAF ([[Istituto Nazionale di Astrofisica]]<ref>[http://www.inaf.it Home Page — Sito Web INAF<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>), che dal novembre del [[2005]] ha istituito un organo apposito per la gestione di tutto il progetto, sia in termini tecnologici che scientifici, denominato VSTceN (Centro VST a [[Napoli]]<ref>[http://vstportal.oacn.inaf.it/ VSTceN Portal | VLT Survey Telescope Center at Naples Web Portal<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070305031627/http://vstportal.oacn.inaf.it/ |data=5 marzo 2007 }}</ref>), con sede presso l'OAC, fondato e diretto dal prof. Massimo Capaccioli.
INAF ha progettato e realizzato il VST nell'ambito di un MoU (Memorandum of Understanding) approvato dall'ESO Council, secondo il quale ESO avrebbe successivamente provveduto alle operazioni del telescopio.
La realizzazione del VST è ufficialmente regolata da un MoU (Memorandum of Understanding), approvato dall'ESO Council nel giugno [[1998]], che prevede la responsabilità della realizzazione ed installazione in sito del telescopio a carico dell'INAF - VSTceN.
Nel 2011 il telescopio è stato reso pienamente operativo<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Capaccioli, M & Schipani, P.|titolo=The VLT Survey Telescope Opens to the Sky: History of a Commissioning|rivista=ESO Messenger|volume=|numero=146|pp=2-6|bibcode=2011Msngr.146....2C}}</ref> e ha iniziato la fase scientifica. A cura dell'ESO sono state realizzate le opere civili e la cupola. Il 6 dicembre 2012 è stato presentato a [[Napoli]] presso l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte.<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/12/06/Cile-telescopio-realizzato-Italia_7914479.html In Cile telescopio realizzato in Italia - Scienza e Medicina - ANSA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Successivamente alla fase di commissione, gestita e condotta in stretta collaborazione tra ESO e VSTceN, l'ESO si occuperà della sua gestione e manutenzione. A cura dell'ESO sono state inoltre realizzate le opere civili e la cupola presso il sito finale. Il 6 dicembre 2012 è stato presentato a [[Napoli]] presso l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte.<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/12/06/Cile-telescopio-realizzato-Italia_7914479.html In Cile telescopio realizzato in Italia - Scienza e Medicina - ANSA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>


==Caratteristiche e obiettivi==
==Caratteristiche e obiettivi==
Il VST è un [[telescopio]] alt-azimutale a grande campo, con un'apertura di 2,6 metri, operativo dal 2011 presso l'Osservatorio ESO di Cerro Paranal, in [[Cile]], il più produttivo al mondo<ref>{{Cita web|url=https://www.eso.org/public/announcements/ann20012/|titolo=The Most Productive Ground-based Observatory: A Look Back at ESO’s Science Results of 2019|autore=|sito=www.eso.org|lingua=en-gb|accesso=2020-05-09}}</ref>, ove opera insieme ai telescopi VLT ([[Very Large Telescope]]) e [[VISTA (telescopio)|VISTA]].
Il VST è un [[telescopio]] alt-azimutale di ricognizione a grande campo, con un'apertura di 2,6 metri che è stato installato e reso operativo nel [[2007]] presso l'Osservatorio ESO di Cerro Paranal, in [[Cile]], considerato il miglior sito astronomico al mondo, nella stessa area in cui è operativo il VLT ([[Very Large Telescope]]).

[[File:View of the Very Large Telescope.jpg|sinistra|miniatura|440x440px|L'osservatorio ESO di Cerro Paranal. Il telescopio VST è al centro fra i quattro telescopi che compongono il VLT.]]
[[Immagine:The VLT’s Artificial Star.jpg|none|thumbnail|Edificio del VST posto a sinistra]]

Con un FOV (''Field Of View'', angolo di campo) di un grado quadrato, il suo scopo scientifico primario è fornire uno strumento di formazioni delle immagini a grande campo per l'esplorazione a largo raggio dell'Universo visibile dall'[[emisfero australe]], al fine di identificare i soggetti più interessanti, da ingrandire con il VLT.
Con un FOV (''Field Of View'', angolo di campo) di un grado quadrato, il suo scopo scientifico primario è fornire uno strumento di formazioni delle immagini a grande campo per l'esplorazione a largo raggio dell'Universo visibile dall'[[emisfero australe]], al fine di identificare i soggetti più interessanti, da ingrandire con il VLT.
Il telescopio ospita al suo fuoco Cassegrain una camera di ''imaging'' a grande campo, denominata '''OmegaCAM'''<ref>[https://www.astro.rug.nl/~omegacam/ OmegaCAM - home page<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, composta da un mosaico di 32 2Kx4K CCD, frutto di un consorzio internazionale composto da Olanda, Germania, Italia ed ESO. Grazie a questo strumento di piano focale, a dispetto delle dimensioni del campo di vista, il VST è in grado di garantire un'ottima risoluzione angolare (scala di 0,216 arcsec/pixel), mediante la quale conduce osservazioni in tutta la banda spettrale compresa tra UV ed I. La camera è dotata di una risoluzione di 256 milioni di&nbsp;[[pixel]], pari a 16 volte la risoluzione della Advanced Camera for Surveys sul [[Telescopio Spaziale Hubble]]. Caratteristiche che portano il telescopio a produrre circa 30&nbsp;[[Terabyte|TB]] di dati l'anno.<ref>{{cita web|url=https://www.eso.org/public/teles-instr/paranal-observatory/surveytelescopes/vst/camera/|titolo=OmegaCAM|lingua=en}}</ref>
Il telescopio ospiterà subito al suo fuoco Cassegrain una camera di ''imaging'' a grande campo, denominata '''OmegaCAM'''<ref>[https://www.astro.rug.nl/~omegacam/ OmegaCAM - home page<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, composta da un mosaico di 32 2Kx4K CCD, frutto di un consorzio internazionale fra Olanda, Germania, Italia ed ESO. Grazie a questo strumento di piano focale, a dispetto delle dimensioni del campo di vista, il VST è in grado di garantire un'ottima risoluzione angolare (scala di 0,216 arcsec/pixel), mediante la quale potrà condurre osservazioni in modalità ''stand-alone'' in tutta la banda spettrale compresa tra UV ed I. La camera è dotata di una risoluzione di 256.000&nbsp;[[pixel|px]], pari a 16 volte la risoluzione della Advanced Camera for Surveys sul [[Telescopio Spaziale Hubble]], di 16.000&nbsp;px. Caratteristiche che portano il telescopio a produrre circa 30&nbsp;[[Terabyte|TB]] di dati l'anno.<ref>{{cita web|url=https://www.eso.org/public/teles-instr/paranal-observatory/surveytelescopes/vst/camera/|titolo=OmegaCAM|lingua=en}}</ref>
[[Immagine:vst performances.jpg|none|thumbnail|Performance del VST]]


Usato in combinazione con il VLT, il VST è in grado di fornire alla comunità astronomica mondiale uno strumento di eccellenza con cui perseguire e raggiungere le frontiere della conoscenza nel campo dell'astrofisica ottica da terra con un'altissima risoluzione spaziale. Per questo motivo, sin dalle prime fase di progettazione, il telescopio è stato soggetto ad un'attenta e puntuale analisi di tutte le sue componenti, in modo da garantire la produzione di immagini stabili ad alta definizione.
Usato in combinazione con il VLT, il VST sarà in grado di fornire alla comunità astronomica mondiale uno strumento di eccellenza con cui perseguire e raggiungere le frontiere della conoscenza nel campo dell'astrofisica ottica da terra con un'altissima risoluzione spaziale. Per questo motivo, sin dalle prime fase di progettazione, il telescopio è stato soggetto ad un'attenta e puntuale analisi di tutte le sue componenti, in modo da garantire la produzione di immagini stabili ad alta definizione.
[[Immagine:tel view1.jpg|none|thumbnail|VST presso la sede d'integrazione in Italia]]
[[File:Orion Watches over Paranal - potw2009a.jpg|miniatura|Il VST sulla piattaforma di Cerro Paranal in Cile]]


== La strumentazione ==
== La strumentazione ==
Particolare cura è stata dedicata alle soluzioni di [[ottica attiva]] implementate sul telescopio<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Pietro|cognome=Schipani|data=2016-03-01|titolo=Active optics system of the VLT Survey Telescope|rivista=Applied Optics|volume=55|numero=7|pp=1573–1583|lingua=EN|accesso=2020-05-09|doi=10.1364/AO.55.001573|url=https://www.osapublishing.org/ao/abstract.cfm?uri=ao-55-7-1573|nome2=Lothar|cognome2=Noethe|nome3=Demetrio|cognome3=Magrin}}</ref>. Il sottile specchio primario (spesso 14&nbsp;cm) è infatti dotato di una rete di supporti (84 assiali sotto la superficie e 24 radiali disposti lateralmente) in grado di correggere la forma della superficie ottica, mentre lo specchio secondario è riposizionabile attivamente tramite un robot parallelo esapodale (hexapod) per mantenere il perfetto allineamento del sistema ottico. In tal modo è possibile ottimizzare le prestazioni ottiche, correggendo gli errori indotti da imperfezioni di lavorazione, effetti termici e gravitazionali. Il sistema di controllo attivo è dotato di un sensore di fronte d'onda (Shack-Hartmann), montato sotto la cella del primario insieme al sistema locale di guida, in grado di fornire il ''feedback'' di correzione delle ottiche.
Particolare cura è stata dedicata alle soluzioni di ottica attiva implementate ed in corso di ulteriore raffinamento sul telescopio. Il sottile specchio primario (spesso 14&nbsp;cm) è infatti dotato di una rete di attuatori (84 assiali sotto la superficie e 24 radiali disposti lateralmente) in grado di correggere localmente la superficie ottica, mentre lo specchio secondario è controllato attivamente da una doppia piattaforma deformabile (hexapod) in grado di inclinare lo specchio durante l'esposizione, mantenendo inalterate le prestazioni ottiche e correggendo gli effetti di deformazione indotti dal gradiente termico e dalle componenti gravitazionali sulla struttura ottico-meccanica. Il sistema di controllo attivo è dotato di un sensore di fronte d'onda (Shack-Hartmann), montato sotto la cella del primario insieme al sistema locale di guida, in grado di fornire il ''feedback'' di correzione delle ottiche. Tale sistema rende autonomo, da parte del telescopio, il controllo della guida e delle ottiche. A regime è comunque previsto l'utilizzo di un sensore di guida e di fronte d'onda inglobato nello strumento di piano focale.


Il sistema di inseguimento degli assi principali (AZ, Azimuth dotato di una rete di pattini idrostatici attivi, ALT, Altitude e ROT, derotatore di campo) è in grado di garantire una precisione di posizionamento e inseguimento del bersaglio celeste con un errore massimo di 0,05 [[arcsec|secondi d'arco]] rms<ref>{{Cita pubblicazione|nome=P.|cognome=Schipani|data=2012-09-01|titolo=The tracking control system of the VLT Survey Telescope|rivista=Review of Scientific Instruments|volume=83|numero=9|pp=094501|accesso=2020-05-09|doi=10.1063/1.4754128|url=https://aip.scitation.org/doi/10.1063/1.4754128|nome2=C.|cognome2=Arcidiacono|nome3=J.|cognome3=Argomedo}}</ref>.
Il sistema di inseguimento degli assi principali (AZ, Azimuth dotato di una rete di pattini idrostatici attivi, ALT, Altitude e ROT, derotatore di campo) è in grado di garantire una precisione di posizionamento e inseguimento del bersaglio celeste con un errore massimo di 0,05 [[arcsec|secondi d'arco]] R.M.S. ed è stato già testato, con pieno successo, presso la sede d'integrazione in Italia del telescopio (azienda meccanica Mecsud di Scafati, Napoli), in cui il gruppo di ricercatori INAF è stato messo in grado di montare e provare tutte le parti meccaniche, elettriche, elettroniche e software dello strumento.


Presso la cella del primario è installato uno strumento in grado di modificare la configurazione ottica del telescopio, passando da un correttore composto da un doppio sistema di lenti all'ADC (Correttore di Dispersione Atmosferica) formato da una coppia di prismi controrotanti, potenzialmente in grado di correggere il fenomeno di dispersione ottica, dovuto alla variazione della massa d'aria indotto dal cambiamento, durante l'esposizione, dell'angolo dell'asse di ALT.
Presso la cella del primario è installato uno strumento in grado di modificare la configurazione ottica del telescopio, passando da un correttore composto da un doppio sistema di lenti all'ADC (Correttore di Dispersione Atmosferica) formato da una coppia di prismi controrotanti, potenzialmente in grado di correggere il fenomeno di dispersione ottica, dovuto alla variazione della massa d'aria indotto dal cambiamento, durante l'esposizione, dell'angolo dell'asse di ALT.


== L'integrazione presso l'Osservatorio ESO ([[European Southern Observatory]]) di Cerro Paranal ==
== Curiosità ==
Terminata la fase d'integrazione e verifica funzionale in Italia, il telescopio è stato spedito ed installato al [[Cerro Paranal]]. La partenza del primo lotto (sistemi assi principali) è avvenuta a luglio [[2007]] e la messa in opera con i primi test di funzionalità è stata completata con pieno successo in aprile [[2008]]. Il completamento dell'installazione e messa in opera di tutto il telescopio prima del terremoto era previsto per la primavera del 2010.

[http://www.oacn.inaf.it/~brescia/media/VST_integr/telescope/Telescopio%20integrato/index.html Immagini del telescopio a fine integrazione in sito (Cile)]

[http://www.oacn.inaf.it/~brescia/media/VST_integr/Team/Il%20Team%20VST%20a%20Paranal/index.html Il team VST a Cerro Paranal]

[http://www.oacn.inaf.it/~brescia/media/VST_integr/encoders/Sistema%20Encoder%20Assi/index.html Alcune fasi durante l'integrazione]

==Curiosità==
[[File:VST Snaps Gaia en Route to a Billion Stars.jpg|thumb|Il satellite Gaia ripreso dal VST]]
[[File:VST Snaps Gaia en Route to a Billion Stars.jpg|thumb|Il satellite Gaia ripreso dal VST]]
* Il [[satellite Gaia]] opera anche mediante un programma di supporto eseguito dal VST, dando esempio di attività multi-strumentale tra telescopi di terra e spaziali.<ref name=inaf>{{cita web|url=http://www.media.inaf.it/2018/12/24/vst-record-eso/amp/|titolo=È il napoletano Vst il fuoriclasse dei telescopi|data=24 dicembre 2018}}</ref>
* Il [[satellite Gaia]] opera anche mediante un programma di supporto eseguito dal VST, dando esempio di attività multi-strumentale tra telescopi di terra e spaziali.<ref name=inaf>{{cita web|url=http://www.media.inaf.it/2018/12/24/vst-record-eso/amp/|titolo=È il napoletano Vst il fuoriclasse dei telescopi|data=24 dicembre 2018}}</ref>

Versione delle 19:31, 9 mag 2020

VLT Survey Telescope
VLT Survey Telescope
OsservatorioOsservatorio del Paranal
EnteINAF VSTceN - ESO
StatoBandiera del Cile Cile
LocalizzazioneCerro Paranal
Coordinate24°37′40.8″S 70°24′17.6″W
Altitudine2 635 m s.l.m.
Caratteristiche tecniche
Lunghezza d'ondaUV, Ottico, infrarosso vicino
Diametro primario2,6 m
Risoluzione angolare0,216 arcsec/pixel
Distanza focale14 416 mm
Montaturaaltazimutale
Sito ufficiale

Il telescopio VST (VLT Survey Telescope) è l'oggetto di una cooperazione nata nel 1997 tra l'OAC (Osservatorio Astronomico di Capodimonte[1] e l'ESO (European Southern Observatory[2]). L'OAC è uno degli Istituti afferenti all'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica[3]), che dal novembre del 2005 ha istituito un organo apposito per la gestione di tutto il progetto, sia in termini tecnologici che scientifici, denominato VSTceN (Centro VST a Napoli[4]), con sede presso l'OAC, fondato e diretto dal prof. Massimo Capaccioli. La realizzazione del VST è ufficialmente regolata da un MoU (Memorandum of Understanding), approvato dall'ESO Council nel giugno 1998, che prevede la responsabilità della realizzazione ed installazione in sito del telescopio a carico dell'INAF - VSTceN. Successivamente alla fase di commissione, gestita e condotta in stretta collaborazione tra ESO e VSTceN, l'ESO si occuperà della sua gestione e manutenzione. A cura dell'ESO sono state inoltre realizzate le opere civili e la cupola presso il sito finale. Il 6 dicembre 2012 è stato presentato a Napoli presso l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte.[5]

Caratteristiche e obiettivi

Il VST è un telescopio alt-azimutale di ricognizione a grande campo, con un'apertura di 2,6 metri che è stato installato e reso operativo nel 2007 presso l'Osservatorio ESO di Cerro Paranal, in Cile, considerato il miglior sito astronomico al mondo, nella stessa area in cui è operativo il VLT (Very Large Telescope).

Edificio del VST posto a sinistra

Con un FOV (Field Of View, angolo di campo) di un grado quadrato, il suo scopo scientifico primario è fornire uno strumento di formazioni delle immagini a grande campo per l'esplorazione a largo raggio dell'Universo visibile dall'emisfero australe, al fine di identificare i soggetti più interessanti, da ingrandire con il VLT. Il telescopio ospiterà subito al suo fuoco Cassegrain una camera di imaging a grande campo, denominata OmegaCAM[6], composta da un mosaico di 32 2Kx4K CCD, frutto di un consorzio internazionale fra Olanda, Germania, Italia ed ESO. Grazie a questo strumento di piano focale, a dispetto delle dimensioni del campo di vista, il VST è in grado di garantire un'ottima risoluzione angolare (scala di 0,216 arcsec/pixel), mediante la quale potrà condurre osservazioni in modalità stand-alone in tutta la banda spettrale compresa tra UV ed I. La camera è dotata di una risoluzione di 256.000 px, pari a 16 volte la risoluzione della Advanced Camera for Surveys sul Telescopio Spaziale Hubble, di 16.000 px. Caratteristiche che portano il telescopio a produrre circa 30 TB di dati l'anno.[7]

Performance del VST

Usato in combinazione con il VLT, il VST sarà in grado di fornire alla comunità astronomica mondiale uno strumento di eccellenza con cui perseguire e raggiungere le frontiere della conoscenza nel campo dell'astrofisica ottica da terra con un'altissima risoluzione spaziale. Per questo motivo, sin dalle prime fase di progettazione, il telescopio è stato soggetto ad un'attenta e puntuale analisi di tutte le sue componenti, in modo da garantire la produzione di immagini stabili ad alta definizione.

VST presso la sede d'integrazione in Italia

La strumentazione

Particolare cura è stata dedicata alle soluzioni di ottica attiva implementate ed in corso di ulteriore raffinamento sul telescopio. Il sottile specchio primario (spesso 14 cm) è infatti dotato di una rete di attuatori (84 assiali sotto la superficie e 24 radiali disposti lateralmente) in grado di correggere localmente la superficie ottica, mentre lo specchio secondario è controllato attivamente da una doppia piattaforma deformabile (hexapod) in grado di inclinare lo specchio durante l'esposizione, mantenendo inalterate le prestazioni ottiche e correggendo gli effetti di deformazione indotti dal gradiente termico e dalle componenti gravitazionali sulla struttura ottico-meccanica. Il sistema di controllo attivo è dotato di un sensore di fronte d'onda (Shack-Hartmann), montato sotto la cella del primario insieme al sistema locale di guida, in grado di fornire il feedback di correzione delle ottiche. Tale sistema rende autonomo, da parte del telescopio, il controllo della guida e delle ottiche. A regime è comunque previsto l'utilizzo di un sensore di guida e di fronte d'onda inglobato nello strumento di piano focale.

Il sistema di inseguimento degli assi principali (AZ, Azimuth dotato di una rete di pattini idrostatici attivi, ALT, Altitude e ROT, derotatore di campo) è in grado di garantire una precisione di posizionamento e inseguimento del bersaglio celeste con un errore massimo di 0,05 secondi d'arco R.M.S. ed è stato già testato, con pieno successo, presso la sede d'integrazione in Italia del telescopio (azienda meccanica Mecsud di Scafati, Napoli), in cui il gruppo di ricercatori INAF è stato messo in grado di montare e provare tutte le parti meccaniche, elettriche, elettroniche e software dello strumento.

Presso la cella del primario è installato uno strumento in grado di modificare la configurazione ottica del telescopio, passando da un correttore composto da un doppio sistema di lenti all'ADC (Correttore di Dispersione Atmosferica) formato da una coppia di prismi controrotanti, potenzialmente in grado di correggere il fenomeno di dispersione ottica, dovuto alla variazione della massa d'aria indotto dal cambiamento, durante l'esposizione, dell'angolo dell'asse di ALT.

L'integrazione presso l'Osservatorio ESO (European Southern Observatory) di Cerro Paranal

Terminata la fase d'integrazione e verifica funzionale in Italia, il telescopio è stato spedito ed installato al Cerro Paranal. La partenza del primo lotto (sistemi assi principali) è avvenuta a luglio 2007 e la messa in opera con i primi test di funzionalità è stata completata con pieno successo in aprile 2008. Il completamento dell'installazione e messa in opera di tutto il telescopio prima del terremoto era previsto per la primavera del 2010.

Immagini del telescopio a fine integrazione in sito (Cile)

Il team VST a Cerro Paranal

Alcune fasi durante l'integrazione

Curiosità

Il satellite Gaia ripreso dal VST
  • Il satellite Gaia opera anche mediante un programma di supporto eseguito dal VST, dando esempio di attività multi-strumentale tra telescopi di terra e spaziali.[8]
  • Con 179 notti operative, il VST è stato il telescopio dell'ESO più fruttuoso nel semestre aprile-settembre 2018, con solo lo 0,3 % del tempo di fermo.[8]

Note

Voci correlate

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