Paranoia: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
Nella cultura popolare, il termine '''paranoia''' viene usato per descrivere eccessiva preoccupazione nei confronti del proprio benessere, suggerendo talvolta che una persona abbia convinzioni [[persecuzione|persecutorie]] riguardanti una minaccia nei propri confronti o verso le sue proprietà, che sono spesso legate a una credenza nelle [[teoria del complotto|teorie del complotto]].
{{Disclaimer|medico}}
{{Malattia
| Nome = Paranoia
}}


Per '''paranoia''' si intende una [[psicosi]] caratterizzata da un [[delirio]] cronico, basato su un sistema di convinzioni, principalmente a tema persecutorio, non corrispondenti alla realtà. Questo sistema di convinzioni si manifesta sovente nel contesto di capacità cognitive e razionali altrimenti integre. La paranoia non è un disturbo d'[[ansia]], bensì una psicosi. Si tratta, in sostanza, non di una sensazione di ansia o di [[paura]], ma di disturbi di [[pensiero]] (giudizio distorto, sbagliato) di cui il paziente non ha coscienza.
In [[psichiatria]], il termine ''paranoia'' venne usato da [[Emil Kraepelin]] per descrivere una [[malattia mentale]] nella quale una credenza [[allucinazione|allucinatoria]] è l'unica o la principale caratteristica. Questo uso è oggi ampiamente obsoleto e il termine è più tipicamente usato in senso generale per indicare una qualsiasi allucinazione autoreferenziale, o più in particolare un'allucinazione che riguarda la paura di persecuzione. L'uso esatto del termine è cambiato nel corso del tempo, e per questo motivo l'uso psichiatrico può variare.


Il termine (che deriva {{lang-grc|παράνοια||follia, insensatezza|da=si|p=si|pp=si}}) è stato usato storicamente con diverse sfumature di significato, ed oggi non è più incluso nella terminologia internazionale ufficiale relativa alle patologie mentali, essendo stato sostituito dal concetto più generale, ma più chiaramente definibile, di ''[[disturbo delirante]] di tipo persecutorio''. Le alternative linguistiche, ora in disuso, al termine paranoia erano ''manie di persecuzione'' e ''monomania persecutoria''.<ref>Enrico Morselli, ''Manuale di semejotica della malattie mentale'', 1885</ref>
==Uso in psichiatria==
Nel suo tentativo originale di classificare diverse forme di [[malattia mentale]], [[Emil Kraepelin]] usò il termine ''paranoia pura'' per descrivere una condizione in cui era presente un'allucinazione, ma senza alcun apparente deterioramento delle facoltà intellettuali e senza alcuna delle altre caratteristiche della [[demenza precoce]]. Tale condizione venne in seguito ribattezzata [[schizofrenia]].


I sintomi di paranoia possono altresì presentarsi in molti disturbi psichici come [[schizofrenia paranoide]], [[parassitosi allucinatoria]], [[disturbo bipolare]] in fase di [[mania (disturbi psichici)|mania]] e [[ciclotimia]] in fase di [[ipomania]], [[disturbo paranoide di personalità]], [[disturbo schizotipico di personalità]], [[disturbo borderline di personalità]], nella [[tossicodipendenza]] e in alcune patologie neurologiche.
Il termine originario [[lingua greca|greco]], &#960;&#945;&#961;&#940;&#957;&#959;&#953;&#945; (''paranoia'') significa autoreferenziale, ed in questo senso venne adottato da Kraepelin. Va notato che in questa definizione la credenza non deve essere persecutoria per essere classificata come paranoide, così un numero di credenze illusorie che sono incentrate attorno al proprio sè possono essere classificate come paranoia. Ad esempio, una persona che ha come unica credenza illusoria quella di essere un importante figura religiosa verrebbe classificata da Kraepelin come affetta da 'paranoia pura'.


== Descrizione ==
Anche se la diagnosi della paranoia pura non è più usata da tempo (essendo stata soppiantata dalla diagnosi del [[disturbo allucinatorio]]) l'uso del termine per indicare la presenza di allucinazioni in generale, piuttosto che di specifiche allucinazioni persecutorie, sopravvive nella classificazione della [[schizofrenia paranoide]], la quale denota una forma di schizofrenia nella quale le allucinazioni sono prevalenti.
Nel significato corrente più abituale, in uso soprattutto nella letteratura psichiatrica [[lingua inglese|anglosassone]], il termine "paranoia" indica una contingenza di disturbo mentale lucido, caratterizzato dalla convinzione delirante del paziente di essere perseguitato (o, più specificatamente, dall'ideazione che qualcuno o qualcosa abbia intenzione di nuocergli). Questa condizione è spesso caratterizzabile come una degenerazione patologica di alcuni tratti caratteriali come la diffidenza, l'inclinazione al [[pregiudizio]] o l'insicurezza. Il sistema di credenze di tipo persecutorio viene elaborato dal paziente in modo lucido e sistematico, ovvero non viene in generale a mancare la funzione razionale. In questo senso la paranoia si può descrivere come un caso particolare di [[disturbo delirante]].


Esempi piuttosto comuni sono la convinzione di essere pedinati e spiati, di essere avvelenati, di essere colpiti da qualche malattia prodotta da azioni nocive di persecutori, di essere circondati da persone inaffidabili o autrici di congiure, di essere vittima di [[parassita|parassiti]] (come nella [[parassitosi allucinatoria]]), di subire o aver subito [[lavaggio del cervello|lavaggi del cervello]] o [[controllo mentale]], di essere allontanati dalla società verso posti lontani dove terzi potranno approfittare della propria mente. Ciò che per una persona normale può essere visto come un evento casuale, per un paranoide o un paranoico può essere considerato intenzionale. Perciò in caso di paranoia a tema persecutorio, quando scatta la paranoia, il paranoico attacca la persona di cui si sente vittima in modo del tutto ingiusto e irragionevole; qualunque risposta possa dare chi è aggredito viene interpretata come un tentativo di inganno e quindi rimugina, parla molto dei suoi problemi, ne controlla i comportamenti.
Più recentemente, l'uso clinico del termine è stato impiegato per descrivere allucinazioni nelle quali la persona affetta crede di essere perseguitata. in particolare, sono state definite come contenenti due elementi centrali:
{{P|Senza fonte, tendenzioso|psicologia|giugno 2014}}


Uno dei sintomi più evidenti della paranoia è la mancanza di modestia e la totale scomparsa del senso di autoironia, sia rispetto a se stesso, sia rispetto agli incarichi o alle funzioni che svolge socialmente. Il paranoico ha infatti una struttura giudicante molto rigida, protegge il suo io con strutture della negazione e della proiezione, dopo che scatta la paranoia l'aggressività propria viene vista regolarmente nell'ambiente esterno. Il paranoico sviluppa quindi un atteggiamento antisociale, attribuendo alla società la paranoia stessa della quale il soggetto è vittima. È tipico il ribaltamento sulla società dei propri stessi atteggiamenti, per i quali il soggetto si sente vittima. Le caratteristiche ritenute ''cattive'' appartenenti alla propria persona vengono attribuite, proiettate all'esterno, su altre persone, o sull'intero ambiente, che verrà così percepito come costantemente ostile e pericoloso per la sopravvivenza dell'individuo. Il desiderio di vendetta che innesca questa lucida autoconvinzione è spesso causa di condotte socialmente pericolose. Molti [[serial killer]] sono stati identificati come paranoici. La loro volontà di vendetta era in realtà la voce incorporea della loro stessa paranoia, di cui molti si sono definiti vittime. Raramente i paranoici si considerano malati ed in genere si sottopongono a terapia solamente se fermamente invitati.
# L'individuo pensa che gli stia capitando o gli capiterà qualcosa di male.
# L'individuo pensa che il persecutore abbia intenzione di fargli del male.


La paranoia è spesso associata a disturbi [[psicosi|psicotici]], in particolare la schizofrenia, anche se caratteristiche attenuate possono essere presenti in altre diagnosi principalmente non-psicotiche, come il [[Disturbo paranoide della personalità]].
La paranoia può essere associata ad altre forme di [[psicosi]], in particolare la [[schizofrenia]], e quindi anche associarsi a fenomeni [[allucinazione|allucinatori]]; caratteristiche attenuate possono essere presenti in altre situazioni con [[diagnosi]] principalmente non-psicotica, come il [[disturbo paranoide della personalità]]. La discriminante tra un [[disturbo di personalità]] e una condizione psicotica è nel fatto che, oltre che pervasivi e improbabili, i timori paranoici di grado psicotico sono anche chiaramente irrealistici o impossibili, e si accompagnano a percezioni [[allucinazioni|allucinatorie]].


Alcune [[Droga|droghe]], come le [[metamfetamina|metamfetamine]], possono portare all'insorgere di condizioni mentali paranoiche o rendere allucinatorie tendenze già presenti in forma latente.
==Esempi di paranoia clinica==
Nell'uso non ristretto del termine, le comuni allucinazioni paranoidi possono includere la credenza che una persona sia pedinata, avvelenata o amata a distanza (spesso da un personaggio dei media o da una persona importante, un'allucinazione chiamata [[erotomania]] o [[sindrome di de Clerambault]]).


=== Storia del termine ===
Altre comuni allucinazioni paranoidi comprendono la credenza che il soggetto abbia una malattia immaginaria o un infezione da [[parassita|parassiti]] ([[parassitosi allucinatoria]]); che il soggetto sia impegnato in una missione speciale o sia stato scelto da Dio; che al soggetto vengano inseriti dei pensieri o che gli vengano rimossi dal pensiero cosciente; o che le azioni del soggetto siano [[controllo mentale|controllate da forze esterne]].
"Paranoia" non è un [[neologismo]] composto; il termine esisteva già in [[lingua greca|greco]], col significato generale di "follia". Fu introdotto nella psichiatria moderna nel [[XIX secolo]], da [[Emil Kraepelin]], che lo impiegò per descrivere ogni tipo di [[malattia mentale]] caratterizzata solo o soprattutto dalla presenza di un sistema di credenze illusorie, deviate, che in quanto tali alterano la percezione della realtà del paziente. In particolare, Kraepelin indicava come "paranoia pura" una condizione patologica caratterizzata dall'adesione a un sistema di credenze illusorio, senza alcun apparente deterioramento delle altre facoltà intellettuali, a prescindere dal fatto che tali credenze avessero o meno a che vedere con un complesso di persecuzione. Per esempio, chi si fosse persuaso di essere un profeta che parla con entità ultraterrene o aliene, sarebbe classificato da Kraepelin come 'puro paranoico'. Anche se la definizione di Kraepelin non è più usata, l'uso del termine "paranoico" in questo senso ampio sopravvive nella terminologia psichiatrica, che per esempio indica con l'espressione [[schizofrenia paranoide]] le forme di schizofrenia in cui false credenze siano predominanti.


[[Sigmund Freud|Freud]] menzionò la paranoia nel [[1895]] in un documento noto come ''Minuta H'', in effetti un allegato di una lettera di Freud al suo più stimato interlocutore, il dottor [[Wilhelm Fliess|Fliess]]. Freud si riferiva al caso di una donna ossessionata da "voci interiori" che la criticavano.
Molti governanti dispotici (ad esempio [[Stalin]]) presumibilmente soffrirono di paranoia. Ciò presenta una domanda interessante perché nel caso di Stalin, è probabile che molte persone lo volessero realmente morto (alcune teorie sulla sua morte sostengono che venne avvelenato). Potrebbe essere che con un numero sufficente di nemici sia impossibile non essere clinicamente paranoici? Potrebbe sempre essere possibile identificare un paranoico in tale situazione attraverso le sue dichiarazioni irrealistiche sulla minaccia relativa presentata da diversi nemici, ma non è chiaro il fatto che le persone non-paranoiche siano in grado di fare tale distinzione. Ciò solleva interessanti questioni filosofiche circa il criterio col quale possiamo diagnosticare una credenza come paranoica o allucinatoria, oltre a rammentare il famoso detto: "Solo perché sei paranoico, non significa che non ti stiano dando la caccia".


Nel [[XX secolo]] si è andata via via imponendo l'accezione più restrittiva del termine "paranoia" col riferimento specifico a complessi di credenze a tema persecutorio. Al contempo, è stata adottata l'espressione "disturbo delirante" per riferirsi al concetto più generale di delirio lucido e razionale, che include per esempio il caso di coloro che sono patologicamente convinti di essere amati da qualcuno (per esempio personaggi pubblici, la cosiddetta [[sindrome di de Clerambault]]), di avere ricevuto una speciale missione da parte di [[Dio]], di essere traditi dal proprio partner, e via dicendo.
==Rappresentazione della paranoia nella cultura popolaree==
Nella cultura popolare la paranoia è spesso rappresentanta come comprendente:


=== Dubbi nell'identificazione della paranoia ===
* Il credere di avere poteri speciali o di essere impegnati in una missione speciale ("mania di grandezza");
[[File:PF-paranoia.jpg|thumb|ParaNoia]]
* [[Teoria del complotto|Teorie del complotto]], come vedere notizie apparentemente non correlate come facenti parte di un più grande piano, tipicamente [[cospirazione|cospiratorio]]
{{Citazione|Il fatto che tu sia paranoico non significa che non ti stiano dando la caccia|[[Kurt Cobain]], ''Territorial Pissings''<ref>La frase di K. Cobain è una rielaborazione di una simile frase di [[Stalin]]: "solo perché sei paranoico non vuol dire che tu abbia torto."</ref>}}
* Fenomeni di controllo di massa (tipo [[echelon]])
Da un punto di vista psichiatrico, non è sempre chiaro come si possa distinguere un paranoico da una persona mentalmente sana che sia ''effettivamente'' nella posizione di avere molti nemici o essere possibile bersaglio di congiure o persecuzioni. Per esempio, [[Stalin]] viene talvolta descritto come paranoico, ma è ragionevole presumere che molte persone volessero realmente la sua morte. Potrebbe darsi che con un numero sufficiente di nemici (per esempio nel caso delle persone molto potenti) sia impossibile non essere clinicamente paranoici. La discriminante teorica (che le paure del soggetto siano o meno fondate) non è sempre applicabile con certezza.
* [[Mania di persecuzione|Perecuzione]] da parte di avversari potenti come [[UFO]], [[società segreta|società segrete]] o [[demone|demoni]]
* Il [[controllo mentale]] attraverso raggi invisibili e simili;
* Paura dell'avvelenamento, del cibo (ad es. [[aspartame]]) o dell'acqua (ad es. [[fluorizzazione]]) come parte di un piano segreto.
* Leggere un libro (o guardare un film) e sentire che la propria vita è come quella della storia.


Secondo [[Sigmund Freud|Freud]], i sintomi tipici della paranoia sono:
==Voci correlate==
*''tendenza a sovraccaricare'' le frasi dette da altri di significati che non sussistono sia secondo chi le ha pronunciate che secondo i presenti o chi ascolta i ricordi del paziente, e a giustificare queste interpretazioni distorte in base al tono della voce e all'espressione del viso dell'interlocutore, in mancanza di una motivazione reale attribuibile al contenuto;
*''debolezza di memoria'': relativa a interi periodi della vita dimenticati, in cui ha avuto luogo l'episodio riportato a coscienza al termine del trattamento psicoanalitico;
*contestuale capacità di ''memorizzare interi testi alla prima lettura'' e sentirli in genere come voci provenienti dall'esterno (quindi in forma di ''allucinazioni uditive'') o più raramente di pensieri propri, che comunque il paziente non è in grado di controllare. Si tratta di voci prodotte dalla mente del paziente, che si impongono alla sua attenzione, esito di un compromesso che porta coscienza qualcosa di ''simile'' e collegato all'esperienza rimossa, fra lo psicologo o le esperienze che fanno ricordare, e la coscienza che tende a rimuovere l'esperienza passata;
*''rimorso'' a seguito di mancata vergogna nel periodo in cui è stata vissuta l'esperienza, che diviene poi diffidenza verso di sé, proiezione verso gli altri e diffidenza verso gli altri senza opporre resistenza psichica.
L'indagine psicoanalitica dimostra che una frase apparentemente innocua risveglia un ricordo inconscio, in qualche modo legato ad essa, in genere parole simili pronunciate dalla stessa persona in circostanze che sono oggetto di rimozione.

== Nel linguaggio comune ==
Come nel caso delle [[fobia|fobie]] o delle [[mania (disturbi psichici)|manie]] di vario genere, il termine "paranoia" viene spesso usato nel linguaggio comune in maniera imprecisa, a prescindere da connotazioni [[patologia|patologiche]], per riferirsi a persone che mostrano di ritenersi vittima di qualche persecuzione, o anche semplicemente [[ansia|ansiose]] o apprensive.

Nel gergo giovanile, il termine assume un'accezione più impropria, quale rafforzativo di "[[paura]]", di "[[angoscia]]" e soprattutto di [[noia]] costante per mancanza di stimoli, di motivazione, che conduce sovente all'[[abulia]]. I poeti [[Decadentismo|decadenti]] la indicavano con nomi come ''[[spleen]]'' o ''[[ennui]]''.

Anche le persone che hanno sistemi di credenze riconducibili a [[teoria del complotto|teorie del complotto]] sono talvolta definibili come "paranoiche", o presentano processi psicologici affini a tale categoria funzionale<ref>''Conspiracy. How the Paranoid Style Flourishes and Where It Comes From'', Daniel Pipes, 1999, Touchstone, ISBN 0-684-87111-4</ref><ref>
Goertzel, T. (1994). ''Belief in Conspiracy Theories''. Political Psychology, Vol. 15, No. 4 (Dec., 1994), pp. 731-742.
</ref><ref>Grzesiak-Feldman M., Ejsmont, A. (2008). ''Paranoia and conspiracy thinking of Jews, Arabs, Germans, and Russians in a Polish sample''. Psychological Reports, 102(3):884-6.</ref>

== Note ==
<references />

== Bibliografia ==
* Freeman, D. & Garety, P.A. (2004) ''Paranoia: The Psychology of Persecutory Delusions''. Hove: Psychology Press. ISBN 1-84169-522-X
* Munro, A. (1999) ''Delusional disorder''. Cambridge: Cambridge University Press. ISBN 0-521-58180-X
* Sims, A. (2002) ''Symptoms in the mind: An introduction to descriptive psychopathology (III edizione)''. Edinburgh: Elsevier Science Ltd. ISBN 0-7020-2627-1
*[[Luigi Zoja|Zoja, L]] (2011) ''Paranoia. La follia che fa la storia''. Bollati Boringhieri. ISBN 978-88-339-2244-7

== Voci correlate ==
* [[Allucinazione]]
* [[Allucinazione]]
* [[Disturbo allucinatorio]]
* [[Disturbo allucinatorio]]
* [[Sfiducia]]
* [[Disturbo depressivo]]
* [[James Tilly Matthews]]
* [[Monomania]]
* [[Disturbo paranoide della personalità]]
* [[Disturbo paranoide della personalità]]
* [[Schizofrenia]]
* [[Schizofrenia paranoide]]
* [[Test di Rorschach]]
* [[Senso di colpa]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|q_preposizione=sulla|wikt=paranoia}}


== Collegamenti esterni ==
==Bibliografia==
* {{Collegamenti esterni}}
* Freeman, D. & Garety, P.A. (2004) ''Paranoia: The Psychology of Persecutory Delusions''. Hove: Psychology Press. ISBN 184169522X
* {{cita web|http://ok.corriere.it/dizionario/enc5457.shtml|Esempio di definizione ampia (presso Ok Corriere)}}
* Munro, A. (1999) ''Delusional disorder''. Cambridge: Cambridge University Press. ISBN 052158180X
* {{Treccani|paranoia}}
* Sims, A. (2002) ''Symptoms in the mind: An introduction to descriptive psychopathology (III edizione)''. Edinburgh: Elsevier Science Ltd. ISBN 0702026271


{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Psicosi]]
{{portale|medicina|neuroscienze|psicologia}}


[[de:Paranoia]]
[[Categoria:Paranoia| ]]
[[en:Paranoia]]
[[Categoria:Deliri]]
[[fr:Paranoïa]]
[[nl:Paranoia]]
[[pl:Zesp&#243;&#322; paranoiczny]]
[[ru:&#1055;&#1072;&#1088;&#1072;&#1085;&#1086;&#1081;&#1103;]]
[[sv:Paranoia]]

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Paranoia (disambigua).
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Paranoia
Specialitàpsichiatria, psicologia e psicoterapia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM297.1 e 297.2
ICD-10F22.0
MeSHD010259

Per paranoia si intende una psicosi caratterizzata da un delirio cronico, basato su un sistema di convinzioni, principalmente a tema persecutorio, non corrispondenti alla realtà. Questo sistema di convinzioni si manifesta sovente nel contesto di capacità cognitive e razionali altrimenti integre. La paranoia non è un disturbo d'ansia, bensì una psicosi. Si tratta, in sostanza, non di una sensazione di ansia o di paura, ma di disturbi di pensiero (giudizio distorto, sbagliato) di cui il paziente non ha coscienza.

Il termine (che deriva dal greco antico παράνοια?, "follia, insensatezza") è stato usato storicamente con diverse sfumature di significato, ed oggi non è più incluso nella terminologia internazionale ufficiale relativa alle patologie mentali, essendo stato sostituito dal concetto più generale, ma più chiaramente definibile, di disturbo delirante di tipo persecutorio. Le alternative linguistiche, ora in disuso, al termine paranoia erano manie di persecuzione e monomania persecutoria.[1]

I sintomi di paranoia possono altresì presentarsi in molti disturbi psichici come schizofrenia paranoide, parassitosi allucinatoria, disturbo bipolare in fase di mania e ciclotimia in fase di ipomania, disturbo paranoide di personalità, disturbo schizotipico di personalità, disturbo borderline di personalità, nella tossicodipendenza e in alcune patologie neurologiche.

Nel significato corrente più abituale, in uso soprattutto nella letteratura psichiatrica anglosassone, il termine "paranoia" indica una contingenza di disturbo mentale lucido, caratterizzato dalla convinzione delirante del paziente di essere perseguitato (o, più specificatamente, dall'ideazione che qualcuno o qualcosa abbia intenzione di nuocergli). Questa condizione è spesso caratterizzabile come una degenerazione patologica di alcuni tratti caratteriali come la diffidenza, l'inclinazione al pregiudizio o l'insicurezza. Il sistema di credenze di tipo persecutorio viene elaborato dal paziente in modo lucido e sistematico, ovvero non viene in generale a mancare la funzione razionale. In questo senso la paranoia si può descrivere come un caso particolare di disturbo delirante.

Esempi piuttosto comuni sono la convinzione di essere pedinati e spiati, di essere avvelenati, di essere colpiti da qualche malattia prodotta da azioni nocive di persecutori, di essere circondati da persone inaffidabili o autrici di congiure, di essere vittima di parassiti (come nella parassitosi allucinatoria), di subire o aver subito lavaggi del cervello o controllo mentale, di essere allontanati dalla società verso posti lontani dove terzi potranno approfittare della propria mente. Ciò che per una persona normale può essere visto come un evento casuale, per un paranoide o un paranoico può essere considerato intenzionale. Perciò in caso di paranoia a tema persecutorio, quando scatta la paranoia, il paranoico attacca la persona di cui si sente vittima in modo del tutto ingiusto e irragionevole; qualunque risposta possa dare chi è aggredito viene interpretata come un tentativo di inganno e quindi rimugina, parla molto dei suoi problemi, ne controlla i comportamenti.

Uno dei sintomi più evidenti della paranoia è la mancanza di modestia e la totale scomparsa del senso di autoironia, sia rispetto a se stesso, sia rispetto agli incarichi o alle funzioni che svolge socialmente. Il paranoico ha infatti una struttura giudicante molto rigida, protegge il suo io con strutture della negazione e della proiezione, dopo che scatta la paranoia l'aggressività propria viene vista regolarmente nell'ambiente esterno. Il paranoico sviluppa quindi un atteggiamento antisociale, attribuendo alla società la paranoia stessa della quale il soggetto è vittima. È tipico il ribaltamento sulla società dei propri stessi atteggiamenti, per i quali il soggetto si sente vittima. Le caratteristiche ritenute cattive appartenenti alla propria persona vengono attribuite, proiettate all'esterno, su altre persone, o sull'intero ambiente, che verrà così percepito come costantemente ostile e pericoloso per la sopravvivenza dell'individuo. Il desiderio di vendetta che innesca questa lucida autoconvinzione è spesso causa di condotte socialmente pericolose. Molti serial killer sono stati identificati come paranoici. La loro volontà di vendetta era in realtà la voce incorporea della loro stessa paranoia, di cui molti si sono definiti vittime. Raramente i paranoici si considerano malati ed in genere si sottopongono a terapia solamente se fermamente invitati.

La paranoia può essere associata ad altre forme di psicosi, in particolare la schizofrenia, e quindi anche associarsi a fenomeni allucinatori; caratteristiche attenuate possono essere presenti in altre situazioni con diagnosi principalmente non-psicotica, come il disturbo paranoide della personalità. La discriminante tra un disturbo di personalità e una condizione psicotica è nel fatto che, oltre che pervasivi e improbabili, i timori paranoici di grado psicotico sono anche chiaramente irrealistici o impossibili, e si accompagnano a percezioni allucinatorie.

Alcune droghe, come le metamfetamine, possono portare all'insorgere di condizioni mentali paranoiche o rendere allucinatorie tendenze già presenti in forma latente.

Storia del termine

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"Paranoia" non è un neologismo composto; il termine esisteva già in greco, col significato generale di "follia". Fu introdotto nella psichiatria moderna nel XIX secolo, da Emil Kraepelin, che lo impiegò per descrivere ogni tipo di malattia mentale caratterizzata solo o soprattutto dalla presenza di un sistema di credenze illusorie, deviate, che in quanto tali alterano la percezione della realtà del paziente. In particolare, Kraepelin indicava come "paranoia pura" una condizione patologica caratterizzata dall'adesione a un sistema di credenze illusorio, senza alcun apparente deterioramento delle altre facoltà intellettuali, a prescindere dal fatto che tali credenze avessero o meno a che vedere con un complesso di persecuzione. Per esempio, chi si fosse persuaso di essere un profeta che parla con entità ultraterrene o aliene, sarebbe classificato da Kraepelin come 'puro paranoico'. Anche se la definizione di Kraepelin non è più usata, l'uso del termine "paranoico" in questo senso ampio sopravvive nella terminologia psichiatrica, che per esempio indica con l'espressione schizofrenia paranoide le forme di schizofrenia in cui false credenze siano predominanti.

Freud menzionò la paranoia nel 1895 in un documento noto come Minuta H, in effetti un allegato di una lettera di Freud al suo più stimato interlocutore, il dottor Fliess. Freud si riferiva al caso di una donna ossessionata da "voci interiori" che la criticavano.

Nel XX secolo si è andata via via imponendo l'accezione più restrittiva del termine "paranoia" col riferimento specifico a complessi di credenze a tema persecutorio. Al contempo, è stata adottata l'espressione "disturbo delirante" per riferirsi al concetto più generale di delirio lucido e razionale, che include per esempio il caso di coloro che sono patologicamente convinti di essere amati da qualcuno (per esempio personaggi pubblici, la cosiddetta sindrome di de Clerambault), di avere ricevuto una speciale missione da parte di Dio, di essere traditi dal proprio partner, e via dicendo.

Dubbi nell'identificazione della paranoia

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ParaNoia

«Il fatto che tu sia paranoico non significa che non ti stiano dando la caccia»

Da un punto di vista psichiatrico, non è sempre chiaro come si possa distinguere un paranoico da una persona mentalmente sana che sia effettivamente nella posizione di avere molti nemici o essere possibile bersaglio di congiure o persecuzioni. Per esempio, Stalin viene talvolta descritto come paranoico, ma è ragionevole presumere che molte persone volessero realmente la sua morte. Potrebbe darsi che con un numero sufficiente di nemici (per esempio nel caso delle persone molto potenti) sia impossibile non essere clinicamente paranoici. La discriminante teorica (che le paure del soggetto siano o meno fondate) non è sempre applicabile con certezza.

Secondo Freud, i sintomi tipici della paranoia sono:

  • tendenza a sovraccaricare le frasi dette da altri di significati che non sussistono sia secondo chi le ha pronunciate che secondo i presenti o chi ascolta i ricordi del paziente, e a giustificare queste interpretazioni distorte in base al tono della voce e all'espressione del viso dell'interlocutore, in mancanza di una motivazione reale attribuibile al contenuto;
  • debolezza di memoria: relativa a interi periodi della vita dimenticati, in cui ha avuto luogo l'episodio riportato a coscienza al termine del trattamento psicoanalitico;
  • contestuale capacità di memorizzare interi testi alla prima lettura e sentirli in genere come voci provenienti dall'esterno (quindi in forma di allucinazioni uditive) o più raramente di pensieri propri, che comunque il paziente non è in grado di controllare. Si tratta di voci prodotte dalla mente del paziente, che si impongono alla sua attenzione, esito di un compromesso che porta coscienza qualcosa di simile e collegato all'esperienza rimossa, fra lo psicologo o le esperienze che fanno ricordare, e la coscienza che tende a rimuovere l'esperienza passata;
  • rimorso a seguito di mancata vergogna nel periodo in cui è stata vissuta l'esperienza, che diviene poi diffidenza verso di sé, proiezione verso gli altri e diffidenza verso gli altri senza opporre resistenza psichica.

L'indagine psicoanalitica dimostra che una frase apparentemente innocua risveglia un ricordo inconscio, in qualche modo legato ad essa, in genere parole simili pronunciate dalla stessa persona in circostanze che sono oggetto di rimozione.

Nel linguaggio comune

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Come nel caso delle fobie o delle manie di vario genere, il termine "paranoia" viene spesso usato nel linguaggio comune in maniera imprecisa, a prescindere da connotazioni patologiche, per riferirsi a persone che mostrano di ritenersi vittima di qualche persecuzione, o anche semplicemente ansiose o apprensive.

Nel gergo giovanile, il termine assume un'accezione più impropria, quale rafforzativo di "paura", di "angoscia" e soprattutto di noia costante per mancanza di stimoli, di motivazione, che conduce sovente all'abulia. I poeti decadenti la indicavano con nomi come spleen o ennui.

Anche le persone che hanno sistemi di credenze riconducibili a teorie del complotto sono talvolta definibili come "paranoiche", o presentano processi psicologici affini a tale categoria funzionale[3][4][5]

  1. ^ Enrico Morselli, Manuale di semejotica della malattie mentale, 1885
  2. ^ La frase di K. Cobain è una rielaborazione di una simile frase di Stalin: "solo perché sei paranoico non vuol dire che tu abbia torto."
  3. ^ Conspiracy. How the Paranoid Style Flourishes and Where It Comes From, Daniel Pipes, 1999, Touchstone, ISBN 0-684-87111-4
  4. ^ Goertzel, T. (1994). Belief in Conspiracy Theories. Political Psychology, Vol. 15, No. 4 (Dec., 1994), pp. 731-742.
  5. ^ Grzesiak-Feldman M., Ejsmont, A. (2008). Paranoia and conspiracy thinking of Jews, Arabs, Germans, and Russians in a Polish sample. Psychological Reports, 102(3):884-6.
  • Freeman, D. & Garety, P.A. (2004) Paranoia: The Psychology of Persecutory Delusions. Hove: Psychology Press. ISBN 1-84169-522-X
  • Munro, A. (1999) Delusional disorder. Cambridge: Cambridge University Press. ISBN 0-521-58180-X
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  • Zoja, L (2011) Paranoia. La follia che fa la storia. Bollati Boringhieri. ISBN 978-88-339-2244-7

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