Poesia giambica: differenze tra le versioni
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La '''poesia giambica''' era un tipo di poesia [[Simposio e pratiche simposiali|simposiale]] della [[Grecia arcaica]] nata intorno al [[VII secolo a.C.]], caratterizzata da turpiloquio, [[invettiva]], osceno e ridicolo. |
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Poesia simposiale della [[Grecia]] arcaica caratterizzata da turpiloquio e invettiva. Si recitava in parakataloghè, la voce narrante era cioè accompagnata da uno strumento a corda o a fiato, senza arrivare al canto spiegato vero e proprio. Gli esponenti più celebri di questo genere sono [[Archiloco]], Semonide e Ipponatte. |
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Prende il suo nome dal metro che la caratterizza, il [[giambo]] appunto, caratterizzato da ritmo ascendente e rapido. La parola veniva fatta risalire a due figure mitologiche: la prima da Iambo, figlio di [[Ares]], che, secondo Omero, aveva un'andatura claudicante (riconducibile alla sequenza delle sillabe breve-lunga) e un tono di voce terrificante e possente (nel giambo ritroviamo, specie nell'invettiva, parole molto dure); [[Iambe]], serva di [[Demetra]], che si narra fosse stata l'unica a far sorridere la padrona rattristata per la sparizione della figlia Persefone (allusione alla derisione tipica del giambo). |
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Comunemente i giambi erano caratterizzati da argomenti e toni realistici e come detto il tratto specifico era l'attacco personale, l'irrisione, la derisione, l'invettiva. Essa tuttavia non è da vedere come un genere di poesia negativa, in quanto criticando certe cose, esorta a fare l'opposto. L'elemento comune in tutta la poesia giambica è l'accusa, che attira, infatti, l'attenzione su comportamenti pericolosi o inadatti. |
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Il componimento giambico, non diversamente dalla [[lirica monodica]], è indirizzato a un pubblico con valori e costumi condivisi, che sono rappresentati come minacciati, come ad esempio una corporazione di cittadini o compagni. Qualunque sia la sua composizione reale, il pubblico è scelto per il ruolo di amici comuni e la loro amicizia (φιλότης, ''philotēs'') è affermata in vari modi: il poeta, parlando di persona, potrebbe criticare direttamente qualcuno, che sia un membro del gruppo o un estraneo; il poeta potrebbe recitare il ruolo di qualcuno colpevole di cattiva condotta, condannando "se stesso" con le sue stesse parole; il poeta potrebbe raccontare una storia, combinando "autoaccuse" con un racconto narrativo di cattiva condotta. |
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==Bibliografia== |
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* Martin L. West, ''Studies in Greek Elegy and Iambus'', Berlin-New York, De Gruyter, 1974. |
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* {{cita libro|autore = Enzo Degani|wkautore = Enzo Degani|titolo = ''Poeti greci giambici ed elegiaci''|editore = Mursia|città = Milano|anno = 1977|ISBN = 978-88-425-9204-4}} |
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* Sara Kackzo, ''Il giambo'', in Albio Cesare Cassio (a cura di), ''Storia delle lingue letterarie greche'', Firenze, Le Monnier, 2008. |
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* ''Iambus and Elegy. New Approaches'', edited by Laura Swift and Chris Carey, Oxford, Oxford University Press, 2016. |
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== Voci correlate == |
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*[[Archiloco]] |
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*[[Semonide]] |
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*[[Ipponatte]] |
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*[[Callimaco]] |
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*[[Cercida]] |
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*[[Poesia lirica]] |
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[[Categoria:Letteratura dell'antica Grecia]] |
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La poesia giambica era un tipo di poesia simposiale della Grecia arcaica nata intorno al VII secolo a.C., caratterizzata da turpiloquio, invettiva, osceno e ridicolo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prende il suo nome dal metro che la caratterizza, il giambo appunto, caratterizzato da ritmo ascendente e rapido. La parola veniva fatta risalire a due figure mitologiche: la prima da Iambo, figlio di Ares, che, secondo Omero, aveva un'andatura claudicante (riconducibile alla sequenza delle sillabe breve-lunga) e un tono di voce terrificante e possente (nel giambo ritroviamo, specie nell'invettiva, parole molto dure); Iambe, serva di Demetra, che si narra fosse stata l'unica a far sorridere la padrona rattristata per la sparizione della figlia Persefone (allusione alla derisione tipica del giambo).
L'inventore di questo genere di poesia è ritenuto unanimemente Archiloco di Paro, e i suoi maggiori esponenti sono Ipponatte di Efeso, Semonide di Amorgo e il poeta romano Orazio. La poesia giambica si recitava in parakataloghèː la voce narrante era, cioè, accompagnata da uno strumento a corda o a fiato, senza arrivare al canto spiegato vero e proprio.
Tematiche
[modifica | modifica wikitesto]Comunemente i giambi erano caratterizzati da argomenti e toni realistici e come detto il tratto specifico era l'attacco personale, l'irrisione, la derisione, l'invettiva. Essa tuttavia non è da vedere come un genere di poesia negativa, in quanto criticando certe cose, esorta a fare l'opposto. L'elemento comune in tutta la poesia giambica è l'accusa, che attira, infatti, l'attenzione su comportamenti pericolosi o inadatti.
Il componimento giambico, non diversamente dalla lirica monodica, è indirizzato a un pubblico con valori e costumi condivisi, che sono rappresentati come minacciati, come ad esempio una corporazione di cittadini o compagni. Qualunque sia la sua composizione reale, il pubblico è scelto per il ruolo di amici comuni e la loro amicizia (φιλότης, philotēs) è affermata in vari modi: il poeta, parlando di persona, potrebbe criticare direttamente qualcuno, che sia un membro del gruppo o un estraneo; il poeta potrebbe recitare il ruolo di qualcuno colpevole di cattiva condotta, condannando "se stesso" con le sue stesse parole; il poeta potrebbe raccontare una storia, combinando "autoaccuse" con un racconto narrativo di cattiva condotta.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gino Funaioli, GIAMBICA, POESIA, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- Martin L. West, Studies in Greek Elegy and Iambus, Berlin-New York, De Gruyter, 1974.
- Enzo Degani, Poeti greci giambici ed elegiaci, Milano, Mursia, 1977, ISBN 978-88-425-9204-4.
- Sara Kackzo, Il giambo, in Albio Cesare Cassio (a cura di), Storia delle lingue letterarie greche, Firenze, Le Monnier, 2008.
- Iambus and Elegy. New Approaches, edited by Laura Swift and Chris Carey, Oxford, Oxford University Press, 2016.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 5446 |
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