Painite: differenze tra le versioni
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|nomeminerale = Painite |
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|immagine = Painite-255207.jpg |
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|classificazione = 6.AB.85<ref name="Mindat">{{cita web | url= https://www.mindat.org/min-3063.html | titolo= Painite | accesso= 9 luglio 2024 | lingua= en}}</ref> |
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|formula = CaZrB[Al<sub>9</sub>O<sub>18</sub>]<ref name="Webmin"/> |
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classificazione = |
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V/G.05-40<!--scrive il codice della classificazione secondo Strunz--> |
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CaZrB[Al<sub>9</sub>O<sub>18</sub>]<!--scrivere la formula bruta--> |
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<!--scrivere la classe di simmetria--> |
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<!--scrivere il tipo di lucentezza--> |
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<!--scrivere il colore dello striscio su porcellana--> |
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La '''painite''' (simbolo IMA: ''Pai''<ref>{{cita pubblicazione|autore=Laurence N. Warr|titolo=IMA–CNMNC approved mineral symbols|rivista=Mineralogical Magazine|volume=85|anno=2021|lingua=en|pp=291–320|doi=10.1180/mgm.2021.43|url=https://www.cambridge.org/core/services/aop-cambridge-core/content/view/62311F45ED37831D78603C6E6B25EE0A/S0026461X21000438a.pdf/imacnmnc-approved-mineral-symbols.pdf|accesso=9 luglio 2024}}</ref>) è un [[minerale]] molto raro della classe dei "borati" (precedentemente "carbonati, nitrati e borati"). La sua composizione chimica è CaZrAl<sub>9</sub>[O<sub>15</sub>|BO<sub>3</sub>].<ref name="Strunz&Nickel">{{cita|Strunz&Nickel}} p. 334</ref> |
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La '''painite''' è un minerale. |
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== Etimologia e storia == |
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La painite è stata scoperta per la prima volta vicino a Ongaing, vicino alla città di Mogok nella [[regione di Mandalay]] in [[Myanmar]], e descritta nel 1957 da Claringbull, Hey e Payne,<ref>{{cita pubblicazione | url= https://rruff.info/rruff_1.0/uploads/MM31_420.pdf | titolo= Painite, a new mineral from Mogok, Burma | autore1= G.F. Claringbull | autore2= Max H. Hey | autore3= C.J. Payne | accesso= 9 luglio 2024 | lingua= en}}</ref>che hanno chiamato il minerale in onore di Arthur Charles Davy Pain (1901-1971), un mineralogista e gemmologo britannico.<ref name="Handbook"/> |
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Il [[campione tipo]] è conservato presso il [[Museo di storia naturale (Londra)|Museo di storia naturale di londra]] con il numero di catalogo 1954,192 e presso il [[National Museum of Natural History]] di [[Washington DC]] col numero di catalogo 142506.<ref name="Handbook"/> |
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== Classificazione == |
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Nell'ormai obsoleta, ma ancora in uso, 8ª edizione della sistematica minerale secondo [[Karl Hugo Strunz|Strunz]], la painite apparteneva alla classe dei minerali dei "carbonati, nitrati e borati" e lì alla sottoclasse dei "monoborati", dove formava un gruppo indipendente insieme a [[fluoborite]], [[jeremejevite]] e [[karlite]]. |
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La [[Classificazione Nickel-Strunz|9ª edizione della sistematica minerale di Strunz]], valida dal 2001 e utilizzata dall'[[Associazione Mineralogica Internazionale]] (IMA), classifica la painite nella nuova classe dei "[[Classificazione Nickel-Strunz#6. Borati|6. Borati]]" e nella suddivisione "[[Classificazione Nickel-Strunz#6.A Monoborati|6.A Monoborati]]". Tuttavia, questa sezione è ulteriormente suddivisa in base alla struttura del complesso borato e all'eventuale presenza di ulteriori [[Anione|anioni]], in modo che il minerale sia classificato in base alla sua composizione nella suddivisione "6.AB BO<sub>3</sub>, con anioni aggiuntivi; 1(D) + OH, ecc.", dove è l'unico membro a formare il gruppo senza nome 6.AB.85. |
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In contrasto con la sistematica di Strunz, la sistematica dei minerali secondo [[James Dwight Dana|Dana]], che è utilizzata principalmente nel mondo anglosassone, classifica la painite nella classe degli "ossidi e idrossidi" e lì nella sottoclasse degli "ossidi multipli". Qui è l'unico membro del gruppo senza nome 07.05.02 all'interno della suddivisione di "Ossidi multipli con formula ABX<sub>2</sub>". |
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== Abito cristallino == |
== Abito cristallino == |
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La painite cristallizza nel [[sistema esagonale]] nel [[gruppo spaziale]] ''P6<sub>3</sub>m'' (gruppo nº 173) con i [[Costante di reticolo|parametri del reticolo]] a = 8,72 [[Ångström|Å]] e c = 8,47 Å così come 2 [[unità di formula]] per [[cella unitaria]].<ref name="Strunz&Nickel"/> Inizialmente era stata classificata nel gruppo spaziale ''P6<sub>3</sub>'' ma, in seguito a studi approfonditi sulla sua struttura, è stata riassegnata.<ref>{{cita pubblicazione | url= https://rruff.geo.arizona.edu/doclib/am/vol89/AM89_610.pdf | titolo= The crystal structure of painite CaZrB[Al<sub>9</sub>O<sub>18</sub>] | autore1= Thomas Armbruster | autore2= Nicola Dobelin | autore3= Adolf Peretti | autore4= Detlef Gunther | autore5= Eric Reusser | autore6= Bernard Grobéty | rivista= American Mineralogist | volume= 89 | pp= 610-613 | anno= 2004 | accesso= 9 luglio 2024 | lingua= en}}</ref> |
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== Proprietà == |
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[[File:Painit2.jpg|thumb|Painite sfaccettata che include la rappresentazione del cambiamento di colore dal verde-oliva alla luce del giorno al rosso-marrone sotto la calda luce artificiale, 0,86 [[Carato|ct]], trovata nella miniera di Thurein Taung a Mogok Myanmar (Birmania)]] |
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I colori dei cristalli di painite vanno dal marrone (a volte fortemente verdastro) al bruno-rossastro al rosso (in tutte le luminosità dal chiaro al quasi nero). Alcuni pezzi vanno anche dal viola chiaro al rosa. Gli additivi estranei coloranti sono [[cromo]], [[vanadio]] e [[ferro]]. Alcuni pezzi, in particolare gli aggregati radiali, mostrano una chiara suddivisione in zone. La painite è fortemente [[Dicroismo|dicroica]].<ref name="Webmin"/> |
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Alcune painiti (in parte ancora poco studiate) mostrano un cambiamento di colore dal marrone alla luce del giorno al bruno-rossastro alla luce calda artificiale. |
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== Origine e giacitura == |
== Origine e giacitura == |
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Il minerale è stato scoperto all'inizio degli anni '50 in Myanmar. Prima del 2001 erano noti solo tre cristalli con un peso complessivo inferiore a 3,5 grammi. Tra il 2001 e il 2004 sono stati trovati un massimo di altri 14 esemplari. Nel 2005, uno dei depositi primari è stato trovato a Ongaing e successivamente il deposito più ricco a Wetloo. Nel frattempo, sono state trovate diverse migliaia di esemplari con un peso individuale fino a oltre 500 grammi. La maggior parte dei pezzi sono screpolati o intervallati da [[limonite]] o [[rubino]]. I pezzi con facce terminali o provini carteggiabili chiari sono ancora molto rari. |
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La maggior parte di essi sono pezzi dello strato fortemente esposto alle intemperie vicino alla superficie. I pezzi sono poi spesso intervallati da limonite. La painite stessa è estremamente resistente alle intemperie, ma le crepe si riempiono rapidamente del minerale marrone. Inoltre, molte painiti sono [[Paragenesi|associate]] al rubino, o addirittura convertite in rubino a causa della loro composizione simile (la painite ha un contenuto di [[ossido di alluminio]] molto elevato). |
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A parte la [[località tipo]] di Ongaing e Wetloo, il minerale è stato trovato solo a Nanyazeik nel distretto di [[Myitkyina]] nello [[Stato Kachin]] in Myanmar.<ref name="Localities">{{cita web | url= https://www.mindat.org/min-3063.html#themap | titolo= Localities for Painite | accesso= 9 luglio 2024 | lingua=en}}</ref> |
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Alcune esplorazioni nella regione del [[Mogok]] hanno individuato diversi nuovi siti di painite che sono stati studiati e che hanno portato alla scoperta di diverse migliaia di nuovi esemplari.<ref name=Caltech>{{cita web | url= http://minerals.gps.caltech.edu/FILES/Visible/painite/Index.html | titolo= Painite history at Caltech | accesso= 9 luglio 2024 | lingua= en}}</ref> |
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Un modesto numero di cristalli trasparenti sono stati conservati sotto forma di cristalli o tagliati in [[gemma (mineralogia)|gemma]]. |
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Originariamente alcuni dei campioni noti di painite erano di proprietà privata. Il resto delle pietre è stato distribuito tra [[Museo di storia naturale di Londra|Museo di storia naturale]], [[Gemological Institute of America]], [[California Institute of Technology]] e GRS Gem Research Laboratory a [[Lucerna]], [[Svizzera]]. |
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== Utilizzi == |
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A causa della sua estrema rarità e delle sue buone proprietà fisiche, la painite viene talvolta trasformata in pietre preziose o, a causa dell'elevata domanda tra i collezionisti di minerali, estratta appositamente per scopi di raccolta ed esportata sotto forma di pezzi grezzi.<ref>{{cita web | url= https://www.gemdat.org/gem-3063.html | titolo= Painite | accesso= 9 luglio 2024 | lingua= en}}</ref> |
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== Note == |
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<references/> |
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== Bibliografia == |
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* {{cita libro | autore1= Hugo Strunz | autore2= Ernest H. Nickel | wkautore1= Karl Hugo Strunz | titolo= Strunz Mineralogical Tables | edizione= 9 | editore= E. Schweizerbart'sche Verlagsbuchhandlung (Nägele u. Obermiller) | città= Stoccarda | anno= 2001 | ISBN= 3-510-65188-X | lingua= en | cid= Strunz&Nickel}} |
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== Altri progetti == |
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== Forma in cui si presenta in natura == |
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== Collegamenti esterni == |
== Collegamenti esterni == |
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* {{collegamenti esterni}} |
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*{{en}} [http://webmineral.com/data/Painite.shtml Webmin] |
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* {{cita web | url= http://webmineral.com/data/Painite.shtml | titolo= Painite Mineral Data | lingua= en}} |
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{{Portale|mineralogia}} |
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[[Categoria:Nitrati, carbonati e borati]] |
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[[Categoria:Borati (minerali)]] |
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[[en:Painite]] |
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[[Categoria:Minerali dell'alluminio]] |
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[[nl:Painiet]] |
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[[Categoria:Minerali del boro]] |
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[[Categoria:Minerali del calcio]] |
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[[Categoria:Minerali dello zirconio]] |
Versione attuale delle 20:40, 9 lug 2024
Painite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 6.AB.85[1] |
Formula chimica | CaZrB[Al9O18][2] |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | esagonale[1] |
Parametri di cella | a = 8,724(1) Å, c = 8,464(2) Å, Z = 2,[3] V = 557,88 ų[1] |
Gruppo puntuale | 6/m[2] |
Gruppo spaziale | P63/m[2] |
Proprietà fisiche | |
Densità misurata | 4,01 - 4,03[1] g/cm³ |
Densità calcolata | 4,01[1] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 8[1] |
Colore | Rosso, rosso-arancio, brunastro[4] |
Lucentezza | vitrea[2] |
Striscio | bianco[4] |
Diffusione | raro |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La painite (simbolo IMA: Pai[5]) è un minerale molto raro della classe dei "borati" (precedentemente "carbonati, nitrati e borati"). La sua composizione chimica è CaZrAl9[O15|BO3].[6]
Etimologia e storia
[modifica | modifica wikitesto]La painite è stata scoperta per la prima volta vicino a Ongaing, vicino alla città di Mogok nella regione di Mandalay in Myanmar, e descritta nel 1957 da Claringbull, Hey e Payne,[7]che hanno chiamato il minerale in onore di Arthur Charles Davy Pain (1901-1971), un mineralogista e gemmologo britannico.[3]
Il campione tipo è conservato presso il Museo di storia naturale di londra con il numero di catalogo 1954,192 e presso il National Museum of Natural History di Washington DC col numero di catalogo 142506.[3]
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Nell'ormai obsoleta, ma ancora in uso, 8ª edizione della sistematica minerale secondo Strunz, la painite apparteneva alla classe dei minerali dei "carbonati, nitrati e borati" e lì alla sottoclasse dei "monoborati", dove formava un gruppo indipendente insieme a fluoborite, jeremejevite e karlite.
La 9ª edizione della sistematica minerale di Strunz, valida dal 2001 e utilizzata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA), classifica la painite nella nuova classe dei "6. Borati" e nella suddivisione "6.A Monoborati". Tuttavia, questa sezione è ulteriormente suddivisa in base alla struttura del complesso borato e all'eventuale presenza di ulteriori anioni, in modo che il minerale sia classificato in base alla sua composizione nella suddivisione "6.AB BO3, con anioni aggiuntivi; 1(D) + OH, ecc.", dove è l'unico membro a formare il gruppo senza nome 6.AB.85.
In contrasto con la sistematica di Strunz, la sistematica dei minerali secondo Dana, che è utilizzata principalmente nel mondo anglosassone, classifica la painite nella classe degli "ossidi e idrossidi" e lì nella sottoclasse degli "ossidi multipli". Qui è l'unico membro del gruppo senza nome 07.05.02 all'interno della suddivisione di "Ossidi multipli con formula ABX2".
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]La painite cristallizza nel sistema esagonale nel gruppo spaziale P63m (gruppo nº 173) con i parametri del reticolo a = 8,72 Å e c = 8,47 Å così come 2 unità di formula per cella unitaria.[6] Inizialmente era stata classificata nel gruppo spaziale P63 ma, in seguito a studi approfonditi sulla sua struttura, è stata riassegnata.[8]
Proprietà
[modifica | modifica wikitesto]I colori dei cristalli di painite vanno dal marrone (a volte fortemente verdastro) al bruno-rossastro al rosso (in tutte le luminosità dal chiaro al quasi nero). Alcuni pezzi vanno anche dal viola chiaro al rosa. Gli additivi estranei coloranti sono cromo, vanadio e ferro. Alcuni pezzi, in particolare gli aggregati radiali, mostrano una chiara suddivisione in zone. La painite è fortemente dicroica.[2]
Alcune painiti (in parte ancora poco studiate) mostrano un cambiamento di colore dal marrone alla luce del giorno al bruno-rossastro alla luce calda artificiale.
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]Il minerale è stato scoperto all'inizio degli anni '50 in Myanmar. Prima del 2001 erano noti solo tre cristalli con un peso complessivo inferiore a 3,5 grammi. Tra il 2001 e il 2004 sono stati trovati un massimo di altri 14 esemplari. Nel 2005, uno dei depositi primari è stato trovato a Ongaing e successivamente il deposito più ricco a Wetloo. Nel frattempo, sono state trovate diverse migliaia di esemplari con un peso individuale fino a oltre 500 grammi. La maggior parte dei pezzi sono screpolati o intervallati da limonite o rubino. I pezzi con facce terminali o provini carteggiabili chiari sono ancora molto rari.
La maggior parte di essi sono pezzi dello strato fortemente esposto alle intemperie vicino alla superficie. I pezzi sono poi spesso intervallati da limonite. La painite stessa è estremamente resistente alle intemperie, ma le crepe si riempiono rapidamente del minerale marrone. Inoltre, molte painiti sono associate al rubino, o addirittura convertite in rubino a causa della loro composizione simile (la painite ha un contenuto di ossido di alluminio molto elevato).
A parte la località tipo di Ongaing e Wetloo, il minerale è stato trovato solo a Nanyazeik nel distretto di Myitkyina nello Stato Kachin in Myanmar.[9]
Alcune esplorazioni nella regione del Mogok hanno individuato diversi nuovi siti di painite che sono stati studiati e che hanno portato alla scoperta di diverse migliaia di nuovi esemplari.[10]
Un modesto numero di cristalli trasparenti sono stati conservati sotto forma di cristalli o tagliati in gemma. Originariamente alcuni dei campioni noti di painite erano di proprietà privata. Il resto delle pietre è stato distribuito tra Museo di storia naturale, Gemological Institute of America, California Institute of Technology e GRS Gem Research Laboratory a Lucerna, Svizzera.
Utilizzi
[modifica | modifica wikitesto]A causa della sua estrema rarità e delle sue buone proprietà fisiche, la painite viene talvolta trasformata in pietre preziose o, a causa dell'elevata domanda tra i collezionisti di minerali, estratta appositamente per scopi di raccolta ed esportata sotto forma di pezzi grezzi.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f (EN) Painite, su mindat.org. URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ a b c d e (EN) Painite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ a b c (EN) Painite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ a b (DE) Painite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ a b Strunz&Nickel p. 334
- ^ (EN) G.F. Claringbull, Max H. Hey e C.J. Payne, Painite, a new mineral from Mogok, Burma (PDF). URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ (EN) Thomas Armbruster, Nicola Dobelin, Adolf Peretti, Detlef Gunther, Eric Reusser e Bernard Grobéty, The crystal structure of painite CaZrB[Al9O18] (PDF), in American Mineralogist, vol. 89, 2004, pp. 610-613. URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ (EN) Localities for Painite, su mindat.org. URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ (EN) Painite history at Caltech, su minerals.gps.caltech.edu. URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ (EN) Painite, su gemdat.org. URL consultato il 9 luglio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Hugo Strunz e Ernest H. Nickel, Strunz Mineralogical Tables, 9ª ed., Stoccarda, E. Schweizerbart'sche Verlagsbuchhandlung (Nägele u. Obermiller), 2001, ISBN 3-510-65188-X.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Painite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Painite Mineral Data, su webmineral.com.