Coordinate: 41°51′10.47″N 12°30′00.76″E

Tor Marancia: differenze tra le versioni

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| immagine = Tormarancia.jpg
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| didascalia = La Torre Marancia, già Torre di San Tommaso
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| circoscrizione = [[Municipio Roma VIII]]
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| data = 29-30 luglio 1977<ref>Delibera consiliare n. 2983 del 29-30 luglio 1977.</ref>
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| noteAbitanti = <ref>Roma Capitale - Roma Statistica. Popolazione iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2016 per zone urbanistiche.</ref>
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}}
}}
'''Tor Marancia''' è la [[Zone urbanistiche di Roma|zona urbanistica]] '''11E''' del [[Municipio Roma VIII]] (ex [[Municipio Roma XI (2001-2013)|Municipio Roma XI]]) di [[Roma Capitale]]. Si estende sul quartiere Q. XX [[Ardeatino]].
'''Tor Marancia''' è la [[Zone urbanistiche di Roma|zona urbanistica]] '''11E''' del [[Municipio Roma VIII]] di [[Roma Capitale]]. Si estende sul quartiere Q. XX [[Ardeatino]].


== Storia ==
== Storia ==
Il nome di Tor Marancia deriva probabilmente dalla deformazione medievale di '''''Amaranthus''''', nome di un [[liberto]] che prese in gestione la tenuta agricola e la villa della famiglia '''''Numisia Procula''''' nel [[II secolo|II secolo d.C.]] I resti di tale villa sono ancora visibili oggi nei pressi di via Giulio Aristide Sartorio. Un atto di vendita, tramandato da tradizione manoscritta, riporta la trascrizione di un'epigrafe latina ''CIL VI 10233'' in cui sono menzionati i ''praedia Amarantiana'', nome prediale derivato quasi sicuramente da ''Amaranthus'', i cui ''praedia'' (poderi) erano appartenuti prima di passare a nuova proprietà.
Il nome di Tor Marancia deriva probabilmente dalla deformazione medievale di ''Amaranthus'', nome di un [[liberto]] che prese in gestione la tenuta agricola e la villa della famiglia ''Numisia Procula'' nel [[II secolo|II secolo d.C.]] I resti di tale villa dovevano sorgere nei pressi di via Giulio Aristide Sartorio, purtroppo oggi non più visibili<ref>Luca Canali, [https://www.redstarpress.it/prodotto/tor-marancia/ ''Tor Marancia. Storia di un quartiere popolare di Roma''], cap. 1</ref>.


Un atto di vendita, tramandato da tradizione manoscritta, riporta la trascrizione di un'epigrafe latina ''CIL VI 10233'' in cui sono menzionati i ''praedia Amarantiana'', nome prediale derivato quasi sicuramente da ''Amaranthus'', i cui ''praedia'' (poderi) erano appartenuti prima di passare a nuova proprietà.
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Si potrebbe anche pensare che data la vicinanza del piccolo fiume '''[[Almone]]''', detto anche ''Marrana'' ''dell'Acquataccia'', si sia generato ''Marancia'', da una distorsione di ''Marana'' ''Accia''.


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Si potrebbe anche pensare che data la vicinanza del piccolo fiume [[Almone (fiume)|Almone]], detto anche "Marrana" dell'Acquataccia, si sia generato "Marancia", da una distorsione di "Marana Accia'".
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La torre originale '''''Torre Marancia''''', è andata distrutta tra la fine del [[XVI secolo|XVI]] e la metà del [[XVII secolo]], nella mappa del Catasto Alessandrino del 1660 già non è più presente. Si trovava su [[via delle Sette Chiese]] nell'attuale proprietà degli ''Horti Flaviani'', cioè appartenente alla famiglia imperiale dei [[dinastia flavia|Flavi]], nei pressi delle [[Catacombe di Domitilla|Catacombe di S. Domitilla]].


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La torre originale, torre Marancia, è andata distrutta tra la fine del [[XVI secolo|XVI]] e la metà del [[XVII secolo]], nella mappa del Catasto Alessandrino del 1660 già non è più presente. Si trovava su [[via delle Sette Chiese]] nell'attuale proprietà degli ''Horti Flaviani'', cioè appartenente alla famiglia imperiale dei [[dinastia flavia|Flavi]], nei pressi delle [[Catacombe di Domitilla|Catacombe di Santa Domitilla]].
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Quella attuale, presente su viale di Tor Marancia, è stata chiamata sino al [[XVIII secolo]] '''''Torre di San Tommaso''''', e solo successivamente ha assunto la denominazione dell'omonimo viale<ref>{{Cita web|url=http://www.appiaonline.it/content/download/234/940/file/E-BOOK%20TORMARANCIA.pdf|titolo=L'ultima campagna intorno a noi: ambiente ed evoluzione storica da Tor Marancia all'Annunziatella}}</ref>. Costruita nel [[XIII secolo]], in blocchetti di tufo, alta circa 15 metri per 6 metri di lato, conserva ancora i resti della merlatura originaria. Ebbe inizialmente lo scopo di torre semaforica per l'avvistamento dei pirati saraceni che venivano dal mare, successivamente, con l'inasprimento delle lotte baronali ebbe anche uno scopo militare per la difesa del territorio.


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Quella attuale, presente su viale di Tor Marancia, è stata chiamata sino al [[XVIII secolo]] torre di San Tommaso e solo successivamente ha assunto la denominazione dell'omonimo viale<ref>{{Cita web|url=http://www.appiaonline.it/content/download/234/940/file/E-BOOK%20TORMARANCIA.pdf|titolo=L'ultima campagna intorno a noi: ambiente ed evoluzione storica da Tor Marancia all'Annunziatella|accesso=1 dicembre 2017|dataarchivio=1 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201182042/http://www.appiaonline.it/content/download/234/940/file/E-BOOK%20TORMARANCIA.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. Costruita nel [[XIII secolo]], in blocchetti di tufo, alta circa 15 metri per 6 metri di lato, conserva ancora i resti della merlatura originaria. Ebbe inizialmente lo scopo di torre semaforica per l'avvistamento dei pirati saraceni che venivano dal mare, successivamente, con l'inasprimento delle lotte baronali ebbe anche uno scopo militare per la difesa del territorio.
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Le antiche mappe permettono di ubicare altre torri, oggi distrutte, presenti nella Tenuta tra cui: la '''''Torre di Santa Maria''''' nei pressi dell'odierno Palazzo della Regione Lazio, demolita nel 1941 per far spazio alla [[Via Cristoforo Colombo (Roma)|via Cristoforo Colombo]]; la '''''Torre Fonte de Papa''''' una piccola struttura con a fianco una sorgente di acqua potabile, fu demolita alla fine degli anni 50' del XX secolo per lasciar spazio ai nuovi edifici e la sorgente venne interrata, sorgeva all'incrocio tra Via G. A. Sartorio e Via dell'Annunziatella; e infine la '''''Torre delle Vigne''''' che sorgeva nei pressi di Piazza F. M. Lante<ref>{{Cita web|url=http://www.cflr.beniculturali.it/Pergamene/pergamene.php?lar=1920&alt=1080|titolo=Archivio di Stato di Roma - Progetto Imago II|sito=www.cflr.beniculturali.it|accesso=2019-03-22}}</ref>.


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Le antiche mappe permettono di ubicare altre torri, oggi distrutte, presenti nella tenuta tra cui: la torre di Santa Maria nei pressi dell'odierno [[palazzo della Regione Lazio]], demolita nel 1941 per far spazio alla [[Via Cristoforo Colombo (Roma)|via Cristoforo Colombo]]; la torre Fonte de Papa una piccola struttura con a fianco una sorgente di acqua potabile, fu demolita alla fine degli [[anni '50]] del [[XX secolo]] per lasciar spazio ai nuovi edifici e la sorgente venne interrata, sorgeva all'incrocio tra Via G. A. Sartorio e Via dell'Annunziatella; e infine la torre delle Vigne che sorgeva nei pressi di piazza F. M. Lante<ref>{{Cita web|url=http://www.cflr.beniculturali.it/Pergamene/pergamene.php?lar=1920&alt=1080|titolo=Archivio di Stato di Roma - Progetto Imago II|accesso=2019-03-22}}</ref>.
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La Tenuta di Tor Marancia, con una superficie di circa 253 ettari, confinava con la limitrofa tenuta di [[Grottaperfetta]] e con le strade di ''San Paolo'', del ''Divino Amore'' e ''dell'Annunziatella''<ref>Nicola Maria Nicolai, ''Memorie leggi e osservazioni sulle campagne e sull'annona di Roma'', Volume 1, p.179, Roma 1803.</ref>. Due fiumi, oggi canalizzati e coperti, attraversavano la zona: a nord [[Almone|l'Almone]] e a sud il fosso di [[Grottaperfetta]].


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La tenuta di Tor Marancia, con una superficie di circa 253 ettari, confinava con la limitrofa tenuta di [[Grottaperfetta]] e con le strade di San Paolo, del Divino Amore e dell'Annunziatella<ref>Nicola Maria Nicolai, ''Memorie leggi e osservazioni sulle campagne e sull'annona di Roma'', Volume 1, p.179, Roma 1803.</ref>. Due fiumi, oggi canalizzati e coperti, attraversavano la zona: a nord l'[[Almone (fiume)|Almone]] e a sud il fosso di [[Grottaperfetta]].
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Nel [[XV secolo]] la Tenuta era conosciuta anche come casale delle ''Peschiere.'' Vi si succedettero varie nobili famiglie: i [[Porcari (famiglia)|Porcari]], i Leni, i [[Tebaldi]] e i Bottoni.

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Nel [[XV secolo]] la Tenuta era conosciuta anche come casale delle Peschiere. Vi si succedettero varie nobili famiglie: i [[Porcari (famiglia)|Porcari]], i Leni, i [[Tebaldi]] e i Bottoni.


Dal 1481 al 1797 appartenne all'[[azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata|Ospedale del SS. Salvatore al Sancta Sanctorum]]; successivamente la proprietà passò al duca [[Luigi Braschi-Onesti|Luigi Braschi Onesti]] nipote di [[papa Pio VI]], poi al Conte Domenico Lavaggi.
Dal 1481 al 1797 appartenne all'[[azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata|Ospedale del SS. Salvatore al Sancta Sanctorum]]; successivamente la proprietà passò al duca [[Luigi Braschi-Onesti|Luigi Braschi Onesti]] nipote di [[papa Pio VI]], poi al Conte Domenico Lavaggi.
[[File:Still life Tor Marancia Vatican.jpg|miniatura|Mosaico proveniente dalla Villa dei Numisi, rinvenuto negli scavi di L.Biondi 1817-1823, esposto nella Galleria dei Candelabri presso i Musei Vaticani]]
[[File:Still life Tor Marancia Vatican.jpg|miniatura|Mosaico proveniente dalla Villa dei Numisi, rinvenuto negli scavi di L.Biondi 1817-1823, esposto nella Galleria dei Candelabri presso i [[Musei Vaticani]]]]

Dal 1816 al 1824 la tenuta appartenne a [[Maria Anna di Savoia (1757-1824)|Maria Anna di Savoia duchessa di Chiablese]], figlia del [[re di Sardegna]] [[Vittorio Amedeo III di Savoia]], che oltre a sfruttare le cave di pozzolana presenti nell'area, intraprese nel 1817 con l'archeologo [[Luigi Biondi]] una campagna di scavi da cui emersero i resti di due antiche ville romane: di '''''Munatia Procula''''' e di '''''Numisia Procula'''''. I pregiati ornamenti ritrovati (mosaici, statue ed epigrafi antiche) andarono a nobilitare le residenze aristocratiche savoiarde dell’epoca. I reperti sono oggi in parte esposti nella Galleria dei Candelabri presso i [[Musei Vaticani]] e a Palazzo Guglielmi Chiablese in piazza dell'Enciclopedia Italiana 50 (già piazza Paganica) a Roma<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Annapaola Mosca|titolo=Disiecta Membra. Materiali archeologici di collezione e di provenienza ignota o incerta. 1) Gruppo di materiali archeologici conservati in Palazzo Guglielmi|rivista=Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma|volume=1990-1991|numero=pp. 393-400}}</ref>.
Dal 1816 al 1824 la tenuta appartenne a [[Maria Anna di Savoia (1757-1824)|Maria Anna di Savoia duchessa di Chiablese]], figlia del [[re di Sardegna]] [[Vittorio Amedeo III di Savoia]], che oltre a sfruttare le cave di pozzolana presenti nell'area, intraprese nel 1817 con l'archeologo [[Luigi Biondi]] una campagna di scavi da cui emersero i resti di due antiche ville romane: di Munatia Procula e di Numisia Procula. I pregiati ornamenti ritrovati (mosaici, statue ed epigrafi antiche) andarono a nobilitare le residenze aristocratiche savoiarde dell’epoca. I reperti sono oggi in parte esposti nella Galleria dei Candelabri presso i [[Musei Vaticani]] e a Palazzo Guglielmi Chiablese in piazza dell'Enciclopedia Italiana 50 (già piazza Paganica) a Roma<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Annapaola Mosca|titolo=Disiecta Membra. Materiali archeologici di collezione e di provenienza ignota o incerta. 1) Gruppo di materiali archeologici conservati in Palazzo Guglielmi|rivista=Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma|volume=1990-1991|numero=pp. 393-400}}</ref>.


Nei primi [[anni 1930|anni '30]] del XX secolo, i cittadini espulsi dai rioni centrali di Roma, a seguito dei primi sventramenti fascisti per "bonificare" il centro dalle manifestazioni più visibili di disagio sociale<ref>{{Cita|Luciano Villani|Le borgate del fascismo.}}</ref>, assieme agli emigrati provenienti dall'Italia meridionale e alle famiglie messe sul lastrico dalla liberalizzazione degli affitti, si costituì la borgata governatoriale di Tor Marancia (conosciuta anche come Tormarancio). I lavori iniziarono nel maggio del 1933 e furono affidati alla ditta ''F.lli Giovannetti'' già specializzata in questo genere di appalti. La borgata era formata da un assembramento di baracche, casette in muratura o in legname e sorgeva in un'area prevalentemente paludosa e insalubre (la tubercolosi era molto diffusa). Le case avevano i pavimenti in terra battuta, senza acqua, i servizi igienici erano in comune e spesso guasti, erano inesistenti: le scuole, i trasporti pubblici e il pronto soccorso.
Nei primi [[anni '30]] del XX secolo, i cittadini espulsi dai rioni centrali di Roma, a seguito dei primi sventramenti fascisti per "bonificare" il centro dalle manifestazioni più visibili di disagio sociale<ref>{{Cita|Luciano Villani|Le borgate del fascismo.}}</ref>, assieme agli emigrati provenienti dall'Italia meridionale e alle famiglie messe sul lastrico dalla liberalizzazione degli affitti, si costituì la borgata governatoriale di Tor Marancia (conosciuta anche come Tormarancio). I lavori terminarono nel maggio del 1933 e furono affidati alla ditta "F.lli Giovannetti" già specializzata in questo genere di appalti. La borgata era formata da un assembramento di baracche, casette in muratura o in legname e sorgeva in un'area prevalentemente paludosa e insalubre (la tubercolosi era molto diffusa). Le case avevano i pavimenti in terra battuta, senza acqua, i servizi igienici erano in comune e spesso guasti, erano inesistenti inizialmente: le scuole, i trasporti pubblici e il pronto soccorso<ref>Giuliano Marotta, [https://www.redstarpress.it/prodotto/tor-marancia/ ''Tor Marancia. Storia di un quartiere popolare di Roma''], cap. 3</ref>.


Nelle vicinanze vi era l'''Istituto Romano San Michele'', costruito nel 1932 e il comprensorio delle ''Sette Chiese'': una casa di riposo per anziani e un agglomerato di "casa rapide"<ref>{{Cita|Farina/Villani|Borgate romane.}}</ref>.
Nelle vicinanze vi era l'Istituto Romano San Michele, costruito nel 1932 e il comprensorio delle Sette Chiese: una casa di riposo per anziani e un agglomerato di "casa rapide"<ref>{{Cita|Farina/Villani|Borgate romane.}}</ref>.


A causa dei periodici allagamenti, per l'infelice collocazione in una zona infossata, la piccola borgata assunse il nomignolo di '''''Shanghai'''''.
A causa dei periodici allagamenti, per l'infelice collocazione in una zona infossata, la piccola borgata assunse il nomignolo di "Shanghai".


"''Ebbene, io vivo a Tormarancio, con mia moglie e sei figli, in una stanza che è tutta una distesa di materassi, e quando piove, l'acqua ci va e viene come sulle banchine di Ripetta''", lamentava il protagonista di uno dei racconti romani di [[Alberto Moravia]] (''Il Pupo'', 1954).
«Ebbene, io vivo a Tormarancio, con mia moglie e sei figli, in una stanza che è tutta una distesa di materassi, e quando piove, l'acqua ci va e viene come sulle banchine di Ripetta», lamentava il protagonista di uno dei racconti romani di [[Alberto Moravia]] (''Il Pupo'', 1954).


La costruzione delle attuali case popolari iniziò nel 1947 per l'intercessione dei due senatori del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]: [[Edoardo D'Onofrio]] e [[Emilio Sereni]], a seguito della legge [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] sul risanamento delle [[borgate ufficiali di Roma|borgate]], conclusasi nel 1960.
La costruzione delle attuali case popolari iniziò nel 1947 per l'intercessione dei due senatori del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]: [[Edoardo D'Onofrio]] e [[Emilio Sereni]], ma ebbe maggior incentivo dopo la Legge [[INA-Casa|Ina-Casa]], istituita nel 1949 a seguito del piano [[Amintore Fanfani]], conclusasi nel 1960<ref>Giuliano Marotta, [https://www.redstarpress.it/prodotto/tor-marancia/ ''Tor Marancia. Storia di un quartiere popolare di Roma''], pag. 118.</ref>.


== Architetture religiose ==
== Architetture religiose ==
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== Murales a Tor Marancia ==
== Murales a Tor Marancia ==
[[File:TORMARA13.jpg|thumb|upright=1.3|Murale: Nostra signora di Shanghai, di Mr. Klevra; foto 2016]]
[[File:TORMARA13.jpg|thumb|upright=1.3|Murale: Nostra signora di Shanghai, di Mr. Klevra foto 2016]]
Dal 2015 al numero civico 63 di viale di Tor Marancia, un gruppo di artisti internazionali, specializzati nelle decorazioni murali, ha realizzato sulla facciata di ciascuna palazzina una serie di murales di varia tematica e diversi stili<ref>{{Cita web|url=http://www.bigcitylife.it|titolo=BIG CITY LIFE {{!}} 999Contemporary|sito=www.bigcitylife.it|lingua=en-US|accesso=2018-03-19}}</ref>.
Dal 2015 al numero civico 63 di viale di Tor Marancia, un gruppo di artisti internazionali, specializzati nelle decorazioni murali, ha realizzato sulla facciata di ciascuna palazzina una serie di murales di varia tematica e diversi stili<ref>{{Cita web|url=http://www.bigcitylife.it|titolo=BIG CITY LIFE {{!}} 999Contemporary|lingua=en|accesso=2018-03-19}}</ref>.


== Sport ==
== Sport ==
Il quartiere ha una squadra di calcio a 11, il Tormarancio M.C., fondato nel 2002 e conquista la sua prima promozione in seconda categoria vincendo la "coppa provincia di Roma" nel 2005, alcuni degli artefici di quell'impresa sono Vigliotti, D'Agostino, Giancaterini, Gherzevic e come allenatore Pugnalini, si succederanno molte stagioni in seconda categoria fino alla promozione in prima categoria con l'allenatore Paterniani, sarà poi Bussone a portare il Tormarancio in promozione e a mantenere la categoria fino al 2014\2015, a quel punto la vecchia presidenza composta da Cavalli, Sacco e Menotti lasciano spazio a Cirulli, le nuove scelte fanno in modo che la squadra arrivi ultima nel girone. Ad agosto 2015 il Tormarancia M.C. lascia la matricola ed il posto in Prima Categoria al neonato Play Eur, ricominciando l'attività agonistica dalla Terza Categoria con la presidenza di Cavalli, già ex presidente. Il rinato club passa dopo solo una stagione in Seconda categoria, sfiorando l'impresa di vincere la finale provinciale di terza categoria. La stagione successiva vede il club trionfare in Seconda Categoria arrivando primi in classifica e guadagnando la Prima Categoria dopo appena due anni dalla rifondazione.
Il quartiere ha una squadra di calcio a 11, il Tormarancio M.C., fondato nel 2002 e conquista la sua prima promozione in seconda categoria vincendo la "coppa provincia di Roma" nel 2005, alcuni degli artefici di quell'impresa sono Vigliotti, D'Agostino, Giancaterini, Gherzevic e come allenatore Pugnalini, si succederanno molte stagioni in seconda categoria fino alla promozione in prima categoria con l'allenatore Paterniani, sarà poi Bussone a portare il Tormarancio in promozione e a mantenere la categoria fino al 2014\2015, a quel punto la vecchia presidenza composta da Cavalli, Sacco e Menotti lasciano spazio a Cirulli, le nuove scelte fanno in modo che la squadra arrivi ultima nel girone. Ad agosto 2015 il Tormarancia M.C. lascia la matricola ed il posto in Prima Categoria al neonato Play Eur, ricominciando l'attività agonistica dalla Terza Categoria con la presidenza di Cavalli, già ex presidente. Il rinato club passa dopo solo una stagione in Seconda categoria, sfiorando l'impresa di vincere la finale provinciale di terza categoria. La stagione successiva vede il club trionfare in Seconda Categoria arrivando primi in classifica e guadagnando la Prima Categoria dopo appena due anni dalla rifondazione.


A settembre 2014 viene fondata anche, da quattro soci del quartiere, il Tormarancia M.VIII, iscritto alla serie B della Lega Calcio a 8. A settembre del 2015 la stessa Lega Calcio a 8 ratifica l'ammissione in serie A2 nazionale per il club del quartiere. Alla fine della stagione 15-16, il club del presidente Caterini Fabio sfiora l'ingresso ai playoff per l'accesso alla serie A nazionale, piazzandosi al quarto posto della regular-season, guadagnando l'iscrizione alla serie cadetta anche per la stagione futura. All'alba della stagione 16-17 il sodalizio cambia nome diventando Tormarancia C8 P&R, con il suffisso del nome societario legato allo sponsor "Pulcinella & Rugantino". Dopo aver concluso la stagione regolare al secondo posto, il team amaranto ha battuto ed eliminato nei play-off in serie: la S.S. Lazio Calcio a 8, Tony Ponzi Inv. V.L., Steaua 2005 ed in finale l'Atletico Winspeare, club con sede nell'isola di Ponza, col risultato di 1-0, diventando di fatto la regina del torneo di A2, guadagnando a pieno titolo anche l'accesso in Serie A nazionale.
A settembre 2014 viene fondata anche, da quattro soci del quartiere, il Tormarancia M.VIII, iscritto alla serie B della Lega Calcio a 8. A settembre del 2015 la stessa Lega Calcio a 8 ratifica l'ammissione in serie A2 nazionale per il club del quartiere. Alla fine della stagione 15-16, il club del presidente Caterini Fabio sfiora l'ingresso ai playoff per l'accesso alla serie A nazionale, piazzandosi al quarto posto della regular-season, guadagnando l'iscrizione alla serie cadetta anche per la stagione futura. All'alba della stagione 16-17 il sodalizio cambia nome diventando Tormarancia C8 P&R, con il suffisso del nome societario legato allo sponsor "Pulcinella & Rugantino". Dopo aver concluso la stagione regolare al secondo posto, il team amaranto ha battuto ed eliminato nei play-off in serie: la S.S. Lazio Calcio a 8, Tony Ponzi Inv. V.L., Steaua 2005 ed in finale l'Atletico Winspeare, club con sede nell'isola di Ponza, col risultato di 1-0, diventando di fatto la regina del torneo di A2, guadagnando a pieno titolo anche l'accesso in Serie A nazionale.
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* {{Cita libro|titolo=I Monumenti Amaranziani illustrati. Appendice al Museo Chiaramonti|autore=Luigi Biondi|vol=III|città=Roma|anno=1843}}
* {{Cita libro|titolo=I Monumenti Amaranziani illustrati. Appendice al Museo Chiaramonti|autore=Luigi Biondi|vol=III|città=Roma|anno=1843}}
* A. Mosca, ''Disiecta Membra. Materiali archeologici di collezione e di provenienza ignota o incerta. 1) Gruppo di materiali archeologici conservati in Palazzo Guglielmi'', in “Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma” 94 (1990-1991), pp.&nbsp;393– 400.
* A. Mosca, ''Disiecta Membra. Materiali archeologici di collezione e di provenienza ignota o incerta. 1) Gruppo di materiali archeologici conservati in Palazzo Guglielmi'', in “Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma” 94 (1990-1991), pp.&nbsp;393– 400.
* A. Cipriani, A. Granelli, ''[http://www.appiaonline.it/content/download/453/1629/file/TOR%20MARANCIA%20nuova%20versione.pdf L'ultima campagna intorno a noi: ambiente ed evoluzione storica da Tor Marancia all'Annunziatella]'' Ebook Tenuta di Tor Marancia.
* A. Cipriani, A. Granelli, ''[http://www.appiaonline.it/content/download/453/1629/file/TOR%20MARANCIA%20nuova%20versione.pdf L'ultima campagna intorno a noi: ambiente ed evoluzione storica da Tor Marancia all'Annunziatella] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180319213634/http://www.appiaonline.it/content/download/453/1629/file/TOR%20MARANCIA%20nuova%20versione.pdf |date=19 marzo 2018 }}'' Ebook Tenuta di Tor Marancia.
* {{Cita libro|titolo=Borgate. L'utopia razional-popolare|autore=Paolo Petaccia|autore2=Andrea Greco|editore=Officina Edizioni|città=Roma|anno=2016|collana=Roma Capitale|ISBN=978-88-6049-194-7}}
* {{Cita libro|titolo=Borgate. L'utopia razional-popolare|autore=Paolo Petaccia|autore2=Andrea Greco|editore=Officina Edizioni|città=Roma|anno=2016|collana=Roma Capitale|ISBN=978-88-6049-194-7}}
* {{Cita libro|titolo=Borgate romane: storia e forma urbana|autore=Milena Farina|autore2=Luciano Villani|editore=Casa Editrice Libria|url=https://www.worldcat.org/oclc/987026520|città=Melfi|anno=2017|collana=Libria|ISBN=978-88-6764-106-2|OCLC=987026520|cid=Farina/Villani}}
* {{Cita libro|titolo=Borgate romane: storia e forma urbana|autore=Milena Farina|autore2=Luciano Villani|editore=Casa Editrice Libria|url=https://www.worldcat.org/oclc/987026520|città=Melfi|anno=2017|collana=Libria|ISBN=978-88-6764-106-2|OCLC=987026520|cid=Farina/Villani}}
*Tavolo Archivio Storico VIII Municipio di Roma, III quaderno di Moby Dick, ''[https://www.iacobellieditore.it/catalogo/tor-marancia/ Tor Marancia - Borgata di Roma. Dal fango di Shangai ai colori dei murales]'', Iacobelli Editore, 2019, ISBN 9788862524735
*Tavolo Archivio Storico VIII Municipio di Roma, III quaderno di Moby Dick, ''Tor Marancia - Borgata di Roma. Dal fango di Shangai ai colori dei murales'', Iacobelli Editore, 2019, ISBN 9788862524735
* Giuliano Marotta, Luca Canali, [https://www.redstarpress.it/prodotto/tor-marancia/ ''Tor Marancia. Storia di un quartiere popolare di Roma''], Roma, Red Star Press, 2024, ISBN 9788867184293.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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* [[Centro regionale Sant'Alessio - Margherita di Savoia per i ciechi]]
* [[Centro regionale Sant'Alessio - Margherita di Savoia per i ciechi]]


== Collegamenti esterni ==
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
* {{Cita web|url=http://www.comune.roma.it/web/it/municipio-viii.page|titolo=Municipio Roma VIII|sito=Roma Capitale}}
* {{Cita web|url=http://www.wwfroma11.it/documenti/Tormarancia/torma.htm|titolo=La Tenuta di Tormarancia|sito=WWF Gruppo Attivo Roma XI}}


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Tor Marancia
La Torre Marancia, già Torre di San Tommaso
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma VIII
Data istituzione30 luglio 1977
Codice11E
Superficie4,75 km²
Abitanti33 026 ab.
Densità6 952,84 ab./km²
Mappa dei quartieri di {{{comuneMappa}}}
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Tor Marancia è la zona urbanistica 11E del Municipio Roma VIII di Roma Capitale. Si estende sul quartiere Q. XX Ardeatino.

Storia

Il nome di Tor Marancia deriva probabilmente dalla deformazione medievale di Amaranthus, nome di un liberto che prese in gestione la tenuta agricola e la villa della famiglia Numisia Procula nel II secolo d.C. I resti di tale villa dovevano sorgere nei pressi di via Giulio Aristide Sartorio, purtroppo oggi non più visibili[1].

Un atto di vendita, tramandato da tradizione manoscritta, riporta la trascrizione di un'epigrafe latina CIL VI 10233 in cui sono menzionati i praedia Amarantiana, nome prediale derivato quasi sicuramente da Amaranthus, i cui praedia (poderi) erano appartenuti prima di passare a nuova proprietà.

Si potrebbe anche pensare che data la vicinanza del piccolo fiume Almone, detto anche "Marrana" dell'Acquataccia, si sia generato "Marancia", da una distorsione di "Marana Accia'".

La torre originale, torre Marancia, è andata distrutta tra la fine del XVI e la metà del XVII secolo, nella mappa del Catasto Alessandrino del 1660 già non è più presente. Si trovava su via delle Sette Chiese nell'attuale proprietà degli Horti Flaviani, cioè appartenente alla famiglia imperiale dei Flavi, nei pressi delle Catacombe di Santa Domitilla.

Quella attuale, presente su viale di Tor Marancia, è stata chiamata sino al XVIII secolo torre di San Tommaso e solo successivamente ha assunto la denominazione dell'omonimo viale[2]. Costruita nel XIII secolo, in blocchetti di tufo, alta circa 15 metri per 6 metri di lato, conserva ancora i resti della merlatura originaria. Ebbe inizialmente lo scopo di torre semaforica per l'avvistamento dei pirati saraceni che venivano dal mare, successivamente, con l'inasprimento delle lotte baronali ebbe anche uno scopo militare per la difesa del territorio.

Le antiche mappe permettono di ubicare altre torri, oggi distrutte, presenti nella tenuta tra cui: la torre di Santa Maria nei pressi dell'odierno palazzo della Regione Lazio, demolita nel 1941 per far spazio alla via Cristoforo Colombo; la torre Fonte de Papa una piccola struttura con a fianco una sorgente di acqua potabile, fu demolita alla fine degli anni '50 del XX secolo per lasciar spazio ai nuovi edifici e la sorgente venne interrata, sorgeva all'incrocio tra Via G. A. Sartorio e Via dell'Annunziatella; e infine la torre delle Vigne che sorgeva nei pressi di piazza F. M. Lante[3].

La tenuta di Tor Marancia, con una superficie di circa 253 ettari, confinava con la limitrofa tenuta di Grottaperfetta e con le strade di San Paolo, del Divino Amore e dell'Annunziatella[4]. Due fiumi, oggi canalizzati e coperti, attraversavano la zona: a nord l'Almone e a sud il fosso di Grottaperfetta.

Nel XV secolo la Tenuta era conosciuta anche come casale delle Peschiere. Vi si succedettero varie nobili famiglie: i Porcari, i Leni, i Tebaldi e i Bottoni.

Dal 1481 al 1797 appartenne all'Ospedale del SS. Salvatore al Sancta Sanctorum; successivamente la proprietà passò al duca Luigi Braschi Onesti nipote di papa Pio VI, poi al Conte Domenico Lavaggi.

Mosaico proveniente dalla Villa dei Numisi, rinvenuto negli scavi di L.Biondi 1817-1823, esposto nella Galleria dei Candelabri presso i Musei Vaticani

Dal 1816 al 1824 la tenuta appartenne a Maria Anna di Savoia duchessa di Chiablese, figlia del re di Sardegna Vittorio Amedeo III di Savoia, che oltre a sfruttare le cave di pozzolana presenti nell'area, intraprese nel 1817 con l'archeologo Luigi Biondi una campagna di scavi da cui emersero i resti di due antiche ville romane: di Munatia Procula e di Numisia Procula. I pregiati ornamenti ritrovati (mosaici, statue ed epigrafi antiche) andarono a nobilitare le residenze aristocratiche savoiarde dell’epoca. I reperti sono oggi in parte esposti nella Galleria dei Candelabri presso i Musei Vaticani e a Palazzo Guglielmi Chiablese in piazza dell'Enciclopedia Italiana 50 (già piazza Paganica) a Roma[5].

Nei primi anni '30 del XX secolo, i cittadini espulsi dai rioni centrali di Roma, a seguito dei primi sventramenti fascisti per "bonificare" il centro dalle manifestazioni più visibili di disagio sociale[6], assieme agli emigrati provenienti dall'Italia meridionale e alle famiglie messe sul lastrico dalla liberalizzazione degli affitti, si costituì la borgata governatoriale di Tor Marancia (conosciuta anche come Tormarancio). I lavori terminarono nel maggio del 1933 e furono affidati alla ditta "F.lli Giovannetti" già specializzata in questo genere di appalti. La borgata era formata da un assembramento di baracche, casette in muratura o in legname e sorgeva in un'area prevalentemente paludosa e insalubre (la tubercolosi era molto diffusa). Le case avevano i pavimenti in terra battuta, senza acqua, i servizi igienici erano in comune e spesso guasti, erano inesistenti inizialmente: le scuole, i trasporti pubblici e il pronto soccorso[7].

Nelle vicinanze vi era l'Istituto Romano San Michele, costruito nel 1932 e il comprensorio delle Sette Chiese: una casa di riposo per anziani e un agglomerato di "casa rapide"[8].

A causa dei periodici allagamenti, per l'infelice collocazione in una zona infossata, la piccola borgata assunse il nomignolo di "Shanghai".

«Ebbene, io vivo a Tormarancio, con mia moglie e sei figli, in una stanza che è tutta una distesa di materassi, e quando piove, l'acqua ci va e viene come sulle banchine di Ripetta», lamentava il protagonista di uno dei racconti romani di Alberto Moravia (Il Pupo, 1954).

La costruzione delle attuali case popolari iniziò nel 1947 per l'intercessione dei due senatori del PCI: Edoardo D'Onofrio e Emilio Sereni, ma ebbe maggior incentivo dopo la Legge Ina-Casa, istituita nel 1949 a seguito del piano Amintore Fanfani, conclusasi nel 1960[9].

Architetture religiose

Murales a Tor Marancia

Murale: Nostra signora di Shanghai, di Mr. Klevra foto 2016

Dal 2015 al numero civico 63 di viale di Tor Marancia, un gruppo di artisti internazionali, specializzati nelle decorazioni murali, ha realizzato sulla facciata di ciascuna palazzina una serie di murales di varia tematica e diversi stili[10].

Sport

Il quartiere ha una squadra di calcio a 11, il Tormarancio M.C., fondato nel 2002 e conquista la sua prima promozione in seconda categoria vincendo la "coppa provincia di Roma" nel 2005, alcuni degli artefici di quell'impresa sono Vigliotti, D'Agostino, Giancaterini, Gherzevic e come allenatore Pugnalini, si succederanno molte stagioni in seconda categoria fino alla promozione in prima categoria con l'allenatore Paterniani, sarà poi Bussone a portare il Tormarancio in promozione e a mantenere la categoria fino al 2014\2015, a quel punto la vecchia presidenza composta da Cavalli, Sacco e Menotti lasciano spazio a Cirulli, le nuove scelte fanno in modo che la squadra arrivi ultima nel girone. Ad agosto 2015 il Tormarancia M.C. lascia la matricola ed il posto in Prima Categoria al neonato Play Eur, ricominciando l'attività agonistica dalla Terza Categoria con la presidenza di Cavalli, già ex presidente. Il rinato club passa dopo solo una stagione in Seconda categoria, sfiorando l'impresa di vincere la finale provinciale di terza categoria. La stagione successiva vede il club trionfare in Seconda Categoria arrivando primi in classifica e guadagnando la Prima Categoria dopo appena due anni dalla rifondazione.

A settembre 2014 viene fondata anche, da quattro soci del quartiere, il Tormarancia M.VIII, iscritto alla serie B della Lega Calcio a 8. A settembre del 2015 la stessa Lega Calcio a 8 ratifica l'ammissione in serie A2 nazionale per il club del quartiere. Alla fine della stagione 15-16, il club del presidente Caterini Fabio sfiora l'ingresso ai playoff per l'accesso alla serie A nazionale, piazzandosi al quarto posto della regular-season, guadagnando l'iscrizione alla serie cadetta anche per la stagione futura. All'alba della stagione 16-17 il sodalizio cambia nome diventando Tormarancia C8 P&R, con il suffisso del nome societario legato allo sponsor "Pulcinella & Rugantino". Dopo aver concluso la stagione regolare al secondo posto, il team amaranto ha battuto ed eliminato nei play-off in serie: la S.S. Lazio Calcio a 8, Tony Ponzi Inv. V.L., Steaua 2005 ed in finale l'Atletico Winspeare, club con sede nell'isola di Ponza, col risultato di 1-0, diventando di fatto la regina del torneo di A2, guadagnando a pieno titolo anche l'accesso in Serie A nazionale.

Nell'ottobre 2019 viene fondata la Rosarossashangai, la squadra viene iscritta alla serie A2 nella Lega Calcio a 8.

Note

  1. ^ Luca Canali, Tor Marancia. Storia di un quartiere popolare di Roma, cap. 1
  2. ^ L'ultima campagna intorno a noi: ambiente ed evoluzione storica da Tor Marancia all'Annunziatella (PDF), su appiaonline.it. URL consultato il 1º dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  3. ^ Archivio di Stato di Roma - Progetto Imago II, su cflr.beniculturali.it. URL consultato il 22 marzo 2019.
  4. ^ Nicola Maria Nicolai, Memorie leggi e osservazioni sulle campagne e sull'annona di Roma, Volume 1, p.179, Roma 1803.
  5. ^ Annapaola Mosca, Disiecta Membra. Materiali archeologici di collezione e di provenienza ignota o incerta. 1) Gruppo di materiali archeologici conservati in Palazzo Guglielmi, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, vol. 1990-1991, pp. 393-400.
  6. ^ Luciano Villani, Le borgate del fascismo.
  7. ^ Giuliano Marotta, Tor Marancia. Storia di un quartiere popolare di Roma, cap. 3
  8. ^ Farina/Villani, Borgate romane.
  9. ^ Giuliano Marotta, Tor Marancia. Storia di un quartiere popolare di Roma, pag. 118.
  10. ^ (EN) BIG CITY LIFE | 999Contemporary, su bigcitylife.it. URL consultato il 19 marzo 2018.

Bibliografia

Voci correlate

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