Chiara da Rimini: differenze tra le versioni
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==Biografia== |
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Apparteneva ad una famiglia molto agiata di [[Rimini]], ma fu privata in tenera età del supporto e della guida della madre e, successivamente, del marito. Ben presto cadde in preda ai pericoli a cui la sua giovinezza e la bellezza la esponevano e cominciò a condurre una vita di dissipazione peccaminosa. Il padre e il fratello morirono lo stesso giorno mentre erano in guerra contro i [[Malatesta]], così che tutte le ricchezze della famiglia si accentrarono nelle mani della giovane vedova. |
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A 34 anni avvenne un fatto insolito: mentre stava assistendo alla Messa nella chiesa dei [[Frati Francescani]], le parve di udire una voce misteriosa che le ordinò di dire un "Padre Nostro" e un'"Ave Maria", almeno una volta con fervore e attenzione. Chiara obbedì al comando, non sapendo da dove proveniva, e poi cominciò a riflettere sulla sua vita. |
A 34 anni avvenne un fatto insolito: mentre stava assistendo alla Messa nella chiesa dei [[Frati Francescani]], le parve di udire una voce misteriosa che le ordinò di dire un "Padre Nostro" e un'"Ave Maria", almeno una volta con fervore e attenzione. Chiara obbedì al comando, non sapendo da dove proveniva, e poi cominciò a riflettere sulla sua vita. |
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Dal [[Martirologio Romano]] al 10 febbraio: "A Rimini, beata Chiara, vedova, che espiò con la penitenza, la mortificazione della carne e i digiuni la precedente vita dissoluta e, radunate delle compagne in un monastero, servì il Signore in spirito di umiltà." |
Dal [[Martirologio Romano]] al 10 febbraio: "A Rimini, beata Chiara, vedova, che espiò con la penitenza, la mortificazione della carne e i digiuni la precedente vita dissoluta e, radunate delle compagne in un monastero, servì il Signore in spirito di umiltà." |
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== Bibliografia == |
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* [[Alfredo Cattabiani]], ''Santi d'Italia'', Milano, Ed. Rizzoli, 1993, ISBN 88-17-84233-8 |
* [[Alfredo Cattabiani]], ''Santi d'Italia'', Milano, Ed. Rizzoli, 1993, ISBN 88-17-84233-8. |
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Versione delle 09:58, 15 feb 2024
Beata Chiara da Rimini | |
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Francesco da Rimini, Visione della beata Chiara da Rimini (part.) | |
Clarissa | |
Nascita | Rimini, 1280 |
Morte | Rimini, 10 febbraio 1326 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Chiesa di Santa Maria, Corpolò |
Ricorrenza | 10 febbraio |
Chiara da Rimini, nata Chiara (Rimini, 1280 – Rimini, 10 febbraio 1326), è stata una religiosa italiana, appartenente all'ordine delle clarisse, venerata come beata dalla Chiesa cattolica. Talvolta è indicata come Chiara Agolanti, sebbene da recenti studi sia emerso non appartenesse all'omonima famiglia riminese, ma a una famiglia ghibellina imparentata coi Malatesta[1].
Biografia
Apparteneva ad una famiglia molto agiata di Rimini, ma fu privata in tenera età del supporto e della guida della madre e, successivamente, del marito. Ben presto cadde in preda ai pericoli a cui la sua giovinezza e la bellezza la esponevano e cominciò a condurre una vita di dissipazione peccaminosa. Il padre e il fratello morirono lo stesso giorno mentre erano in guerra contro i Malatesta, così che tutte le ricchezze della famiglia si accentrarono nelle mani della giovane vedova.
A 34 anni avvenne un fatto insolito: mentre stava assistendo alla Messa nella chiesa dei Frati Francescani, le parve di udire una voce misteriosa che le ordinò di dire un "Padre Nostro" e un'"Ave Maria", almeno una volta con fervore e attenzione. Chiara obbedì al comando, non sapendo da dove proveniva, e poi cominciò a riflettere sulla sua vita. Prese la decisione di entrare nel Terzo Ordine di San Francesco, allo scopo di espiare i suoi peccati con una vita di penitenza. Ben presto divenne un modello di ogni virtù, ma soprattutto di carità verso i poveri e gli afflitti. Quando le clarisse furono costrette a lasciare la città a causa della guerra, è stato principalmente attraverso gli sforzi di Chiara che furono in grado di ottenere un convento e mezzi di sostentamento a Rimini.
Più tardi, Chiara entrò nell'ordine delle Clarisse, insieme a diverse altre donne pie; ottenne la benedizione del vescovo di Rimini Guido Abasio e divenne superiora del convento di Nostra Signora degli Angeli di Rimini. Avrebbe operato numerosi miracoli e verso la fine della sua vita il Signore le avrebbe fatto dono di elevatissime grazie spirituali.
Culto
Il suo corpo riposa nella chiesa parrocchiale di Corpolò, paesino dell'entroterra riminese. Qui è stata trasferita per proteggerla all'inizio della seconda guerra mondiale. Fino ad allora era collocata nel duomo di Rimini dove, fin dai tempi antichi, intorno alla sua tomba è sorto spontaneamente il culto popolare. Nel 1782 il culto della beata Chiara è stato approvato da papa Pio VI, che ha stabilito la sua festa nella città e diocesi di Rimini il 10 febbraio.
Dal Martirologio Romano al 10 febbraio: "A Rimini, beata Chiara, vedova, che espiò con la penitenza, la mortificazione della carne e i digiuni la precedente vita dissoluta e, radunate delle compagne in un monastero, servì il Signore in spirito di umiltà."
Note
https://www.facebook.com/IMisteridiRimini
- ^ I misteri di Rimini- Tra storia e memoria Federicomaria Muccioli e Vera Bessone, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2014, pp. 29-30, ISBN 9788865414125.
Bibliografia
- Alfredo Cattabiani, Santi d'Italia, Milano, Ed. Rizzoli, 1993, ISBN 88-17-84233-8.
- (FR) Jacques Dalarun : Claire de Rimini, éd. Payot, 1999.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chiara da Rimini
Collegamenti esterni
- (EN) Chiara da Rimini, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Chiara da Rimini, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.