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Il ''Viandier'' è la raccolta di ricette più antica in lingua francese<ref>{{cita libro|titolo=Rivelazioni gastronomiche|autore=Hervé This|editore=Jaca Book|anno=1996|p=15}}</ref> e una delle più antiche e conosciute del Medioevo insieme al ''[[Liber de coquina]]'' (inizio XIV secolo) e il ''[[The Forme of Cury|Forme of Cury]]'' (ca. 1390). La versione originaria del ''Viandier'' venne scritta da un autore ignoto dieci anni prima della nascita di Tirel e integrata con altre ricette da quest'ultimo; questa prassi era comune nel Medioevo, quando le raccolte di ricette venivano plagiate, attribuite ad autori più recenti e ampliate con altro materiale. |
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Vi sono in tutto quattro manoscritti del ''Viandier'',<ref name=TS>{{cita libro|titolo=Le viandier de Guillaume Tirel dit Taillevent|autore=Terence Scully|editore=University of Ottawa|anno=1988|p=Introduzione|lingua=en}}</ref> ciascuna delle quali presenta delle differenze in termini di contenuto. Il più antico di essi, trovato negli Archives cantonales du Valais di [[Sion (Svizzera)|Sion]], in Svizzera, venne scritto alla fine del XIII o all'inizio del XIV secolo, e fu in gran parte trascurato fino agli anni cinquanta del XX secolo.<ref name=MH>{{cita libro|titolo=Le Viandier d'apres l'edition de 1486|autore=Mary Hyman, Philip Hyman|editore=Manucius|anno=2003|p=Introduzione|lingua=fr}}</ref> Questo manoscritto contiene circa 130 ricette e rende controversa la paternità del ''Viandier'', spesso attribuita a Tirel. Tuttavia, all'inizio di esso, è mancante una parte che potrebbe rivelare i veri titolo e autore dell'opera.<ref name=TS/><ref name=MH/> Esiste anche un altro manoscritto del XIV secolo conservato nella [[Biblioteca nazionale di Francia]] a [[Parigi]], che alcuni ritengono essere il più antico.<ref name=JP>{{cita libro|titolo=Le Viandier de Guillaume Tirel dit Taillevent|autore=Jerome Pichon, Georges Vicaire|anno=1892|p=iv|lingua=fr}}</ref> Il terzo, conservato nella [[Biblioteca Vaticana]], è del primo Quattrocento. Il quarto si trova invece presso la [[Biblioteca Mazzarino]] di Parigi, e risale anch'essa al XV secolo. Nella loro monografia ''Le Viandier'', [[Jérôme Pichon]] e [[Georges Vicaire]] confermano l'esistenza di un quinto manoscritto del V secolo che era collocato presso gli Archives de la Manche di [[Saint-Lô]].<ref name=JP/> Il testo venne però distrutto nel 1944 nel corso delle devastazioni causate dall'[[operazione Overlord]].<ref name=TS/> |
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Sul finire del Quattrocento, il ''Viandier'' venne stampato senza che riportasse la data o il luogo sul frontespizio (si pensa che fosse stato edito a Parigi intorno al 1486). Questa edizione contiene 142 ricette non trovate nei manoscritti.<ref name=MH/> Tra il 1486 e il 1615 vennero messe in commercio ventiquattro edizioni. |
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== Descrizione == |
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Il ''Viandier'' è uno dei primi libri di ''[[haute cuisine]]'' ("alta cucina") e offre una struttura di base per preparare e presentare in tavola il cibo. Il libro è suddiviso in varie sezioni che spiegano come preparare la carne, gli ''[[entremets]]'' (ai quali l'opera offre una delle primissime documentazioni), il pesce, le salse e altre ricette. Tirel specifica quali spezie usare per cucinare diversi piatti. Secondo l'autore, ci sono tre aspetti fondamentali nell'alta cucina: l'uso delle spezie, la separazione tra la preparazione dei piatti di carne e pesce dalle salse, e il modo di presentare un piatto. Per promuovere questa idea di "alta cucina medievale" Tirel asserisce che, all'epoca, venisse posta molta enfasi sulla presentazione, sottolineando che spesso venivano usati coloranti per far risaltare le salse e gli arrosti di carne venivano ricoperti di foglie d'oro e d'argento.<ref>{{cita libro|titolo=Haute Cuisine: How the French Invented the Culinary Profession|autore=Amy B. Trubek|editore=University of Pennsylvania|anno=2000|pp= |
Il ''Viandier'' è uno dei primi libri di ''[[haute cuisine]]'' ("alta cucina") e offre una struttura di base per preparare e presentare in tavola il cibo. Il libro è suddiviso in varie sezioni che spiegano come preparare la carne, gli ''[[entremets]]'' (ai quali l'opera offre una delle primissime documentazioni), il pesce, le salse e altre ricette. Tirel specifica quali spezie usare per cucinare diversi piatti. Secondo l'autore, ci sono tre aspetti fondamentali nell'alta cucina: l'uso delle spezie, la separazione tra la preparazione dei piatti di carne e pesce dalle salse, e il modo di presentare un piatto. Per promuovere questa idea di "alta cucina medievale" Tirel asserisce che, all'epoca, venisse posta molta enfasi sulla presentazione, sottolineando che spesso venivano usati coloranti per far risaltare le salse e gli arrosti di carne venivano ricoperti di foglie d'oro e d'argento.<ref>{{cita libro|titolo=Haute Cuisine: How the French Invented the Culinary Profession|url=https://archive.org/details/hautecuisinehowf0000trub|autore=Amy B. Trubek|editore=University of Pennsylvania|anno=2000|pp=[https://archive.org/details/hautecuisinehowf0000trub/page/n19 4]–6|lingua=en}}</ref> |
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Versione attuale delle 16:58, 2 ott 2023
Viandier | |
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Pagina tratta da Viandier | |
Autore | Guillaume Tirel |
1ª ed. originale | XIV secolo |
Genere | saggio |
Sottogenere | manuale di cucina |
Lingua originale | inglese |
Il Viandier ("carnaiolo"), anche conosciuto come Le viandier e Le viandier de Taillevent, è una raccolta di ricette scritta nel Trecento e attribuita a Guillaume Tirel, soprannominato Taillevent.
Pubblicazione
[modifica | modifica wikitesto]Il Viandier è la raccolta di ricette più antica in lingua francese[1] e una delle più antiche e conosciute del Medioevo insieme al Liber de coquina (inizio XIV secolo) e il Forme of Cury (ca. 1390). La versione originaria del Viandier venne scritta da un autore ignoto dieci anni prima della nascita di Tirel e integrata con altre ricette da quest'ultimo; questa prassi era comune nel Medioevo, quando le raccolte di ricette venivano plagiate, attribuite ad autori più recenti e ampliate con altro materiale.
Vi sono in tutto quattro manoscritti del Viandier,[2] ciascuna delle quali presenta delle differenze in termini di contenuto. Il più antico di essi, trovato negli Archives cantonales du Valais di Sion, in Svizzera, venne scritto alla fine del XIII o all'inizio del XIV secolo, e fu in gran parte trascurato fino agli anni cinquanta del XX secolo.[3] Questo manoscritto contiene circa 130 ricette e rende controversa la paternità del Viandier, spesso attribuita a Tirel. Tuttavia, all'inizio di esso, è mancante una parte che potrebbe rivelare i veri titolo e autore dell'opera.[2][3] Esiste anche un altro manoscritto del XIV secolo conservato nella Biblioteca nazionale di Francia a Parigi, che alcuni ritengono essere il più antico.[4] Il terzo, conservato nella Biblioteca Vaticana, è del primo Quattrocento. Il quarto si trova invece presso la Biblioteca Mazzarino di Parigi, e risale anch'essa al XV secolo. Nella loro monografia Le Viandier, Jérôme Pichon e Georges Vicaire confermano l'esistenza di un quinto manoscritto del V secolo che era collocato presso gli Archives de la Manche di Saint-Lô.[4] Il testo venne però distrutto nel 1944 nel corso delle devastazioni causate dall'operazione Overlord.[2]
Sul finire del Quattrocento, il Viandier venne stampato senza che riportasse la data o il luogo sul frontespizio (si pensa che fosse stato edito a Parigi intorno al 1486). Questa edizione contiene 142 ricette non trovate nei manoscritti.[3] Tra il 1486 e il 1615 vennero messe in commercio ventiquattro edizioni.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il Viandier è uno dei primi libri di haute cuisine ("alta cucina") e offre una struttura di base per preparare e presentare in tavola il cibo. Il libro è suddiviso in varie sezioni che spiegano come preparare la carne, gli entremets (ai quali l'opera offre una delle primissime documentazioni), il pesce, le salse e altre ricette. Tirel specifica quali spezie usare per cucinare diversi piatti. Secondo l'autore, ci sono tre aspetti fondamentali nell'alta cucina: l'uso delle spezie, la separazione tra la preparazione dei piatti di carne e pesce dalle salse, e il modo di presentare un piatto. Per promuovere questa idea di "alta cucina medievale" Tirel asserisce che, all'epoca, venisse posta molta enfasi sulla presentazione, sottolineando che spesso venivano usati coloranti per far risaltare le salse e gli arrosti di carne venivano ricoperti di foglie d'oro e d'argento.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hervé This, Rivelazioni gastronomiche, Jaca Book, 1996, p. 15.
- ^ a b c (EN) Terence Scully, Le viandier de Guillaume Tirel dit Taillevent, University of Ottawa, 1988, p. Introduzione.
- ^ a b c (FR) Mary Hyman, Philip Hyman, Le Viandier d'apres l'edition de 1486, Manucius, 2003, p. Introduzione.
- ^ a b (FR) Jerome Pichon, Georges Vicaire, Le Viandier de Guillaume Tirel dit Taillevent, 1892, p. iv.
- ^ (EN) Amy B. Trubek, Haute Cuisine: How the French Invented the Culinary Profession, University of Pennsylvania, 2000, pp. 4–6.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Viandier
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Bibliografia su Viandier, su Les Archives de littérature du Moyen Âge.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 308702412 |
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