Visualizza wikitesto di Insubria

{{Regione geografica
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|superficie = 14781.30<ref name="numeri">Dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] 2005; dati [[Ufficio di statistica del Canton Ticino|USTAT]] per Repubblica e Cantone Ticino; dati [[Organizzazione Regionale del Moesano|ORMO]] e Annuario del Cantone dei Grigioni</ref>
|abitanti = 6522288<ref name="numeri" />
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|status = Regione storica
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|pxMappa = 300
|noteMappa = Nella mappa è evidenziata la [[Regio Insubrica]], [[euroregione]] tra [[Svizzera]] e [[Italia]].
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}}

L''''Insubria'''<ref>Termine da considerarsi appartenente solo alla [[lingua italiana]] fino a pochi anni fa. La voce infatti è inesistente nei vocabolari lombardi: Francesco Cherubini, ''Vocabolario milanese-italiano'', Dall'Imp. regia stamperia, Milano, 1840. Giuseppe Banfi, Francesco Cherubini, ''Vocabolario milanese-italiano ad uso della gioventù'', Presso la Libreria di educazione di A. Ubicini, Milano, 1857. Eugenio Cappelletti, ''Vocabolario milanese-italiano-francese'' Dalla Tipografia Boniardi-Pogliani di E. Besozzi, Milano, 1848. Pietro Monti, ''Vocabolario dei dialetti della città e diocesi di Como: con esempi e riscontri di lingue antiche e moderne'', Società tip. de' classici italiani, Milano, 1845. Cletto Arrighi, ''Dizionario milanese-italiano col repertorio italiano-milanese'', HOEPLI EDITORE, 1978.</ref> è una [[regione storica]] non univocamente definita, con cui viene designato il territorio anticamente abitato dagli [[Insubri]], popolazione che si stanziò in epoca protostorica nella regione compresa fra il [[Po]] e i laghi prealpini a partire dal [[IV secolo a.C.]] o addirittura pre esistente alle [[invasioni gallo-celtiche]] e facente parte della [[cultura di Golasecca]]<ref>{{Cita web|url=http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I10209.php|titolo=Diz.storico svizzero:"cultura di Golasecca"}}</ref>, cui [[Tito Livio]]<ref>[[Tito Livio]], ''Historiae'', 5, 34.</ref> attribuisce la [[fondazione di Milano]].

Inoltre per Insubria si può anche intendere:
* il territorio del [[Ducato di Milano]]<ref>Renzo Dionigi, Insubres e Insubria saggio bibliografico e antologia di fonti, Nicolini, 2002, ISBN 88-86623-14-3.</ref> esistito, con mutamenti territoriali, tra il [[1395]] e il [[1796]];
* l'area in cui si parla il [[dialetto lombardo occidentale]] della [[lingua lombarda]];
* la [[provincia di Milano]]<ref>Francesco Cardinali, ''Nuova raccolta d'autori italiani che trattano del moto dell'acque''', J. Marsigli, 1825, pag. 338.</ref>, la [[Lombardia]] o, per estensione, l'intera Italia settentrionale<ref>Stelio Giurleo, ''Storia di alcune parole della lingua italiana'', Brenner, 1988, pag. 114.</ref>;
* la [[Repubblica cisalpina]] o parte di essa<ref>Gaetano Giucci, ''Storia della vita e del pontificato di Pio VII'', 1864, pag. 163.</ref>.

== Storia ==
=== Gli Insubri ===
{{Vedi anche|Insubri|Cultura della Scamozzina|Cultura di Canegrate|Cultura di Golasecca|Etruria padana}}
Numerosi altri autori greco-latini parlano dell'antica popolazione degli ''[[Insubri|Insubres]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/insubri/|titolo=Insubri-Enciclopedia Treccani}}</ref>, tra cui [[Polibio]], il quale li definisce come il più grande ''ethnos'' a nord del Po,<ref>[[Polibio]], ''Storiae'', 2,17</ref>, [[Gaio Plinio Secondo]]<ref>Gaio Plinio Secondo, ''Naturalis historia''.</ref>, [[Strabone]]<ref>Strabone, ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', 5-6</ref>. Questi autori però, non nominando mai il territorio di questo popolo col nome di ''Insubria'', riportano notizie scarse e spesso in contraddizione tra loro, collocano gli ''[[Insubri|Insubres]]'' in varie zone dell'area prealpina, come [[Polibio]], che dice ''situato nei dintorni delle [[Delta del Po|foci del Po]]''. Anche la ''[[Tavola Peutingeriana|Tabula Peutingeriana]]'' riporta la scritta ''Insubres'', ma la colloca lontano da ''[[Milano|Mediolanum]]'', in una zona nei dintorni di ''[[Ivrea|Eporedia]]''. In effetti questo territorio era abitato in epoca preistorica e protostorica anche da altri popoli, come gli [[Orobi]], i [[Comenses]], i [[Leponzi]], gli [[Elvezi]], i [[Reti]], i Bergalei, i [[Levi (popolo)|Levi]], i [[Marici]] e i [[Liguri]], di cui è possibile stabilire, seppur in maniera approssimativa, le epoche storiche di appartenenza e i confini dei loro rispettivi territori.

[[File:Tabula Peuntingeriana.jpg|sinistra|miniatura|Il territorio degli ''[[Insubri|Insubres]]'' sulla Tabula [[Tavola Peutingeriana|Peutingeriana]]]]

È probabile che Tito Livio identificasse negli ''Insubres'' un'organizzazione più ampia, un ''foedus'', composta dalle numerose tribù cisalpine di cui conosciamo i nomi che riconoscevano negli Insubri la supremazia<ref>R.Corbella, G.Minella, G.P. Gallinelli, ''Insubria, le radici di una comunità dai Celti all'Austria Felix'', Varese, 2004, edito da Regione Lombardia, Provincia di Varese e Comune di Varese. pag. 2 e segg.</ref>.

L'[[archeologia]] contribuisce ai pochi dati documentali. Nel territorio compreso tra i fiumi [[Serio]] ed [[Adda]] ad [[est]] e quello della [[Sesia]] ad [[ovest]] e dalle vallate alpine del [[Toce]], del [[Ticino (fiume)|Ticino]] e della [[Moesa]] a [[nord]] fino al [[Po]] a [[sud]], a partire dal [[X secolo a.C.]] si sviluppò una civiltà omogenea chiamata [[cultura di Golasecca]] in cui vanno inglobati i [[Leponzi]] e gli Insubri.
Tra la fine del V e gli inizi del IV secolo una migrazione di nuove popolazioni [[celti]]che transalpine, i [[Galli]] portatori della [[cultura di La Tène]], attraversarono le Alpi ed invasero questi territori causando la decadenza della civiltà golasecchiana, inglobando quindi anche Leponzi ed Insubri. Nonostante ciò, il nome degli Insubri rimase a rappresentare il popolo celtico stanziato nella Lombardia occidentale e, insieme a quello dei galli transalpini nuovi arrivati, viene citato in diverse forti storiche come il popolo che resistette fino alla fine alla supremazia romana e che si alleò con Annibale durante la seconda guerra punica.

=== La romanizzazione ===
Gli [[Insubri]], insieme alle popolazioni galliche, entrarono in conflitto con i Romani ([[Guerre romano-celtiche]]) le cui mire espansionistiche si prefiggevano di giungere alla cresta delle Alpi. Nel [[225 a.C.]] la coalizione venne sconfitta prima a [[Talamone]], poi nel [[222 a.C.]] a [[Battaglia di Clastidium|Clastidium]] e [[Pizzighettone|Acerrae]].

Questa occupazione fu molto breve, poiché quattro anni dopo [[Annibale]] trovò negli Insubri degli alleati fedeli. Il cavaliere insubre [[Battaglia del Lago Trasimeno|Ducario]] nel [[217 a.C.]] compì la vendetta del suo popolo uccidendo il console [[Gaio Flaminio Nepote]], colpevole di aver promosso politiche e campagne anti-celtiche. Solo nel [[194 a.C.]], dopo la pausa delle [[guerre puniche]], Roma riportò la vittoria finale contro gli Insubri grazie al console [[Lucio Valerio Flacco (console 195 a.C.)|Valerio Flacco]].

Da questa data l'Insubria (''[[Ager insubrium]]''<ref>M. T. GRASSI 1999, ''I Celti della Cisalpina Centrale: dall'ager Insubrium alla [[Regio XI Transpadana|XI Regio Transpadana]], in Insubri e Cenomani tra Sesia e Adige'', Seminario di Studi (Milano 27-28.2.1998), “Rassegna di Studi del Civico Museo Archeologico e del Civico Gabinetto Numismatico di Milano”, LXIII-LXIV, pp. 101-108</ref>), insieme a tutte le terre abitate dai Galli, entrò a far parte della provincia romana della [[Gallia cisalpina]]. Nel 42 a.C. la provincia venne infine abolita e integrata nell'[[Italia romana]].<ref>U. Laffi, ''La provincia della Gallia Cisalpina'', “Athenaeum”, 80, 1992, pp. 5-23</ref>

Il processo di romanizzazione fu lento ma implacabile. La cultura autoctona riuscì a sopravvivere ancora per qualche secolo solo nelle vallate alpine più periferiche lontano dalle principali vie di comunicazione<ref>M.T. Grassi, ''La romanizzazione degli insubri: celti e romani in Transpadana attraverso la documentazione storica ed archeologica'', ET Edizioni, 1995. ISBN 88-86752-00-8 - ISBN 978-88-86752-00-8</ref>. L'archeologia mostra che solo nel I secolo d.C. si assiste a una romanizzazione più matura, per cui, per esempio, si rendono più sporadiche le attestazioni dell'identità celtica dei defunti nei corredi tombali, ormai localizzate solo nelle aree alpine<ref>in particolare in quella Leponzia, corrispondente all'attuale Verbano e Canton Ticino</ref>. Gli Insubri sottoscrissero con i [[Civiltà romana|Romani]] dei ''[[Socii e Foederati|foedera aequa]]'', con i quali riconobbero la supremazia dell'occupante e ottennero in cambio l'integrità del loro territorio, non sottoposto a deduzioni coloniali, in cambio garantirono ai Romani la loro assoluta e perenne fedeltà. Inoltre, le strade [[via Postumia|Postumia]] ed [[Via Emilia|Aemilia]], parti importanti della nuova rete infrastrutturale romana, evitarono il territorio insubre<ref>G.Cera, ''La via Postumia da Genova a Cremona'', L'Erma, 2000</ref>. Nel periodo [[Augusto|augusteo]] gli insubri erano ancora sepolti con fibule in stile [[Cultura di La Tène|La Tène]]; ugualmente gli strumenti di lavoro e le ceramiche, mentre si diffonde l'uso di [[Balsamario|balsamari]] e anfore di tradizione romana<ref>R.Corbella, G.Minella, G.P. Gallinelli, ''Insubria, le radici di una comunità dai Celti all'Austria Felix'', Varese, 2004, edito da Regione Lombardia, Provincia di Varese e Comune di Varese. pag. 3.</ref>.

=== L'alto medioevo ===
Il processo di romanizzazione può essere considerato concluso quando, nel 286 d.C., [[Milano]] diventa una capitale dell'Impero romano per nomina di [[Diocleziano]], status mantenuto fino al 402 d.C., anno in cui [[Onorio (imperatore)|Onorio]] trasferisce la sede imperiale a [[Ravenna]].

La regione venne prima integrata nel regno di [[Odoacre]], poi passò ai [[Visigoti]] e infine tornò di nuovo sotto il controllo romano, con la conquista della regione da parte dei generali [[bizantini]] durante la [[guerra gotica (535-553)|guerra gotica]].

Nel 568, con la discesa dei [[Longobardi]], l'assetto politico e giuridico romano subì una profonda mutazione, che portò a costituire una nuova identità più vasta, a designare l'intera Valle Padana nel suo complesso, desunta dal quella del nuovo popolo germanico: ''Langbard'', o ''Lombardia''<ref>G.Rohlfs, ''Studi e ricerche su lingua e dialetti d'Italia'', , Sansone, Firenze, 1972, pagg. 3-5</ref>.
Le successive frammentazioni politiche del ''Regnum''<ref>S.Gasparri, ''Prima della nazione. Popoli, etnie e segni fra Antichità e Medioevo'', pag. 225</ref> ridussero il concetto stesso di Lombardia al suo territorio più centrale.

=== Il Ducato di Milano ===
{{vedi anche|Ducato di Milano}}
[[File:Ducato di Milano, 1402.svg|miniatura|upright=1.6|Il [[Ducato di Milano]] all'inizio del [[XV secolo]] sotto il duca [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], nel momento della massima espansione.]]

In seconda battuta il nome Insubria può essere riferito al territorio del [[Ducato di Milano]] ([[1395]]-[[1796]])<ref>Marco Formentini, Il Ducato di Milano, 1877, pag. 364 e seguenti</ref><ref>Gustavo Chiesi, [[Luigi Borsari (archeologo)|Luigi Borsari]], Giuseppe Isidoro Arneudo, La patria: geografia dell'Italia. Cenni storici, costumi, topografia, 1894, pag. 7 e seguenti</ref>.

Nel periodo di massima espansione, all'inizio del Quattrocento sotto [[Gian Galeazzo Visconti]], comprendeva tutta la [[Lombardia]] (ad esclusione di [[Mantova]]); nell'attuale [[Piemonte]]: [[Vercelli]], [[Novara]], [[Alessandria]] ed [[Asti]]; in [[Veneto]]: [[Verona]], [[Vicenza]] e [[Belluno]]; in [[Trentino]] i soli territori di [[Riva del Garda]]; in [[Emilia-Romagna]]: [[Piacenza]], [[Parma]], [[Reggio Emilia]] e [[Bologna]]; in [[Toscana]]: [[Pisa]], [[Lucca]] e [[Siena]]; in [[Liguria]]: [[Sarzana]]<ref>G. Piccinni, ''Il Medioevo'', 2004, pag. 236.</ref> e in [[Svizzera]]: il [[Canton Ticino]] e la parte dei [[Grigioni italiano|Grigioni di lingua italiana]] ([[Val Mesolcina]], [[Val Bregaglia]], [[Val Poschiavo]] e [[Val Calanca]])<ref>Renzo Dionigi, ''Insubres e Insubria nella cartografia antica'', Nicolini, Varese, 2002</ref>.

Dal XIV al XVII secolo, presso i letterati della corte ducale milanese, i termini ''Insubres'' e Insubria furono utilizzati per conferire la coscienza di una unità e identità nazionale superiore alle ancor vive autonomie comunali.

[[File:IMG 7177 - Milano - Staz. C.le - Biscione visconteo usato come stemma di MI - Foto Giovanni Dall'Orto 18-Mar-2007.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Lo stemma visconteo del Ducato di Milano.]]

Insubria definì così il cuore dell'allora vasto Ducato di Milano, come testimoniato negli scritti di [[Benzo di Alessandria]], [[Giovanni Simonetta]], [[Bernardino Corio]] e [[Andrea Alciato]]. Ma anche dopo il tramonto dell'indipendenza milanese<ref>avvenuta nel 1535 col terminare della linea maschile legittima dei Duchi di Milano dopo la morte di [[Francesco II Sforza]] nel 1535. Il titolo fu pertanto ritornato all'imperatore [[Carlo V d'Asburgo]]</ref>, l'identità insubre non scomparì. A metà del Settecento, [[Gabriele Verri]] ne ribadì l'importanza con l'espressione, posta in testa alle sue opere: "''Insubres sumus, non latini''"<ref>''De Ortu et progressu juris Mediolanensis prodromus'', 1747. In F. Venturi, ''Settecento riformatore: da Muratori a Beccaria'' si afferma che ''Gabriele Verri con questa formula era riuscito ad esprimere in modo particolarmente efficace quel senso di distacco dalla tradizione classica che permeò le nazioni italiane in quegli anni, nella gelosa e chiusa difesa della loro storia e individualità.''</ref>.

Nel [[1766]] la compositrice milanese [[Maria Teresa Agnesi Pinottini]] scrisse il dramma in due atti ''L'Insubria consolata: componimento drammatico''<ref>L'opera fu scritta in onore delle nozze che affermarono Governatore di Milano l'arciduca [[Ferdinando d'Asburgo-Este]], unitosi a [[Maria Beatrice d'Este (1750-1829)|Maria Beatrice d'Este]] il 15 ottobre [[1771]] nel [[Duomo di Milano]]</ref>.

=== La Repubblica cisalpina ===
Pochi anni dopo, nel [[1797]], in occasione della nascita della [[Repubblica cisalpina]], [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] fa battere dalla [[Zecca (moneta)|zecca]] di [[Milano]] una medaglia celebrativa con la dicitura sul dritto "All'italico" e sul retro "All'Insubria Libera" e un'allegoria della Repubblica francese, raffigurata come donna elmata, assistita, alla sua destra, dalla Pace che pone il berretto frigio sul capo della nuova repubblica: questa è condotta da un genietto e ai suoi piedi ha una cornucopia.

[[Giovanni Torti]] scrisse nel [[1801]] la canzone ''Per la proclamata libertà dell'Insubria'' inneggiante alla [[Repubblica Cisalpina]] e a [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] liberatore<ref>Armando Balduino, ''Storia letteraria d'Italia, l'Ottocento'', PICCIN, 1990, pag. 69.</ref>. Similmente fece [[Gabriele Rossetti]] nello stesso periodo<ref>''Ode all'Insubria'', poi pubblicato in Opere inedite e rare di Gabriele Rossetti, 1929</ref>. Anche il quindicenne [[Alessandro Manzoni]] nel ''Del trionfo della libertà'' del [[1801]] citò più volte l'Insubria riferendosi alla [[Repubblica cisalpina]]<ref>Alessandro Manzoni, Del trionfo della libertà, 1882</ref> esaltando gli ideali della [[rivoluzione francese]].

== Linguistica ==
{{vedi anche|Dialetto lombardo occidentale}}
{{F|dialetti|gennaio 2010|vedi discussione}}
A partire dal [[XIX secolo]] è comune l'uso di definire l'Insubria dal punto di vista linguistico<ref>Alba Cinzia Caldi, La satira civile e politica del Parini e del Giusti, Cugini Baravalle e Falconieri, 1908, pag. 7.</ref>, come il territorio in cui prevale il gruppo [[dialetto lombardo occidentale|occidentale]], alla cui testa sta il [[dialetto milanese|milanese]], della [[lingua lombarda]]. Questo gruppo di dialetti è citato appunto come ''dialetto insubre''.
Da un punto di vista linguistico l'Insubria presenta una unità che non è invece ricalcata dai confini amministrativi e statuali, poiché anche in [[Provincia di Novara]], in [[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola]] e in [[Canton Ticino]] e nei Grigioni sono storicamente parlati i [[dialetto lombardo occidentale|dialetti occidentali]] della [[lingua lombarda]].

Questo è giustificato dalla comunanza di queste aree al milanese e in particolare ai cinque secoli di appartenenza statuale al [[Ducato di Milano]], precedentemente alle attuali divisioni amministrative, che risalgono in parte alla costituzione delle [[Regioni d'Italia|regioni amministrative italiane]], che hanno confermato l'accorpamento di [[Novara]] e del Verbano alla [[Regione Piemonte]] come fu decretato dalla [[Pace di Rastatt]] e dalla sua applicazione nel trattato di Baden nel 7 settembre [[1714]]<ref>I rappresentanti del Sacro Romano Impero nominarono a il principe Eugenio di Savoia quale loro delegato a negoziare con regno di Francia. Nei contenuti nulla si aggiungeva a ciò che era già stato deliberato a Rastatt nel mese di marzo fra Austria e Francia. I territori a est della [[Sesia]] divennero parte dell'Impero Asburgico, ma dopo l'occupazione del 1734 da parte di Carlo Emanuele I, essi passarono definitivamente al regno di Sardegna</ref>.

== Usi in età moderna ==

{{Citazione|Nel fabricar de le superbe mura<br />
De la prima Città ch'abbian gl'Insubri<br />
Uscì da i fondamenti un gran Cinghiale<br />
Mezzo di pel setoso, e mezzo ignudo<br />
Onde Milan chiamossi<br />
Da gli Hedui, o Borgognoni<br />
o pur da i Franchi<br />
Da cui l'origine hebbe,<br />
Che altri di mezza lan dir potrebbe.|[[Gerolamo Cardano]], ca. [[1626]]}}

La parola Insubria è stata a lungo considerata un sinonimo per il territorio del [[Ducato di Milano]], soprattutto in epoca [[rinascimentale]].
Nel [[1592]] [[Gaudenzio Merula]] riconosce i suoi connazionali negli [[Insubri]] abitanti il [[Ducato di Milano]] che persero il [[Canton Ticino]] a inizio del [[XVI secolo]] per mano dei Confederati Svizzeri: "''Bilizio adesso si chiama Bellinzona e una volta era sottomessa agli Insubri, ma in seguito alla debolezza dei comandanti ... ritornò sotto il controllo degli Elvezi''"<ref>Gaudenzio Merula, ''De Gallorum Cisalpinorum antiquitate ac origine. Cap. XXI De Lepontijs Alpibus'', Bergamo, 1592, pag. 79</ref>.
Lo stesso fa [[Bonaventura Castiglioni]] nel suo ''Gallorum Insubrum antiquae sedes''<ref>Bonaventura Castiglioni, ''Gallorum Insubrum antiquae sedes'', 1593</ref> in cui parla apertamente di ''Stato insubre'' e di ''insubri'' per riferirsi al Ducato di Milano e ai suoi abitanti nel [[XVI secolo]]. Similmente fa [[Pietro Verri]] nella sua ''Storia di Milano'' edita nel [[1835]]<ref>Pietro Verri, ''Storia di Milano del conte Pietro Verri'', Volume 2, Milano, 1835, pag. 292</ref>.

{{Approfondimento
|titolo=Il Regno degli Insubri dell'Ariosto
|contenuto=
Vedi qui Alberto, invitto capitano<br />
ch'ornerà di trofei tanti delubri:<br />
Ugo il figlio è con lui, che di Milano<br />
farà l'acquisto, e spiegherà i colubri.<br />
Azzo è quell'altro, a cui resterà in mano<br />
dopo il fratello, il regno degli Insubri.<br />
Ecco Albertazzo, il cui savio consiglio<br />
torrà d'Italia Beringario e il figlio.<br /><br />{{Cita libro|cognome=Ariosto |nome=Ludovico |titolo= L'[[Orlando Furioso]]|anno=1516 |editore= Giovanni Mazocco|città= Ferrara|pagine=Volume I, canto III, 26}}
}}

Prima ancora, nel [[1676]], Antonio Lupis scrisse ''Gli eroi dell'Insubria, ouero, Le celesti merauiglie del gran santuario & insigne monastero di [[Meda (Italia)|Meda]] nella vita de santi Aimo e Vermondo Corii, nobili milanesi''<ref>[http://books.google.it/books?id=UesZOwAACAAJ&dq=inauthor:%22Antonio+Lupis%22&hl=it&ei=OVvBToGsJY6TswaUz-yRAw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CDMQ6AEwATge Gli eroi dell'Insubria, ouero, Le celesti merauiglie del gran santuario ... - Antonio Lupis - Google Libri]</ref>. È invece del [[1765]] la ''Dissertationes pertinentes ad Insubriae antiquitates'' di Guido Ferrari<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://books.google.it/books?id=ZjicQAAACAAJ&dq=Dissertationes+pertinentes+ad+Insubriae+antiquitates&hl=it&ei=Z1vBTqa3As_2sganscSEAw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CD0Q6AEwAw] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.

Nel primo Novecento il termine ha un periodo di ''revival'', che combacia con l'inizio di studi storici e territoriali. Ne parla [[Giovanni Baldi]] nel [[1906]]<ref>Giovanni Baldi, Storia della rivoluzione italiana dalla fucilazione del re Giovacchino Murat alla presa di Roma, Nerbini, Firenze, 1980: ''L'anno 1846 segna il punto di partenza del moto rivoluzionario lombardo e diciamo lombardo perché Milano la Insubria dominava e trascinava seco lo spirito della regione''</ref>; viene promossa una rivista chiamata "Insubria", che si occupa di promuovere il turismo e la cultura dei laghi prealpini; nel [[1937]] [[Angelo Bellini]] pubblica ''Uomini e cose d'Insubria: studii, ricerche, documenti''<ref>Angelo Bellini, Uomini e cose d'Insubria: studii, ricerche, documenti, Ed. Cavalleri, 1937</ref>.

Alla fine degli anni sessanta a Milano vengono fondate le ''Edizioni Insubria s.r.l.''<ref>Ancora attive, con sede legale in Via Zuretti 64</ref>, che si occupano principalmente di pubblicazioni illustrate.

== Usi contemporanei ==
Il termine cadde in certo oblio fino agli [[anni 1990|anni novanta]]<ref>[http://books.google.it/books?as_q=insubria&num=10&lr=&btnG=Cerca+con+Google&as_epq=&as_oq=&as_eq=&as_brr=0&as_pt=ALLTYPES&lr=&as_vt=&as_auth=&as_pub=&as_drrb_is=b&as_minm_is=0&as_miny_is=1960&as_maxm_is=0&as_maxy_is=2009&as_isbn=&as_issn= Esempi di pubblicazioni] sul tema Insubria dagli anni sessanta ad oggi</ref>, quando ''Insubria'' è tornato in auge in corrispondenza di una serie di iniziative, prima fra le quali la fondazione ([[1995]]) della succitata comunità di lavoro transfrontaliera, la "[[Regio Insubrica]]", con lo scopo di valorizzare degli elementi culturali, economici e sociali che uniscono la [[Svizzera Italiana]] e le province italiane di confine.

La riscoperta moderna del termine ''Insubria'' si debiterebbe a un ricercatore [[celti]]sta, Emanuele Pauletti (1956-2006), il quale affermò che "gli Insubri sono un popolo che non sa di esserlo"<ref>Andrea Menegotto, ''Il revival celtico e tradizionale: folklore, cultura o spiritualità?'', in Massimo Introvigne - A. Menegotto - PierLuigi Zoccatelli, ''Aspetti spirituali dei revival celtici e tradizionali in Lombardia'', Sinergie, San Giuliano Milanese (MI) 2001, pp. 66</ref>. Almeno dal [[1997]] aveva organizzato un'associazione apolitica denominata ''Insubria''<ref>Articolo de ''Il Corriere della Sera'' del 23 luglio 1997: [http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/23/Lombardia_estrema_co_0_9707231291.shtml Lombardia estrema]</ref>.

Il quotidiano [[La Prealpina]], seguito poi da altri, inserì una pagina quotidiana intestata all'Insubria, riportando notizie di cronaca politica sovralocale.

Nel [[1996]] si registra la costituzione dell'Associazione Culturale Terra Insubre con sede a Varese, che ha nel suo programma la diffusione e la promozione della storia e dell'ambiente del territorio insubre a un vasto pubblico. Nel [[2009]] conta circa 1500 soci, sei distaccate ([[Milano]], [[Marcallo con Casone]], [[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|Verbano-Cusio-Ossola]], [[Como]], [[Novara]], [[Canton Ticino]])<ref>Fonte: [http://www.terrainsubre.org/sedi.html Terra Insubre - Sedi Territoriali] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100127013147/http://www.terrainsubre.org/sedi.html |data=27 gennaio 2010 }}</ref> e un'omonima rivista trimestrale. A partire dal 2007 Terra Insubre organizza, annualmente, nel mese di maggio il Festival dell'Insubria, nel quale vengono affrontate tematiche economiche, sociali, culturali ed ambientali dell'Insubria.

Degli stessi anni (14 luglio [[1998]]) è l'istituzione dell'[[Università dell'Insubria]]<ref>È il polo universitario di [[Varese]] e [[Como]] con le sedi decentrate di [[Saronno]], [[Busto Arsizio]], [[Bosisio Parini]]</ref>.

A partire dai primi anni Duemila, alcuni esponenti politici hanno promosso o discuso la possibilità di costituzione istituzionale dell'Insubria e/o dell'acquisizione di autonomia politica e/o amministrativa. In tal senso, è stata esemplificativa l'esperienza del movimento politico ''Domà Nunch'', attivo tra il 2005 e il 2020.

Il 27 luglio [[2004]] la compagnia aerea [[Darwin Airline]] ha battezzato il suo primo [[Saab 2000]] col nome di "Insubria", celebrando contestualmente la sua adesione alla [[Regio Insubrica]]<ref>[http://www.regioinsubrica.org/www/pdf/CS%20L'Insubria%20vola.pdf] e {{collegamento interrotto|Swiss Airline based in Lugano, Geneva|data=marzo 2018|bot=InternetArchiveBot}}</ref><ref>https://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/05/doma-nunch/175324/</ref><ref>https://ilsaronno.it/2015/04/27/doma-nunch-ecco-i-candidati-che-scendono-in-campo-con-armanini/</ref><ref>https://www.monzatoday.it/cronaca/misinto-dialetto-milanese-doma-nunch.html</ref>.

Da alcuni anni, sul sito del [http://www.teletext.ch/RSILA1/150-01.html Teletext svizzero in italiano] (Televideo in Italia), nelle pagine delle previsioni meteo figura esplicitamente una rubrica "Insubria".

Il 15 settembre [[2009]] viene ufficialmente presentata la costituzione del Teatro Stabile d'Insubria, che prende sede nel Teatro di Varese "M. Apollonio".

Dal 1º gennaio [[2016]], a seguito della riorganizzazione delle Aziende Sanitarie Locali nella [[Regione Lombardia]], venne costituita la Azienda Territoriale Sanitaria (ATS) Insubria, unendo le ASL di [[Como]] e [[Varese]]<ref>{{Cita web |url=http://www.asl.como.it/index.php/ats-insubria.html |titolo=Copia archiviata |accesso=15 novembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161013143923/http://www.asl.como.it/index.php/ats-insubria.html |dataarchivio=13 ottobre 2016 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.asl.varese.it/news/1625-il-1-gennaio-2016-nasce-l-ats-dell-insubria-l-asl-cambia-nome-e-non-solo |titolo=Copia archiviata |accesso=15 novembre 2016 |dataarchivio=15 novembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161115194006/http://www.asl.varese.it/news/1625-il-1-gennaio-2016-nasce-l-ats-dell-insubria-l-asl-cambia-nome-e-non-solo |urlmorto=sì }}</ref>.

Nel maggio 2016 il WWF ha organizzato la propria sezione di [[Milano]] e della Lombardia centro-settentrionale come "WWF OA Insubria"<ref>https://wwf-oa-insubria-como.jimdofree.com/chi-siamo/</ref>.

== La Regio Insubrica ==
{{vedi anche|Regio Insubrica}}
[[File:RegioInsubrica-logo.gif|miniatura|sinistra|Il logo della Regio Insubrica]]

[[File:Regione Insubria-Mappa.png|miniatura|Il territorio della Regio Insubrica (dal 2007 anche Lecco e Novara)]]

In epoca contemporanea il termine viene anche utilizzato come sinonimo del territorio della comunità di lavoro transfrontaliera [[Regio Insubrica]], "[[Euroregione]]" istituita nel [[1995]] tra le province di [[Provincia di Varese|Varese]], [[Provincia di Como|Como]], [[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|Verbano-Cusio-Ossola]], [[Provincia di Lecco|Lecco]], [[Provincia di Novara|Novara]] e il [[Canton Ticino]], ovvero la regione dei laghi a cavallo fra la [[Svizzera]] e l'[[Italia]] dove si parla la [[lingua italiana]] e il [[dialetto lombardo occidentale|dialetto insubre]]<ref>Le province di Lecco e di Novara sono state prima associate dal 1997 e poi incluse nel 2007.</ref>.

Si tratta di una associazione di diritto privato conforme alla dichiarazione di Madrid del [[1980]] sulla cooperazione transfrontaliera che si prefigge di promuovere la cooperazione e l'integrazione nella regione italo-svizzera dei laghi prealpini ([[Lago di Como]], [[Lago di Lugano]], [[Lago Maggiore]]). L'attuale simbolo della Regio rappresenta sei [[pittogramma|pittogrammi]] ognuno ad indicare le 6 regioni (nell'ordine Ticino, Como, Varese, Verbano, Cusio e Ossola).

== Note ==
<references/>

== Voci correlate ==
* [[Lingua insubre]]
* [[Lingua leponzia]]
* [[Regio Insubrica]]
* [[Università degli Studi dell'Insubria]]
* [[Euroregione]]
* [[Lista di euroregioni]]
* [[Ducato di Milano]]
* [[Orobia]]
* [[Linea Insubrica]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt}}

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.regioinsubrica.org/|Sito della Comunità di lavoro Regio Insubrica}}
* {{cita web|http://www.uninsubria.it/|Sito dell'Università dell'Insubria}}
* {{cita web|http://www.terrainsubre.org/|Sito dell'associazione culturale Terra Insubre}}
* {{cita web | 1 = http://www.domanunch.org/ | 2 = Sito del movimento Domà Nunch | accesso = 20 settembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090221162633/http://www.domanunch.org/ | dataarchivio = 21 febbraio 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.eldraghbloeu.eu | 2 = Portale ''El Dragh Bloeu'' | accesso = 8 novembre 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120814021050/http://www.eldraghbloeu.eu/ | dataarchivio = 14 agosto 2012 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.lakesandalps.com/ | 2 = Sito per la promozione turistica integrata della Regione dei Laghi Prealpini | accesso = 25 febbraio 2007 | dataarchivio = 13 maggio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100513142330/http://lakesandalps.com/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.ininsubria.it/ | 2 = Sito del quotidiano InInsubria | accesso = 22 settembre 2010 | dataarchivio = 20 giugno 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120620170735/http://www.ininsubria.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.infoinsubria.com/|Sito del quotidiano ''Infoinsubria''}}
* {{cita web|http://www.insubriafestival.org/|Sito dell'Insubria Festival}}
* {{cita web|http://www.labissa.com/|Sito del quotidiano La Bissa de l'Insubria}}

{{Controllo di autorità}}
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