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{{torna a |Genova}}
[[File:Map of comune of Genoa (metropolitan city of Genoa, region Liguria, Italy).svg|thumb|Il territorio comunale di Genova nella [[città metropolitana di Genova]]]]
[[File:Municipi di Genova.png|thumb|I [[Municipi di Genova|municipi]] del comune]]

'''''Grande Genova''''' è una locuzione utilizzata per indicare l'unità amministrativa venutasi a formare in seguito al processo di unificazione di una serie di [[Comune (Italia)|comuni]] e relativi ampi tratti di territorio in quello di [[Genova]]. Specificamente si intende la [[Genova]] che si estende per circa {{M|35|u=km}} dalle scogliere di [[Nervi (Genova)|Nervi]] ai litorali di [[Voltri]] lungo la costa, e nell'entroterra nelle parti inferiori delle vallate del [[Polcevera]] e del [[Bisagno]]. Risale al [[1926]], quando 19 comuni del [[Genovesato]] fino ad allora autonomi furono aggregati al comune di Genova,<ref name = "14 gennaio 1926, n. 74" >[[s:R.D.L. 14 gennaio 1926, n. 74 - Aggregazione al comune di Genova di 19 Comuni limitrofi|R.D.L. 14 gennaio 1926, n. 74]]</ref><ref>M. Spesso,G. Brancucci, "Le pietre liguri nell'architettura di Genova - L'età del fascismo", [[FrancoAngeli]]</ref><ref name=agenziaentrate>{{Cita web |url=http://wwwt.agenziaentrate.gov.it/mt/osservatorio/note%20territoriali%20semestrali/Nota_Genova_1_2010.pdf |titolo=Agenzia del Territorio, "Genova – Nota territoriale", dicembre 2010 |accesso=21 novembre 2016 |dataarchivio=22 novembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161122071412/http://wwwt.agenziaentrate.gov.it/mt/osservatorio/note%20territoriali%20semestrali/Nota_Genova_1_2010.pdf |urlmorto=sì }}</ref> aggiungendosi a 6 comuni della bassa [[val Bisagno]] inglobati già nel [[1874]].

Rispetto alle aree urbane delle altre grandi città italiane, quella genovese si distingue per il fatto di non avere veri e propri quartieri periferici, ma piuttosto una serie di cittadine con un forte senso di appartenenza, una consolidata struttura economica e sociale e un proprio centro storico, non percepite socialmente come [[periferia|periferie]]; a testimonianza della forte identità locale, in molti quartieri del ponente (in particolare da Sestri a Voltri) e nella val Polcevera è diffuso l'uso degli abitanti di dire "vado a Genova" e non "vado in centro".<ref name="agenziaentrate"/> Si può perciò definire Genova una città policentrica, in cui peraltro il ruolo di area degradata non spetta tanto alle aree periferiche (se non a pochi quartieri di edilizia popolare nati negli [[anni 1970|anni settanta]] nelle zone collinari) bensì, a partire dal [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], all'antico [[Centro storico di Genova|centro storico]],<ref>[http://genova.repubblica.it/cronaca/2018/02/06/news/a_genova_la_periferia_e_anche_via_pre_-188149283/ "A Genova la periferia è anche via Prè"], articolo su [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] del 6 febbraio 2018</ref> abbandonato dagli originari abitanti e andato incontro a una progressiva decadenza, pur in presenza di segnali di ripresa negli ultimi anni.<ref name="agenziaentrate"/><ref>P. Fusero, "Genova: periferie e centri storici : dietro le quinte della capitale europea della cultura 2004", 5 febbraio 2001</ref><ref>[http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2016/07/21/176811/ "Artigiani, contrabbandieri e prostitute: la Genova noir di Bruno Morchio", articolo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161121233119/http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2016/07/21/176811/ |date=21 novembre 2016 }} su [[Il Giornale]] del 21 luglio 2016</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Fabrizio|cognome=Ferrari|data=2008-06-01|titolo=Genova, città a due volti|rivista=Méditerranée. Revue géographique des pays méditerranéens / Journal of Mediterranean geography|numero=111|pp=115–120|lingua=it|accesso=2022-10-23|doi=10.4000/mediterranee.2840|url=https://journals.openedition.org/mediterranee/2840}}</ref>

L'agglomerato urbano costituito dai sobborghi industriali è diventato nel tempo un tutt'uno con il cuore della città, collegato da numerose linee di autobus, dalle linee ferroviarie litoranee, la [[Ferrovia Genova-Pisa|Genova-Pisa]] e la [[Ferrovia Genova-Ventimiglia|Genova-Ventimiglia]], e in parte dalla [[metropolitana di Genova]], che collega la stazione ferroviaria di [[Stazione di Genova Brignole|Genova Brignole]] con il quartiere di [[Rivarolo (Genova)|Rivarolo]].

== Evoluzione storica ==
[[File:QuartieridiGenova.png|miniatura|upright=1.2|Mappa dei comuni accorpati nel 1874 e nel 1926]]

=== Situazione precedente alle aggregazioni del 1874 ===
L'aggregazione dei comuni limitrofi all'attuale centro cittadino portata a compimento nel 1926 dal [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]] è il risultato di un processo cominciato negli [[Anni 1870|anni settanta del secolo precedente]].<ref name="guida">{{Cita web|url=http://www.guidadigenova.it/storia-genova/fascismo-guerra-anni-60-70/|titolo=Storia Genova: il fascismo, la guerra e gli anni 60 e 70|sito=Guida Genova|lingua=it|accesso=2022-10-23}}</ref>

Fino al 1874 il territorio comunale della città di [[Genova]] coincideva con l'area urbana compresa all'interno della cinta muraria seicentesca, le cosiddette [[Mura di Genova#Le Mura Nuove|Mura Nuove]], e suddivisa in sei rioni, detti [[Sestiere (Genova)|sestieri]]:

* [[Maddalena (Genova)|Maddalena]]
* [[Molo (Genova)|Molo]]
* [[Portoria]]
* [[Prè]]
* [[San Teodoro (Genova)|San Teodoro]]
* [[San Vincenzo (Genova)|San Vincenzo]]

A seguito del rapido aumento della popolazione verificatosi negli [[anni 1820|anni venti dell'Ottocento]], saturati tutti gli spazi all'interno della città medioevale, venne elaborato un primo [[Piano urbanistico di Genova del 1825|piano di espansione urbanistica]], peraltro ancora entro i limiti storici del comune, che interessò le aree non ancora urbanizzate comprese tra la cinta muraria più antica e le Mura Nuove: la città si espanse sulle colline alle sue spalle con gli insediamenti residenziali di [[Castelletto (Genova)|Castelletto]], destinati alle élite borghesi e quelli popolari di [[Oregina]] e [[Lagaccio]].<ref name=gazzola>Antida Gazzola, in "Dalla città diffusa alla città diramata", a cura di Angelo Detragiache, [[FrancoAngeli]], 2003</ref>

=== Le aggregazioni del 1874 ===
Da questa operazione di riassetto urbanistico emerse la necessità di ampliare i confini cittadini per far spazio a nuove infrastrutture e zone residenziali destinate al ceto medio. L'attenzione dell'amministrazione genovese venne rivolta ai comuni limitrofi della bassa [[val Bisagno]], dove già esistevano infrastrutture al servizio della città<ref name="guida"/>, prima fra tutte ''"il [[Cimitero monumentale di Staglieno|magnifico camposanto]], meraviglia di nazionali e stranieri"'', come ebbe a scrivere il sindaco di Genova [[Andrea Podestà]] nella relazione con la quale il 4 marzo 1873 sottopose alla giunta il piano di ingrandimento territoriale oltre i vecchi sestieri.<ref name=atlante>Comune di Genova, Ufficio Statistica, "Atlante demografico della città", Genova, luglio 2008</ref>

La proposta approvata dalla giunta genovese, nonostante l'opposizione dei comuni interessati, fu accolta dal re [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] che il 26 ottobre 1873 con il Regio Decreto n. 1638 stabilì con decorrenza dal 1º gennaio 1874 l'annessione a Genova dei seguenti comuni:<ref name="guida"/><ref name="gazzola"/><ref name="atlante"/><ref>{{Cita web|url=http://www.francobampi.it/genova/territorio/quartieri/RD_1873.htm|titolo=Regio Decreto n.1638 del 26 ottobre 1873|sito=www.francobampi.it|accesso=2022-10-23}}</ref>
[[file:Bassa_Valbisagno_da_Forte_Diamante.jpg|thumb|La bassa val Bisagno fotografata da [[Forte Diamante]]]]
* [[Foce (Genova)|Foce]]
* [[Marassi]]
* [[Albaro|San Francesco di Albaro]]
* [[San Fruttuoso (Genova)|San Fruttuoso]]
* [[San Martino (Genova)|San Martino di Albaro]]
* [[Staglieno]]

Per quello che riguarda la popolazione residente, questi sono i dati dei censimenti precedente (1871) e successivo (1881) l'unificazione<ref name=Annuario2018>[http://statistica.comune.genova.it/pubblicazioni/download/annuario/ANNUARIO_ED_2018/Annuario%202018.pdf Annuario statistico 2018], pubblicazione dell'unità statistica del comune di Genova, pag 156</ref>:

{| class="wikitable" style="text-align:center;"
!Zona || 1871 || 1881
|-
|Genova - quartieri centrali || 130836 || 135862
|-
|Foce || 2252 || 4057
|-
|Marassi || 5669 || 6439
|-
|San Francesco d'Albaro  || 8690 || 12124
|-
|San Fruttuoso || 7366 || 10048
|-
|San Martino d'Albaro || 4157 || 4348
|-
|Staglieno || 3266 || 3707
|-
!Totale || 162236 || 176585
|-
!Totale escluso il centro || 31400 || 40723
|}

=== Le aggregazioni del 1926 ===
Il processo di costituzione della "Grande Genova" fu portato a compimento nel 1926 con uno dei più vasti ampliamenti territoriali condotti in Italia in quel periodo. Negli stessi anni il regime fascista aveva provveduto ad analoghe operazioni di accorpamento alle grandi città di alcuni comuni limitrofi (tra questi si segnalano tra gli altri i casi di [[Milano]], [[Napoli]], [[Venezia]] e [[Reggio Calabria]]), ma il caso genovese si distingue per l'entità dell'incremento territoriale e demografico, che vedeva coinvolti, accanto a piccoli comuni, vere e proprie cittadine connotate da una forte identità quali [[Sampierdarena]] e [[Sestri Ponente]]<ref name="electa">"Storia dell'architettura italiana. Il primo Novecento", [[Mondadori Electa|Electa]], 2005, citato in [http://www.cittaconquistatrice.it/genova-e-la-city-fascista/]</ref>, che non a caso vissero l'accorpamento alla vicina città come una vera e propria degradazione.<ref name="atlante"/>

Con il R.D.L. n. 74 del 14 gennaio 1926 vennero quindi incorporati nel capoluogo diciannove comuni. La nuova entità amministrativa divenne operativa dal 1º luglio 1926, portando la popolazione del comune di Genova da una popolazione di {{M|335000}} abitanti a una di {{M|580000}} abitanti.<ref name="guida"/>

L'aggregazione, fortemente voluta dal regime fascista soprattutto per favorire lo sviluppo delle attività industriali e portuali, non fu indolore per il paesaggio dei borghi marinari e delle colline del ponente, che di lì a poco sarebbero stati trasformati in una grande area industriale, nonostante gli abitanti abbiano contrastato, per quanto possibile nel contesto storico e politico dell'epoca, quest'operazione autoritaria, manifestando un forte attaccamento ai propri luoghi di vita che si è trasmesso alle generazioni successive e perfino agli immigrati arrivati nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]] dal [[Italia meridionale|sud Italia]].<ref>Università degli studi di Genova, Facoltà di Architettura, "Progetti di paesaggio per i luoghi rifiutati", a cura di A. Calcagno Maniglio, [[Gangemi Editore]], 2010</ref> Al contrario dei grandi centri industriali in alcune località meno popolate, come Apparizione, Borzoli e San Quirico il nuovo assetto amministrativo fu invece accolto con favore perché andava a risolvere definitivamente cronici problemi di gestione.<ref name="gazzola" />

Un'altra motivazione era l'intento di valorizzare le aree centrali del comune storico che negli anni seguenti furono oggetto di un notevole rinnovamento urbanistico caratterizzato da soluzioni architettoniche tipiche del periodo fascista.<ref name="guida" /> Esempi significativi di questo modello di sviluppo urbanistico furono la realizzazione di [[Piazza della Vittoria (Genova)|piazza della Vittoria]] e [[Piazza Dante (Genova)|piazza Dante]], con gli edifici e i monumenti in stile [[razionalismo italiano|razionalista]] disegnati da [[Marcello Piacentini]].

Accanto alle motivazioni principali di carattere amministrativo ed economico, molti osservatori vi lessero anche la volontà del regime di porre sotto controllo la popolazione dei centri industriali del ponente e della val Polcevera, connotati da una forte adesione alle idee socialiste.<ref name="electa" /><ref>Paolo Lingua, "Breve storia dei Genovesi", [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Giuseppe Laterza & Figli]], 2004</ref><ref>[http://rigenerazione.regione.puglia.it/wp-content/uploads/relazione-gabrielli-bari.pdf Intervento] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161121233103/http://rigenerazione.regione.puglia.it/wp-content/uploads/relazione-gabrielli-bari.pdf |date=21 novembre 2016 }} di [[Bruno Gabrielli]] al convegno "Rigeneriamo la città, generiamo il futuro", nell'ambito della mostra-convegno sulle politiche di rigenerazione urbana della regione Puglia (Bari 7-24 marzo 2013)</ref>

I comuni aggregati furono i seguenti:<ref name="14 gennaio 1926, n. 74" />

[[File:Nervi - Genoa 1716 (8252359458).jpg|thumb|Nervi]]
Nel levante:
*[[Apparizione (Genova)|Apparizione]]
*[[Nervi (Genova)|Nervi]]
*[[Quarto dei Mille]]
*[[Quinto al Mare]]
*[[Sant'Ilario (Genova)|Sant'Ilario Ligure]]

[[File:Genova Molassana panorama.jpg|thumb|Molassana]]
Nella val Bisagno:
*[[Bavari (Genova)|Bavari]]
*[[Molassana]]
*[[Struppa]]

[[File:Genova Bolzaneto 01.jpg|thumb|Bolzaneto]]
Nella val Polcevera:
*[[Bolzaneto]]
*[[Borzoli]]
*[[Pontedecimo]]
*[[San Quirico (Genova)|San Quirico in Val Polcevera]]
*[[Rivarolo (Genova)|Rivarolo Ligure]]

[[File:Panorama Gazzo3.JPG|thumb|Sestri Ponente]]
Nel ponente:
*[[Cornigliano|Cornigliano Ligure]]
*[[Pegli]] (aveva inglobato nel 1875 [[Multedo]])
*[[Pra']]
*[[Sampierdarena]]
*[[Sestri Ponente]] (aveva inglobato nel 1923 [[San Giovanni Battista (Genova)|San Giovanni Battista]])
*[[Voltri]]


Per quello che riguarda la popolazione residente, questi sono i dati dei censimenti precedente (1921) e successivi (1931 e 1936) l'unificazione<ref name=Annuario2021>[http://statistica.comune.genova.it/pubblicazioni/download/annuario/ANNUARIO%202021/ANNUARIO%202021.pdf Annuario 2021], pubblicazione dell'unità statistica del comune di Genova, pag 160</ref>:

{| class="wikitable" style="text-align:center;"
!Zona || 1921 || 1931 || 1936
|-
|Genova - quartieri centrali || 304108 || 330336 || 355957
|-
| Apparizione
| 3660
| 4910
| 4774
|-
| Bavari
| 4531
| 5633
| 5876
|-
| Bolzaneto
| 12043
| 12523
| 13333
|-
| Borzoli
| 10830
| 10903
| 11258
|-
| Cornigliano Ligure
| 19163
| 22200
| 23898
|-
| Molassana
| 2900
| 5005
| 6203
|-
| Nervi
| 8090
| 8358
| 8769
|-
| Pegli e Multedo
| 12594
| 14968
| 16294
|-
| Pontedecimo
| 6360
| 7061
| 7525
|-
| Pra'
| 8253
| 8504
| 8727
|-
| Quarto dei Mille
| 8712
| 9288
| 10723
|-
| Quinto al mare
| 3974
| 4427
| 4666
|-
| Rivarolo Ligure
| 28440
| 32072
| 33345
|-
| San Pier d'Arena
| 51977
| 52903
| 57216
|-
| San Quirico
| 4701
| 5386
| 5771
|-
| Sant'Ilario Ligure
| 1740
| 2034
| 2046
|-
| Sestri P e San G Battista
| 28041
| 30849
| 34579
|-
| Struppa
| 5434
| 7260
| 7452
|-
| Voltri
| 16011
| 16116
| 16234
|-
!Totale || 541562 || 590736 || 634646
|-
!Totale escluso il centro || 237454 || 260400 || 278689
|}

== Note ==
<references/>

== Voci correlate ==
* [[Municipi di Genova]]
* [[Genovesato]]
* [[Modifiche territoriali e amministrative dei comuni della Liguria]]
* [[Conurbazione]]
{{Comuni inglobati a Genova}}
{{Storia di Genova}}
{{Portale|Genova}}

[[Categoria:Quartieri di Genova|!]]