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Università: Gelmini presenta nuovi dati

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giovedì 11 dicembre 2008

Università di Brescia, facoltà di economia

Sarà presentato oggi dal ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini il rapporto annuale sulle Università italiane aggiornato alla primavera 2008.

Tra i dati che verranno esposti: la crescita delle spese per il personale, passato dal 2001 al 2006 da 5 miliardi e 764 milioni di € a circa 8 miliardi, la spesa media per ogni iscritto agli atenei statali, pari a 8.032 € (contro i 15.028 € di Austria o i 23.137 € della Svizzera), la presenza di stranieri oscillanti tra un massimo del 7,1% dell'Università degli Studi di Trieste e lo 0,1 % dell'Università degli Sudi di Messina.

Altro dato significativo è l'accessibilità, ovvero il numero delle università, che ci pone «al terzo posto al mondo, e addirittura al primo in Europa», mentre per qualità raggiungiamo solamente il 30˚ posto: le classifiche internazionali elaborate dalla Quacquarelli Symonds riportano che solo 10 nostri atenei si trovano tra i migliori 200 europei, rispetto ai 47 del Regno Unito, i 37 della Germania, i 19 della Francia o i 12 dei Paesi Bassi.

Impressionanti i numeri delle «città universitarie», ovvero comuni che hanno una sede distaccata di un corso di laurea: che offrono questo servizio sono 239 (altri dati riportano 251, ndR) su 8101.

A ciò si aggiungono i dati su 42 «atenei» con meno di 50 nuovi iscritti, 20 con meno di 20 (Moncrivello, Bisceglie e Pescopagano 12, Caltagirone e Andria 11, Figline Valdarno 5, Trani uno solo) e 33 senza nuove matricole rispetto agli anni precedenti.

Un caso-inchiesta è stato svelato dal Messaggero: a Celano, in Provincia dell'Aquila, è partito quest'anno un corso con 17 matricole e 7 professori. Il progetto è finanziato da un consorzio a cui partecipano il comune, alcune banche e delle aziende locali.

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Fonti

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