Altamura | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Puglia | |
Territorio | Terra di Bari | |
Altitudine | 467 m s.l.m. | |
Superficie | 431,38 km² | |
Abitanti | 70.514 (2017) | |
Nome abitanti | Altamurani | |
Prefisso tel | +39 080 | |
CAP | 70022 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Santa Maria Assunta, Sant'Irene e san Giuseppe (5 maggio e 15 agosto) | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale |
Altamura è una città italiana, collocata in Puglia, conosciuta soprattutto per il suo pane DOP.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaParte del territorio di Altamura è incluso nel Parco nazionale dell'Alta Murgia. Tra le doline si ricorda il Pulo di Altamura, che presenta una cavità di origine carsica; si apre tra le colline dell'altopiano murgiano a circa 477 m s.l.m. e 92 m di profondità.
In loco è stato ritrovato uno scheletro di Homo neanderthalensis, noto come Uomo di Altamura. La cavità, scoperta nell'ottobre 1993, è situata a circa 450 m s.l.m. e dista 1,2 km dalla Masseria Lamalunga.
In località Pontrelli , invece, sono state rinvenute impronte impresse da dinosauri vissuti circa 80 milioni di anni fa.
Quando andare
modificaIl clima di Altamura è di tipo submediterraneo, con inverni moderatamente freddi ed estati calde e asciutte. Le precipitazioni annuali si attestano attorno ai 550 mm, con maggiore frequenza nei mesi più freddi e pochi episodi (talvolta violenti) nei mesi estivi.
Cenni storici
modificaL'uomo di Altamura |
Nel 1993 vennero ritrovati nella grotta di Lamalunga i resti di scheletro umano integro risalenti al Paleolitico. Fu constatato un buono stato di conservazione, specie del cranio. Si tratta di un maschio adulto, alto circa un metro e sessanta, il cranio presenta sia tratti arcaici sia trasformazioni morfologiche tipiche delle popolazioni neanderthaliane; si colloca nel gruppo di fossili umani del pleistocene medio-europeo. Nel 2015 l'Università La Sapienza di Roma lo ha datato fra i 128.000 e i 187.000 anni fa, rendendolo uno dei reperti più antichi di Neanderthal. Lo studio è stato citato dalla rivista Nature. |
Prima della fondazione della città di Altamura da parte di Federico II di Svevia, vi erano solo alcuni piccoli nuclei abitativi e i ruderi di una precedente città antica, tra i quali le mura megalitiche della città. L'imperatore Federico II, nella visita del 1232, decise di costruirvi una basilica dedicata a Santa Maria Assunta.
Nel 1531, dopo la conquista spagnola della Puglia, i cittadini ne riscattarono l'autonomia amministrativa. Fu poi dote di matrimonio di Margherita d'Austria, e in questo periodo si registrò una notevole espansione al di fuori delle mura cittadine.Nel 1647 l'insurrezione di Masaniello a Napoli coinvolse molte altre città del regno in un moto contro la feudalità, tra queste Altamura, che si era opposta con decisione ai tentativi di riconquista da parte di Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona. In quell'occasione, Altamura aderì alla Repubblica Napoletana e per un breve periodo si autogovernò. Nel 1748 Carlo VII di Napoli vi fondò una università: un difficile percorso di affermazione, tra le prime in assoluto in tutta l'Italia Meridionale.
Nel 1799, solo 10 anni dopo l'accendersi della rivoluzione francese, venne piantato l'Albero della Libertà e proclamata la repubblica.
Altamura accolse con entusiasmo le nuove idee giacobine. Il sogno di libertà durò tuttavia molto poco: giunsero quasi subito le truppe della Santafede, guidate dal cardinale Fabrizio Ruffo, alla riconquista della città. Altamura cercò di resistere con ogni mezzo, con soli tre cannoni e poche munizioni. Il 10 maggio dello stesso anno, l'esercito filoborbonico entrò in città, saccheggiandola e ristabilendo al potere la nobiltà.
Dopo gli avvenimenti del 1799, Altamura ebbe il nome "Leonessa di Puglia" per il coraggio dimostrato durante la ribellione contro i Borboni.
Come orientarsi
modificaI claustri |
I claustri sono tipiche piazzette o larghi che si aprono sulle vie principali del centro storico altamurano. La denominazione locale è gnostre e sono unici nell'architettura popolare. Se ne contano circa 80 e rappresentano l'aggregarsi spontaneo di gruppi familiari o etnici (Latini, Mori, Giudei). La loro conformazione assolveva, oltre che ad una funzione sociale anche ad una difensiva: il claustro, con l'unica entrata, costituiva una trappola per i nemici che, se si fossero avventurati fin lì sarebbero rimasti imprigionati e subissati da lanci di pietre, acqua o altro. Esistono due tipi di claustri: quello di stile greco con il largo tondeggiante e al centro un pozzo o un albero e quello di stile arabo stretto e lungo con una piccola strada chiusa e in fondo un pozzo per le acque piovane. Fra i più pittoreschi e caratteristici ci sono i claustri Giudecca, Inferno, Tradimento. Molti claustri sono stati abbandonati e quindi oggi sono disabitati e mal ridotti. |
Frazioni
modifica- Curtaniello
- Fornello
- Madonna del Buon Cammino
- Masseria Franchini
- Casal Sabini
- Parisi Vecchia
- Selva
- Graviscella
Come arrivare
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modificaChiese
modifica- 1 Cattedrale di Santa Maria Assunta, Piazza Duomo, ☎ +390803117032. Lun-Dom 8:0012:00 e 16:00-20:00. Questa chiesa risale al 1232, quando l'imperatore Federico II di Svevia fece realizzare la chiesa dedicandola a Maria Assunta e la pose sotto il patronato suo e dei suoi discendenti. L'orientamento della cattedrale è invertito rispetto all'originario (abside ad est e facciata ad ovest, in origine, poi orientamento invertito con facciata rivolta ad est). All'epoca del sovrano angioino risale la realizzazione del portale settentrionale che oggi si apre in piazza duomo, mentre la realizzazione di una seconda torre campanaria, l'area dell'altare e dell'attuale sagrestia furono aggiunte nella prima metà del Cinquecento. Opere settecentesche sono invece la loggetta tra i due campanili con le statue della Vergine tra i SS. Pietro e Paolo, le terminazioni delle torri campanarie e il rivestimento interno in marmo. In evidenza i due leoni porta-colonnine ritoccati da un artista di Andria, Maestro Antonio.
- 2 Chiesa di Sant'Agostino (Chiesa di S. Agostino e S. Maria Della Sanità), Piazza Madonna Della Sanità, 1, ☎ +390803143401. Fu sede dei padri agostiniani dal 1541 e fu consacrata nel 1570. Inizialmente era intitolata a santa Maria del Popolo. Nel 1808 gli agostiniani furono cacciati per via della legge promulgata da Gioacchino Murat e i locali del convento, nel 1861, divennero sede del mattatoio comunale, oggi trasferito altrove. La chiesa divenne parrocchia nel 1947 col titolo di Santa Maria della Sanità, la cui immagine si trova nella cappella del Santissimo. Il vescovo Tarcisio Pisani ha intitolato la parrocchia a sant'Agostino.
- 3 Chiesa di Santa Chiara, Via Già Corte D'Appello. La chiesa e l'annesso monastero furono costruiti nel 1679. Nel 1682 due monache clarisse con diciassette novizie fecero il loro ingresso nel nuovo monastero. La facciata della chiesa è caratterizzata da un cornicione sporgente che la divide in due. Nella parte sottostante sono presenti tre nicchie con le statue di san Francesco d'Assisi (a sinistra), dell'Immacolata Concezione (al centro) e di santa Chiara d'Assisi (a destra). Il campanile che si innalza sul lato destro della chiesa è di origine barocca e fu eretto tra il 1722 e il 1723. L'interno è costituito da un'unica navata ai cui lati sono presenti degli altari abbelliti con dipinti di ignoti pittori del 1700. Sul presbiterio vi è un altare in marmo bianco sul quale è presente un'enorme tela raffigurante l'Immacolata Concezione con san Francesco d'Assisi, santa Chiara d'Assisi e sant'Antonio di Padova.
- 4 Chiesa di San Domenico, piazza Zanardelli (accanto al liceo classico Luca de Samuele Cagnazzi storicamente convento dei frati domenicani). La chiesa si erge in piazza Giuseppe Zanardelli e fa parte del complesso monastico risalente tra il Cinquecento ed il Settecento dai monaci dell'Ordine dei domenicani intorno ad un nucleo già esistente costituito dalla chiesa di San Rocco di cui resta una statua, risalente al XVIII secolo. La chiesa fu edificata nel 1716 e intitolata al santo. La chiesa di San Domenico è un esempio di barocco pugliese e si distingue per un'importante cupola alta 37 metri decorata con piastre in maiolica, per la pavimentazione, anch'essa in maiolica e cotto e per gli altari del Settecento attribuiti a Crescenzo Trinchese.
- 5 Chiesa di San Francesco da Paola, Corso Federico II di Svevia. La chiesa non è altro che un ampliamento di un antico complesso religioso risalente al 1563, caratterizzato da una semplice facciata, la quale continua con il monastero contiguo. Il prospetto principale è, del tutto, disadorno e definita da quattro paraste con dei capitelli ionici; si sviluppa in altezza attraverso i due campanili della chiesa che sono paralleli a quelli della Cattedrale vicina. L'interno della chiesa è a pianta esagonale con una navata centrale e delle cappelle laterali. Si differenzia dalle tipologie architettoniche dell'Ordine francescano e sembra allinearsi con lo studio di iconografie centriche e che gli architetti napoletani stavano studiano sin dalla dine del XVI secolo. Gli antichi matronei hanno delle finestre a graticci esagonali in legno. L'altare principale è intagliato in marmo e contiene il dipinto della Vestizione di Santa Chiara di Andrea Miglionico. Nella seconda metà del XIX secolo la chiesa ha subito molti interventi che ne hanno cambiato l'aspetto: gli antichi altari delle cappelle laterali sono stati sostituiti da altari lignei con statue del santo titolare e Sant'Anna, dello scultore di Altamura Nicola Altieri, provenienti dalla distrutta chiesa di San Francesco dei Frati Minori. Nei lavori di restauro dell'inizio del 2012 è stata rinvenuta una fontana-cisterna medioevale attualmente in fase di approfondimenti.
- 6 Chiesa di Santa Maria della Consolazione, Piazza Zanardelli, ☎ +390803111937. Contiene diverse opere d'arte del patrimonio artistico altamurano: la statua di marmo di San Vito, al cui culto la chiesa era precedentemente dedicata, scolpita a Napoli nel 1620 da Michelangelo Naccherino; la Madonna con il Bambino tra i santi Antonio e Leonardo, dipinto a fine Cinquecento da Francesco Curia; San Matteo e l'Angelo del pittore veneziano Sebastiano Ricci che la dipinse ai primi del Settecento; Sant'Orsola e le compagne e la Madre della Consolazione sull'altare maggiore, del 1634, opera del pittore Gian Donato Oppido da Matera.
- 7 Chiesa di San Michele al Corso, Corso Federico II di Svevia, 100. La chiesa ha una semplice facciata sulla quale spicca un finestrone rettangolare. La torre campanaria contiene due campane risalenti al XIX secolo: una più piccola, realizzata nel 1892, e una più grande del 1839. All'interno della chiesa sono conservate delle pregevoli tele settecentesche ed ottocentesche, tra cui la Madonna del Purgatorio di Francesco Guarini, il maggiore pittore di Gravina in Puglia. L'altare maggiore e il presbiterio sono in stile rococò.
- 8 Chiesa di San Nicola dei Greci, Corso Federico II di Svevia. Eretta per volere di Federico II di Svevia nel 1232, è una chiesa di Altamura e si trova sulla via principale del centro storico, corso Federico II di Svevia, a pochi passi dalla cattedrale di Santa Maria Assunta. La chiesa fu officiata con rito greco fino al 1601. Fu ricostruita nella seconda metà del XVI secolo e in quest'occasione il Mastro Cola de Gessa realizzò il portale terminato tra il 1574 e il 1576. A quest'epoca risale anche la realizzazione dell'iconostasi, poi smembrata e riadattata per il coro del rito latino. Impostata su un basamento a bugne, la facciata ha profilo a capanna con rosone centrale. L'interno, a navata unica con piccole cappelle laterali, conserva un interessante soffitto ligneo seicentesco con scene della vita di san Nicola. Degni di nota sono anche gli altari lignei laterali dorati con decorazione ad intarsio.
- 9 Chiesa di Santa Teresa, Via Vittorio Veneto, 53. Venne costruita nel 1712 dai carmelitani scalzi riformati, detti anche padri teresiani. Oggi la chiesa barocca appare con cupola e all'interno vi sono altari settecenteschi in marmo nonché il discreto chiostro dei Padri Teresiani.
- 10 Chiesa di San Giovanni Bosco, Via P. Metastasio, 63, ☎ +390803113489. Il 7 settembre 1969 la chiesa è stata consacrata e dedicata da Mons. Enrico Nicodemo. Opere di interesse artistico-religioso sono: la Via Crucis, di Mellini di Firenze, l'immagine di Maria Ausiliatrice dei cristiani, i mosaici rappresentanti scene bibliche mariane, la cappella del Battistero, il gruppo bronzeo di San Giovanni Bosco e San Domenico Savio dello scultore Mario Colonna e collocato sulla facciata della chiesa, le immagini di Maria Ausiliatrice, opera di Hartur Aunggldier di Ortisei, le sculture lignee di Gesù Crocifisso e di Sant'Antonio di Padova e un quadro su tela di San Giovanni Bosco del 1880 di Rollini.
- 11 Chiesa di San Sepolcro, Via Monte Calvario, 52, ☎ +390803115144. Nel primo ventennio del 1600 il Vicario apostolico di Altamura avviò la costruzione di cappelle dedicate ai misteri della Via Crucis lungo il pendio fuori dalle mura ad est della città vecchia. L'ultima cappella dedicata al Santo Sepolcro, ampliata e profondamente rimaneggiata a fine ottocento, venne eretta a parrocchia il 1º giugno 1941. Dopo la vorticosa espansione urbanistica degli anni '50-'60, la vecchia chiesa ottocentesca venne abbattuta. La nuova chiesa, consacrata il 5 aprile 1974, fu sottoposta ad una radicale ristrutturazione vent'anni più tardi, e nuovamente consacrata il 2 giugno 2005.
Musei
modifica- 12 Museo dell'Uomo di Altamura (Palazzo Baldassarre), Via Baldassarre Fratelli, 1, ☎ +39 3402645147, rete@uomodialtamura.it. intero 4 €, ridotto 2 € (lug 2020). Il museo si sofferma sull’evoluzione biologica dell’uomo con particolare importanza all’Uomo di Altamura di cui è esposta una copia a grandezza naturale del reperto che ovviamente non si può asportare dalla grotta di provenienza, ossia quella di Lamalunga.
- 13 Museo Nazionale Archeologico, Via Santeramo in Colle, 88, ☎ +39 080 3146409, drm-pug.museoaltamura@beniculturali.it. Lun-Mer-Ven-Sab 9:00-13:30, Mar-Gio 9:00–19:00, Prima e seconda Dom 9:00-13:30. Il primo piano del museo si divide in quattro sezioni: preistorica, arcaica, classico-ellenistica, medievale. Il secondo illustra il paleolitico della Puglia in cui si descrive anche il ritrovamento dell’uomo di Altamura. Il tutto è arricchito da ricostruzioni multimediali.
- 14 Archivio Biblioteca Museo Civico (A.B.M.C.), piazza Zanardelli, 30.
- 15 Museo d'arte tipografica Portoghese, Via Scipione Ronchetti, 2. Luogo del cuore del FAI. Nel museo sono presenti macchine per i caratteri mobili, due macchine piano cilindriche a funzionamento meccanico, una di fine '800 l'altra datata 1904, altri macchinari datati fra fine '800 e primi '900, utensili, scaffalature, banconi per la composizione di cliches in legno e in zinco.
- 16 Museo etnografico dell'Alta Murgia, Via Vittorio Veneto, 53, museoetnografico@comune.altamura.ba.it. Mar-Mer 10:30-12:30, Gio-Ven 10:30-12:30 e 16:00-19:00, Sab-Dom 10:30-12:30 e 15:00-20:00. È un museo dedicato alle tradizioni culturali e sociali dell'Alta Murgia tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo.
- 17 Museo Diocesano Matronei Altamura (MUDIMA), Piazza Duomo, 1 (all'interno dei matronei della Cattedrale di Altamura), ☎ +393481518763. Il museo contiene i reperti, statue antiche risalenti al Medioevo, al Quattrocento e Cinquecento. Sono esposti anche breviari, lettere notarili, reliquie e tutti i beni conservati all'interno della Cattedrale di Altamura. Degno di nota è anche il cosiddetto mantello di Murat.
Altro
modifica- 18 Porta Bari, Corso Federico II di Svevia. Era una delle porte di accesso della città di Altamura, prima che la cinta muraria fosse quasi del tutto abbattuta nel corso dell'Ottocento. La porta, nella forma odierna, fu realizzata a cavallo tra XVI e XVII secolo.
- 19 Mura megalitiche di Altamura, via Mura megalitiche. Erette tra il VI e il III secolo a.C. sono visibili per alcuni tratti. Erano lunghe 4 km, alte e larghe 6 m; e racchiusero nella loro ampia e duplice cerchia (un'altra più piccola è intorno all'acropoli) la parte più alta e più sacra della città. Le mura megalitiche sono spesso confuse con il muro di cinta del centro storico odierno, del quale oggi restano dei frammenti in alcune parti. La differenza tra i due muri è sostanziale: le mura megalitiche fanno riferimento alla città antica, la quale fu in seguito abbandonata o saccheggiata, mentre le mura di cinta del centro storico si riferiscono al periodo successivo alla fondazione di Altamura da parte del re Federico II di Svevia
- 20 Palazzo Viti-De Angelis (Palazzo Del Balzo).
Fuori città
modifica- 21 Centro Visite Lamalunga, (All'interno del Parco Nazionale dell'Alta Murgia), ☎ +39 3396144164. Visita guidata in grotta, intero 4 €, ridotto 2 € (lug 2020). Mar-Dom 10:00-13:00 e 16:00-19:00. Il centro visite consente di avere uno sguardo sugli ambienti carsici dell’Alta Murgia. Nelle sale sono esposti alcuni attrezzi e utensili relativi alla geologia del territorio. L’appassionata spiegazione gratuita delle guide è adatta a grandi e bambini. C’è una sala proiezione in cui vengono mostrati utili video che illustrano il territorio e una stanza del pipistrelli (molto alla buona) dove al buio vengono riprodotti gli ultrasuoni con cui si muovono questi mammiferi. Da non perdere per coloro che vogliono conoscere gli aspetti generali del territorio.
- 22 Grotta della Capra.
- 23 Cava dei dinosauri (Cava Pontrelli), . Trentamila orme di dinosauri rinvenute nel 1999. Le impronte risalgono al Cretacico superiore, tra i 70 e gli 80 milioni di anni fa, quando il clima in Puglia era di tipo tropicale (caldo umido), e testimoniano la presenza di oltre duecento animali, appartenenti a cinque gruppi diversi di dinosauri, erbivori e carnivori. Le dimensioni delle impronte variano dai 5 – 6 cm fino ai 40 – 45 cm, facendo supporre di trovarsi di fronte ad animali alti fino a 10 metri. Lo stato di conservazione delle impronte è dovuto probabilmente alla presenza di un terreno paludoso dal fondo fangoso, con tappeti di alghe che hanno permesso la cementazione dell'impronta.
- 24 Pulo di Altamura, (nella Murgia Nord, nei pressi della Grotta di Lamalunga). Si presenta come la più grande dolina carsica locale, larga circa 550 metri e profonda 95 metri raggiungendo i 477 metri s.l.m. Il Pulo si staglia tra due lame e si estende lungo grotte abitate dall'uomo da almeno 5.000 anni, come testimoniano i ritrovamenti di resti umani e non, oltre che al fossile della conchiglia di Cyprea. Per altro, il Pulo si presenta come un anfiteatro naturale, ricco di flora e fauna ma soprattutto di grotte, tra cui le principali "Grotta I" e "Grotta II", frequentate dagli ominidi che nel corso della loro evoluzione hanno originato il cosiddetto "Uomo di Altamura", antenato dell'Uomo di Neanderthal. Ha pareti scoscese ma erbose, con uno stretto sentiero che scende fino sul fondo dove è presente un tappeto di terra fertile e coltivata. Alla base del Pulo si apre un inghiottitoio (punto della superficie carsica dove l'acqua penetra nel sottosuolo). Le doline per via della loro conformazione permettono la presenza di alcune particolari condizioni (protezione dai venti, basse temperature sul fondo, terreni ricchi di minerali) permettono un habitat che ospita flora e fauna inusuale per la zona (ad esempio il corvo reale). Su una parete rocciosa vi sono alcune caverne. Inoltre i manufatti litici ritrovati testimoniano che le caverne che si aprono nella parete furono abitate nel paleolitico. Risulta importante l'osservazione dei fronti della dolina. In molte zone, le testate degli strati rocciosi che sporgono dalle pareti sembrano convergere a formare un blanda sinclinale, a conferma dell'origine da crollo della dolina affermata da Colamonico nel 1919. È molto probabile che il solco erosivo di nord-est più di due milioni di anni fa fosse in sotterraneo e che in corrispondenza del Pulo avesse il suo recapito finale in un inghiottitoio allargatosi via via in tal misura da annullare l'effetto arco delle rocce sovrastanti e collassare. La parete settentrionale del Pulo presenta più livelli di grotte e cunicoli, che possono definirsi cavità di interstrato.
Masserie fortificate
modifica- 25 Masseria Santa Teresa. La masseria Santa Teresa sorge a Nord-Ovest rispetto all'abitato di Altamura, poco distante dalla zona di Parisi vecchia. Il complesso attualmente visibile risale agli anni a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, ma l'area era senza dubbio utilizzata in tempi più remoti, come attesta la presenza di una neviera per la raccolta della preziosa neve in inverno e di grotte ormai chiuse dove si collocavano pozzi, cucine, cantine, cunicoli. La masseria fu acquistata nella prima metà del Seicento dai frati Carmelitani Scalzi giunti in quegli anni ad Altamura, appartenenti all'ordine di Santa Teresa d'Avila, vissuta nel Cinquecento.
- 26 Masseria De Angelis, Strada per il Pulo (SP 157), Contrada Parco La Mena, ☎ +393336729237. Il nucleo più antico, vale a dire l'abitazione dei fattori e la maggior parte degli edifici produttivi, fu costruito probabilmente all'inizio del XVII secolo, anche se le addizioni più importanti, tra cui la residenza patronale, risalgono al 1893. Questa masseria da campo, quindi destinata alla gestione di poderi agricoli, era complementare alla masseria da pecora “Corte Cicero”, che si trovava nella medesima proprietà della famiglia Viti di Altamura.
- Masseria Dominante. Il complesso serviva probabilmente come residenza di campagna per ricchi. Il corpo centrale, l'abitazione, si colloca in posizione sopraelevata rispetto agli altri manufatti. Essa si distingue per la presenza di uno zoccolo, che la sopraeleva rispetto al terreno; di un torrino centrale, usata come piccionaia, e di aperture murate sul lato destro, che probabilmente conducevano ad ambienti sotterranei (cantine o depositi). A destra di questo fabbricato si trovano altri edifici (che oggi hanno gli ingressi murati), usati come dimore della servitù e come rimesse per carrozze e calessi. A sinistra del corpo centrale invece ci sono: un recinto con muri a secco, una stalla, due stanze usate dai guardiani del bestiame, e un forno.
- 27 Masseria Jesce, ☎ +39 080 3141019. Offerta libera. Costruita lungo l'Appia Antica, si trova su un terreno abitato fin dal I e II millennio a.C. Il nucleo originario dell'odierno fabbricato risale ai secoli XV-XVI e consta di numerosi ampliamenti e adattamenti successivi. Al piano terra vi erano sia ambienti usati come abitazione, sia altri ambienti usati come stalle e depositi; questi ultimi si trovano ad altezze diverse, a causa del dislivello del terreno su cui sorge la dimora. Mentre il primo piano "nobile" dagli ampi locali è destinato interamente a uso abitativo. Caratteristiche di questo complesso sono le garitte pensili, usate per scopi difensivi. Nell'insieme, questo processo di trasformazione dell'edificio iniziale ha portato a una struttura originale e atipica in rapporto alle altre masserie.
Il complesso di Jesce consta peraltro di un pregevole insediamento rupestre con struttura ad anfiteatro. Di particolare interesse storico-artistico è la cripta, posta al di sotto della masseria e collegata a quest'ultima, dedicata a San Michele Arcangelo, con affreschi raffiguranti episodi del ciclo mariano.
Costruita da Occidente a Oriente, per indicare ai pellegrini Gerusalemme, simbolo della cristianità. Nei pressi della masseria, è presente un insediamento di grotte e una cripta affrescata tra il XIV e il XVII, dedicata a San Michele Arcangelo. - 28 Masseria Marvulli, Strada Vicinale Azzarelli. Il complesso, è costituito da una masseria fortificata e da una cappella, costruita per permettere ai contadini di assistere alle funzioni religiose dei giorni festivi senza allontanarsi dai campi. La masseria presenta l'unico ingresso sul lato sud, sormontato da un arco a tutto sesto e da una caditoia, che serviva per colpire i nemici, stando allo stesso tempo al riparo. Le finestre sono concentrate al primo piano, dove probabilmente risiedeva il proprietario; mentre se ne trovano poche al piano terra, sempre per ragioni difensive. Attorno alla masseria, oltre alla cappella, si trovano numerosi jazzi (insiemi di recinti con muri a secco, costruiti per proteggere il bestiame). La cappella si caratterizza per la presenza di cavità sotterranee, usate come depositi.
- Masseria Solagne. La masseria, in origine era probabilmente destinata a ricovero per le pecore, ma successivamente vi sono stati aggiunti altri edifici ad uso abitativo ed agricolo. Nell'edificio principale il piano terra era destinato alla lavorazione casearia e a deposito agricolo; mentre il primo piano era usato come abitazione da parte del proprietario. La caratteristica principale di questo manufatto è però il torrino (usato come piccionaia), provvisto anche di merli e che permetteva di controllare la zona circostante. Sul lato destro della costruzione si trovavano manufatti destinati al ricovero del bestiame. Sul lato destro invece c'erano le dimore di pastori e lavoratori stagionali; delle stalle; e un pagliaio, cioè un ambiente utilizzato come deposito della paglia. Lo jazzo invece, la parte più antica di questa masseria, era distaccato rispetto a questo gruppo di edifici. Questa masseria infatti nacque come masseria per pecore, lungo un tratturo usato durante la transumanza: tale uso è testimoniato dalla presenza di dimore per pastori, e di ambienti destinati all'abitazione del funzionario, che riscuoteva le tasse legate all'uso della masseria.
- 29 Masseria Laudati, via Ceraso-Ruvo, cs 286, ☎ +393358329649. Questa masseria si caratterizza soprattutto per la presenza di una cappella con una volta a stella ornata da una croce di Malta con punte a coda di rondine e lo stemma della famiglia Laudati (un leone rampante) in posizione centrale. Sul fianco occidentale della cappella si trova il fabbricato principale del complesso, costruito nel Settecento, ma modificato nell'Ottocento, con l'aggiunta di fabbricati che chiudono la corte, mentre fu costruito un portale d'ingresso con arco. Esso deriva il suo disegno originario dal modello della masseria Jesce.
Eventi e feste
modifica- Federicus. fine aprile. Rievocazione medievale annuale in onore dell'Imperatore Federico II di Svevia, con numerosi stand di prodotti tipici, informazioni storiche, attività rievocative della vita medievale e corteo storico in costume.
- Festival dei Claustri.
- Festival nazionale del teatro comico. estate.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaSpettacoli
modifica- 1 Teatro Mercadante, Via dei Mille, 159, ☎ +390803101222. Costruito nel 1895 per onorare la memoria del compositore Saverio Mercadante, fu inaugurato il 17 settembre dello stesso anno e per l’occasione fu rappresentata l'opera “La Vestale”[70]. Chiuse nel 1990 per inadeguatezza alla nuova normativa in materia di sicurezza, fino al 2003, quando il Consorzio proprietario dell’immobile stipulò un accordo con la società privata Teatro Mercadante SRL, che a proprie spese provvide al recupero , riconsegnandolo alla città nel 2014.
Dove mangiare
modificaIl pane di Altamura, con le sue classiche forme alto (sckuanéte) e basso (uàsce), ha ricevuto nel 2005 il marchio DOP. Si prepara mescolando la semola rimacinata di grano duro rigorosamente locale con acqua, sale e lievito naturale, detto "lievito madre", che si ottiene facendo fermentare una piccola quantità di pasta di pane preparata in precedenza; si lascia riposare per qualche ora e, rispettando le tradizioni, viene cotto nei forni a legna.
I lambasciune (lampascione in italiano), sono dei bulbi di una pianta selvatica tipica dell'Italia meridionale, simili alla cipolla, dal sapore aspro e intenso, utilizzati come contorno per arrosti di carne. Sono degustati anche fritti, cotti sotto la cenere, lessati e conditi.
La lenticchia di Altamura è un'Indicazione Geografica Protetta, presenta caratteristiche peculiari rispetto alle altre lenticchie. Infatti ha un'ottima consistenza e un alto contenuto di ferro e proteine, facilità di cottura e soprattutto un profumo e un sapore unici, conferiti proprio dalla terra d'origine e difficili da ritrovare altrove.
Padre Peppe è un liquore prodotto per la prima volta da un frate cappuccino di nome Padre Peppe Ronchi alla fine del Settecento ed è oggi il più importante, famoso, diffuso e commercializzato liquore altamurano. Di colore marrone scuro, ha un sapore e un profumo molto intensi, ma ovviamente ciò dipende dalla preparazione e dagli ingredienti. Infatti, il liquore viene preparato con noci ancora verdi e immature e con l'aggiunta di spezie come la cannella a stecche, la noce moscata a pezzi (e non polverizzata), i chiodi di garafano e chicchi di caffè. La tradizione vuole che questa bevanda venga preparata tra il 13 e il 24 giugno.
Prezzi modici
modifica- 1 Antico Forno Santa Caterina, via Ambrogio Del Giudice 2, ☎ +39 389 5590660. Forno di comunità, utilizzato per la cottura di pane preparato da terzi, risalente al 1391; il più antico nel suo genere tra quelli ancora in funzione.
- 2 Pein Assutt, Corso Umberto I, 56, ☎ +39 080 3118313. Osteria nata nel 1963, in una sede differente da quella attuale e che era collocata nei pressi della Cattedrale. In questo luogo si potranno assaporare i gusti ed i piatti delle tradizioni pugliesi e più precisamente Altamurane, tramandate dai nonni degli attuali gestori dell'osteria.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Hotel San Nicola, Via Luca de Samuele Cagnazzi, 29.
- 2 B&B del Duomo, Via M. Giannelli, 22.
- 3 Hotel Svevia, Via Matera, 2.
- 4 Il Nido dei Falchi B&B, Corso Federico II di Svevia, 105.
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modifica- Altamura è situata a 20 km da Matera, città della Basilicata, che è stata designata capitale europea della cultura per il 2019.
- Gravina in Puglia
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Altamura
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Altamura