Libro

documento scritto costituito da un insieme di fogli stampati oppure manoscritti

Citazioni sul libro.

La Bibbia di Gutenberg

Citazioni

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  • A Lutsk ti ho comperato dei libri, le disse Yankel chiudendo la porta a prima sera, chiudendo fuori il resto del mondo.
    Non possiamo permetterceli, ribatté lei afferrando la borsa pesante. Domani dovrò restituirli.
    Non possiamo permetterci neanche di non averli. Qual è la cosa che possiamo permetterci di meno: averli o non averli? A mio parere, perdiamo in ogni caso. Meglio perdere con i libri. (Jonathan Safran Foer)
  • A volte, mentre passeggio, mi viene voglia di andare in una libreria. Entrare e trascorrere del tempo, prendendo ogni tanto un libro in mano, mi rilassa. Mi fa stare bene. Mi fa sentire sempre un po' più intelligente e interessante di come sono realmente. (Fabio Volo)
  • Abbiamo più che mai bisogno di libri, ma anche loro hanno bisogno di noi. Qual più bel privilegio di porci al loro servizio? (George Steiner)
  • – Ah, se potessi trovare il libro che contiene il vangelo della felicità...
    – Amico mio, nel nostro tempo si scrivono dei libri, ma non delle verità... (Carlo Maria Franzero)
  • Alcuni libri si debbono assaggiare, altri inghiottire, e altri pochi masticare e digerire. (Francesco Bacone)
  • All'infuori del cane, il libro è il migliore amico dell'uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere. (Groucho Marx)
  • Anche i piccoli libri hanno il loro destino. (Terenziano Mauro)
  • Anche quando apriamo un libro, siamo sempre in cerca di compensazioni. (Haruki Murakami)
  • C'è chi stima i libri dal loro peso, quasi che si scrivesse per fare esercizio di braccia più che di ingegno. (Baltasar Gracián)
  • C'era come la sensazione che mentre gli uomini vanno e vengono, nascono e muoiono, i libri invece godono di eternità. Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver. (Amos Oz)
  • Camerata, questo non è un libro, | chi tocca questo libro tocca un uomo, | (è forse notte? siamo soli forse qui insieme?) | Sono io quello che tu tieni e che ti tiene, | da queste pagine balzo tra le tue braccia – la morte mi fa risorgere. (Walt Whitman)
  • Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive. (Ray Bradbury)
  • Certi libri costituiscono un tesoro, un fondamento; letti una volta, vi serviranno per il resto della vita. (Ezra Pound)
  • Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
  • Chi sa leggere non guarda un libro, nemmeno se chiuso in uno scaffale, allo stesso modo di chi non sa leggere. (Charles Dickens)
  • Ciò che mi colpì, lì nell'orinatoio dalle parti dei giardini del Lussemburgo, fu quanto poca importanza ha il contenuto del libro. E il momento in cui lo si legge che importa, è il momento che contiene il libro, il momento che definitivamente e per sempre colloca il libro nell'ambiente vivo di una stanza. (Henry Miller)
  • Come è comodo e piacevole il mondo dei libri! Se non viene presentato come un obbligo allo studente, o se non è usato come un sedativo alla pigrizia, ma se vi si penetra con l'entusiasmo di un avventuriero! (Ray Stannard Baker)
  • Con un libro al capezzale, anche la morte è una tenera amante. (Rocco Scotellaro)
  • Costui, signore, non s'è mai cibato di nessuna delle prelibatezze che son racchiuse nel ventre dei libri; egli non ha mai mangiato carta, né ha mai bevuto inchiostro; il suo intelletto non è ben farcito. (William Shakespeare)
  • Da tante cose dipende la celebrità de' libri! (Alessandro Manzoni, I promessi sposi)
  • Dagli albori della storia fino a oggi i libri sono stati scritti con lo sperma, non col sangue mestruale. (Erica Jong)
  • Dai libri che leggi, posso giudicare della tua professione, cultura, curiosità, libertà. Dai libri che rileggi, conosco la tua età, la tua indole, quello che hai sofferto, quello che speri. (Ugo Ojetti)
  • Del resto un libro che non valga la pena di essere letto due volte non è neppure degno d'esserlo una volta sola. (Jean Paul)
  • Di certi libri la parte migliore è di gran lunga il dorso e la copertina. (Charles Dickens)
  • Di fronte alle novità tecnologiche, i libri tendono a rispondere aggrappandosi alla propria fondazione, all'essere fatti di segni di inchiostro impressi su carta da caratteri mobili. Possono decidere di ignorare deliberatamente lo spirito del tempo, e forse il tempo, per rimanerne fuori. (Giacomo Papi)
  • Di libri basta uno per volta, quando non è d'avanzo. (Alessandro Manzoni, I promessi sposi)
  • Domandano tutti come si fa a scrivere un libro: si va vicino a Dio e gli si dice: feconda la mia mente, mettiti nel mio cuore e portami via dagli altri, rapiscimi. Così nascono i libri, così nascono i poeti. (Alda Merini)
  • Dovete conservare con cura i libri e leggere. Perché i libri sono la vita e l'anima. Se non ci fossero i libri, il mondo sarebbe ignoranza. Leggete ad alta voce al popolo per il suo bene, perché certa gente non può leggere e scrivere. (Il colore del melograno)
  • E poi, a poco a poco, i romanzi cederanno il passo ai diari, alle autobiografie: libri avvincenti, purché chi li scrive sappia scegliere, fra ciò che egli chiama le sue esperienze, quella che davvero è esperienza, e il modo per raccontare veramente la verità. (Ralph Waldo Emerson)
  • È quasi uguale uccidere un uomo che uccidere un buon libro. Chi uccide un uomo uccide una creatura ragionevole, immagine di Dio; ma chi distrugge un buon libro uccide la ragione stessa. (John Milton)
  • È stato osservato che noi possiamo quasi sempre conoscere il valore morale d'un uomo rilevandolo dai libri che predilige, come dalle compagnie che frequenta: perché i libri, espositori di idee e di affetti, saranno scelti dagli uomini in conformità degli affetti, delle idee e delle inclinazioni che questi hanno. (Augusto Alfani)
  • E tutti i libri dovrebbero essere letti almeno due volte: la prima, per lasciarsi trasportare dal vento della curiosità e dalla passione, la seconda per approfondirne la conoscenza, meditarne il significato. (Alfredo Martini)
  • Esistono due motivi per leggere un libro: uno perché vi piace, l'altro è che potrete vantarvi di averlo letto. (Bertrand Russell)
  • Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di quelli che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti, quelli passati in compagnia del libro prediletto. Tutto ciò che li riempiva agli occhi degli altri e che noi evitavamo come un ostacolo volgare a un piacere divino: il gioco che un amico veniva a proporci proprio nel punto più interessante, l'ape fastidiosa o il raggio di sole che ci costringevano ad alzare gli occhi dalla pagina o a cambiare posto, la merenda che ci avevano fatto portar dietro e che lasciavamo sul banco lì accanto senza toccarla, mentre il sole sopra di noi diminuiva di intensità nel cielo blu, la cena per la quale si era dovuti rientrare e durante la quale non abbiamo pensato ad altro che a quando saremmo tornati di sopra a finire il capitolo interrotto. (Marcel Proust)
  • Gli uomini veramente grandi e buoni non muoiono mai, neppure in questo mondo. Preservato dai libri, il loro spirito passeggia ancora sulla terra. Il libro è una voce sempre viva; un sapiente a cui di continuo si dà ascolto. (Samuel Smiles)
  • Grande libro, grande malanno! (Callimaco)
  • Ho capito che i libri non sono mai finiti, che è possibile per alcune storie continuare a scriversi senza il loro autore. (Paul Auster)
  • Ho sempre pensato, e ho avuto spesso l'occasione di constatare, che per farsi un'idea precisa del carattere e dell'anima di un individuo che non si conosce, nulla havvi di meglio che dare uno sguardo ai pochi o molti libri da esso posseduti. Dimmi ciò che leggi e ti dirò chi sei… E se uno mi viene a dire che dei libri non si cura affatto, e non sa che farsene, e non ne tiene, io rispondo senz'altro con la massima sicurezza che è una bestia. (Carlo Mascaretti)
  • I bei libri non servono che a mettere addosso la paura di scriverne brutti. (Libero Bovio)
  • I libri aggiungono all'infelicità dell'uomo una profondità che scambiamo per consolazione. (Orhan Pamuk)
  • I libri letti con più gusto e con maggiore profitto e perciò non solo letti, ma riletti di quando in quando, sono quelli che ho acquistato con sacrifizio pecuniario, e di cui sono venuto in possesso dopo un periodo d'innamoramento, che non mi ha lasciato in pace, finché non ne ho fatto la conquista. (Domenico Bassi)
  • I libri mi piacciono perché non strillano, sono silenziosi, eppure dicono un sacco di cose. (Danilo Pennone)
  • I libri migliori [...] sono proprio quelli che ci dicono quel che già sappiamo. (George Orwell, 1984).
  • I libri "morti" stanno lì per anni, non cercati, dimenticati. Dietro a ogni dorso, in polvere cartacea, persiste il riassunto delle esistenze. Silenziose. Beato l'uomo capace di risvegliare un testo. Che equivale a resuscitare un morto. (Giuseppe Marcenaro)
  • I libri rendono libero chi gli vuol bene. (Vicente Espinel)
  • I libri servono a capire e a capirsi, e a creare un universo comune anche in persone lontanissime. (Susanna Tamaro)
  • I libri si moltiplicano senza fine ma il molto studio affatica il corpo. (Qoelet)
  • I libri sono come i figli, che bisogna almeno essere incinta per pensare di farli. (Tiziano Terzani)
  • I libri sono i migliori amici che l'uomo possa avere. Scegli quelli che preferisci; puoi contare su di loro in ogni momento; essi possono aiutarti nel tuo lavoro, nel tuo tempo libero, nei tuoi affanni. Li hai sempre vicino, ai tuoi ordini in casa tua. (Robert Baden-Powell)
  • I libri sono l'umanità stampata. (Barbara Tuchman)
  • I libri sono pieni delle parole dei saggi, degli esempi degli antichi, dei costumi, delle leggi, della religione. Vivono, discorrono, parlano con noi, ci insegnano, ci ammaestrano, ci consolano, ci fanno presenti ponendole sotto gli occhi cose remotissime alla nostra memoria... Se non ci fossero i libri noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; non avremmo conoscenza alcuna delle cose umane e divine; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini. (Cristoforo Moro)
  • I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro. (Carlos Ruiz Zafón)
  • I libri. Sono stati i miei grandi amici, perché non c'è di meglio che viaggiare con qualcuno che ha fatto già la stessa strada, che ti racconta com'era per paragonare, per sentire un odore che non c'è più, o che c'è ancora. (Tiziano Terzani)
  • I libri sono una bella cosa a modo loro, ma sono un ben misero surrogato della vita. (Robert Louis Stevenson)
  • I veri colti sono capaci di possedere migliaia di libri non letti senza perdere la calma o il desiderio di averne di più. (Gabriel Zaid)
  • Il bene di un libro sta nell'essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto. Questa biblioteca è nata forse per salvare i libri che contiene, ma ora vive per seppellirli. Per questo è diventata fomite di empietà. (Umberto Eco)
  • Il compito di un narratore è anzitutto quello di rappresentare. Un libro che si apre è come un sipario che si alza: i personaggi entrano in scena, la rappresentazione comincia. (Fausta Cialente)
  • Il giornalismo è un viaggio all'esterno di sé, i libri sono un viaggio dentro di sé. (Eugenio Scalfari)
  • Il grande torto dei giornalisti è di parlare solo dei libri nuovi, come se la verità fosse mai nuova. A me sembra che fino a quando non si siano letti tutti i libri antichi, non ci sia alcuna ragione di preferire i nuovi. (Montesquieu)
  • I libri sono equi: ti restituiscono ciò che gli dai. (Andrea Rossi)
  • Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande scrittore non deve, nel senso corrente, inventarlo, poiché esiste già in ciascuno di noi, ma tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono quelli di un traduttore. (Marcel Proust)
  • Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni. (Jorge Luis Borges)
  • Il libro, per Borges, ha un forte legame con la morte; esso contiene tanta vita, forse la vita in sé, ma come una tomba racchiude una persona amata. La scrittura stessa sembra talora una lapide funeraria. (Claudio Magris)
  • Il mio libro è poesia; e se non è, lo diverrà. (Henrik Ibsen)
  • Il mondo vivrebbe molto più facilmente senza libri che senza fogne. E ci sono posti sulla terra dove ce ne sono pochi degli uni e poche delle altre. Io naturalmente preferirei vivere senza fogne, ma io sono malato. Eppure mi alzo e mi sento un guscio vuoto. (Charles Bukowski)
  • Il valore dei libri varia secondo le circostanze. Un libro rilegato in cuoio è eccellente per affilare i rasoi; un libro piccolo, quintessenziale come li sanno fare gli scrittori della vecchia Europa, serve meravigliosamente per zeppare la gamba più corta di un tavolino traballante; un vecchio libro legato in pergamena, costituisce il migliore dei proiettili da lanciare contro i gatti importuni; finalmente un atlante dai grandi fogli di buona carta è quel che di meglio si possa desiderare per accomodare i vetri rotti. (Mark Twain)
  • In prigione avevo molto tempo per leggere. E farlo mi aiutava a non pensare. In quei cinque anni ho divorato più libri di quanti ne avrei letti nei venti successivi. Ma mi è sempre rimasta la curiosità di scoprire che gusto avessero certi libri assaporati da uomo libero. Come se rileggerli fosse il solo modo per riprendermi qualcosa che mi era stato sottratto. Perché i libri sono come le persone e cambiano a seconda del momento in cui li incontri. E chi può dire se sono loro a cambiare o se invece sei tu che, nel frattempo, sei diventato un altro... (Bruno Morchio)
  • In un libro gli uomini vogliono trovare se stessi, conoscersi, scuoprirsi, sentirsi confermati o respinti, discussi, nei loro odi ed amori, passioni, debolezze, ambizioni frustate o raggiunte, cadute, vittorie e sconfitte, i loro disinganni, le cose andate bene, quelle andate alla rovescia, e facendone il bilancio quelle andate male in proporzione molto più grande, giacché le persone felici hanno poco tempo da leggere e meno da scrivere, e perché l'uomo ama la lotta al disopra della felicità. E tutto incanalare e condurre verso una cima fulgente: la poesia. È il viatico che deve portare un libro alla moltitudine. (Aldo Palazzeschi)
  • Io dico, e credo, e facile mi sarebbe il provare; che il libro è e deve essere la quintessenza del suo scrittore e che se non è tale, egli sarà cattivo, debole, volgare, di poca vita e di effetto nessuno. (Vittorio Alfieri)
  • Io non leggo mai, non leggo libri, cose... pecché che comincio a leggere mo' che so' grande? Che i libri so' milioni, milioni, non li raggiungo mai, capito? pecché io so' uno a leggere, là so' milioni a scrivere, cioè un milione di persone e io uno mentre ne leggo uno... ma che m'emporta a me? (Massimo Troisi)
  • Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo di averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei. (Carlo Dossi)
  • L'apertura di un libro o l'ascolto di una lezione può avere effetti catastrofici sulle idee. Si possono sfogliare i libri di una biblioteca come se si fosse alla ricerca di un vulcano, per poi ricordarci di come diventassimo attivi per avvalerci della nuova idea o, a seconda delle preferenze, per evitare i pericoli che essa comporta. (William Bartley III)
  • La democrazia non si impone con i carri armati, non dobbiamo usare la forza ma i libri. La cultura della coscienza democratica passa attraverso la creatività dell’arte. Su questo dobbiamo lavorare altrimenti diventiamo un popolo che copia. (Dalù)
  • Io odio i libri; essi non insegnano che a parlare di quello che non si sa. (Jean-Jacques Rousseau)
  • La duplice scortesia del lettore nei confronti dell'autore consiste nel lodare il secondo libro di costui a spese del primo (o viceversa) e nel volere che l'autore gliene sia grato. (Friedrich Nietzsche)
  • La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con i migliori uomini dei secoli passati, che ne sono stati gli autori, e anzi una conversazione premeditata, in cui essi ci fanno conoscere soltanto i loro migliori pensieri. (Cartesio)
  • La prefazione è quella cosa che si scrive dopo, si stampa prima, e non si legge né dopo né prima. (Pitigrilli, alias Dino Segre)
  • La prima sosta di una bella vita si spenda nel parlare con i morti; noi nasciamo per apprendere e per conoscerci, e i libri, servendoci fedelmente, fan di noi persone. (Baltasar Gracián)
  • Le persone non possono avere fame di libri, quando il loro stomaco è vuoto. (Doris Lessing)
  • Leggo per legittima difesa. (Woody Allen)
  • Libri, i bambini del cervello. (Jonathan Swift)
  • Ma alla fin fine, se lo debbo dire, io penso che a dischiudermi la vita sono stati in gran parte i libri. Non le grammatiche o i vocabolari ma tutte le opere in cui vive qualche sentimento. (Cesare Pavese)
  • Milioni di libri non servono a niente | se servono solo a nutrire una mente che mente. (Brunori Sas)
  • Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato. (Elias Canetti)
  • Nei libri Dio stesso, illimitato e altissimo, si lascia comprendere e onorare; in loro si svela la natura del cielo, della terra e dell'inferno; nei libri si vedono le leggi che reggono la vita civile, si distinguono le funzioni delle gerarche celesti e vi si disegnano le tirannidi degli angeli malvagi; non li superano le idee platoniche e neppure la cattedra di Cratone basterebbe a racchiuderli. Nei libri ritrovo vivi i morti, nei libri prevedo il futuro, nei libri trovo le geometrie dell'arte bellica e dai libri escono le leggi della pace. Nel tempo tutto si consuma e marcisce e Saturno non si stanca di divorare i suoi figli: l'oblio seppellirebbe ogni gloria terrena se Dio non vi avesse posto rimedio inventando i libri. (Richard de Bury)
  • Nella mia vita ho subito microtraumi da libri. (Franco Scoglio)
  • Nessun libro finisce; i libri non sono lunghi, sono larghi. (Giorgio Manganelli)
  • Nessuna barriera dei sensi mi priva dei dolci e graziosi discorsi dei miei amici libri. Loro mi parlano senza imbarazzo, né difficoltà. (Helen Keller)
  • Non c'è bisogno che vi ricordi [discorso di Kien, studioso di sinologia, ai libri della sua biblioteca] in modo particolareggiato la storia antichissima e superba delle vostre sofferenze. Scelgo soltanto un esempio per mostrarvi in maniera persuasiva quanto vicini siano odio e amore. La storia d'un paese che tutti noi in egual misura veneriamo, di un paese in cui voi avete goduto delle più grandi attenzioni e dell'affetto più grande, di un paese in cui vi si è tributato persino quel culto divino che ben meritate, narra un orribile evento, un crimine di proporzioni mitiche, perpetrato contro di voi da un sovrano diabolico per suggerimento di un consigliere ancor più diabolico. Nell'anno 213 avanti Cristo, per ordine dell'imperatore cinese Shi Hoang-ti − un brutale usurpatore che ebbe l'ardire di attribuire a se stesso il titolo di "Primo, Augusto, Divino" − vennero bruciati tutti i libri esistenti in Cina. Quel delinquente brutale e superstizioso era per parte sua troppo ignorante per valutare esattamente il significato dei libri sulla base dei quali veniva combattuto il suo tirannico dominio. (Elias Canetti)
  • Non c'è libro tanto cattivo che in qualche sua parte non possa giovare. (Plinio il vecchio)
  • [Il libro] non ci rimane che ripercorrerlo parola per parola garantendo tautologicamente una intelligenza ineccepibile. (Francesco Gnerre)
  • Non esistono libri morali o immorali come la maggioranza crede. I libri sono scritti bene, o scritti male. Questo è tutto. (Oscar Wilde)
  • Non posso vivere senza libri (Thomas Jefferson)
  • Non so che sia un libro: ma penso che saggiamente agissero quei cuneiformi che, per via della chiodosa grafia, ne improntavano spessi e argillosi poi ben cotti mattoni; ogni pagina, trecento delle nostre. È inganno tipografico, che una pagina abbia lo spessore esiguo su cui, su entrambi i lati, si stampa. Direi che la pagina comincia da quella esigua superficie in bianco e nero, ma si dilunga e si dilata e sprofonda, ed anche emerge e fa bitorzoli, e cola fuori dai margini. (Giorgio Manganelli)
  • Non so immaginare che un libro possa essere buono, se non fa diventare buoni i suoi lettori. (Jean-Jacques Rousseau)
  • Ogni libro degno di questo nome, se funziona realmente, funziona all'interno di una cinta chiusa, e la sua massima virtù è di recuperare e reincorporare – modificate – tutte le energie che libera, e di ricevere in cambio, riflesse, tutte le onde che emana. È questa la differenza con la vita, incomparabilmente più ricca e più varia, in cui la regola è però l'irradiamento e la dispersione sterile nell'illimitato. Spazio chiuso del libro: se è troppo ristretto, è il segno della sua debolezza. Ma se è anche ermetico, è il segno della sua efficacia. Il prefisso auto è sempre la parola chiave, quando si cerca di analizzare più da vicino la «magia» romanzesca: autoregolazione, autofecondazione, autorianimazione. Occorre che in ogni momento l'energia emessa da ogni particella si riverberi su tutta quanta la massa. (Julien Gracq)
  • Ogni libro è letto | ma ogni letto non è anche un libro. (Bruno Munari)
  • Ogni nuovo libro danneggia quelli già usciti. Che rimorso, rubare un solo lettore ai classici. (Marcello Marchesi)
  • Ogni volta che leggo un libro è come se l'autore avesse rubato una parte di me che credevo di conoscere solo io. Un giorno scriverò io un libro e succederà a qualcun altro. (Number 23)
  • Ogni volta che prendiamo in mano un libro, cancelliamo i nostri confini personali. (Taiye Selasi)
  • Per giudicare alla prima prima che tutto è vecchio e trito in un libro convien sapere dell'autore se nel generale à l'abito di pensar di suo capo. (Terenzio Mamiani)
  • Per produrre un possente libro, bisogna scegliere un tema possente. Non si potrà mai scrivere libro grande e duraturo sulla pulce, anche se molti sono coloro che l'hanno tentato. (Herman Melville)
  • Per quanti uomini la lettura d'un libro è stata l'inizio d'una nuova era nella loro vita! (Henry David Thoreau)
  • Per scrivere un libro nel terzo millennio ci vuole una smisurata superbia. Basta entrare in una biblioteca comunale e guardare le vetrine di un cartolaio per capire che il mondo non ha bisogno di un volume in più. (Luigi Pintor)
  • Quando compro un libro, io leggo l'ultima pagina per prima: così, se moio prima di finire, so quello che succede. (Harry ti presento Sally)
  • Quando si diventa vecchi si commentano i grandi libri. Gli stessi che da giovani abbiamo provato a sviscerare. Non essendoci riusciti, ci abbiamo riprovato. Li abbiamo lasciati stare. Li abbiamo dimenticati. E ora sono qui di nuovo. Ce li siamo meritati con anni e anni di oblio. Ne contempliamo la magnificenza. Parliamo con loro. Adesso, pensiamo, dovremmo poter ricominciare a vivere per comprendere uno solo di questi libri. (Elias Canetti)
  • Quando scrivo sono cosciente che un libro ha il potere di cambiare la vita a una persona o influenzare le sue azioni; la parola ha la capacità di imprimersi in una persona, fissare pensieri, idee, trasformarsi in sentimento fino a divenire esperienza di vita. (Hernán Huarache Mamani)
  • Quando siamo soli, liberi da ogni altro pensiero, che cosa potremmo fare di meglio se non immergerci nei libri, dove sono tante cose interessantissime da sapersi, o efficacissime per una vita virtuosa e santa? (Pier Paolo Vergerio il vecchio)
  • Quanto più s'allarga la nostra conoscenza dei buoni libri, tanto più si restringe il cerchio degli uomini la cui compagnia è gradita. (Ludwig Feuerbach)
  • Quanto più un regista ammira e stima un libro, tanto più trova difficile mettervi del suo. (Luigi Comencini)
  • Quanti bei libri sono lasciati nel dimenticatoio per colpa dell'inefficacia del loro attacco! (Edgar Allan Poe)
  • Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. (J. D. Salinger)
  • Quindi, i libri sono reali anche per me; mi collegano non solo ad altre menti ma alla visione di altre menti, a ciò che quelle menti comprendono e vedono. (Philip K. Dick)
  • Riflettiamo infine su come nei libri il sapere sia a portata di mano, quanto sia semplice e misterioso insieme; con quanta tranquillità, senza falsi pudori ci spogliamo davanti a loro della nostra ignoranza. I libri sono maestri che ci educano senza bacchetta né verga, senza strepiti né rabbia e non voglion favori né soldi! Se ti avvicini loro, non dormono e non sfuggono se li interroghi per sapere! Non ti riprendono se sbagli e non ti ridono in faccia per la tua ignoranza! (Richard de Bury)
  • S'apri il mio libro guardati, lettore | da le insidie che ovunque io t'ho celato; | bada che in ogni pagina è un odore | che si ricorda troppo di peccato. | E tu, lettrice, se non hai provato | quella perversità detta l'amore, | chiudi il mio libro dove tutto è osato | e dal fuoco purificato. (Nicola Lisi)
  • Sarebbe bene comprare libri, se insieme si potesse comprare il tempo per leggerli, ma di solito si scambia l'acquisto di libri per l'acquisizione del loro contenuto. (Arthur Schopenhauer)
  • Scelgo i libri in base al soggetto, non all'autore. Sono interessata a tutto. Un vecchio testo sbiadito sulla navigazione costiera del 1919 può catturarmi quanto un volume di geologia o un manoscritto inedito sui cowboy. (Annie Proulx)
  • – Scusami, sai, ma come si fa a interessarsi a un libro in cui non vi è neanche una figura?
    – Mia cara bambina, ci sono tanti libri interessanti anche senza figure, a questo mondo.
    – A questo mondo, forse. Ma nel mio mondo, i libri sarebbero fatti solo di figure. (Alice nel Paese delle Meraviglie)
  • Se fossi un detenuto, vorrei un libro per volar via, oltre le mura del carcere. (Peppe Lanzetta)
  • Se leggi un libro con distrazione, per passatempo, esso farà scorrere il suo contenuto su di te come sul marmo l'acqua che ai primi raggi del sole evapora senza lasciare traccia. (Andrea Rossi)
  • Se mai mi utilizzate in un libro, romanzate, romanzate! Se no, tutto odorerebbe di morte, dalla A alla Z. (Maxence Van der Meersch)
  • Se si leggono libri come si stanno ad ascoltare gli amici, ciò che si legge allieterà e consolerà come soltanto gli amici sanno fare. (Hermann Hesse)
  • Se vogliamo capire un libro, un quadro o un pensiero, dobbiamo portare consciamente o inconsciamente dentro di noi tutti gli altri libri, quadri e pensieri della terra. (Pietro Citati)
  • Si criticano un uomo, un libro, con la stessa massima asprezza quando se ne disdegnano gli ideali. (Friedrich Nietzsche)
  • Solo i libri scritti con la calligrafia cifrata dei cieli, solo i libri che nessuno può dissigillare completamente, continuano a infuocare per secoli i nostri pensieri. (Pietro Citati)
  • Sono convinto, Lucas, che ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e per nient'altro. Un libro geniale o un libro mediocre, non importa, ma colui che non scriverà niente è un essere perduto, non ha fatto altro che passare sulla terra senza lasciare traccia. (Ágota Kristóf)
  • Sono i libri che un uomo legge, quelli che lo accusano maggiormente. (Victor Hugo)
  • Spesso fo legare il libro non potendo legare l'autore. (Libero Bovio)
  • Spesso nella tua vita tu troverai che un libro è migliore amico di un uomo. (Luigi Settembrini)
  • Tale è la sorte disgraziata di ogni libro prestato: perduto spesso, sciupato sempre. (Michel Théodore Leclercq)
  • Tante divergenze sui libri di guerra sono possibili perché si fa confusione tra documento storico e opera d'arte. Il fedele documento storico, nel senso che l'intendono certuni, è una chimera. (Mario Praz)
  • Troppi libri sono dispersivi. (Lucio Anneo Seneca)
  • Tu vivi in una specie di mondo incantato dove la vita è un libro che nessuno si prende la responsabilità di aver scritto. Qualunque idiota lo sa che i libri sono migliori della vita ed è per questo che sono libri. (Una canzone per Bobby Long)
  • Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso. Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno, sole stelle luna. Perché la luce che cercavi vive dentro di te. La saggezza che hai cercato a lungo in biblioteca ora brilla in ogni foglio, perché adesso è tua. (Hermann Hesse)
  • Tutti quei talenti stampati a morte […] In ogni libro scopriamo con orrore un uomo che gli stampatori hanno stampato a morte, che gli editori hanno pubblicato a morte, che i lettori hanno letto a morte. (Thomas Bernhard)
  • Un libraio che non vende libri ma li legge ad alta voce. E li legge a un ragazzo, l'unico che abbia orecchie per lui. Saffo, Pessoa, Tolstoj, Rimbaud... Perché «tutte le parole scritte dagli uomini sono forsennato amore non corrisposto; sono un diario frettoloso e incerto che dobbiamo riempire di corsa, perché tempo ce n'è poco. Un immenso diario che teniamo per Dio, per non recarci a mani vuote all'appuntamento». (Roberto Vecchioni)
  • Un libro buono può insegnarti tanto. Leggere è come ingerire un'altra vita. (Caitlin Moran)
  • Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi. (Franz Kafka)
  • Un libro è un amico che non inganna mai. (Tibulle Desbarreaux-Bernard)
  • Un libro è un deposito di suggestioni e di immagini che ogni lettore usa come vuole. (Antonio Tabucchi)
  • Un libro è una follia a due con il lettore. (António Lobo Antunes)
  • Un libro non è mai finito. È sempre lì, in attesa che qualcuno lo migliori ancora dopo una nuova lettura. (Richard Bach)
  • Un libro non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire. (Gesualdo Bufalino)
  • Un libro, per triste che sia, non può essere triste come una vita. (Ágota Kristóf)
  • Un libro può essere divertente con molti errori o molto noioso pur senza contenere una sola assurdità. (Oliver Goldsmith)
  • All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri, | io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli, | poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli.
  • Dentro di noi c'è un libro bianco e nero | che io mi fermo a leggere ogni tanto | quando non son sicuro del sentiero, | perché è lì che è scritto tutto quanto!
  • Ma se tu rifiuterai | di giocare all'attore | forse un libro scriverai | come libero autore, | e tu forse parlerai | di orizzonti più vasti.
  • I critici generalmente diventano tali non in virtù della loro predisposizione a questo compito, ma per la loro incapacità di fare qualunque altra cosa. I libri dovrebbero essere processati da un giudice e dai giurati come se fossero dei crimini, e bisognerebbe ascoltare le argomentazioni di entrambe le parti.
  • I libri vecchi sono appena usciti per chi non li ha letti.
  • Non sono io che faccio libri, sono loro che crescono; vengono da me e insistono per essere scritti a modo loro.
  • Forse, in fondo, il primo libro è il solo che conta, forse bisognerebbe scrivere quello e basta, il grande strappo lo dài solo in quel momento, l'occasione di esprimerti si presenta solo una volta, il nodo che porti dentro o lo sciogli quella volta o mai più. Forse la poesia è possibile solo in un momento della vita che per i più coincide con l'estrema giovinezza. Passato quel momento, che tu ti sia espresso o no (e non lo saprai se non dopo cento, centocinquant'anni; i contemporanei non possono essere buoni giudici), di lì in poi i giochi son fatti, non tornerai che a fare il verso agli altri o a te stesso, non riuscirai più a dire una parola vera, insostituibile...
  • Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall'esser definito; e questa definizione poi dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne.
  • In gioventù ogni libro nuovo che si legge è come un nuovo occhio che si apre e modifica la vista degli altri occhi o libri-occhi che si avevano prima.
  • Le letture e l'esperienza di vita non sono due universi ma uno. Ogni esperienza di vita per essere interpretata chiama certe letture e si fonde con esse. Che i libri nascano sempre da altri libri è una verità solo apparentemente in contraddizione con l'altra: che i libri nascano dalla vita pratica e dai rapporti tra gli uomini.
  • Un libro (io credo) è qualcosa con un principio e una fine (anche se non è un romanzo in senso stretto), è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare, magari perdersi, ma a un certo punto trovare un'uscita, o magari parecchie uscite, la possibilità di aprirsi una strada per venirne fuori.
  • Guai al libro che si può leggere senza interrogarsi per tutto il tempo sull'autore!
  • Io credo che un libro debba essere davvero una ferita, che debba cambiare in qualche modo la vita del lettore. Il mio intento, quando scrivo un libro, è di svegliare qualcuno, di fustigarlo. Poiché i libri che ho scritto sono nati dai miei malesseri, per non dire dalle mie sofferenze, è proprio questo che devono trasmettere in qualche maniera al lettore. No, non mi piacciono i libri che si leggono come si legge un giornale: un libro deve sconvolgere tutto, rimettere tutto in discussione.
  • Un libro che lascia il lettore uguale a com'era prima di leggerlo è un libro fallito.
  • Un libro è fecondo e durevole solo se è suscettibile di più interpretazioni diverse. Le opere che si possono definire sono essenzialmente effimere. Un'opera vive grazie ai malintesi che provoca.
  • Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte.
  • I libri non sono strumenti di perfezione, ma barricate contro il tedio.
  • I libri più intelligenti dicono le stesse cose dei libri più stupidi, solo che gli autori sono diversi.
  • I libri seri non istruiscono, interrogano.
  • Un libro che non abbia Dio, o l'assenza di Dio, come protagonista clandestino, è privo d'interesse.
  • È così irritante essere letti come un libro sbagliato quando quello giusto non è a portata di mano.
  • Sono lieta che ci siano i Libri. Sono migliori del Cielo perché quello è ineluttabile mentre di questi si può fare a meno.
  • Non c'è Vascello che eguagli un Libro | per portarci in Terre lontane | né Corsieri che eguaglino una Pagina | di scalpitante Poesia – | è un Viaggio che anche il più povero può fare | senza paura di Pedaggio – | tanto frugale è il Carro | che porta l'Anima dell'Uomo.
  • I libri, estrema risorsa dell'esilio. Un libro è una finestra dalla quale si evade.
  • La ricompensa dei libri sta nel fatto d'esser letti. Niente di più triste che una biblioteca piena di libri le cui pagine non sono nemmeno sfogliate, le cui rilegature disseccate reclamano tristemente la carezza delle mani, in mancanza della quale si screpolano, si spellano e si distaccano dal volume disonorato che non ha potuto dir nulla di ciò che sapeva e muore nell'oblio.
  • Ogni vero libro esce dal silenzio – interiore, esteriore, assoluto. Se non c'è questo silenzio originario, non può uscire che rumore, rumore di frasi vuote, nulla. È quello che vediamo ai nostri giorni.
  • Cosa avete fatto dodici volte nell'ultimo anno di così bello, a parte leggere libri? Bugiardi.
  • Ho capito che i libri non sono squadre sportive e che quindi non devono competere tra loro.
  • La nostra fame di libri è uguale alla nostra fame di cibo.
  • I libri fecero diventare dotti alcuni, altri pazzi.
  • Non so saziare la brama di aver libri, avvegnaché già molti, e forse più del bisogno io ne possegga. Ma avvien de' libri, quello che di tutte le cose: più ti vien fatto cercando trovarne, e più l'avidità d'averne altri ti punge: anzi ne' libri v'è alcun che di singolare. L'oro, l'argento, le gemme, le ricche vesti, i marmorei palagi, il terreno ben colto, le dipinte tele, il bardato corsiero ed altre cose delle sì fatte dànno un piacere per dir così muto e superficiale: i libri ti recano un interno diletto, parlano teco, ti consigliano, e a te per certa viva e penetrante familiarità si congiungono.
  • Ora questi, ora quelli io interrogo, ed essi mi rispondono, e per me cantano e parlano; e chi mi svela i segreti della natura, chi mi dà ottimi consigli per la vita e per la morte, chi narra le sue e le altrui chiare imprese, richiamandomi alla mente le antiche età. E v'è chi con festose parole allontana da me la tristezza e scherzando riconduce il riso sulle mie labbra; altri m'insegnano a sopportar tutto, a non desiderar nulla, a conoscer me stesso, maestri di pace, di guerra, d'agricoltura, d'eloquenza, di navigazione; essi mi sollevano quando sono abbattuto dalla sventura, mi frenano quando insuperbisco nella felicità, e mi ricordano che tutto ha un fine, che i giorni corron veloci e che la vita fugge. E di tanti doni, piccolo è il premio che mi chiedono: di aver libero accesso alla mia casa e di viver con me, dacché la nemica fortuna ha lasciato loro nel mondo rari rifugi e pochi e pavidi amici.
  • Il libro è la sola icona iconoclasta.
  • Il libro è un lembo di silenzio nelle mani del lettore. Chi scrive tace. Chi legge non rompe il silenzio.
  • Le due grandi invenzioni: la grotta nella montagna, il libro nel linguaggio.
  • Nessuno dei libri che ho letto regge il bagliore del giorno. Ma i libri valgono la candela che si usa leggendoli. Creature seminotturne.
  • Tutti i libri non si degradano in eguale modo. Alcuni slanciano le mani fuori dal tempo. Strana vegetazione sono le opere. Strane stagioni le letture.
  • Analizzare un libro! Cosa si direbbe di un invitato che, mangiando una pesca matura, ne tirasse i pezzi fuori di bocca per riguardarli bene?
  • Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza d'essere ancora felice.
  • Salgo su una sedia per frugar nella libreria, e, se vedo un libro stracciato, prendo sempre quello.
  • Si entra in un libro come in un treno, con qualche occhiatina dietro, con qualche esitazione e con la noia di cambiare luogo e idee. Come andrà il viaggio? Come sarà il libro?
  • Un cattivo libro è sempre meglio di una buona commedia.
  • Colui che tratti i libri, sia quelli contenenti argomenti profani che divini, senza alcun rispetto ed attenzione, darà prova di non amare neppure il sapere in essi contenuto.
  • Esistono libri che suscitano in noi il desiderio di una felicità futura, che alleviano le miserie del presente stato di esilio, che allontanano dal vizio instillando la virtù, che danno forza nelle sventure e che rendono fruttuoso il trascorrere del tempo.
  • Non esiste alcuna norma che proibisca di possedere molti libri.

Proverbi

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  • Se non hai letto da tre giorni un libro le tue parole diventano scialbe. (Cinese)
  • Un libro è un giardino che ci portiamo con noi in tasca. (Arabo)
  • Un uomo senza libri è cieco. (Islandese)
 
Carl Spitzweg (1808 – 1885)
  • Chi ha libri, ha labbra.
  • Chi non sa tenere il libro, non lo sa neanche leggere.
  • Da un libro vuoto non si raccoglie saviezza.
  • È meglio un libro corretto che bello.
  • Fa viver dopo morto il libro dotto.
  • Grosso libro, grosso guaio.
  • I buoni libri sono i migliori compagni.
  • I cattivi libri e la caccia sono la rovina della gioventù.
  • I libri non esauriscono le parole; le parole non esauriscono le idee.
  • I libri parlano allo spirito, gli amici al cuore, il cielo all'anima, e tutto il resto agli orecchi.
  • I libri sono all'anima ciò che gli alimenti sono al corpo.
  • I libri, come gli amici, devono essere pochi e ben scelti.
  • Il libro del "può essere" ha molte pagine.
  • Il libro più grosso è quello dei perché.
  • Il libro serrato non fa l'uomo letterato.
  • La libreria non fa l'uomo dotto.
  • Non bisogna giudicare un libro dal suo titolo.
  • Non c'è cosa più bella d'un bel libro.
  • Non v'è peggior ladro d'un cattivo libro.
  • Ogni volta che apri un libro, qualcosa impari.
  • Per mezzo dei libri i morti insegnano ai vivi.
  • Più grosso è il libro, più sottile è lo spirito.
  • Tale è la sorte del libro prestato: spesso è perduto, ed ognora guastato.
  • Un buon libro è un buon amico.
  • Voler imparare senza libro, è come voler attingere acqua senza secchio.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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