Ottomila
Gli ottomila sono le quattordici montagne della Terra che superano gli ottomila metri di altitudine sopra il livello del mare, con i rispettivi massicci montuosi, tutti collocati nell'Asia centro-meridionale (Nepal, Cina, Pakistan e India): nove nell'Himalaya, quattro nel Karakorum e uno nel Kashmir.
«Un Ottomila è tuo solo quando ne sei sceso, prima sei tu che gli appartieni»
Caratteristiche
modificaLa lista ufficiale è stata calcolata negli anni trenta del Novecento sulla base del concetto di massiccio, venendo ad assumere un elevato significato simbolico nei Paesi in cui è in vigore il sistema metrico decimale (in Gran Bretagna o in alcuni Paesi asiatici, per esempio, ha un significato meno evocativo poiché, nella pratica, tale soglia perde di significato) con la sua notorietà che è comunque divenuta con il tempo planetaria, raggruppando ugualmente le quattordici montagne più alte del mondo (se venisse applicato il concetto di vetta, includendo cioè tutte le cime che, anche all'interno dello stesso massiccio, superano gli ottomila, la lista si allargherebbe a 22 secondo il criterio attualmente utilizzato sulle Alpi, o raggiungerebbe numeri diversi, secondo altre considerazioni[1][2][3][4]).
Molte di queste montagne hanno segnato la storia dell'alpinismo moderno d'alta quota nella seconda metà del XX secolo (himalayismo), avendo rappresentato delle vere e proprie sfide per gli alpinisti più esperti di tutto il mondo: la prima ascesa di un ottomila è stata compiuta da Maurice Herzog e Louis Lachenal, che hanno conquistato la vetta dell'Annapurna I il 3 giugno 1950, l'ultimo ottomila scalato è stato lo Shisha Pangma il 2 maggio 1964, mentre il primo uomo ad avere scalato tutte le cime è stato l'italiano Reinhold Messner, che ha terminato l'impresa nel 1986.
Lista dei 14 ottomila
modificaLa lista seguente contiene l'elenco dei 14 massicci superiori agli ottomila metri e i rispettivi primi scalatori.
Nome | Altezza[5] | Luogo[5] | Prima scalata[5] | Prima scalata invernale | Prima scalata senza ossigeno | Statistiche (marzo 2012)[6] | Mortalità pre-1990[7] | Mortalità 1990–2003[7] | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Data | Scalatore | Data | Scalatore | Data | Scalatore | Scalate | Decessi | Decessi⁄Scalate | |||||
Everest | 8848 m | 29 maggio 1953 | 17 febbraio 1980 | 8 maggio 1978 | 5 656 | 223 | 3,9% | 37% | 4,4% | ||||
K2 | 8611 m | 31 luglio 1954 |
Achille Compagnoni |
16 gennaio 2021 |
Nirmal Purja |
6 settembre 1978 | Louis F. Reichardt | 306 | 81 | 26,5% | 41% | 19,7% | |
Kangchenjunga | 8586 m | 25 maggio 1955 | 11 gennaio 1986 | 16 maggio 1979 | 283 | 40 | 14,1% | 21% | 22% | ||||
Lhotse | 8516 m | 18 maggio 1956 | 31 dicembre 1988 | Krzysztof Wielicki | 11 maggio 1977 | Michel Dacher | 461 | 13 | 2,8% | 14% | 2% | ||
Makalu | 8462 m | 15 maggio 1955 | 9 febbraio 2009 | 6 ottobre 1975 | Marjan Manfreda | 361 | 31 | 8,6% | 16% | 8,5% | |||
Cho Oyu | 8201 m | 19 ottobre 1954 | 12 febbraio 1985 | Prima scalata realizzata direttamente senza O2 | 3 138 | 44 | 1,4% | ||||||
Dhaulagiri I | 8167 m | Nepal | 13 maggio 1960 |
Kurt Diemberger |
21 gennaio 1985 | Prima scalata realizzata direttamente senza O2 | 448 | 69 | 15,4% | 31% | 11% | ||
Manaslu | 8163 m | Nepal | 9 maggio 1956 | 12 gennaio 1984 | 25 aprile 1972 | Reinhold Messner | 661 | 65 | 9,8% | 35,16% | 13,42% | ||
Nanga Parbat | 8126 m | Pakistan | 3 luglio 1953 | Hermann Buhl | 26 febbraio 2016 | Prima scalata realizzata direttamente senza O2 | 335 | 68 | 20,3% | 77% | 5,5% | ||
Annapurna I | 8091 m | Nepal | 3 giugno 1950 | 3 febbraio 1987 | Prima scalata realizzata direttamente senza O2 | 191 | 61 | 31,9% | 66% | 19,7% | |||
Gasherbrum I (Hidden Peak) |
8068 m | 5 luglio 1958 | 9 marzo 2012 | 10 agosto 1975 | 334 | 29 | 8,7% | 15,5% | 8,75% | ||||
Broad Peak | 8047 m | 9 giugno 1957 |
Fritz Wintersteller |
5 marzo 2013 | Prima scalata realizzata direttamente senza O2 | 404 | 21 | 5,2% | 5% | 8,6% | |||
Gasherbrum II | 8035 m | 7 luglio 1956 | 2 febbraio 2011 | Prima scalata realizzata direttamente senza O2 | 930 | 21 | 2,3% | 7,8% | 0,44% | ||||
Shisha Pangma | 8027 m | Cina | 2 maggio 1964 |
Hsu Ching |
14 gennaio 2005 | Prima scalata realizzata direttamente senza O2 | 302 | 25 | 8,3% | 2% | 16,8% |
Alpinismo degli Ottomila
modificaDifficoltà di scalata
modificaSono considerate tra le montagne più rischiose da scalare al mondo, sia per le difficoltà tecniche, sia per l'elevata altitudine che si raggiunge e i dislivelli da superare[10]: la quota altimetrica al di sopra degli ottomila metri è infatti comunemente nota agli alpinisti come la "zona della morte" a causa delle condizioni atmosferico-meteorologiche avverse ovvero per l'estrema rarefazione dell'aria, del freddo intenso (fino a 40-50 gradi sottozero) e del forte vento (per esempio corrente a getto[11]), che rendono difficile la respirazione polmonare anche a riposo e lo smaltimento della stanchezza psico-fisica accumulata nella precedente ascesa; per questo motivo, assieme alle difficoltà tecniche, tutte le vette possiedono un loro indice di mortalità, periodicamente aggiornato, inteso come rapporto tra vittime e tentativi totali di scalata, a testimonianza dell'estrema difficoltà e pericoli nella scalata.
L'ascesa di un ottomila richiede dunque un'accurata preparazione psico-fisica e un'esperienza di alta quota, oltre a una procedura di acclimatamento per evitare di incorrere nel pericoloso mal di montagna; altri rischi sono l'ipotermia e il congelamento oltre ovviamente a quelli dovuti agli aspetti morfologici dell'alta montagna (valanghe, crepacci, distacco di seracchi, cornici di neve, frane e dirupi); durante la scalata gli alpinisti possono ricorrere o meno all'uso di bombole di ossigeno a supporto della respirazione: in principio si è fatto sempre uso delle bombole e solo successivamente si è passati a scalate senza di esse, caratteristica questa facente parte dello stile alpino; tipico inoltre è l'allestimento di campi a varie quote durante la scalata, che normalmente si effettua in più giorni.
Scalatori di tutti i massicci
modificaSolo un totale di circa trenta scalatori ha completato con successo tutte le scalate; pochi di questi non hanno mai usato ossigeno supplementare oppure hanno effettuato l'impresa in stile alpino o entrambe le cose: il primo uomo ad avere completato quest'ultima impresa è stato l'italiano Reinhold Messner, completandola il 16 ottobre 1986; l'anno seguente Jerzy Kukuczka, in competizione con Messner, fu il secondo uomo a scalarli allo stesso modo, ma complessivamente in un lasso temporale molto più breve.
La prima donna ad avere completato i 14 massicci è stata invece la spagnola Edurne Pasaban, il 17 maggio 2010, che ha scalato le cime senza ossigeno supplementare (eccetto che in discesa dall'Everest e dal Kangchenjunga e facendo però uso in molti casi di grosse spedizioni di supporto e portatori sherpa).[12] In precedenza la sudcoreana Oh Eun-sun, detta miss Oh, sembrava avere completato l'ultima ascensione il 27 aprile 2010[13], ma il suo primato è stato però annullato (la scalata del 2009 al Kangchenjunga non le è stata infatti convalidata dalla stessa Federazione Alpina Coreana dopo che è stato constatato il falso operato sulle fotografie dalla cima[14]). Il 23 agosto 2011 l'austriaca Gerlinde Kaltenbrunner, raggiungendo la vetta del K2, ha completato la salita di tutte le cime, effettuando le scalate senza l'uso di ossigeno supplementare, la prima donna a raggiungere tale risultato (utilizzando però in alcuni casi il supporto di sherpa).[15] Undici invece ne aveva scalati la sudcoreana Go Mi Sun, detta miss Go, deceduta nel 2009 in discesa dal Nanga Parbat.[16]
La prima coppia a completare assieme la scalata di tutti e 14 gli ottomila è stata quella composta dagli italiani Nives Meroi e Romano Benet, raggiungendo la cima dell'Annapurna I l'11 maggio 2017 (tutte le salite sono state effettuate in puro stile alpino, senza quindi ossigeno supplementare né portatori d'alta quota[17]).
Il primo portatore a scalare tutti i massicci è stato invece lo sherpa nepalese Mingma Sherpa, completando le ascensioni nel 2011; il secondo portatore a riuscire in quest'impresa è stato suo fratello Chhang Sherpa, completando le ascensioni nel 2013, che, a 30 anni e nove mesi, risulta essere anche il più giovane scalatore ad avere concluso con successo la salita di tutte le 14 vette.
Il record di prime ascensioni invernali (4) appartiene all'italiano Simone Moro, stabilito nel 2016, risultando anche il primo scalatore non polacco ad avere effettuato un'ascesa invernale, in quanto le prime sette sono state effettuate appunto tutte da scalatori polacchi.
Il record del minor tempo impiegato per completare la scalata di tutti i 14 ottomila appartiene all'alpinista nepalese Nirmal Purja, che in data 29 ottobre 2019 ha portato a termine tale impresa in appena 6 mesi e 6 giorni: con il suo Project Possible ha raggiunto tutte e quattordici le vette in una sola stagione nel 2019.[18][19] Il precedente record era invece detenuto dal coreano Kim Chang-Ho che aveva realizzato la scalata in 7 anni, 10 mesi e 6 giorni, che rimane a tutt'oggi il record assoluto di velocità senza uso di ossigeno supplementare.[19]
Lista
modificaLa lista seguente contiene l'elenco degli alpinisti che hanno effettuato con successo la scalata di tutti i massicci superiori agli 8 000 metri[20] (l'uso o meno di ossigeno supplementare è riportato con apposita numerazione).
N. | N. senza ossigeno | Nome | Sesso | Periodo | Anni | Età | Nazionalità |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Reinhold Messner | M | 1970/1986 | 16 | 42 | Italia |
2 | [21] | Jerzy Kukuczka | M | 1979/1987 | 8 | 39 | Polonia |
3 | 2 | Erhard Loretan | M | 1982/1995 | 13 | 36 | Svizzera |
4 | [22] | Carlos Carsolio | M | 1985/1996 | 11 | 33 | Messico |
5 | Krzysztof Wielicki | M | 1980/1996 | 16 | 46 | Polonia | |
6 | 3 | Juanito Oiarzabal | M | 1985/1999 | 14 | 43 | Spagna |
7 | [21] | Sergio Martini | M | 1976/2000 | 24 | 51 | Italia |
8 | Hong-Gil Um | M | 1988/2000 | 12 | 38 | Corea del Sud | |
9 | Park Young Seok | M | 1993/2001 | 8 | 40 | Corea del Sud | |
10 | 4 | Alberto Iñurrategi | M | 1991/2002 | 11 | 33 | Spagna |
11 | Han Wang Yong | M | 1994/2003 | 9 | 37 | Corea del Sud | |
12 | 5 | Edmund Viesturs | M | 1989/2005 | 16 | 46 | Stati Uniti |
13 | 6 | Silvio Mondinelli | M | 1993/2007 | 14 | 49 | Italia |
14 | 7 | Iván Vallejo | M | 1997/2008 | 11 | 49 | Ecuador |
15 | 8 | Denis Urubko | M | 2000/2009 | 9 | 35 | Kazakistan |
16 | Ralf Dujmovits | M | 1990/2009 | 19 | 47 | Germania | |
17 | 9 | Veikka Gustafsson[23] | M | 1994/2009 | 15 | 41 | Finlandia |
18 | Andrew Lock | M | 1993/2009 | 16 | 48 | Australia | |
19 | 10 | João Garcia[24] | M | 1993/2010 | 17 | 43 | Portogallo |
20 | Piotr Pustelnik[25] | M | 1990/2010 | 20 | 58 | Polonia | |
21 (I donna) | [26] | Edurne Pasaban | F | 2001/2010 | 9 | 36 | Spagna |
22 | [27] | Abele Blanc[28] | M | 1992/2011 | 19 | 56 | Italia |
23 | Mingma Sherpa[20] | M | 2000/2011 | 11 | 33 | Nepal | |
24 (II donna) | 11 (I donna) | Gerlinde Kaltenbrunner | F | 1998/2011 | 13 | 40 | Austria |
25 | [21] | Vassili Pivtsov | M | 2001/2011 | 10 | 36 | Kazakistan |
26 | 12 | Maksut Zhumayev | M | 2001/2011 | 10 | 34 | Kazakistan |
27 | Kim Jae-Soo | M | 2000/2011 | 11 | 50 | Corea del Sud | |
28 | 13 | Mario Panzeri | M | 1988/2012 | 24 | 48 | Italia |
29 | Hirotaka Takeuchi | M | 1995/2012 | 17 | 41 | Giappone | |
30 | Chhang Sherpa | M | 2003/2013 | 10 | 30 | Nepal | |
31 | 14 | Kim Chang-Ho | M | 2005/2013 | 8 | 43 | Corea del Sud |
32 | Jorge Egocheaga | M | 2002/2014 | 12 | 45 | Spagna | |
33 | 15 | Radek Jaroš | M | 1998/2014 | 16 | 50 | Rep. Ceca |
34/35 (III donna) | 16/17 (II donna) | Nives Meroi | F | 1998/2017 | 19 | 55 | Italia |
34/35 | 16/17 | Romano Benet | M | 1998/2017 | 19 | 55 | Italia |
36 | Peter Hámor | M | 1998/2017 | 19 | 52 | Slovacchia | |
37 | 18 | Azim Gheychisaz | M | 2008/2017 | 9 | 37 | Iran |
38 | Ferran Latorre | M | 1999/2017 | 18 | 46 | Spagna | |
39 | 19 | Oscar Cadiach | M | 1984/2017 | 33 | 65 | Spagna |
40 | [18] | Nirmal Purja | M | 2014/2019 | 5 | 36 | Nepal |
41 | 20 | Marco Camandona | M | 2000/2024 | 24 | 54 | Italia |
42 | Mario Vielmo | M | 1998/2024 | 26 | 59 | Italia |
Un certo numero di scalatori non incluso nelle classifiche ufficiali ha affermato di avere scalato con successo tutte le cime, ma le prove fornite non sono state considerate esaustive. Per esempio la scalata del 1998 del Lhotse di Fausto De Stefani e Sergio Martini non è stata convalidata (il primo, quindi, non avrebbe completato tutte e 14 le vette; il secondo le ha completate solo nel 2000 con una seconda spedizione). La lista seguente contiene una serie di questi casi (si riporta anche il numero di posizione qualora fossero stati accertati).
Anche Kim hong-bin, nel 2021 ha completato la scalata degli ottomila, morendo durante la discesa dal Broad Peak.
N. | Senza O2 | Nome | Genere | Periodo | Anni | Età | Nazionalità |
---|---|---|---|---|---|---|---|
6 | [21] | Fausto De Stefani | M | 1983/1998 | 15 | 46 | Italia |
13 | 5 | Vladislav Terzyul | M | 1993/2002 | 9 | 49 | Ucraina |
15 | Alan Hinkes | M | 1987/2005 | 18 | 53 | Regno Unito | |
24 | Oh Eun-Sun | F | 1997/2010 | 13 | 44 | Corea del Sud |
Galleria d'immagini
modificaNote
modifica- ^ Cisdae - Gli 8000 della Terra, su museomontagna.org. URL consultato il 3 marzo 2016.
- ^ QUANTI E QUALI SONO GLI OTTOMILA? 14 o 22? I pareri di Aruga, Mantovani e Ratto, su mountainblog.it. URL consultato il 3 marzo 2016.
- ^ Giovanni Padovani e Luciano Ratto, Ma quanti sono gli Ottomila?, su banff.it. URL consultato il 3 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (EN) Mark Johanson, Why Nepal May Open 5 New Peaks Above 8000m To Mountaineers, su ibtimes.com, 22 agosto 2013. URL consultato il 3 marzo 2016.
- ^ a b c General Info, su 8000ers.com. URL consultato il 21 febbraio 2014.
- ^ Stairway to heaven, su economist.com, The Economist, 29 maggio 2013. URL consultato il 7 settembre 2015.
- ^ a b Chinese National Geography, agosto 2006, p. 77.
- ^ https://www.bbc.com/news/world-asia-28500721, cit. "K2 lies in Pakistan, near the northern border with China".
- ^ (EN) Luke Harding, Climbers banned from sacred peak, su theguardian.com, 13 luglio 2000. URL consultato il 3 marzo 2016.
- ^ [1]
- ^ Nanga e jet stream: il perché dei forti venti, su Montagna.TV, 20 gennaio 2016. URL consultato il 15 agosto 2023.
- ^ Sara Sottocornola, Shisha: è cima! 14 per Edurne, 11 per Panzeri, su montagna.tv, 17 maggio 2010. URL consultato il 21 marzo 2013.
- ^ Oh Eun-Sun è la regina delle vette ha scalato tutti gli ottomila, su corriere.it, 28 aprile 2010. URL consultato il 21 marzo 2013.
- ^ Pedro Molero, Truffa: foto false, la sudcoreana Oh non è la prima donna sui 14 Ottomila, su archiviostorico.gazzetta.it, 31 agosto 2010. URL consultato il 3 marzo 2016.
- ^ Mondinelli: la differenza tra Gerlinde e le altre, su montagna.tv, 5 agosto 2009. URL consultato il 21 marzo 2013.
- ^ Miss Go precipitata nel canale Messner, su montagna.tv, 13 luglio 2009. URL consultato il 21 marzo 2013.
- ^ Nives e Romano onorano oggi l’alpinismo con 14 ottomila saliti, su montagna.tv, 11 maggio 2017. URL consultato l'11 maggio 2017.
- ^ a b Carlotta Lombardo, Nirmal Purja ce l’ha fatta: 14 ottomila in 7 mesi. È record, su Corriere della Sera, 29 ottobre 2019. URL consultato il 29 ottobre 2019.
- ^ a b Nirmal Purja oltre l’impossibile: scalati i 14 Ottomila in sei mesi e sei giorni!, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 29 ottobre 2019.
- ^ a b (EN) Eberhard Jurgalski, Climbers - First 14, su 8000ers.com. URL consultato il 21 marzo 2013.
- ^ a b c d Ha usato l'ossigeno durante la scalata dell'Everest
- ^ durante la discesa dal Makalu ha fatto uso di ossigeno
- ^ Veikka Gustafson e tutti i 14 ottomila, su planetmountain.com, 27 luglio 2009. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2015).
- ^ (ES) Joao Garcia: "No sólo hay montañas de 8.000 metros", su desnivel.com, 26 aprile 2010. URL consultato il 21 marzo 2013.
- ^ Sara Sottocornola, Vetta: 14 ottomila per Piotr Pustelnik, su montagna.tv, 28 aprile 2010. URL consultato il 21 marzo 2013.
- ^ La salita all'Everest e la discesa dal Kangchenjunga sono state compiute con l'uso di ossigeno supplementare
- ^ ha usato ossigeno supplementare durante la scala del Kangchenjunga
- ^ Abele Blanc Update, su up-climbing.com, 27 maggio 2011. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2015).
Bibliografia
modifica- Reinhold Messner, Sopravvissuto: i miei 14 ottomila, Novara, De Agostini, 1987, ISBN 978-88-402-4322-1.
- Jerzy Kukuczka, Al quattordicesimo cielo, Mursia, 1990, ISBN 978-88-425-0653-9.
- (FR) Erhard Loretan, Erhard Loretan: les 8000 rugissants, Friburgo, Éditions La Sarine, 1996, ISBN 2-88355-029-8.
- Mario Fantin, I quattordici "8000", Chiari, Nordpress, 2000, ISBN 978-88-85382-69-5.
- Silvio Mondinelli, Alpinismo d'alta quota, Hoepli, 2009, ISBN 978-88-203-4395-8.
- Marco Bianchi, Gli ottomila. Karakorum e Himalaya: le quattordici vette più alte del mondo, Mondadori Electa, 2009, ISBN 978-88-370-7046-5.
- Krzysztof Wielicki, La corona dell'Himalaya, Alpine Studio, 2010, ISBN 978-88-96822-01-2.
- Gerlinde Kaltenbrunner, Karin Steinbach, Da sola. La mia passione per gli ottomila, Corbaccio, 2010, ISBN 978-88-6380-071-5.
- Edurne Pasaban, Josep M. Pinto, Quattordici volte ottomila, Corbaccio, 2012, ISBN 978-88-6380-312-9.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «ottomila»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ottomila
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Schede degli ottomila su 8000ers.com, su 8000ers.com.
- (EN) Schede degli ottomila su summitpost.org, su summitpost.org.
- (EN) Schede degli ottomila su peakware.com, su peakware.com. URL consultato il 6 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2013).
- (EN) Articoli sull'Alpine Journal pubblicazione dell'Alpine Club