Rubus idaeus

specie di piante

Il lampone (Rubus idaeus L., 1753) è un arbusto da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae[1]; l'omonimo frutto, di colore rosso e sapore dolce-acidulo, è molto apprezzato da solo o come ingrediente nelle preparazioni alimentari.

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Lampone
Rubus idaeus
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
SottofamigliaRosoideae
TribùRubeae
GenereRubus
SpecieR. idaeus
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
GenereRubus
SpecieR. idaeus
Nomenclatura binomiale
Rubus idaeus
L., 1753
Nomi comuni

lampone

Descrizione

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Lamponi
 
 
Frutto sezionato

La fioritura avviene normalmente tra maggio e giugno mentre il frutto, composito, matura in tarda estate o inizio autunno. Cresce tipicamente negli spazi aperti all'interno di un bosco o colonizza opportunisticamente parti di bosco che sono state oggetto di incendi o taglio del legno. È facilmente coltivabile nelle regioni temperate e ha una tendenza a diffondersi rapidamente. Il frutto del lampone è un aggregato di drupe. È un arbusto latifoglia e caducifoglia e produce molti polloni. La pianta può raggiungere 1,8 metri di altezza. Si riproduce per divisione dei polloni (getti nuovi che partono alla base della pianta): si trapiantano in autunno, spuntandoli a un'altezza di 20-30cm.

Ci sono varietà a frutto rosso o giallo. Nero è il colore di Rubus occidentalis, arbusto americano in genere commercializzato come "lampone nero" benché sia una specie a sé stante, con verghe dal tronco rossiccio e di dimensioni maggiori, e con frutti di sapore diverso. [2]

Distribuzione e habitat

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Cresce anche selvatico in zone collinari e di montagna del centro Europa. Il lampone predilige i luoghi parzialmente ombrosi e terreni sub-acidi e freschi.

Coltivazione

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Tra i lamponi ci sono varietà bifere, che producono frutti due volte all'anno, e unifere, che producono frutti una sola volta all'anno. Produce annualmente molti polloni dalle radici, ma ognuno vive due anni, è cioè biennale. I polloni producono frutti al secondo anno in luglio-agosto, dopodiché seccano e vanno tagliati. Nel caso di biferi producono frutti già al primo anno in settembre-ottobre.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lampone.
 
Dessert di lamponi con formaggio fresco e miele

Il lampone è una pianta mellifera e bottinata dalle api; è usato per ricavarne del miele, ma si produce quello monoflorale solo in certe zone dove è sufficientemente diffuso. I frutti sono normalmente utilizzati nella preparazione di confetture, sciroppi e gelatine. È da notare che la maggior parte delle cultivar di lampone commerciale non sono costituiti da Rubus idaeus puri, bensì da ibridi tra rubus idaeus e rubus strigosus,[3] per quanto quest'ultimo in passato era comunque considerato una sottospecie di Rubus idaeus.

I principi attivi contenuti nella pianta sono i tannini, la vitamina C, il flavone e acidi organici. Come erba medicinale ed erba officinale il lampone può essere usato come diuretico e colagogo. L'infuso di foglie è utile contro la diarrea. L'estratto di foglie e gemme è consigliato negli ultimi mesi di gravidanza per tonificare i muscoli dell'utero e migliorare le contrazioni.

Produzione

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Maggiori produttori di lamponi (2012)[4]
(in tonnellate)
  Russia 133 000
  Polonia 127 055
  Stati Uniti 100 775
  Serbia 96 078
  Ucraina 30 300
  Messico 17 009
  Regno Unito 15 100
  Spagna 13 100
  Azerbaigian 11 600
  Canada 10 870
Mondo 597 917
  1. ^ (EN) Rubus idaeus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 1/11/2022.
  2. ^ La grande Enciclopedia delle erbe, Santarcangelo di Romagna, Rusconi Libri, 2017, pp. 156-157.
  3. ^ Huxley, A., New RHS Dictionary of Gardening, Macmillan, 1992, ISBN 0-333-47494-5..
  4. ^ (EN) Food and Agriculture Organization of The United Nations, FAOstat, su faostat.fao.org. URL consultato il 7 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2012).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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