Rain Man - L'uomo della pioggia
Rain Man - L'uomo della pioggia (Rain Man) è un film del 1988, diretto da Barry Levinson e interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman, vincitore dell'Orso d'oro al Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1989. Il film si è anche aggiudicato quattro premi Oscar: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale.[1][2]
Trama
modificaA Los Angeles, Charlie Babbitt, un venditore di auto di lusso, apprende che quattro Lamborghini, che deve consegnare ad acquirenti impazienti che hanno già effettuato acconti, al fine di rimborsare il prestito che ha preso per acquistare le auto, sono state trattenute al porto a causa del mancato rispetto delle normative antinquinamento. Charlie ordina a un dipendente di mentire agli acquirenti e, preoccupato dalle conseguenze, parte comunque per un viaggio nel weekend con la sua collega e fidanzata Susanna. Durante il viaggio, già gravato da un clima di tensione tra i due, Charlie riceve una telefonata dalla quale apprende che suo padre, con cui non aveva rapporti da anni, è morto a Cincinnati. Lui e Susanna volano lì per partecipare al funerale.
Charlie viene a sapere che il padre gli ha lasciato solo una Buick Roadmaster del 1949 – che Charlie aveva già guidato senza permesso a 16 anni, una scappatella che gli era costata due notti in carcere e l'allontanamento da suo padre – e alcuni cespugli di rose, mentre il resto del patrimonio (circa 3 milioni di dollari) è stato lasciato in eredità a un fiduciario senza nome. Scopre solo più tardi che l'erede è il fratello maggiore Raymond, un uomo autistico, di cui ignorava l'esistenza. Sentitosi tradito dal genitore e indebitato sul lavoro, decide di portare via Raymond dalla clinica psichiatrica di Wallbrook in cui è ricoverato, nella speranza di diventarne il tutore e poter prendere quindi anche possesso del patrimonio paterno. Dopo la sottrazione, Charlie dichiara al dottore che segue Raymond di essere disponibile a riportarlo a Wallbrook, in cambio della metà del patrimonio.
Il medico non accetta, ma Charlie prosegue comunque nel proprio intento di portare il fratello con sé esclusivamente per i soldi, mentre Susanna, che al contrario prova molta empatia per Raymond, esasperata e disgustata dal cinismo e dall'insensibilità di Charlie, non vuole essere coinvolta e lo abbandona; i due fratelli così proseguono da soli il viaggio interamente in auto, poiché Raymond ha paura di viaggiare in aereo. Durante il viaggio verso Los Angeles, Charlie comincia a conoscere veramente suo fratello, dotato di un'estrema sensibilità, un'incredibile memoria e grande capacità di calcolo. Così, giorno dopo giorno, Charlie si affeziona al fratello, scoprendo anche che lo strano personaggio che gli cantava le canzoncine da bambino, che egli chiamava Rain Man (storpiatura del nome Raymond) e pensava fosse frutto della sua fantasia, non era altri che suo fratello, del quale è stato privato per tutti questi anni: i suoi genitori, infatti, l'avevano portato in clinica per evitare che potesse accidentalmente fare del male a Charlie.
Indebitato fino al collo, Charlie trova un modo per usare la memoria di Raymond. Giunti a Las Vegas, Charlie ha la discutibile idea di farlo giocare al tavolo verde cercando di ricavarne ottime vincite. Grazie a Raymond, Charlie vince più di 80.000 dollari, potendo così ripianare i suoi debiti, ma venendo cacciato a vita dal casinò per presunto imbroglio. Infine, una volta arrivato a casa a Los Angeles, riceve la visita del dottor Bruner, giunto sin lì per il giudizio sull'assegnazione della tutela di Raymond insieme a un altro specialista che deve valutare il fratello di Charlie; le cose, però, non vanno come sperato da Charlie, il quale deve rassegnarsi al ritorno di Raymond nella clinica dov'era in cura e alla perdita della tutela. Tuttavia, essendosi ormai affezionato al fratello, promette di tornare a trovarlo ogni volta che ne avrà occasione.
Produzione
modificaLe riprese durarono poco meno di tre mesi, dal 2 maggio al 28 luglio 1988. Alcune scene del film vennero girate nel deserto vicino a Palm Springs, in California.
Poiché quasi tutte le riprese si verificarono nel corso di uno sciopero degli sceneggiatori, una scena chiave che risentì della mancanza di sceneggiatori fu proprio la scena finale del film. Ironia della sorte volle che questa scena rimase storica perché costituisce la vera catarsi di Charlie nei confronti del ritrovato fratello Raymond.
Cast
modificaIn origine il film avrebbe dovuto essere diretto da Steven Spielberg, ma il regista dovette rinunciare poiché impegnato con Indiana Jones e l'ultima crociata.[3] Anche Martin Brest e Sydney Pollack furono presi in seria considerazione per il film, ma la scelta ricadde infine su Barry Levinson.
Anche per i ruoli dei due attori protagonisti vennero presi in considerazione vari attori. Inizialmente, infatti, si pensava a Bill Murray per la parte di Raymond e Dustin Hoffman nei panni di Charlie Babbitt. Quest'ultimo, però, dopo aver conosciuto la realtà delle persone con autismo, frequentando un istituto specializzato, optò per interpretare Raymond. Così per Charlie la scelta ricadde sul giovane Tom Cruise, reduce dal successo di Top Gun.
Il regista Barry Levinson compare in un cameo, verso la fine della pellicola, nei panni del dottor Marston, lo psichiatra incaricato di valutare l'affidamento o meno di Raymond a Charlie.
Colonna sonora
modificaAccoglienza
modificaUscito negli Stati Uniti il 16 dicembre 1988, il film fu un grandissimo successo al botteghino. Contro un budget di circa 25 milioni di dollari, la pellicola ne incassò oltre 350 a livello mondiale,[4] di cui 170 in patria, rivelandosi il maggiore successo economico del 1988.[5] In Italia arrivò nei cinema dal 3 marzo 1989 e fu il secondo film per incassi della stagione 1988-89, alle spalle di Chi ha incastrato Roger Rabbit.[6]
La pellicola ebbe anche un riscontro positivo da parte della critica, che elogiò in particolare la difficile interpretazione di Dustin Hoffman e la sceneggiatura originale di Ronald Bass e Barry Morrow.
Riconoscimenti
modifica- 1989 - Premio Oscar
- Miglior film a Mark Johnson
- Migliore regia a Barry Levinson
- Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
- Migliore sceneggiatura originale a Ronald Bass e Barry Morrow
- Candidatura alla migliore fotografia a John Seale
- Candidatura alla migliore scenografia a Ida Random e Linda DeScenna
- Candidatura al miglior montaggio a Stu Linder
- Candidatura alla miglior colonna sonora a Hans Zimmer
- 1989 - Golden Globe
- Miglior film drammatico
- Miglior attore in un film drammatico a Dustin Hoffman
- Candidatura alla migliore regia a Barry Levinson
- Candidatura alla migliore sceneggiatura a Ronald Bass e Barry Morrow
- 1990 - Premio BAFTA
- Candidatura al miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
- Candidatura alla migliore sceneggiatura originale a Ronald Bass e Barry Morrow
- Candidatura al miglior montaggio a Stu Linder
- 1989 - Festival internazionale del cinema di Berlino
- Orso d'oro a Barry Levinson
- Premio speciale a Barry Levinson
- 1988 - Chicago Film Critics Association Award
- Candidatura al miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
- 1990 - Premio César
- Candidatura al miglior film straniero a Barry Levinson
- 1989 - David di Donatello
- Miglior film straniero a Barry Levinson
- Miglior attore straniero a Dustin Hoffman
- Candidatura al miglior regista straniero a Barry Levinson
- Candidatura al miglior produttore straniero a Mark Johnson
- Candidatura alla miglior sceneggiatura straniera a Barry Morrow e Ronald Bass
- 1989 - Nastro d'argento
- Candidatura al regista del miglior film straniero a Barry Levinson
- Candidatura alla miglior attrice non protagonista a Valeria Golino
- 1989 - Ciak d'oro
- 1989 - Kansas City Film Critics Circle Award
- Miglior film
- Migliore regia a Barry Levinson
- Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
- Miglior attore non protagonista a Tom Cruise
- 1990 - Awards of the Japanese Academy
- Candidatura al miglior film straniero
- 1988 - BMI Film & TV Award
- Miglior colonna sonora a Hans Zimmer
- 1989 - Eddie Award
- Miglior montaggio a Stu Linder
- 1989 - American Society of Cinematographers
- Candidatura alla migliore fotografia a John Seale
- 1989 - DGA Award
- 1990 - Mainichi Film Concours
- Miglior film straniero a Barry Levinson
- 1988 - New York Film Critics Circle Award
- Candidatura al miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
- 1989 - People's Choice Award
- Miglior film drammatico
- 1989 - WGA Award
- Candidatura alla miglior sceneggiatura a Ronald Bass e Barry Morrow
- 1991 - Golden Screen
- Golden Screen con una stella
- 1989 - Golden Screen
- Golden Screen
- 1989 - Jupiter Award
- Miglior film internazionale a Barry Levinson
- 1990 - Kinema Junpo Award
- Miglior film straniero a Barry Levinson
- 1989 - National Society of Film Critics Award
- Candidatura al miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
- 1989 - Nikkan Sports Film Award
- Miglior film straniero
Impatto mediatico
modificaUn film di Bollywood del 2008, Yuvvraaj, è liberamente ispirato a questo film.
Nel film Una notte da leoni, Alan (Zach Galifianakis) impara a contare le carte da un libro dicendo di essere diventato come Raymond. Più avanti lui (che indossa un completo identico a quello di Raymond) e Phil (Bradley Cooper) giocano ai tavoli di blackjack nel casinò presso il Caesars Palace, omaggiando chiaramente la pellicola.
Curiosità
modifica- Il personaggio di Raymond è stato ispirato alla figura di Kim Peek.[3]
- Nella scena iniziale del film, le prime quattro cifre presenti sul parabrezza dell'auto rossa sono rispettivamente giorno, mese e anno di nascita di Tom Cruise (3 luglio 1962).
- Nell'episodio Springfield della quinta stagione della serie animata I Simpson, vi è una parodia del film: si vedono infatti Raymond e Charlie nel casinò del Sig. Burns, in procinto di lasciare il tavolo da gioco dopo l'ennesima vincita, quando Homer, nelle vesti di croupier di blackjack, tenta di fermarli pregando Ray di fare di nuovo "quella cosa con le carte" (riferendosi alle impressionanti capacità di conteggio del savant), mettendolo notevolmente in agitazione. Nella versione italiana del brevissimo cameo Raymond è, peraltro, doppiato da Ferruccio Amendola, che presta la sua voce anche a Dustin Hoffman nel film.
- Nel libro Harry Potter e l'Ordine della Fenice (e nell'omonimo film tratto dal libro), alla richiesta di come fosse stato il bacio con Cho Chang, Harry si limita a rispondere «umido», esattamente come fa Raymond dopo il bacio in ascensore con Susanna.
Note
modifica- ^ Arturo Zampaglione, Non sente, non vede, non parla ma Hoffman è davvero un genio, in la Repubblica, 20 dicembre 1988, p. 28.
- ^ Rodolfo Di Giammarco, Essere Rain man il genio dell'autismo, in la Repubblica, 4 dicembre 2012, p. 21.
- ^ a b (EN) Trivia, su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 18 agosto 2011.
- ^ (EN) Rain Man (1988), su boxofficemojo.com. URL consultato il 18 agosto 2011.
- ^ (EN) 1988 Domestic Grosses, su boxofficemojo.com. URL consultato il 18 agosto 2011.
- ^ Stagione 1988-89: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 21 luglio 2012.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Rain Man - L'uomo della pioggia
Collegamenti esterni
modifica- Rain Man, su YouTube, 28 ottobre 2015.
- (EN) Pat Bauer, Rain Man, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Rain Man - L'uomo della pioggia, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Rain Man, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Rain Man - L'uomo della pioggia, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Rain Man - L'uomo della pioggia, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Rain Man - L'uomo della pioggia, su FilmAffinity.
- (EN) Rain Man - L'uomo della pioggia, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Rain Man, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Rain Man - L'uomo della pioggia, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Rain Man - L'uomo della pioggia, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
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