Brusimpiano

comune italiano

Brusimpiano (Brüsìn in dialetto varesotto[5]), sul lago di Lugano[6], è un comune italiano di 1 163 abitanti[2] della provincia di Varese in Lombardia.

Brusimpiano
comune
Brusimpiano – Stemma
Brusimpiano – Bandiera
Brusimpiano – Veduta
Brusimpiano – Veduta
Brusimpiano visto da Casoro di Lugano (Svizzera)
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Amministrazione
SindacoFabio Zucconelli (lista civica Buon senso comune) dal 10-6-2024 (3º mandato)[1]
Territorio
Coordinate45°57′N 8°53′E
Altitudine289 m s.l.m.
Superficie5,91 km²
Abitanti1 177[2] (01-01-2023)
Densità199,15 ab./km²
FrazioniArdena
Comuni confinantiCaslano (CH-TI), Cuasso al Monte, Lavena Ponte Tresa, Lugano (CH-TI), Marzio, Morcote (CH-TI), Porto Ceresio
Altre informazioni
Cod. postale21050
Prefisso0332
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT012024
Cod. catastaleB228
TargaVA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 527 GG[4]
Nome abitantibrusimpianesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Brusimpiano
Brusimpiano
Brusimpiano – Mappa
Brusimpiano – Mappa
Posizione del comune di Brusimpiano nella provincia di Varese
Sito istituzionale

Origini del nome

modifica

Il nome deriva dal greco bruxino ("stretto", "fauce"), da cui Bruxino a plano, ovvero "stretta penisola pianeggiante", un toponimo di probabile origine bizantina[7] attestato come Brosino nel XII secolo, poi Brusinopiano e anche Brusinpiccolo, per distinguerlo dalla vicina Brusino Arsizio.[8]

Un'altra ipotesi ne fa derivare il nome da brus, "bruciato" e da piano, a ricordo forse di roghi, incendi e devastazioni barbariche.

Abitato dalle popolazioni celtiche, etrusche e poi romane, subì le invasioni barbariche. Nel Medioevo faceva parte del Contado del Seprio, nel '400 passò ai Rusca con il feudo delle Quattro Valli, poi ai Marliani nel '500 e nel '600 al feudo di Angera. Fu proprietà, durante l'età dei comuni, della famiglia Torriani, divenendo poi feudo dei Visconti. Sotto il profilo ecclesiastico dipendeva dalla pieve di Arcisate. Estintisi i Visconti, Maria Teresa d'Austria stabilì che il feudo passasse ai Borromeo-Arese e, quindi, ai Litta.[7] Con la battaglia di Marengo terminarono i privilegi feudali. Il 2 novembre 1757 nacque a Brusimpiano Giorgio Maria Martinelli, che fondò la comunità degli Oblati Missionari di Rho e la cui causa per giungere alla beatificazione è tuttora in corso. Nel periodo risorgimentale Garibaldi fu ospitato per una notte, dai brusimpianesi prima di raggiungere Lugano.

Il primo sindaco di Brusimpiano, dopo la guerra fu lo scultore Dante Parini, nominato Socio onorario dell'Accademia di Brera.

Simboli

modifica
Stemma

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 3 ottobre 1929.[9]

«Inquartato in croce di Sant'Andrea: il 1º d'argento, alla torre quadrata, merlata alla ghibellina di rosso, aperta del campo; il 2º d'azzurro, al pesce d'argento, posto in palo; il 3º pure d'azzurro, alla pecora coricata di argento; il 4º d'argento, alla biscia di verde. Lo scudo sarà sormontato da corona di Comune.[8]»

La torre rossa era l'emblema della famiglia Torriani, feudatari spodestati in seguito dai Visconti che invece avevano come simbolo il biscione; il pesce richiama la pesca su cui si fonda l'economia di Brusimpiano; la pecora è un riferimento alla frazione di Ardena, la cui popolazione era dedita principalmente alla pastorizia e che fu comune autonomo, aggregato a Brusimpiano nel 1809 e nuovamente nel 1928.[8]

Gonfalone

Il gonfalone è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 18 luglio 1980.[9]

«Drappo partito di bianco e d'azzurro…»

Monumenti e luoghi d'interesse

modifica

Siti archeologici

modifica

A conferma della storia antica di Brusimpiano vi sono ritrovamenti archeologici di notevole interesse: la tomba detta "del Gigante", per le proporzioni dello scheletro che vi era seppellito, un sepolcreto gallo-romano nel campo di Sottopezzo e una tomba gallica con la scritta "Kasikos" in caratteri definiti nord-etruschi.

Architetture religiose

modifica
  • Chiesa di Santa Maria Nascente, pregevole chiesa dei Seicento, con affreschi della scuola del Luini, fu riportata negli interni agli arredi e paramenti antichi tradizionali grazie all'opera del parroco il canonico don Nicolò Casoni.
  • Chiesa di San Martino. antica chiesa parrocchiale di origine longobarda; una lapide interna la ricorda come luogo di sepoltura di cavalieri longobardi.
  • Santuario della Madonna dell'Annunciazione, menzionato da Giovanni Paolo II prima del Regina caeli recitato a Como il 5 maggio 1996.[10] Il Santuario è collegato a Brusimpiano da un ripido sentiero con una Via Crucis. Il santuario è annoverato nell'elenco dei Santuari e templi votivi della Diocesi di Como[11]. Sotto il piazzale antistante è situata una caverna che fu sede di un eremita: padre Francesco Coglio (1629-1692). Caratteristico il campanile separato dalla chiesa e unito alla casa parrocchiale.

Architetture civili

modifica
  • Di rilievo sono anche alcuni edifici seicenteschi, come Palazzo Sormani, Casa Bagattini Branca, con tre sistemi d'archi e Casa Battaglia dall'importante portale in stile barocco. Nel palazzo Sormani nacque nel 1686 Nicolò Sormani, letterato e prefetto della Biblioteca Ambrosiana.
  • Monumento ai caduti, monumento realizzato nel 1924 dallo scultore Dante Parini.

Società

modifica

Evoluzione demografica

modifica

Abitanti censiti (migliaia)[12]

Geografia antropica

modifica

Secondo lo statuto comunale, il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, la frazione di Ardena, annessa nel 1927 su ripetizione di un precedente provvedimento del 1809.[13]

Secondo l'ISTAT, il territorio comunale comprende i centri abitati di Ardena e Brusimpiano, e il nucleo abitato di Montelago-San Gottardo.[14]

 
Villa Battaglia
  1. ^ Quorum raggiunto: ecco i primi 14 (quasi) sindaci - VareseNews, 27 mag 2019
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 1 gennaio 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 104, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Ceresio, in Dizionario storico della Svizzera.
  7. ^ a b Comune di Brusimpiano, Storia e Territorio, su comune.brusimpiano.va.it. URL consultato il 3 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2021).
  8. ^ a b c Comune di Brusimpiano – (VA), su araldicacivica.it. URL consultato il 3 luglio 2021.
  9. ^ a b Brusimpiano, su Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali, busta 081, fascicolo 8540.
  10. ^ REGINA CÆLI, su vatican.va, 5 maggio 1996.
  11. ^ Santuari diocesani e templi votivi – Santuari Diocesani, su santuari.diocesidicomo.it. URL consultato il 21 novembre 2023.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato il 28 dicembre 2012.
  13. ^ Articolo 4 comma 1 dello Statuto Comunale
  14. ^ ISTAT - Dettaglio località abitate, su dawinci.istat.it. URL consultato il 28 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2014).

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN140729870 · LCCN (ENn81084606 · J9U (ENHE987007531798505171
  Portale Varese: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Varese