Attributi araldici di smalto
Gli attributi araldici di smalto sono quelli che definiscono lo smalto (colore, metallo o pelliccia) con cui una pezza o figura compare in uno stemma.
In questa categoria si possono far rientrare anche gli attributi che definiscono il campo quando è seminato (detto anche sparso) di figure uguali tutte dello stesso smalto, ripetute in file parallele sfalsate tra loro con un passo pari alla metà della distanza tra due figure adiacenti. Nei campi definiti da un seminato è essenziale che le figure che si trovano sui lati dello scudo siano tagliate dai bordi; se invece rimangono integre si deve allora blasonare il numero esatto di figure.
Gli attributi più usati sono:
A
modificaAddenaiato
modificaAddenaiato è un termine utilizzato in araldica per indicare un elemento sparso di bisanti.
In molte blasonature si trova il termine bisantato, più direttamente correlato all'originale francese. Oltre allo scudo si possono trovare banda, fascia, scaglione e lambello addenaiati.
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Bordura bisantata di dodici pezzi (famiglia Gozzadini)
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Bordura d'azzurro bisantata d'oro (famiglia Pio di Carpi)
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Assicellato
modificaAssicellato è un termine utilizzato in araldica per indicare campo, o pezza, ripieno di rettangoli a smalti alternati posti in una direzione araldica. Si possono quindi trovare assicellati in palo, in banda, in fascia, in sbarra.
Non è molto frequente.
Voci correlate
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modifica- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «assicellato»
B
modificaBigliettato
modificaBigliettato è un termine utilizzato in araldica per indicare un campo o pezza sparso di biglietti.
Molti araldisti preferiscono il termine plintato, derivandolo da plinto, nome che danno al biglietto.
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Capo bigliettato
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D'azzurro, plintato d'oro (Franca Contea, Francia)
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D'argento, seminato di plinti di nero (Chiablese, Francia)
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D'argento plintato d'azzurro, al leone con la coda forcata dello stesso, armato e lampassato di rosso (Leuze-en-Hainaut, Belgio)
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Bisantato
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D
modificaDi [...]
modificaLo smalto di uno scudo, o di una pezza o figura che compare su di esso, è indicato dalla preposizione di seguita dal nome dello smalto.
Voci correlate
modificaDel campo
modificaDel campo è una voce usata in araldica nelle blasonature per indicare che una figura ha lo stesso smalto del campo dello scudo.
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D'argento, a una croce rossa, accantonata da quattro teste di moro attortigliate del campo (Regno di Sardegna)
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D'argento, ad un castello di rosso, aperto e finestrato del campo (Stemma di Sesto San Giovanni)
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D'oro, ad un'aquila verde caricata di un giglio del campo
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Di rosso, a una banda allargata d'oro, caricata di un orso passante di nero, allumato d'argento, armato, lampassato e immaschito del campo (Berna, Svizzera)
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D'argento, all'elefante di nero, allumato del campo, difeso, unghiato e gualdrappato d'oro e sostenente una torre di rosso, aperta e finestrata del secondo
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D'oro, al leone d'azzurro, alla banda attraversante d'argento caricata di tre stelle a otto punte del campo
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Del medesimo (dello stesso)
modificaDel medesimo è un termine utilizzato in araldica quando, nel blasonare, si indicano figure smaltate come quelle descritte subito prima.
Molti araldisti preferiscono il termine dello stesso.
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Croce d'argento, accantonata nel quarto cantone da una torre dello stesso
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Mezzo volo destro spiegato d'argento, movente da una fascia abbassata del medesimo
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Due colombe affrontate d'argento, che bevono ad una stessa coppa del medesimo
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Levriere rampante d'oro, collarinato dello stesso
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Del primo
modificaDel primo è un termine utilizzato in araldica quando, nel blasonare, si indicano figure smaltate con lo stesso smalto indicato per primo.
Solitamente si indica per primo lo smalto che costituisce lo sfondo dello scudo e pertanto è preferibile la dizione "del campo".
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Del secondo
modificaDel secondo è un termine utilizzato in araldica quando, nel blasonare, si indicano figure smaltate con lo stesso smalto indicato per secondo.
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Di nero, alla fascia abbassata d'argento, ... e sostenente un semivolo sinistro del secondo
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D'azzurro, a un falcone d'oro, ..., afferrante una pernice del secondo, ...
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Di rosso, a un leone e un toro d'oro, ...; al sole del secondo, ...
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Di rosso, al castello di due torri d'argento, ..., battuto dal mare del secondo, ...
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D'argento, all'elefante di nero, allumato del campo, difeso, unghiato e gualdrappato d'oro e sostenente una torre di rosso aperta e finestrata del secondo
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Dell'uno nell'altro
modificaDell'uno nell'altro è utilizzato in araldica quando due partizioni dello scudo sono caricate dalla medesima figura con smalti scambiati. Quando, invece, una medesima figura attraversa una partizione scambiando il proprio colore con quello del campo, si preferisce blasonarla dell'uno all'altro. Il corretto uso delle due blasonature "dell'uno nell'altro" e "dell'uno all'altro", può consentire a volte di omettere la blasonatura della posizione delle figure, in quanto già implicita. Nelle figure di esempio che seguono: nella quarta il corretto uso della blasonatura "dell'uno nell'altro", essendo lo scudo troncato, ci permette di omettere che i gigli sono "ordinati in palo" (viceversa, se avessimo blasonato "dell'uno nell'altro", essendo lo scudo troncato, i due gigli sarebbero stati ordinati in fascia); nella quinta il corretto uso della blasonatura "dell'uno all'altro", essendo lo scudo trinciato, ci permette di omettere che le stelle sono "ordinate in banda/*
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Troncato d'argento e di rosso, a sei merlotti dell'uno nell'altro, posti in fascia nel primo (e 2 e 1 nel secondo)
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Troncato d’argento e di rosso, al leone coronato dell'uno all'altro
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Partito d'argento e di rosso, a quattro crescenti (montanti), 1.2.1, quello in capo e quello in punta dell'uno all'altro, e i due ai lati dell'uno nell'altro
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Troncato d'argento e d'azzurro, a due gigli dell'uno nell'altro
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Trinciato d'azzurro e d'oro, a 3 stelle (6) dell'uno all'altro; il capo d'oro, caricato di un'aquila spiegata di nero
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Inquartato decussato d'argento e di rosso, al leone attraversante dell'uno all'altro
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- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «dell'uno all'altro»
G
modificaGigliato
modificaGigliato è un termine utilizzato in araldica per indicare un campo sparso di gigli.
Lo stesso termine è utilizzato per le pezze che terminano con gigli dal piè nodrito. Per indicare le pezze che terminano con dei gigli, sarebbe da preferire il termine fiordalisato.
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D'oro, gigliato di verde, Alternativamente anche: d'oro, seminato di gigli di verde
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Banda d'argento, accostata da due cotisse gigliate (Dipartimento del Basso Reno, Francia)
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Trinciato gigliato di rosso e d'oro
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Di rosso, alla sbarra d'oro gigliata.
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Di rosso, al capo gigliato d'oro.
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Partito gigliato d'oro e di rosso.
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Troncato gigliato d'oro e di rosso.
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P
modificaPlintato
modificavedi bigliettato
S
modificaSeminato
modificavedi sparso
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Sfavillato
modificaSfavillato (in francese etincellé) è un termine utilizzato in araldica per indicare il campo seminato di faville.[1]
Sparso
modificaSparso è un termine utilizzato in araldica per indicare il campo (o pezza) ricoperto da figure identiche, disposte a filari scambiati, in cui quelle che toccano i lembi ne rimangono scorciate. Se le figure sono stelle può dirsi stellato; se bisanti addenaiato; se gigli gigliato; se biglietti bigliettato.
Molti araldisti preferiscono il termine seminato, tra l'altro più rispondente alla voce originale francese.
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Sparso di crocette pomettate e fitte (famiglia Pazzi)
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Seminato di crocette (Ducato di Bar)
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Sparso di rosette (freguesia di Santa Isabel, Portogallo)
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Sparso d'alberi di verde (freguesia di Alvalade, Portogallo)
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Sparso di spighe (Ribeira do Fárrio, Portogallo)
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Banda d'azzurro gigliata d'oro (Chanteloup-les-Vignes, Francia)
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Fasciato di sei pezzi d'oro e d'azzurro, seminato di gigli dell'uno all'altro (Beaugency, Francia)
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D'azzurro, seminato di gigli d'oro (Francia antica) (stemma della Francia capetingia 1328–1376)
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D'argento, seminato di rosette di rosso
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Leone d'azzurro, gigliato d'oro (Compiègne, Francia)
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D'oro, seminato di gigli e di torri d'azzurro (famiglia de Simiane)
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Seminato di ferri di lancia di nero (Louisfert, Francia)
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Stellato
modificaStellato è un termine utilizzato in araldica per indicare un campo sparso di stelle.
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Note
modificaBibliografia
modifica- Marc'Antonio Ginanni, L'arte del blasone dichiarata per alfabeto, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756.
- Antonio Manno (a cura di), Vocabolario araldico ufficiale, Roma, Civelli, 1907.