Uni En1991-1-1-2004 - It
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Eurocodice 1
NORMA ITALIANA Azioni sulle strutture UNI EN 1991-1-1
Parte 1-1: Azioni in generale - Pesi per unità di volume, pesi
propri e sovraccarichi per gli edifici
AGOSTO 2004
Eurocode 1
Actions on structures
Part 1-1: General actions - Densities, self-weight, imposed loads for buildings
NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma fornisce i criteri di progettazione e le azioni per la progettazione
strutturale degli edifici e delle opere di ingegneria civile, inclusi alcuni
aspetti geotecnici, relativamente ai seguenti argomenti: pesi per unità di
volume di materiali da costruzione, peso proprio degli elementi costruttivi,
sovraccarichi sugli edifici.
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 1991-1-1 (edizione aprile 2002), che assume
così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Ingegneria strutturale" dell’UNI segue i lavori euro-
pei sull’argomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
INDICE
1 GENERALITÀ 3
3 SITUAZIONI DI PROGETTO 7
3.1 Generalità...................................................................................................................................................... 7
3.2 Carichi permanenti ................................................................................................................................... 7
3.3 Sovraccarichi ............................................................................................................................................... 7
3.3.1 Generalità ........................................................................................................................................................ 7
3.3.2 Prescrizioni aggiuntive per edifici ............................................................................................................ 7
APPENDICE A PROSPETTI DEI VALORI NOMINALI DEI PESI PER UNITÀ DI VOLUME
(informativa) DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE, E DEI VALORI NOMINALI DEI PESI
PER UNITÀ DI VOLUME E DEGLI ANGOLI DI INCLINAZIONE A RIPOSO
DEI MATERIALI IMMAGAZZINATI 20
prospetto A.1 Materiali da costruzione - calcestruzzo e malta .............................................................................. 20
prospetto A.2 Materiali da costruzione - muratura .................................................................................................... 20
prospetto A.3 Materiali da costruzione - legno ........................................................................................................... 21
prospetto A.4 Materiali da costruzione - metalli ......................................................................................................... 22
prospetto A.5 Materiali da costruzione - altri materiali ............................................................................................. 22
prospetto A.6 Materiali per ponti ...................................................................................................................................... 22
prospetto A.7 Materiali immagazzinati - edifici e costruzioni ................................................................................. 23
prospetto A.8 Materiali immagazzinati - prodotti agricoli ......................................................................................... 24
prospetto A.9 Materiali immagazzinati - alimenti ....................................................................................................... 25
prospetto A.10 Materiali immagazzinati - liquidi ........................................................................................................... 26
prospetto A.11 Materiali immagazzinati - carburanti solidi ........................................................................................ 27
prospetto A.12 Materiali immagazzinati - industriali e generici................................................................................ 27
BIBLIOGRAFIA 29
Eurocodice 1
NORMA EUROPEA Azioni sulle strutture EN 1991-1-1
Parte 1-1: Azioni in generale - Pesi per unità di volume, pesi
propri e sovraccarichi per gli edifici
APRILE 2002
Eurocode 1 Sostituisce
ENV 1991-2-1:1995
EUROPEAN STANDARD Actions on structures
Part 1-1: General actions - Densities, self-weight, imposed loads for buildings
Eurocode 1
NORME EUROPÉENNE Actions sur les structures
Partie 1-1: Actions générales - Poids volumiques, poids propres, charges
d’exploitation bâtiments
Eurocode 1
EUROPÄISCHE NORM Einwirkungen auf Tragwerke
Teil 1-1: Wichten, Eigengewicht und Nutzlasten im Hochbau
DESCRITTORI
ICS 91.010.30
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
© 2002 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
PREMESSA
Il presente documento (EN 1991-1-1:2002) è stato elaborato dal Comitato Tecnico CEN/TC 250
"Eurocodici Strutturali", la cui segreteria è affidata al BSI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-
te pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro ottobre 2002, e
le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro marzo 2010.
Il CEN/TC 250 è responsabile per tutti gli Eurocodici Strutturali.
Il presente documento sostituisce la ENV 1991-2-1:1995.
Le appendici A e B sono informative.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta,
Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e
Svizzera.
1) Accordo tra la Commissione delle Comunità Europee ed il Comitato Europeo di Normazione (CEN) concernente il lavoro
sugli EUROCODICI relativi alla progettazione di edifici e di opere di ingegneria civile (BC/CEN/03/89).
Gli Eurocodici, poiché riguardano le opere di costruzione stesse, sono in relazione diretta
con i documenti interpretativi2) a cui si fa riferimento nell’articolo 12 della CPD, sebbene
siano di natura differente rispetto alle norme armonizzate di prodotto3). Pertanto, gli
aspetti tecnici che scaturiscono dal lavoro degli Eurocodici devono essere presi in
adeguata considerazione dai Comitati Tecnici CEN e/o dai Gruppi di Lavoro EOTA che
lavorano sulle norme di prodotto, nell’intento di ottenere una piena compatibilità di queste
specifiche tecniche con gli Eurocodici.
Gli Eurocodici forniscono regole comuni per la progettazione strutturale, di uso corrente,
nella progettazione di strutture, nel loro complesso, e di componenti strutturali, di tipologia
tradizionale o innovativa. Forme di costruzione o condizioni di progetto inusuali non sono
trattate in modo specifico; per tali casi è richiesto dal progettista il contributo aggiuntivo da
parte di esperti.
2) Secondo l’art. 3.3 della CPD, i requisiti essenziali (ER) sono precisati in documenti interpretativi destinati a stabilire i
collegamenti necessari tra i requisiti essenziali ed i mandati per le norme armonizzate EN e ETAG/ETA.
3) Secondo l’art. 12 della CPD, i documenti interpretativi devono:
a) precisare i requisiti essenziali armonizzando la terminologia e i concetti tecnici di base, ed indicando classi o livelli
per ciascun requisito ove necessario;
b) indicare metodi per correlare queste classi o livelli di requisiti alle specifiche tecniche, per esempio metodi di calcolo
e di verifica, regole tecniche per la progettazione, ecc.;
c) servire come riferimento per stabilire norme armonizzate e orientamenti per i benestari tecnici europei.
Gli Eurocodici, de facto, giocano un ruolo simile nel campo dell’ER 1 e di una parte dell’ER 2.
4) Vedere art. 3.3 e art. 12 del CPD, così come punti 4.2, 4.3.1, 4.3.2 e 5.2 dell’ID 1.
1 GENERALITÀ
Nota Se si sostituisce una regola alternativa di progettazione ad una Regola Applicativa, non si può affermare che
il progetto risultante sia totalmente in accordo con la EN 1991-1-1, sebbene rimanga in accordo con i Principi
della EN 1991-1-1. Quando si impiega la EN 1991-1-1 rispetto ad una proprietà elencata nell’appendice Z di
una norma di prodotto o in una ETAG, l’impiego di una regola alternativa di progettazione può non essere
accettabile per la marcatura CE.
(6) Nella presente parte, le Regole Applicative sono identificate da un numero in
parentesi, come per esempio il presente punto.
1.4.1 peso totale per unità di volume: Il peso totale per unità di volume è il peso complessivo per
unità di volume di un materiale, che include una distribuzione normale di microcavità, vuoti
e pori.
Nota Nell’uso corrente, questo termine è spesso abbreviato in "densità" (che in senso stretto è la massa per unità
di volume).
1.4.2 angolo di inclinazione a riposo (angolo di riposo, angolo di attrito interno): L’angolo di incli-
nazione a riposo è l’angolo che la naturale inclinazione delle sponde di un’ammasso di
materiale sciolto forma con l’orizzontale.
1.4.3 peso lordo di un veicolo: Il peso lordo di un veicolo include il peso proprio del veicolo e il
peso massimo delle merci che è permesso trasportare con esso.
1.4.4 elementi strutturali: Gli elementi strutturali comprendono la struttura a telaio principale e
le strutture di sostegno. Per i ponti, gli elementi strutturali comprendono travi, soletta
d’impalcato e gli elementi di sostegno quali gli ancoraggi dei cavi.
1.4.5 elementi non strutturali: Gli elementi non strutturali sono quelli che includono gli elementi
di completamento e finitura collegati alla struttura, inclusa la pavimentazione stradale ed
i parapetti privi di funzione strutturale. Includono inoltre gli impianti e i macchinari fissati in
modo permanente alla struttura o all’interno di essa.
1.4.7 partizioni mobili: Le partizioni mobili sono quelle che possono essere spostate sui solai,
aggiunte o rimosse o ricostruite in un’altra posizione.
1.5 Simboli
(1) Ai fini della presente norma europea, si applicano i seguenti simboli.
Nota La notazione impiegata è basata sulla ISO 3898:1997.
(2) Una lista base di simboli è fornita nel punto 1.6 della EN 1990 e le notazioni
aggiuntive riportate nel seguito sono specifiche della presente parte della EN 1991.
Lettere maiuscole dell’alfabeto latino
A area caricata
A0 area d’impronta
Qk valore caratteristico di un carico variabile concentrato
Lettere minuscole dell’alfabeto latino
gk peso per unità di area, o peso per unità di lunghezza
n numero di piani
qk valore caratteristico di un carico uniformemente distribuito, o di un carico ripartito
su una linea
2.2 Sovraccarichi
(1)P I sovraccarichi devono essere classificati come azioni libere variabili, se non diversa-
mente specificato nella presente norma, vedere EN 1990, punti 1.5.3 e 4.1.1.
Nota Per i sovraccarichi sui ponti vedere EN 1991-2.
(2) Quando si considera la situazione di progetto eccezionale nella quale può essere
significativo l’urto da veicoli o i carichi eccezionali trasmessi da macchinari, questi
carichi dovrebbero essere derivati dalla EN 1991-1-7.
(3) I sovraccarichi dovrebbero essere presi in conto come azioni quasi statiche (vedere
EN 1990, punto 1.5.3.13). I modelli di carico possono includere gli effetti dinamici se
non c’è rischio di risonanza o di un’altra risposta dinamica significativa della
struttura, vedere EN dalla EN 1992 alla EN 1999. Se invece possono essere attesi
effetti di risonanza dovuti al movimento ritmico sincronizzato di persone o alla danza
o ai salti, il modello di carico dovrebbe essere determinato per una analisi dinamica
speciale.
Nota La procedura da utilizzare può essere indicata nell’appendice nazionale.
(4) Quando si considerano carrelli elevatori ed elicotteri, dovrebbero essere considerati
i carichi aggiuntivi dovuti alle masse ed alle forze d’inerzia causate dagli effetti delle
fluttuazioni. Questi effetti sono presi in conto attraverso un coefficiente di amplifica-
zione dinamica ϕ che viene applicato ai valori del carico statico, come indicato nella
espressione (6.3).
(5)P Le azioni che causano una accelerazione significativa della struttura o degli elementi
strutturali devono essere classificate come azioni dinamiche e devono essere prese
in considerazione impiegando una analisi dinamica.
3 SITUAZIONI DI PROGETTO
3.1 Generalità
(1)P I carichi permanenti ed i sovraccarichi significativi devono essere determinati per
ogni situazione di progetto identificata in accordo con la EN 1990, punto 3.2.
3.3 Sovraccarichi
3.3.1 Generalità
(1)P Per le aree che si prevede siano soggette a differenti categorie di carichi, il progetto
deve considerare il caso di carico più critico.
(2)P Nelle situazioni di progetto in cui i sovraccarichi agiscono simultaneamente con altre
azioni variabili (per esempio, le azioni indotte dal vento, dalla neve, dalle gru o dai
macchinari), i sovraccarichi totali considerati nel caso di carico devono essere consi-
derati una azione singola.
(3) Nei casi in cui il numero di variazioni di carico o gli effetti delle vibrazioni possono
causare fatica, dovrebbe essere stabilito un modello di carico per fatica.
(4) Per le strutture sensibili alle vibrazioni, dovrebbero essere considerati modelli
dinamici dei sovraccarichi ove significativi. La procedura di progetto è indicata nella
EN 1990, punto 5.1.3.
4.1 Generalità
(1) Dovrebbero essere specificati i valori caratteristici dei pesi per unità di volume dei
materiali da costruzione e dei materiali immagazzinati. I valori medi dovrebbero
essere impiegati come valori caratteristici. Vedere tuttavia i punti 4.1(2) e 4.1(3).
Nota L’appendice A fornisce i valori medi dei pesi per unità di volume e degli angoli di inclinazione a riposo per i
materiali immagazzinati. Quando è definito un intervallo, si ipotizza che il valore medio sia fortemente dipen-
dente dalla sorgente del materiale e può essere scelto considerando ogni progetto specifico.
(2) Per materiali (per esempio, materiali nuovi e innovativi) che non sono trattati nei
prospetti in appendice A, il valore caratteristico del peso per unità di volume
dovrebbe essere determinato in accordo con la EN 1990, punto 4.1.2, e concordato
per ogni progetto specifico.
(3) Quando vengono impiegati materiali con una significativa dispersione del peso per
unità di volume, dovuta per esempio alla loro sorgente, al contenuto d’acqua, ecc., il
valore caratteristico di questi pesi per unità di volume dovrebbe essere valutato in
accordo con la EN 1990, punto 4.1.2.
(4) Se viene condotta una valutazione diretta affidabile dei pesi per unità di volume,
allora questi valori possono essere utilizzati.
Nota Può essere usata la EN 1990, appendice D.
(5)P I carichi dovuti a partizioni mobili devono essere trattati come sovraccarichi [vedere
punti 5.2.2(2)P e 6.3.1.2(8)].
5.2.1 Generalità
(1)P La determinazione dei valori caratteristici del peso proprio, e delle dimensioni e dei
pesi per unità di volume deve essere condotta in accordo con la EN 1990, punto
4.1.2.
(2) Le dimensioni nominali dovrebbero essere quelle riportate nei disegni di progetto.
6.3.1.1 Categorie
(1)P Le aree negli edifici residenziali, sociali, commerciali e amministrativi devono essere
divise in categorie in relazione alle destinazioni d’uso specifiche indicate nel
prospetto 6.1.
(2)P Indipendentemente da questa classificazione delle aree, gli effetti dinamici devono
essere considerati quando si prevede che l’occupazione possa causare effetti
dinamici significativi [vedere punti 2.2(3) e (5)P].
C3: Aree prive di ostacoli al movimento delle persone, per esempio, aree
nei musei, sale d’esposizione, ecc., e aree di accesso negli edifici
pubblici ed amministrativi, alberghi, ospedali, atri di stazioni ferroviarie.
C4: Aree con possibile svolgimento di attività fisiche, per esempio, sale
da ballo, palestre, palcoscenici.
6.3.2.1 Categorie
(1)P Le aree per attività di immagazzinamento ed industriali devono essere suddivise
nelle due categorie secondo il prospetto 6.3.
(2)P Il valore caratteristico del sovraccarico deve essere il valore massimo, tenendo conto
degli effetti dinamici, se rilevanti. La disposizione del carico deve essere definita in
modo che produca le condizioni più sfavorevoli permesse nell’uso.
Nota Per le situazioni di progetto transitorie dovute alla installazione ed alla reinstallazione di macchinari, unità di
produzione ecc., una indicazione è fornita nella EN 1991-1-6.
(3) I valori caratteristici dei carichi verticali nelle aree di immagazzinamento dovrebbero
essere definiti tenendo conto del peso per unità di volume e dei valori di progetto
superiori delle altezze delle scaffalature. Quando i materiali immagazzinati
esercitano forze orizzontali sulle pareti, ecc., la forza orizzontale dovrebbe essere
determinata in accordo alla EN 1991-4.
Nota Vedere appendice A per i pesi per unità di volume.
(4) Tutti gli effetti di riempimento e svuotamento dovrebbero essere presi in conto.
(5) I carichi delle aree di immagazzinamento di libri ed altri documenti dovrebbero
essere determinati in base all’area caricata ed all’altezza delle librerie impiegando i
valori appropriati del peso per unità di volume.
(6) I carichi nelle aree industriali dovrebbero essere valutati considerando la destina-
zione d’uso prevista e l’apparecchiatura che deve essere installata. Ove devono
essere installate apparecchiature quali gru, macchinari mobili, ecc., gli effetti sulla
struttura dovrebbero essere determinati in accordo alla EN 1991-3.
(7) Le azioni dovute ai carrelli elevatori ed ai veicoli adibiti a trasporto dovrebbero
essere considerate come carichi concentrati agenti in contemporanea con i sovrac-
carichi distribuiti corrispondenti indicati nei prospetti 6.2, 6.4 e 6.8.
Classe del carrello Peso a vuoto Carico portato Larghezza di un asse a Larghezza totale b [m] Lunghezza totale l [m]
elevatore [kN] [kN] [m]
FL 1 21 10 0,85 1,00 2,60
FL 2 31 15 0,95 1,10 3,00
FL 3 44 25 1,00 1,20 3,30
FL 4 60 40 1,20 1,40 4,00
FL 5 90 60 1,50 1,90 4,60
FL 6 110 80 1,80 2,30 5,10
(2) Il carico assiale statico verticale Qk di un carrello elevatore dipende dalle classi da
FL 1 a FL 6 dei carrelli elevatori e dovrebbe essere ottenuto dal prospetto 6.6.
(7) I carichi orizzontali dovuti all’accelerazione o alla decelerazione dei carrelli elevatori
possono essere presi pari al 30% dei carichi assiali verticali Qk.
Nota I coefficienti dinamici non devono essere applicati.
6.3.3.1 Categorie
(1)P Le aree per il traffico veicolare e per il parcheggio negli edifici devono essere divise
in due categorie in relazione alla loro accessibilità ai veicoli, come illustrato nel
prospetto 6.7.
prospetto 6.7 Aree per il traffico veicolare e per il parcheggio negli edifici
Nota Per la categoria F (vedere prospetto 6.8), la larghezza della superficie d’impronta quadrata
è di 100 mm; per la categoria G (vedere prospetto 6.8), la larghezza della superficie
d’impronta quadrata è di 200 mm.
prospetto 6.8 Sovraccarichi nei garage e nelle aree per il traffico veicolare
Categoria G
30 kN < peso lordo dei veicoli ≤160 kN 5,0 Qk
2 2
Nota 1 Per la categoria F, il valore di qk può essere scelto nell’intervallo tra 1,5 kN/m e 2,5 kN/m e Qk può essere scelto nell’intervallo tra 10 kN e 20 kN.
Nota 2 Per la categoria G, il valore di Qk può essere scelto nell’intervallo tra 40 kN e 90 kN.
Nota 3 Ove viene indicato un campo di valori nelle note 1 e 2, il valore può essere stabilito dall’appendice nazionale.
I valori raccomandati sono sottolineati.
(2) Il carico per asse dovrebbe essere applicato su due superfici quadrate con lato di
100 mm per la categoria F e di 200 mm per la categoria G nelle posizioni possibili
che producono gli effetti più sfavorevoli dell’azione.
6.3.4 Coperture
6.3.4.1 Categorie
(1)P Le coperture possono essere classificate in tre categorie in relazione alla loro acces-
sibilità così come indicato nel prospetto 6.9.
(2) I sovraccarichi sulle coperture di categoria H dovrebbero essere quelli dati nel
prospetto 6.10. I sovraccarichi per le coperture di categoria I sono forniti nei prospetti
6.2, 6.4 e 6.8 in relazione alla destinazione d’uso specifica.
(3) I carichi sulle coperture di categoria K che forniscono le aree per l’atterraggio di
elicotteri dovrebbero essere per le classi di elicotteri HC, vedere prospetto 6.11.
Copertura qk Qk
[kN/m2] [kN]
Categoria H qk Qk
2 2
Nota 1 Per la categoria H, il valore di qk può essere scelto nell’intervallo tra 0,00 kN/m e 1,0 kN/m ed il valore di Qk può essere scelto nell’intervallo tra
0,9 kN e 1,5 kN.
Ove viene indicato un intervallo, i valori possono essere stabiliti dall’appendice nazionale. I valori raccomandati sono:
qk = 0,4 kN/m2; Qk = 1,0 kN.
Nota 2 qk può essere variato nell’appendice nazionale in relazione all’inclinazione della copertura.
Nota 3 qk può essere assunto agire su un’area A che può essere stabilita dall’appendice nazionale. Il valore raccomandato di A è 10 m2, all’interno
dell’intervallo compreso tra zero e l’intera area della copertura.
Nota 4 Vedere anche 3.3.2(1).
(2) I valori minimi forniti nel prospetto 6.10 non prendono in conto un accumulo incon-
trollato dei materiali da costruzione che si può verificare durante la manutenzione.
Nota Vedere anche EN 1991-1-6: Azioni durante la costruzione.
(3)P Per le coperture, devono essere eseguite verifiche separate per il carico concentrato
Qk e per il carico uniformemente distribuito qk, agenti indipendentemente.
(4) Le coperture, ad eccezione di quelle con rivestimenti in tegole, dovrebbero essere
progettate per resistere ad una forza di 1,5 kN su di un’area di forma quadrata con
lato di 50 mm. Gli elementi di copertura con una superficie profilata o sagomata in
modo discontinuo dovrebbero essere progettati in modo che i carichi concentrati Qk
agiscano sull’area effettiva risultante dalla ripartizione del carico.
(5) Per le coperture di categoria K, le azioni indotte dagli elicotteri nelle aree di atter-
raggio dovrebbero essere determinate in accordo con il prospetto 6.11, ed impie-
gando i coefficienti dinamici forniti in 6.3.4.2(6) e dalla espressione 6.3.
Classe di elicottero Carico di decollo Q dell’elicottero Carico di decollo Qk Dimensione dell’area caricata
(m × m)
HC1 Q ≤ 20 kN Qk = 20 kN 0,2 × 0,2
HC2 20 kN < Q ≤ 60 kN Qk = 60 kN 0,3 × 0,3
(6) Il coefficiente dinamico ϕ da applicare al carico di decollo Qk per tenere conto degli
effetti di impatto può essere assunto pari a ϕ = 1,40.
(7) Le scale e le passerelle di accesso dovrebbero essere ipotizzate caricate in accordo
al prospetto 6.10 per una inclinazione della copertura <20°. Per le passerelle che
sono parti di una via di fuga designata, qk dovrebbe essere in accordo con il
prospetto 6.2. Per le passerelle di servizio, dovrebbe essere preso un valore minimo
caratteristico Qk di 1,5 kN.
(8) I carichi indicati nel seguito dovrebbero essere impiegati per la progettazione dei
telai e dei rivestimenti dei portelli di accesso (ad eccezione delle coperture vetrate),
i sostegni dei controsoffitti e strutture simili:
a) senza accesso: nessun sovraccarico;
b) con accesso: 0,25 kN/m2 distribuiti sull’intera superficie o sull’area sostenuta, ed
il carico concentrato di 0,9 kN disposto in modo da produrre le tensioni massime
nell’elemento interessato.
6.4 Carichi orizzontali sui parapetti e sulle partizioni con funzione di barriere
(1) I valori caratteristici del carico qk distribuito su una linea che agisce all’altezza della
partizione o dei parapetti ma non più in alto di 1,20 m dovrebbero essere presi dal
prospetto 6.12.
Aree caricate qk
[kN/m]
Categoria A qk
Categorie B e C1 qk
Categorie da C2 a C4 e D qk
Categoria C5 qk
Categoria E qk
Categoria F Vedere appendice B
Categoria G Vedere appendice B
Nota 1 Per le categorie A, B e C1, qk può essere scelto nell’intervallo tra 0,2 e 1,0 (0,5).
Nota 2 Per le categorie da C2 a C4 e D, qk può essere scelto nell’intervallo tra 0,8 kN/m e 1,0 kN/m.
Nota 3 Per la categoria C5, qk può essere scelto nell’intervallo tra 3,0 kN/m e 5,0 kN/m.
Nota 4 Per la categoria E, qk può essere scelto nell’intervallo tra 0,8 kN/m e 2,0 kN/m. Per le aree di categoria E, i carichi orizzontali dipendono dal tipo di
occupazione. Pertanto il valore di qk è definito come un valore minimo e dovrebbe essere verificato in relazione alla specifica occupazione.
Nota 5 Quando viene indicato un intervallo di valori nelle note 1, 2, 3 e 4, il valore può essere stabilito dall’appendice nazionale. Il valore raccomandato è sottolineato.
Nota 6 L’appendice nazionale può prescrivere carichi concentrati Qk aggiuntivi, e/o specifiche per l’urto di corpi molli o duri per una verifica analitica o sperimentale.
APPENDICE A PROSPETTI DEI VALORI NOMINALI DEI PESI PER UNITÀ DI VOLUME DEI MATERIALI
(informativa) DA COSTRUZIONE, E DEI VALORI NOMINALI DEI PESI PER UNITÀ DI VOLUME E
DEGLI ANGOLI DI INCLINAZIONE A RIPOSO DEI MATERIALI IMMAGAZZINATI
malta
malta di cemento da 19,0 a 23,0
malta di gesso da 12,0 a 18,0
malta di calce e cemento da 18,0 a 20,0
malta di calce da 12,0 a 18,0
1) Aumentare di 1 kN/m3 in caso di percentuali normali di armatura ordinaria e da precompressione.
2) Aumentare di 1 kN/m3 per calcestruzzo allo stato fresco.
Nota Vedere Sezione 4.
pannelli di fibre
pannelli di fibra duri, normalizzati e temperati 10,0
pannelli di fibra di media densità 8,0
pannelli di fibra teneri 4,0
Nota Vedere Sezione 4.
plastiche
lastre acriliche 12,0
polistirene, espanso, granuli 0,3
schiuma di vetro 1,4
pannelli 28,0
oli naturali
olio di ricino 9,3
glicerolo (glicerina) 12,3
olio di semi di lino 9,2
olio di oliva 8,8
idrocarburi
anilina 9,8
benzene (benzolo) 8,8
catrame di carbone da 10,8 a 12,8
creosoto 10,8
nafta 7,8
paraffina (cherosene) 8,3
benzina (benzolina) 6,9
olio grezzo (petrolio) da 9,8 a 12,8
diesel 8,3
carburante da 7,8 a 9,8
pesante 12,3
lubrificante 8,8
benzina (petrolio purificato, benzina per auto) 7,4
gas liquido
butano 5,7
propano 5,0
altri liquidi
mercurio 133
vernice di minio rosso 59
minio bianco, in olio 38
fango, con percentuale di acqua maggiore del 50% in volume 10,8
Nota Vedere Sezione 4.
carbone
formelle, alla rinfusa 8 35
formelle, ordinate 13 -
formelle a uovo 8,3 30
carbone grezzo da fossa 10 35
carbone in pozza di lavaggio 12 -
polvere di carbone 7 25
coke da 4,0 a 6,5 da 35 a 45
misto di cava 12,3 35
residui di pozze di lavaggio in miniera 13,7 35
tutte le altre specie di carbone 8,3 da 30 a 35
lignite/carbone chiaro
formelle alla rinfusa 7,8 30
formelle ordinate 12,8 -
umido 9,8 da 30 a 40
secco 7,8 35
polvere 4,9 da 25 a 40
coke a bassa temperatura 9,8 40
torba
nera, seccata, imballata fermamente da 6 a 9 -
nera, seccata, scaricata sciolta da 3 a 6 45
Nota Vedere Sezione 4.
BIBLIOGRAFIA
ISO 2394 General principles on reliability for structures
ISO 3898 Basis of design of structures - Notations. General symbols
ISO 8930 General principles on reliability for structures - List of equivalent
terms
UNI
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