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La repubblica della forza: Mario Scelba e le passioni del suo tempo

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In questo libro, attraverso la biografia di Mario Scelba, personaggio assai scomodo e controverso, si mette a fuoco un periodo cruciale della storia repubblicana. Quel tempo evoca ancora incubi e passioni: il clima maccartista della "caccia ai nemici", gli arbitrii polizieschi, le cariche selvagge della Celere, il sangue delle vittime sulle piazze, l'irrisione degli intellettuali, la censura e, dal Sud, il viatico alla mafia e all'Italia dei misteri. In questo libro si ricostruisce la complessa personalità dell'uomo politico che fu sia anicomunista di ferro, sia convinto antifascista. Gli avversari del suo stesso partito ne temettero il ruolo di oppositore interno, il, quasi ostentato impegno profetico da Cassandra delle degenerazioni democristiane.

306 pages, Paperback

First published January 1, 1995

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About the author

Giuseppe Carlo Marino

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La sua formazione si svolge a Firenze, dove nel 1962 consegue la laurea in Scienze politiche, discutendo la tesi Sinistra siciliana dopo il Risorgimento, che gli frutta una menzione dell'Istituto Cesare Alfieri. I suoi studi nel periodo son seguiti da Giovanni Spadolini.

Ben integrato nell'ambiente sia culturale che politico fiorentino, stringe amicizia con personalità quali Giorgio La Pira, Mario Luzi e Nicola Pistelli leader della sinistra cristiana di Firenze.

Marino, divenuto in seguito ordinario di Storia contemporanea presso l'Università di Palermo, è autore di numerosi libri ed ha collaborato con la RAI per alcuni programmi inerenti alle sue tematiche di ricerca.

Fra le sue pubblicazioni più note, spicca la Storia della mafia, che si sviluppa dal primo omicidio di mafia, o che, almeno, tale era considerato, cioè il misterioso assassinio del generale garibaldino Giovanni Corrao, fino ad arrivare alle vicende del processo a Giulio Andreotti. Nel predetto libro Marino si occupa anche della cosiddetta "nazimafia" del Clan dei Corleonesi, affermandovi tra l'altro:
« ....fa la guerra e poi tenta di trattare sia con oppositori sia con stato... è il periodo dello stragismo della "nazimafia corleonese". Ma andare contro lo stato è cosa temeraria e devastante per cosa nostra[4] »

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