Others’ houses
The writer Andrea Bajani recounts his stays in Kiel – two brief periods of ten days each – sojourning in what he describes as “little more than a large room, but everything about it made it feel like a house.” His aim was to go and write a novel at the edge of Europe
Affaccio su un Baltico minore
Per ragioni a me stesso per primo misteriose, nell’autunno del 2016 pensai di trasferirmi sul Mar Baltico per scrivere. Sapevo che si sarebbe trattato di un soggiorno di poche settimane, ma che sarebbe stato sufficiente per stanare un romanzo che da troppo tempo sfuggiva agli artigli delle mie parole. Perché proprio sul Baltico? Non saprei dire con esattezza, né c’erano ai tempi motivi più specifici se non quello di starmene lontano, di andarmi a posizionare ai margini del foglio. Si trattava tra l’altro di un Baltico minore, un ramo secondario: niente Scandinavia, niente fiordi, niente ghiaccio polare. Solo un piccolo affaccio, con i piedi ben saldi nella Germania occidentale. Trascorsi a Kiel due periodi di una decina di giorni, l’ultimo a ridosso di Natale. Ci ero stato l’anno prima fugacemente per la presentazione di un libro. Da Torino si trattava di raggiungere prima l’aeroporto di Malpensa, atterrare ad Amburgo, e da lì trasferirsi 100 km chilometri più a nord, in quell’avamposto a due passi dalla Danimarca.