UNLIMITED
COME SARÀ IL NOSTRO FUTURO? WHAT FUTURE WILL WE HAVE?
This segment was established as a way of showcasing the diversity of thought that can emerge around a single idea. Each month an array of artists and designers who shape objects, spaces and buildings is given the freedom to express themselves visually on the theme we explore in each issue. To illustrate a cross-generational, crossdisciplinary view of the design world, each time we host ten creators. It is up to the chosen creators to visualise freely each of these abstract ideas in the form of images, collages, drawings, sketches and texts. Their design processes will begin with disparate influences and inspirations. By capturing these ephemeral ideas before they manifest themselves and solidify, we can better discern the roots of creation. Domus is a magazine that does not just feature architecture but also products, art, furniture and fashion. Our hope is that these diverse collections of images will capture the very spirit of Domus.
Ottimismo / Optimism
Ho delle motivazioni per resistere alle incertezze del nostro tempo di pandemia globale e clima instabile. A Roma, in piedi dietro il Pantheon, che ha brillato per 2.000 anni con la sua luce ispiratrice, mi meraviglio delle grandi costruzioni urbane dell’umanità – Roma, New York, Parigi – una porta che si apre alle generazioni future.
La pandemia ha portato a una riconsiderazione della natura in un momento di silenzio. Un coup de dés jamais n’abolira le hasard, l’ultima poesia di Stéphane Mallarmé, fa affidamento sugli spazi bianchi del silenzio. Come docente, sono ottimista riguardo alla trasformazione della coscienza grazie all’educazione e alla possibilità di coltivare un livello superiore di consapevolezza da un punto di vista sociale, scientifico e personale, come affermazione della nostra missione spirituale. Noi architetti abbiamo a disposizione la tecnologia per progettare città future con energie completamente rinnovabili e consumo pari a zero, preservando i paesaggi naturali. Come sostiene il poeta Robert Kelly: “L’architettura è un’arte extra-terrestre, forse anche celeste”. Dobbiamo ascoltare i bambini del futuro per immaginare nuove creazioni.
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