Modifica il 18 agosto | 08:16
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Elon Musk che mangia bambini e lancia molotov su moschee, Topolino che fuma e compie stragi, Kamala Harris e le esplicite allusioni sessuali. Il nuovo modello suscita già polemiche e rischia di finire (di nuovo) nel mirino dell'Unione europea per violazione del Digital service act
La terra promessa per chi difende la libertà di espressione. Per mesi, se non anni, Elon Musk ha presentato così X (che fino a poco tempo fa si chiamava Twitter) agli occhi del pubblico. «Sono felice che @elonmusk assicuri la libertà di espressione per gli esseri umani e per le macchine come fa con X e con x.Ai» scrive un utente. L'imprenditore prende la palla al balzo per fare un po' di pubblicità alla nuova versione della sua intelligenza artificiale: «Grok è l'IA più divertente al mondo».
Facile a dirsi, quando il generatore di immagini che è stato rilasciato ad agosto insieme a Grok 2 sembra non avere misure di sicurezza sulla generazione dei contenuti. Musk lo presenta come una nuova funzionalità dell'intelligenza artificiale targata x.Ai, ma in realtà Grok non è ancora multimodale. Il modello, infatti, è Flux.1 ed è stato fornito da Black Forest Lab. Ma agli utenti importa poco la distinzione, l'importante è sperimentare con la generazione di immagini. Non ci sono freni: da Taylor Swift che cavalca un bulldog francese grande quanto un cavallo fino a Peach (la principessa della saga di Super Mario) che beve una birra con Darth Vader.
Fin qua nulla di strano. O almeno finché non ci si imbatte in immagini sessualmente esplicite. O in chiare rappresentazioni di violenza. O, ancora, in immagini che possono essere usate per fare circolare fake news. Un problema, quello della disinformazione dilagante su X, che è stato riportato al centro dell'attenzione in una lettera a Musk firmata da Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi. Il senso della lettera è chiaro: X sarà pure un paradiso libertario, ma «c'è il rischio di amplificare contenuti potenzialmente dannosi in Europa», come aggiunge Breton in un commento alla sua stessa lettera, dove sottolinea anche la potenziale violazione del Digital service act. Un problema che potrebbe peggiorare proprio con l'arrivo del nuovo modello, che sta suscitando polemiche proprio per la sua assenza di filtri.
Terra promessa o far west digitale? Su X e Grok vige solo una regola: non avere regole.
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