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È estatico ogni discorso che, costruendosi nel linguaggio e col linguaggio, rappresenta nondimeno una fuoriuscita da esso, un bloccarsi della semiosi, un venir meno delle distinzioni che fondano il senso. Trattasi dunque di un’impostura? Dell’evocazione impossibile, fra le maglie dell’immanenza, di una dimensione trascendente nella quale e verso la quale la prima si sfaldi, perdendo la consistenza di strutture e opposizioni? Rispondere affermativamente sarebbe forse semplicistico, sarebbe considerare l’estasi come puro effetto ottico, come sorta di trompe-l’oeil mistico. In realtà, come ogni trompe-l’oeil, anche l’estasi rinvia a qualcosa di più della propria semplice rappresentazione. Essa rimanda ai pregiudizi inconfessati di un’ideologia semiotica, alla trama nascosta, al negativo segreto che regge tutta la concezione moderna del senso e del linguaggio. Il discorso mistico, che corre parallelo e invisibile, spesso represso, a volte perseguitato, lungo tutta la storia delle religioni, esprime allora questo dubbio: e se il senso non fosse distinzione, separatezza, dualità? Se l’immanenza articolatoria che lo viviseziona non fosse che illusoria? A questo punta ogni racconto dell’estasi: al sospetto che i fondamenti della modernità, anti-mistici per definizione, non siano altro che una delle possibilità dell’umano, e che una storia non detta, in filigrana, si dipani accanto e sotto al moderno come traccia sbiadita di un altro percorso, di un altro modo d’intendere e di dire.
2014
Musica come "fare". Oltre la tradizione aprioristica delle regole compositive. In un precedente scritto 1 , riferendomi alla semantica e alla sintassi della musica, mi richiamavo alla svolta conclusiva di un'epoca, prodottasi con la radicalizzazione di Schönberg e della scuola viennese. L'attacco alle ormai secolari regole dell'armonia e della composizione veniva però condotto, anche da tutti gli epigoni, con la costituzione di altrettante nuove e ancora più rigide norme. Questa consapevolezza ha portato alla contestazione degli esiti, delle soluzioni e dell'impostazione stessa di tutto il fenomeno viennese, già nelle ipotesi di lavoro di Franco Evangelisti e nel gruppo di Nuova Consonanza. Alessandro Sbordoni è da considerare un punto di riferimento di questa alternativa, proprio per la sua radicalità: non si trattava di azzerare quanto era stato fatto nella musica, ma di superare ed eliminare il relativo sistema rigido delle regole; si trattava di riparti...
From the investigation of some examples of narrative contexts and stylistic processes typical of various contemporary Russian authors who have chosen to write in the language of the country where they emigrated, a common tendency emerges concerning the representation of Russia. Despite the differences of the works considered, these authors represents the culture of their roots in a ‘kaleidoscopic’ way, reconsidering the historical, literary and artistic references through memories, dreams and reflections, filtering them through the language and culture of their chosen country.
2014
La scrittura, fra mente e cervello La scrittura ha trasformato la mente umana più di qualsiasi altra invenzione W. J. ONG, Oralità e scrittura,1986. Studiare e comprendere la scrittura, «l'arte di comunicare i pensieri alla mente tramite gli occhi» 1 , è uno fra gli approcci più efficaci per lo studio della mente; consente infatti di "entrare" nel complesso sistema mente-corpo tramite la convergenza di modelli teorici, acquisizioni sperimentali e dati clinici in una sorta di consilience dal valore altamente euristico. Le scienze cognitive contemporanee guardano alla scrittura-o, più esattamente, alla letto-scrittura-nell'ambito di un frame teorico naturalistico e unificante che connota funzioni e abilità mentali in termini adattativi. È il grande quadro di riferimento evoluzionistico e darwiniano, in base al quale la mente è costitutivamente storica e temporale, incarnata e profondamente contestualizzata. Connotata temporalmente sia sul piano filogenetico che su qu...
⁎ La sede di questo contributo, richiestoci nel 2014 e tradotto in inglese, dovrebbe essere un volume dal titolo Sixty-six Toilets in the Ancient City of Rome: sanitary, urbanistic, and social agency, Bulletin antieke beschaving Suppl, a cura di G. Jansen, A. Koloski-Ostrow e R. Neudecker. A distanza di 7 anni ci è sembrato opportuno diffonderlo almeno nella versione italiana, pur augurandoci che un volume tanto importante possa vedere la luce. Gli scavi della Crypta Balbi sono stati diretti da Daniele Manacorda. Lucia Saguì ha coordinato le indagini archeologiche nell’area dell’esedra. Matilde Cante, autrice dei disegni di questo contributo, si è occupata del rilievo e dello studio architettonico del monumento. Lo scavo dell’esedra della Crypta Balbi si è svolto tra il 1981 e il 1987 e nel 1993, per un totale di circa 14 mesi.
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Debreceni Jogi Műhely, 2009
Introduction to Literature by SYLVAN BAR, 2023
Journal of Paper Conservation, 2019
«RILL Nueva Época. Revista del Istituo de Investigaciones Lingüísticas y Literarias Hispanoamericanas», 27, 2022-2023, 2024
Journal of Education and Practice
Scandinavian Journal of the Old Testament, 2023
Journal of Education and Practice, 2014
Kommos: A Minoan Mansion near the Sea. Part 2: The Pottery [INSTAP Prehistory Monographs 57] , 2017
Nature Nanotechnology, 2014
Journal of Bangladesh College of Physicians and Surgeons, 2007
Scripta Metallurgica, 1970
Buletinul Științific al Universității Tehnice de Construcții București, 2019
Ciência e Natura, 1996
Indian Journal of Pharmaceutical Education and Research, 2017
Revista Mexicana de Ciencias Penales