Vol M1 Ud A3
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4 Le travature reticolari
poliglotta Le travature reticolari sono strutture complesse indeformabili, costi-
Travatura reticolare tuite da un insieme di aste collegate fra loro in punti detti nodi. Nelle
GB: Truss rappresentazioni schematiche i nodi sono considerati come cerniere (per
F: Poutre à croisillons semplificare i calcoli e comunque a vantaggio della sicurezza). In realtà
D: Fachwerkträger sono degli incastri, in quanto le aste sono collegate fra loro tramite
bulloni, chiodi o saldatura.
richiamo I carichi che sollecitano la struttura sono applicati nei nodi, di
Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Meccatronica 1 – Giuseppe Anzalone, Paolo Bassignana, Giuseppe Brafa Musicoro • Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A.
Alcuni esempi di travature reticolari: conseguenza, ogni asta è sollecitata secondo la congiungente i suoi due
i tralicci utilizzati per il trasporto nodi. Le aste si definiscono tese quando sono sollecitate a sforzo di tra
dell’energia elettrica; le strutture zione; compresse, quando sono sollecitate a sforzo di compressione.
delle gru; le strutture di sostegno
dei ponti in acciaio; la struttura Osservazione: se un carico è applicato in un punto qualsiasi sull’asta, lo si
reticolare più spettacolare e famosa, può comunque considerare applicato nei nodi dell’asta; basta scomporlo
ovvero la Tour Eiffel di Parigi. in due componenti applicate nei due nodi.
Fig. 3.20
Travatura reticolare isostatica
con 15 aste e 9 nodi.
Si hanno tre aste non allineate che collegano tre nodi; per collegare un
altro nodo al triangolo di partenza (1-2-3) occorrono altre due aste non
allineate (2-4 e 3-4); la costruzione continua così fino a esaurimento dei
collegamenti fra i vari nodi.
Se si indica con a il numero di aste e con n il numero di nodi, il
numero minimo di aste necessarie per collegare n nodi così da ottenere
una struttura isostatica, o strettamente indeformabile, è dato da:
a = 2 n – 3 [3.8]
Nel triangolo di partenza, infatti, si hanno tre aste che collegano tre nodi;
il numero di aste per collegare i rimanenti (n – 3) nodi è dato da 2 (n – 3),
quindi si avranno in totale:
3 + 2 (n – 3) = 2 n – 3
Metodo di Ritter
Data la travatura rappresentata nella figura 3.21, determinare gli sforzi nel
le aste 2, 3, 4, sapendo che: F1 = F3 = 30 daN; F2 = 60 daN; l = 8 m; α = 45°.
Fig. 3.21
Determinazione degli sforzi nelle
aste di una travatura reticolare con il
metodo di Ritter: la linea di sezione
n-n taglia tre aste non concorrenti
e mette in evidenza i rispettivi sforzi
S2, S3, S4.
Soluzione
La struttura è in equilibrio sotto l’azione delle forze esterne, applicate nei
nodi, e delle reazioni vincolari. Effettuando una sezione ideale n-n, che ta-
glia tre aste non concorrenti, la travatura viene divisa in due parti, ciascu-
na delle quali continua a essere in equilibrio sotto l’azione delle forze attive,
reattive, e degli sforzi che l’altra parte della travatura reticolare trasmette
lungo le aste tagliate, come prescritto dal principio di azione e reazione.
Si calcola l’intensità delle reazioni vincolari; poiché i carichi sono
verticali e simmetrici, le reazioni sono verticali e hanno intensità:
F1 + F2 + F3 120
RA = RB = = = 60 daN
2 2
Si calcola, in seguito, l’intensità degli sforzi nelle aste.
Si traccia la sezione n-n che taglia le aste 2, 3, 4 e si considera, per
esempio, la parte di destra.
l
F3 + S3 DA = 0
4
da cui si ha:
l 1
S3 = − F3
4 DA
Poiché:
l 1 2
DA = =2 =2 2
4 cos α 2
sostituendo si ottiene:
1
S3 = − 30 × 2 = −15 2 = − 21, 2 daN
2 2
DO = DA = 2 2
sostituendo si ha:
1
S4 = (30 × 2 − 60 × 4) = − 63, 6 daN
2 2
I corpi vincolati
Le travature reticolari
Fig. 3.23
Riduzione a un punto di un sistema di
tre forze complanari.
Fig. 3.24
Sistema di quattro forze complanari.
Fig. 3.26
Trave con due carichi concentrati.
Fig. 3.27
Trave caricata con un carico
distribuito uniforme.
Fig. 3.28
Trave a sbalzo soggetta a carichi
misti.
Fig. 3.30
Trave a sbalzi soggetta a carichi
distribuiti. A
10. Data la struttura composta nella figura 3.31, calcolare le reazioni vinco-
lari sapendo che: F = 100 N; a = 2 m.
Fig. 3.31
Struttura composta, con una cerniera
interna, sottoposta all’azione
delle forze esterne e delle reazioni
vincolari.