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Sachalin
Tipiche coste di Sachalin
Localizzazione
Sachalin - Localizzazione
Stato
Regione
Capoluogo
Superficie
Abitanti
Sito del turismo
Sito istituzionale

Sachalin (anche traslitterata come Sakhalin o Sahalin, in russo: Сахалин) è una regione insulare nell'oceano Pacifico settentrionale. Insieme con le Isole Curili forma l'Oblast' di Sachalin della Russia.

Da sapere

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Il nome dell'isola deriva da un'interpretazione errata dell'espressione manciù sahaliyan ula angga hada (cioè "picco della foce del fiume Amur"). In lingua manciù sahaliyan significa "nero", in riferimento al fiume Amur (sahaliyan ula). Il nome in lingua ainu dell'isola è Karafuto (樺太) o Krafuto; venne ripristinato al tempo del dominio dell'Impero giapponese sulla parte meridionale di Sachalin tra il 1905 e il 1945.

Cenni geografici

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pianura sulla costa di Sachalin

L'isola di Sachalin si trova a breve distanza dalla massa continentale asiatica, dalla quale è separata dallo Stretto dei Tartari che, nella sua parte settentrionale, si restringe fino a circa 7 chilometri. A sud lo stretto di La Pérouse la separa dall'isola giapponese Hokkaidō. Il punto più settentrionale dell'isola è capo Elizaveta sulla penisola di Schmidt, e capo Crillon è il punto più meridionale. Capo Terpenija, all'estremità della penisola omonima, è il punto più a est, mentre capo Aniva si trova all'estremità della penisola Tonino-Anivskij nella parte sud-orientale. Le maggiori insenature sono il golfo Terpenija a sud-est e il golfo di Aniva a sud.

Il territorio dell'isola è prevalentemente montuoso, con l'eccezione della zona settentrionale dove si apre il bassopiano settentrionale, unica zona pianeggiante di una certa estensione. Le maggiori montagne sono la Catena Occidentale, la Catena Orientale e i Monti del Susunaj. Nella Catena Orientale si trova il monte Lopatin (m 1609), massima elevazione dell'isola. A causa della vicinanza degli spartiacque alla costa, non ci sono fiumi importanti sull'isola; i più importanti sono il Poronaj e il Tym'.

Quando andare

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A Sachalin si hanno inverni molto rigidi, con medie termiche variabili, nel mese di gennaio (generalmente il più freddo) fra i −18 °C e i −25 °C nel nord e fra i −6 °C e i −12 °C nel sud; le temperature salgono molto lentamente, a causa della marittimità dell'ambiente, tanto che la primavera è molto tardiva e il mese più caldo dell'anno è generalmente agosto, quando le temperature medie si attestano fra gli 11 °C e i 16 °C al nord e fra i 16 °C e i 20 °C al sud. Le precipitazioni atmosferiche, al contrario di quanto avviene nelle zone più continentali, non mancano, e diventano localmente abbondanti; le precipitazioni cadono sotto forma nevosa per parecchi mesi all'anno e si possono osservare grandi accumuli.

Se non siete abituati al freddo rigido, vi conviene sicuramente visitare Sachalin d'estate.

Cenni storici

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Le popolazioni indigene hanno abitato l'isola per diversi secoli vivendo di pesca e allevamento e passando sotto il controllo di Cina e Giappone. Un impulso netto alla colonizzazione dell'isola fu dato dall'impero russo che ne annesse il territorio trasformandola in una propria provincia. Gli scontri con il Giappone per il controllo della regione si susseguirono nel corso dei decenni. In un primo periodo la Russia trasformò l'isola in un luogo di deportazione e prigionia bloccandone di fatto lo sviluppo. Tendenza che si è chiusa all'inizio del XX secolo e che con la dichiarazione di terra libera per il popolamento volontario e con l'esenzione dal servizio di leva dei coloni i tempi dello sviluppo furono molto rapidi. Nel 1904/1905 dopo la guerra tra Giappone e Russia e con la sconfitta di quest'ultima la parte meridionale dell'isola passò sotto il dominio del sol levante. Questa situazione rimase immutata fino agli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, quando nell'agosto 1945 l'URSS attaccò la Manciuria e la parte sud di Sachalin occupandole in pochi giorni; così quando il 2 settembre 1945 la firma della capitolazione disgregò l'impero giapponese, la parte sud di Sahalin era già tornata alla Russia. A partire dagli anni sessanta la scoperta della presenza sul territorio di enormi giacimenti di idrocarburi ha trasformato l'economia e la distribuzione della popolazione locale. Un terremoto dagli esiti catastrofici investì la regione nel 1995 e con i suoi oltre 7 gradi di intensità provocò oltre 2000 morti. Alla fine del mese di febbraio del 2006 un fatto strano attirò di nuovo l'attenzione; un manto di neve gialla e dal forte odore di petrolio coprì la città di Sabo, abitata ormai solo dagli addetti all'industria petrolifera

Lingue parlate

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A parte il russo che è la lingua ufficiale, nell'isola si parlano molte lingue minoritarie, tra cui spicca il giapponese nelle zone di confine con il Giappone e nel capoluogo.

Letture suggerite

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Anton Chekhov,il famoso scrittore russo dell'ottocento, si offì volontario per andare a Sakhalin per il censimento e compose per l'occasione una descrizione dettagliata della vita a Sakhalin nel tardo XIX secolo confluita poi nel suo racconto documentario "L'isola di Sachalin". A quel tempo l'isola era uno dei principali luoghi di esilio per prigionieri politici. Furono proprio queste comunità di deportati a popolare l'isola e iniziare lo sviluppo demografico che ha visto per tutto il Novecento.

Altri importanti scrittori più recenti come Vlas Doroševič e Valentin Pikul' hanno scritto, anni dopo, sulla guerra russo-giapponese che si è combattuta in questi territori. I loro libri sono ancora un'ottima fonte per comprendere questa regione.

Territori e mete turistiche

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Centri urbani

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  • Južno-Sachalinsk (Южно-Сахалинск) Capoluogo dell'isola e città più sviluppata dell'isola.
  • Aleksandrovsk-Sachalinskij (Александровск-Сахалинский) Qui visse Čechov durante il suo soggiorno a Sachalin; dopo il capoluogo è la città più importante.
  • Korsakov (Корсаков) Città portuale a sud dell'isola.
  • Uglegorsk (Углегорск) Città famosa per le industrie di estrazione della pietra.
  • Nogliki (Ноглики) Importante centro per l'estrazione del petrolio.
  • Ocha (Оха)
  • Cholmsk (Холмск)
  • Makarov (Макаров)


Come arrivare

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Isola di Sachalin

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Non esistono collegamenti ferroviari o ponti tra la terraferma e Sachalin; furono iniziati negli anni '40 ma i lavori furono sospesi con la morte di Stalin. Oggi esistono quasi esclusivamente collegamenti via mare e "via cielo"; D'inverno esiste anche la possibilità di attraversare i canali utilizzando il mare ghiacciato come una strada anche se l'impresa si presenta alquanto pericolosa a causa delle improvvise e frequenti piogge che possono far sciogliere lo strato di ghiaccio.

Sachalin non è tuttavia nella Pogranzona (abbreviazione di "pograničnaja zona"), cioè nelle zone di confine con paesi non alleati; questo significa che, mezzi di trasporto e pericolo orsi permettendo, potrete spostarvi possedendo un passaporto con un valido visto. I cittadini non russi devono anche passare un controllo aggiuntivo e registrandovi agli uffici di frontiera.

Isole minori

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  • Polizia della Pogranzona di Sachalin (Сахалинское пограничное управление береговой охраны), prospekt Pobeda 63a, +7 4242 49 20 62, fax: +7 4242 42 32 59. Le isole vicine a quella principale di Sachalin sono - per chissà quale motivo - terra di confine e perciò sarà molto difficile entrarvi. Se proprio siete intenzionati a richiedere il pass, potrete inoltrarlo all'ufficio competente, rigorosamente in russo. Da soli è molto difficile richiederla, rivolgetevi preferibilmente ad una agenzia viaggi che farà tutto per voi.

In aereo

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Anche se Sachalin non è un'isola molto popolata il traffico aereo è qui molto sviluppato e rappresenta il principale sistema usato dagli abitanti dell'isola di raggiungere la terraferma.

Oltre questo, che è il maggiore, si contano molti altri aeroporti minori tra cui un altro molto utilizzato è quello nella cittadina di Ocha. Quasi tutti questi piccoli aeroporti hanno solamente voli locali tra le vicine città della terraferma e Sachalin.

In nave

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Sono pochi i viaggiatori che raggiungono Sachalin via mare e per lo più chi lo fa, lo fa per provare la sensazione - come dicono i russi - di un "lungo e difficile viaggio verso l'estremità del globo". I viaggi in nave, tutt'altro che all'avanguardia, risultano spesso turbolenti e pericolosi a causa delle condizioni meteorologiche e della presenza o meno di ghiaccio.

Per i più temerari converrà sapere che esistono le seguenti rotte attive tutto l'anno:

  • Vanino - Cholmsk; (fino a Vanino si può arrivare con numerosi treni da tutta la Russia)
  • Lazarev - Pogibi; si tratta di una rotta non ufficiale ma molto famosa attiva da maggio ad ottobre, dell'estensione di pochi chilometri nello stretto di Nevel'skij. A Lazarev si può arrivare solo con mezzi propri o autostop e questo ha reso questa rotta una delle privilegiate dal turismo di avventura. L'attraversamento avviene su dei "kater", una specie di moto d'acqua.


Come spostarsi

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Cosa vedere

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La parte migliore di Sachalin è sicuramente la natura. Le città qui sono relativamente giovani e poco attraenti, quindi ai visitatori non rimane che ammirare le particolarità etnografiche di questa terra.

  • Monte Vajda (Гора Вайда). È il punto più alto della catena montuosa al centro dell'isola. Questo monte di altezza non superiore a un chilometro rappresenta il luogo in cui i fenomeni carsici hanno agito con maggiore intensità, dando origine a grotte e rilievi insoliti. Le più interessanti sono la Grotta Vajdinskaja, con pittoresche stalattiti e stalagmiti, e la "Grotta delle Tragedie degli Orsi", nella quale furono ritrovate ossa di orsi e utensili molto antichi. La superficie è ricoperta di prati e laghi di montagna. Nella prima metà del XX secolo il monte si trovava al confine tra la parte russa dell'isola e quella giapponese. Il centro abitato più vicino è il villaggio Izvestkovyj, collegato da una strada (ma non da mezzi di trasporto pubblici) con la stazione ferroviaria Smirnye. L'ingresso nelle grotte è libero, ma è meglio non addentrarvisi senza una guida o una visita guidata.
  • Linea ferroviaria Cholmsk - Južno-Sachalinsk (Железная дорога Холмск — Южно-Сахалинск). Costruita dai giapponesi negli anni '20, collegava la costa occidentale dell'isola a quella orientale. I rilievi presenti sull'isola hanno reso necessaria la realizzazione di tutta una serie di tunnel e ponti. Tuttavia nel 1993 il traffico di treni è stato interrotto, causa le condizioni pessime di alcuni tratti della strada ferrata, ma è ancora possibile percorrere a piedi l'intero tracciato e ammirare ciò che rimane della ferrovia e le meraviglie della natura circostante. La linea è lunga 85 km e per percorrerla ci vogliono due giorni, ma è possibile anche scegliere un percorso più breve, che va dalla stazione Nikolajčuk (treni locali da Cholmsk) fino al villaggio Čaplanovo. Durante la passeggiata lungo la ferrovia abbandonata bisogna fare attenzione perché i vecchi ponti non sempre sono sicuri da percorrere. Si consiglia anche di portare con sé una torcia per l'attraversamento dei tunnel.
  • Capo Kril'on (Мыс Крильон). È la punta meridionale dell'isola. La si può raggiungere dal villaggio Šebunino, con una maršrutka proveniente da Nevel'sk. Il resto del tragitto (più di 70 km) procede lungo la spiaggia ed è percorribile solo in fuoristrada. Il viaggiatore avrà modo di ammirare i suggestivi paesaggi (da una parte le montagne e dall'altra il mare), nonché la fauna locale. Sulla punta si erge il faro costruito alla fine del XIX secolo e una stazione meteorologica.
  • Lago Tunajča (Озеро Тунайча). Si trova a 45 km da Južno-Sachalinsk ed è il più grande lago presente sull'isola e meta di attrazione per ornitologi o semplici amanti della natura incontaminata. Lo si può raggiungere con le maršrutka per Svobodnaja o Ochotskoe, oppure prenotando un mezzo in agenzia turistica.
Isola Moneron
  • Isola Moneron (Остров Монерон). Si trova a sud-est di Cholmsk. Nonostante la sua superficie di oltre 30 km2, l'isola è rimasta per lungo tempo disabitata, fatta eccezione per sporadiche spedizioni di biologi e ornitologi. L'attrazione principale dell'isola è la fauna subacquea, che, grazie alle correnti calde, può vantare addirittura la presenza di molluschi subtropicali. La visibilità sott'acqua raggiunge spesso i 30-40 m e permette così di fare immersioni. Non meno bella si presenta la terraferma, con i suoi scogli, i profondi canyon, le bellissime cascate e i prati verdi. L'isola Moneron e quelle adiacenti sono abitate da piccole colonie di uccelli, nonché da foche e otarie. Ci si può arrivare in elicottero o in barca. Il territorio dell'isola costituisce un parco nazionale, tuttavia mancano ancora le infrastrutture per un'attività turistica autonoma: tutte le escursioni vengono infatti gestite dalle agenzie turistiche locali, mentre le immersioni sono organizzate dal «Diving club Sachalin» .
Foche sull'isola Tjulenij
  • Isola Tjulenij (Остров Тюлений), +7 4242 48 68 89. Piccola isola rocciosa nel Mare di Ochotsk, a 12 km a sud-ovest di Capo Terpenie. Quest'area protetta ospita un gran numero di foche e uccelli marini. Non è possibile visitare l'isola autonomamente ma è necessario rivolgersi al locale "Centro di cooperazione per lo sviluppo del turismo" (Центр содействия развитию туризма).
  • Monti Ždanko (Хребет Жданко). Pittoresca catena montuosa di origine vulcanica a nord di Tomar' e del villaggio Tichaja, si estende per 13 km. Ci si arriva con il treno postale Južno-Sachalinsk - Tymovsk, che giunge alla stazione di Tichaja verso mezzogiorno. Questi monti sono particolarmente belli in primavera, quando sulle rupi cominciano a spuntare macchie di vegetazione. È possibile percorrere l'intera lunghezza della catena montuosa con escursioni della durata di 2-3 giorni.


Cosa fare

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A tavola

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Sicurezza

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Altri progetti

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