Versione del 3 mar 2024 alle 21:30 di Xavier121(discussione | contributi)(← Creata nuova pagina: {{Opera}} == Edizioni == * {{Testo|Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura}} {{FI |file = Crystal Clear action bookmark.svg | width = 30px | float = right | margin-top = -2.5em | link = Wikisource:Canone delle opere della letteratura italiana#Dall'800 al '900 }} {|cellpadding="0" cellspacing="0" width="100%" | valign=top width="28%"| * {{testo|Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/Introduzione|Introduzione|tipo=t...)
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È una mole di ben 4526 facce [...], tutte vergate di man dell’autore, d’una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, [...] del giovine illustre con sé stesso, su l’animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l’uomo, su le nazioni, su l’universo;[...] considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva per sé stesso e non per gli altri, intento [...] ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il Leopardi, non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a simiglianza di quelli che i commentatori [...] apponevano ai classici. Quasi ogni articolo [...] è segnato dell’anno e del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 decembre del 1832: ma il piú è tra il 17 e il 27, cioè dei dieci anni della gioventú piú feconda e operosa, se anche trista e dolente.