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Vincino

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Vincino

Vincino, pseudonimo di Vincenzo Gallo (1946 – 2018), autore di vignette italiano.

Citazioni di Vincino

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  • Non sparate sui bambini. Tanto muoiono lo stesso.[1]

Intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, citato in Interviste.sabellifioretti.it, 31 ottobre 2002.

  • In Rai uno fa un programma per un anno, per due anni, poi finisce il programma. Ciclicità. Quanti sono quelli che dovrebbero gridare alla censura?
  • La sinistra ha una capacità censoria enorme. Se diventi una voce discordante, subito si fa il vuoto intorno. Ti cacciano. Gli amici non ti salutano. Sei un traditore, uno schifoso, un pezzo di merda, uno stronzo.
  • Perfino i vecchi sodali del Male, perfino alcuni di Boxer mi ignorano. Quando io mi invento un nuovo giornale di satira chiamo tutti. Quando lo fanno loro, mi ignorano. Ma sai che ti dico? Chi se ne frega!
  • In tv litigano tutti. Poi, spente le telecamere, tutti amici.
  • Il giornalismo televisivo italiano è sempre così. Non ce n'è uno che in una intervista dica: "Guardi che lei ha detto una stronzata".
  • I telegiornali sono fatti per adulare. Sono dei teatrini. Avanspettacolo. L'unico che si salva è Emilio Fede perché l'avanspettacolo lo fa in maniera smaccata.
  • Le associazioni dei genitori cattolici spesso mi denunciano. Una volta pubblicai una vignetta in cui il Papa si alzava le sottane. Finii sotto processo a Civitavecchia. Il mio avvocato chiese di sentire come testimone il Papa. Mi prosciolsero all'istante.
  • Per un periodo frequentai l'Opus Dei. Avevo una relazione con una ragazza e lo raccontai al confessore. Lui disse che dovevo troncarla. Preferii troncare con l'Opus Dei.
  • Il mio disprezzo per i politici è enorme. L'unico che stimo è Adriano Sofri. Trovo incredibile che nessun presidente della Repubblica, di destra o di sinistra, abbia ancora firmato una grazia motu proprio. Sono stupito che nessun governo, di sinistra o di destra, lo abbia tirato fuori di galera.
  • [Vittorio Feltri] È un grande giornalista. Prende dei cadaveri e li resuscita.

Note

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  1. Da Il Male 1978-1982, Rizzoli.

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